Fanfic su artisti musicali > Linkin Park
Ricorda la storia  |      
Autore: scarlett_midori    19/12/2014    0 recensioni
Quello che mi circondava era qualcosa che non riuscivo a definire bene. C’erano spazi bui, angoli illuminati, improvvisi lampi di fuoco.
Ma, alla fine, sei figure scure mi salvavano.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quello che mi circondava era qualcosa che non riuscivo a definire bene. C’erano spazi bui, angoli illuminati, improvvisi lampi di fuoco.
Ma, alla fine, sei figure scure mi salvavano.
 
 
Leave Out All The Rest.
 
Le prime note di una malinconica melodia mi avvolgevano, ed io mi trovavo a camminare per una strada scura. Altrettanto scuro era il cielo, sempre che potesse essere definito tale.
 I dreamed I was missing, you were so scared.
Tutto sembrava essere un sogno oscuro.
All’improvviso, lampi di fuoco nel cielo scuro. Le fiamme si fondevano dolcemente con le note che volavano nel cielo, ed io riuscivo a vederle danzare.
 When my time comes, forget the wrong that I’ve done.
Tutte quelle fiamme ebbero un senso, ad un tratto. E io vidi un enorme sole bruciare davanti ai miei occhi. Ma non era tutto lì, quello che mi mostrava l’ambiente.
Sei figure alte e snelle fissavano esterrefatte il grande agglomerato di fuoco, e la voce di uno di loro si levava verso il cielo, lentamente. Alle loro spalle solo una panchina nera.
 Forgetting all the hurt inside..
Le parole si disperdevano lentamente verso la luce, ma tutto ebbe fine, quando le melodie cessarono con una triste voce che piano si affievoliva, come la fiamma di una candela.
 
 
 
Papercut.
 
 Why does it feel like night, today?
Il mio corpo fu catapultato in qualcosa che fece rabbrividire la mia pelle.
Quelli che davanti a me cantavano, esprimevano rabbia, furia.
C’era qualcosa di sbagliato che cercava di uscire fuori..
Qualcosa che pulsava, e lentamente strisciava.
It’s like I’m paranoid lookin’ over my head.
Un piercing ed una cresta rosso fuoco si muovevano nel buio; capelli neri danzavano furiosamente in una piccola stanza.
E le pareti si scioglievano lentamente..
Per me non c’era scampo. Osservavo, inorridita, sei figure che cercavano di liberarsi da qualcosa, di qualcuno.
Quando la rabbia e le parole cessarono, fu come se fossi stata risucchiata nuovamente in un buco nero.
E le sei figure sparivano davanti alle mie pupille chiare.
It’s like the face inside is right beneath my skin.
 
 
Somewhere I belong.
 
Un letto bianco bruciava, ma il mio antico salvatore non era più lì.
Enormi mostri stilizzati prendevano vita e mi conducevano in un posto sconosciuto.
Une leggera brezza mi pungeva la pelle sudata.
When this began..
Un paio d’occhi scuri s’illuminarono: fui colpita nel vedere una cascata che scintillava nell’angusto territorio.
And the fault is my own, and the fault is my own.
Vedevo le sei figure muoversi, mentre cercavano disperatamente -come me- un posto cui appartenere.
Gli enormi animali camminavano, e Loro ancora esprimevano loro stessi.
Allungavo una mano verso Loro, volevo salvarli e salvare me.
Ma la musica terminava.
I mostri tornavano solo immagini.
Il letto pulito ed ordinato.
E Loro non c’erano, nuovamente.
I wanna feel like I’m somewhere I belong.
 
 
 
Breaking The Habit.
 
