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Autore: DreamAngel24    21/12/2014    2 recensioni
Vergogna. Questo provava quando ripensava a quella notte. Disgustata da se stessa per un unico e semplice motivo: quel bacio - quel bacio ricevuto dall'unica creatura al mondo per la quale qualsiasi essere vivente avrebbe avuto il permesso di provare odio e ribbrezzo - non l'aveva disgustata.
Genere: Generale, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asutoraru /Astral, Rei Shingetsu, Yuma/Yuma
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
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STOLEN KISS


La notte per Yuma era sempre stata qualcosa di magico e irreale piu' che una conseguenza planetaria scientificamente dimostrabile. Adorava fissare le stelle ovunque si trovasse e qualsiasi cosa stesse facendo. Le facevano pensare alla sua mamma e al suo papa'. Da quando erano scomparsi aveva imparato a rivolgersi al cielo come fosse stato una specie di parente lontano e gli raccontava la sua giornata affindandogli le sue preghiere, i suoi desideri, le sue speranze, le sue arrabiature e i suoi pianti. Pero', da quando Astral era entrato nella sua vita, aveva smesso di farlo. Lui non avrebbe capito. Avrebbe fatto domande oppure l'avrebbe fissata con quel suo sguardo innocentemente interrogativo che lei odiava quanto amava, rovinando quell'idilliaco momento di solitudine che le allietava la notte e il giorno successivo. Il fatto che lui non ci fosse in quel momento, troppo preso dai suoi impegni all'interno della chiave, le aveva reso possibile riappropriarsi di quella pratica personale, lungo la strada ,illuminata dai lampioni, del ritorno. Pensava. Rifletteva. Era concentrata e allo stesso tempo distratta.

Questa cosa gli piaceva. Piaceva a quell'ombra, che, da quando aveva lasciato i suoi amici presso le loro case, la seguiva con il corpo, con l'anima e con lo sguardo. Camminava lenta lungo i bordi dei cancelli e dei muretti e sui tetti delle case senza fare il benche' minimo rumore. La osservava dall'alto e non osava - anzi non voleva - avvicinarsi. Era troppo preso dal godersi quel suo camminare cosi' spensierato e incosciente, con il viso rivolto verso l'alto a contemplare il firmamento con un sorriso dolce e noncurante, per raggiungerla e divertirsi a spaventarla, come aveva programmato qualche ora prima. Era da quando era stato costretto a raggiungerla sulla terra per fermarla e renderle la vita un inferno che si era reso conto di provare verso di lei una certa attrazione. Un'attrazione malsana, proprio perche' lo portava a desiderare la causa del fallimento di tutti i suoi piani precedenti, nonche' la rappresentazione di cio' che lui non sarebbe mai stato neanche recitando la parte di quell'amico tanto amato che era destinato a consumarla in vista del loro scontro finale.

" Che strana sensazione... "

La corvina si giro' verso la strada buia alle sue spalle. Non aveva sentito rumori strani o visto ombre minacciose, eppure non poteva fare a meno di sentirsi a disagio, osservata, spiata, seguita. Nonostante le strade buie fossero conosciute per essere luoghi sicuramente poco raccomandabili per una ragazza della sua eta', e per lo piu' da sola, non si era mai sentita cosi' spaventata da avere voglia di affrettare il passo. Si guardo' in giro un paio di volte prima di riprendere a camminare con una velocita' sicuramente maggiore alla precedente senza comunque smettere di far vagare lo sguardo, questa volta attento e poco tranquillo, verso i punti meno illuminati. Aveva un pessimo presentimento e cio' stava facendo battere il suo cuore all'impazzata.

" Meglio tenere gli occhi aperti finche' Astral sara' nella chiave. "

Il bariano allargo' la pelle del viso in quello che deduttivamente si sarebbe potuto definire un sorriso sadico e malizioso. Non era preoccupato per il suo passo affrettato. Sapeva benissimo che non si era ancora accorta della sua presenza, infatti, se fosse stato cosi' a quell'ora si sarebbe gia' fermata iniziando a chiedergli di uscire allo scoperto e di affrontarla a viso aperto, con quello sguardo determinato e eroico in grado di accendere la sua meschina creativita'. Vederla in quello stato lo appagava ancora di piu'. Dopotutto era e rimaneva la sua amata e acerrima nemica, e vederla lacerarsi la gola nel tentativo di tranquillizzarsi e darsi un contegno deglutendo a forza la saliva, lo saziava, anche piu' di tutte le volte che era rimasto ad osservare le proprie e innumerevoli vittime agonizzare sotto il suo tocco. Ogni emozione che quella ragazza era in grado di provare riusciva, nel loro essere cosi' diverse fra di loro, a fargli provare piaceri giustificati e mai provati prima. Era per questo che le si era avvicinato cosi' tanto, senza smettere di seguirla neanche quando era nella sua forma - se cosi' possiamo definirla - originale. Voleva lasciarsi bruciare dalle emozioni come quando era nel bel mezzo di un duello e solo lei era in grado di farlo senza neanche esserne consapevole.

Un luccichio abbaiante. Fu quello a distogliere entrambi dai loro pensieri.

