~~In quella notte particolarmente silenziosa, una sola ragazza era sveglia.
Affacciata al vetro della finestra, osservava le strade deserte e gli ultimi lampioni accesi.
Poi il suo sguardo si posò sulla luna piena di quella notte.
Era particolarmente brillante.
Certo, in quella città erano tutti brillanti.
Tutti tranne lei.
Prima di riposare il suo sguardo sulla città, voleva assicurarsi che, nessuno fosse sveglio e potesse sentirla.
E ora che aveva la certezza di essere sola, si girò nuovamente verso la finestra.
Sospirando appoggiò i gomiti sul davanzale in marmo.
Non importava se faceva male, in quel momento, voleva solo sentire il freddo tipico di dicembre.
Si sedette per terra con le spalle appoggiate sullo schienale del letto.

E ora lasciati andare. Sh.
Distenditi sul pavimento ghiacciato. Sh.
Non avere paura del freddo che si impossessa di te. Sh.
Dimenticati di tutto, perché tutti ti considerano nulla. Sh.

Appoggiò la testa sul pavimento gelato, e prese a guardare il soffitto.
Una lacrima scendeva dai suoi occhi ancora lucidi.
Una lacrima piena di ricordi, di una vita.
Una lacrima amara, per chi, come lei odiava la sua vita.
E appunto per questo, adesso, si ritrovava seduta sul davanzale della finestra, con le gambe a penzoloni.
Non le importava delle sue vertigini, della paura che aveva in quel momento.
Ma la voglia di cadere era irrefrenabile.
Dandosi una leggera spinta con le mani, si lasciò cadere.
Ora si sentiva un tutt’uno con la città, con il freddo.

Ormai la notizia divagava di bocca in bocca.
Tutti ne discutevano.
Rimase impresso il titolo del giornale di quella mattina: suicidata la ragazza di 14 anni.