Non riconoscevo neanche me stessa, in quel momento.
Il mio maglioncino azzurro era diventato qualcosa di diverso: era di un blu sgargiante e finto.
Era come se fossi stata disegnata in un fumetto.
Tutto intorno a me sussurrava che c’era qualcosa che non andava.
I miei salvatori erano diventati come me.
Ma in loro c’era qualcosa in più che non sapevo definire.
Memories consume, like opening the wound.
La voce e le note sembravano fondersi con i colori..
Le loro immagini mi sfuggivano velocemente dagli occhi, era come se si vergognassero di qualcosa.
Ed io, in quel luogo, provavo lo stesso.
So I’m breaking the habit, tonight..
Fuggivano velocemente, e le loro ombre lasciavano spazio a frasi improvvise.
“I’m nothing.”
I’ll never fight again, and this is how it ends.
Il colore si consumava così velocemente..
Non sentivo più neanche la loro voce, ormai.
 
 
 
What I’ve done.
 
La prima cosa che il mio corpo avvertì fu la sabbia bollente, sotto i piedi nudi.
In this farewell, there’s no blood.
Note metalliche attirarono la mia attenzione, poi mi accorsi di non essere sola.
Nel mio sogno, era apparso a me un volto familiare, amico. Stringeva la mia mano con fare rassicurante. Qualcosa balenò un attimo nel suo sguardo, il che mi fece capire che avvertiva quello che anch’io sentivo, in quel luogo, in quello spazio.
And wash away what I’ve done.
I miei salvatori erano su un palco, in mezzo al deserto. I loro abiti scuri -gli occhi parevano altrettanto da quella distanza che ci separava- erano in forte contrasto, con lo sfondo offertogli dal cielo limpido.
Cantavano della lenta distruzione..
Cantavano del dolore dell’umanità.
Il sole forte accecava i nostri occhi cerulei, ma l’immagine mostrataci dalle parole era più che chiara.
While I clean this slate, with hands of uncertainty.
Erano vestiti di nero, i nostri salvatori, in lutto per il mondo.
La voce dura di uno di loro si levava in cielo piano; vagava prima nell’atmosfera poco tranquilla.
Forgiving what I’ve done.
Quando le ultime note si dissolsero nell’aria con Loro, tutto scomparve, anche il sole.
Restava solo il dolore, ed uno sguardo amico.
 
 
From The Inside.
 
Persone. Troppe persone.
La mia figura era sballottata da un ciglio all’altro della strada, mentre il terribile suono di bombe non faceva altro che agitare ancor più quei civili spaventati.
La vista si perdeva nella confusione, io cercavo solo di arrivare a Loro. Loro avrebbero saputo cosa fare, come aggiustare cosa era rotto. Forse. 
Take everything from the inside and throw it all away, ‘cause I swear for the last time, I won’t trust myself with you.
La confusione aumentava ed io riuscivo a scorgere -solo saltellando- i loro cappelli, il freddo c’era, ma io non lo avvertivo.
Tension is building inside steadily, heavy thoughts forcing their way out of me.
Fui di nuovo spinta lontano da loro quando un piccolo bambino mi sfrecciò davanti, il suo viso era troppo rabbioso.
Mi parve di vedere anche Loro che si fermavano, ma non poteva assicurare nulla la vista. Ad un certo punto una massa sempre più abbondante di persone era in circolo.
Trovai un piccolo spazio da cui potetti scorgere quello che, in quel momento, stava suscitando più curiosità.
I won’t waste myself on you.
YOU!
YOU!
Waste myself on you!
YOU!
YOU!
Il bambino urlava, urlava ed urlava ancora, ma la voce che emetteva mi era fin troppo familiare. Esprimeva qualcosa che era restato chiuso dentro troppo a lungo.
L’ultima cosa che vidi, prima che tutto svanisse –ma forse stavo solo diventando pazza- fu un bicchiere di latte che ritornava integro.
 
 
 
 
 
Mi sveglia, l’orologio segnava le sei del mattino. Le canzoni dei Linkin Park risuonavano nella camera, a volume basso.
Ero io, nel mio letto, la mia camera. Un tenue raggio di sole penetrava dalla persiana lasciata aperta.
Probabilmente era stato tutto un sogno, un sogno da cui, però, non avrei voluto svegliarmi..
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Linkin Park / Vai alla pagina dell'autore: scarlett_midori