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Autore: lapoetastra    20/12/2014    0 recensioni
Michael, Lorenzo, John e Tommy sono diventati adulti.
Hanno cercato di andare avanti e di dimenticare, ciascuno a suo modo.
Ma nessuno ci è mai riuscito.
Le emozioni, le paure e i ricordi dei quattro protagonisti di "Sleepers" quattordici anni dopo la detenzione al Wilkinson.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sono un uomo, adesso.
Ma a volte non sento di esserlo.
Ci sono giorni in cui mi sembra di avere solo dodici anni,  e di essere ancora preda di quelle violenze che mi hanno costretto a diventare adulto troppo in fretta.
Il tempo è passato, per fortuna, anche se non abbastanza veloce quanto avrei desiderato.
Con gli anni i volti delle guardie del Wilkinson, dei miei stupratori, sono lentamente sfumati, diventando un alone indistinto rinchiuso in un cassetto della mia memoria.
Forse ce la sto facendo davvero, forse sto dimenticando.
Forse quella ferita nel mio cuore e nel mio orgoglio sta iniziando a rimarginarsi, nonostante sia troppo profonda per non lasciare una cicatrice indelebile.
Magari sto crescendo.
In questo periodo mi sento bene, una sensazione che non ho più provato da quella triste estate del 1967.
Dicono che il tempo aggiusta le cose, ed è vero.
Io ci ho messo quattordici anni, ma adesso sono finalmente un uomo nuovo, senza passato, senza dolore.
Pronto per ricominciare a vivere partendo da zero, lontano dalle atrocità che ho conosciuto troppo presto.
L'amicizia con Lorenzo, Michael e John continua tutt'oggi, in particolare con quest'ultimo.
Anche adesso, per esempio, noi due siamo insieme a cenare al West Side Cafè, ed io ho appena ordinato anche per lui, visto che è andato un attimo in bagno.
Panini all'olio: so che ci va matto.
Stasera mi sento in ottima forma, ed ho promesso a me stesso che d'ora in avanti niente guasterà questa mia ritrovata serenità d'animo.
John torna da me.
Mi preoccupo, mi sembra sconvolto.
< Guarda l'uomo a quel tavolo, Tommy. Guardalo bene >, mi sussurra tremando.
Mi giro titubante, incerto se sia uno scherzo o meno, e quando vedo di chi sta parlando, non posso fare a meno di impallidire anche io.
Lo fisso, e capisco che in fondo non ho mai dimenticato il suo volto, nè tantomeno quello delle altre guardie.
Forse sono riuscito ad ingannare il mio cervello, ma di certo non il mio cuore.
Ora i ricordi riaffiorano tutti insieme, facendomi girare la testa.
Violenze, abusi, botte... ogni cosa riemerge nella mia mente, apparendomi in veloci flash davanti agli occhi.
E non riesco a smettere di fissare l'uomo seduto a quel tavolo, così tranquillo e rilassato, a differenza mia che non riesco a calmare l'uragano che mi sta scoppiando dentro.
Avevo fatto la solenne promessa che niente avrebbe mai scalfito la mia felicità, qualunque cosa fosse accaduta.
Ma non l'ho rispettata, ed adesso, di fronte a Sean Nokes che cena a pochi passi da me, mi sento di nuovo un dodicenne.
 
   
 
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