La chiave dell'imperatore, percependo l'energia chaos di quell'essere dal cuore artificiale e avendo tentato inutilmente di avvertire l'inquilino astrale, aveva reagito illuminandosi di luce propria nel tentativo di avvisare la giovane proprietaria e, allo stesso tempo, di tenere alla larga lo stesso bariano. Yuma prese la chiave tra le mani con una delicatezza tale da far comprimere le pupille - luccicanti di odio - all'inseguitore, il quale si era reso conto che i sentimenti serbati nei suoi confronti erano cosi' forti da fargli provare gelosia nei confronti di quella stupida chiave, che, gia' da molto tempo, avrebbe dovuto strappargli dal collo - con l'attuale desiderio di percorrere lo sfregio lasciato sulla sua pelle bianca con il proprio dito senza neanche affondarvici l'unghia aguzza. La corvina fisso' a lungo i bordi geometrici e preziosi del gioiello chiedendosi se si trattasse veramente di un segnale di pericolo o semplicemente di una delle innumerevoli reazioni dell'oggetto al girovagare dello spirito astrale all'interno dei propri ingranaggi.

L'imperatore si irriggidi' di colpo. Odiava essere disturbato, soprattutto se era intento a spiare la sua dolce Yuma riflettendo sul da farsi e dando vita a schizzi di piani ingeniosi e agghiaccianti, che, incastonandosi tra loro, avrebbero dato vita ad un inebriante lago di sangue e sofferenza. Avrebbe potuto benissimo rapirla. Approfittare di quell'istante di irripetibile vulnerabilita' e finalmente portarsela via, per poi godersi con il piede il frantumarsi di quella chiave, del corpo di quello stupido messaggero trasparente, delle viscere degli altri imperatori e dell'intero universo di fronte alla perdita' della loro unica speranza e al premere della sua forza incotrastabile. Ma era troppo facile, e lui odiava le cose semplici fin da quando era sicuro di essere stato creato. Come non si poteva accontentare di uccidere semplicemente le sue vittime, di fronte alla possibilita' di sventrarne l'animo fino a farsi pregare in ginocchio di abbandonare il proprio corpo, non poteva accontentarsi di ottenere la sua - in questo caso - rivincita e definitiva vittoria senza lasciarsi una scia di anime spezzate e di sofferze dai riflessi sanguigni alle spalle. Non si sarebbe mai potuto privare di quella sua insana soddisfazione di aver tessuto intorno ai suoi nemici fili di ferro invisibili pronti a stringergli gli arti fino a strapparli di netto dopo una lenta e, per lui, deliziosa agonia. Lui giocava con le sue vittime come i gatti facevano con i topi e si godeva gli scarti come gli sciacalli e gli avvoltoi facevano con i cadaveri e le carogne. Se doveva veramente andarsene e fuggire lo avrebbe fatto dopo aver preparato con i propri artigli all'interno del suo spirito privo di malizia una ferita impercettibile e pronta ad allargarsi sempre di piu' ogni volta che il suo nome avesse fatto capolino nella sua mente come un coltello affilato.

<< Chi sei?! Fatti vedere?! >>

Prevedibile. Dolcemente prevedibile, come solo lei poteva essere. Il Bariano si lancio' in avanti lasciando che la spinta gli permettesse di raggiungere il suo obbiettivo senza che il cappuccio della mantella spostandosi rivelasse la sua forma umana - precedentemente assunta per i fini sperati -, che a lei sarebbe stata inconsciamente e dolorosamente troppo familiare.

Fu un attimo e le loro labbra si incrociarono. Un contatto delicato quanto violento, innocente quanto malizioso, dolce quanto salato.

Vector riusciva a percepire ogni centimetro di quelle labbra soffici e resee ancorate con forza alle sue, grazie alla sua mano, salda dietro al collo della giovane, che attirava quest'ultima a se giocando con le ciocche sciolte dei suoi capelli color ebano, rigirandole tra gli artigli come fossero stati fili di lana. Non aveva bisogno di gustare gli interni della sua bocca con la lingua per deliziarsi completamente di quella mossa avventata quanto progettata. Era bastato sentire la ragazza irrigidirsi, anzi paralizzarsi, sotto l'imprimersi del suo marchio indelebile e malevolo su di lei, a farlo sentire appagato fino ai meandri piu' oscuri della sua - se cosi' e' possibile difinirla - anima. Con quel bacio era finalmente riuscito ad affermare cio' che i suoi rivali passati, presenti e futuri non avevano ancora capito:
" Lui ottiene sempre cio' che vuole "

E se lui voleva, desiderava, bramava la giovane duellante dagli occhi rosso fuoco, lui era destinato ad averla, possederla, goderne i sorrisi per l'eternita' senza dover tenere conto a nessuno se non a se stesso.

Per tutta la durata di quel bacio bruciante la ragazza era stata immobile, succube della sorpresa quanto di quel contatto inaudito, con le pupille degli occhi ridotte a due fessure tremanti e lucide di terrore.

<< Non credo che riuscirai facilmente a dimenticarti di me. >>

Queste furono le parole con le quali il " re degl'inganni " lascio' la sua docile preda in quella strada scura e senza vita prima di fare ritorno soddisfatto nel suo mondo al cospetto del suo padrone.

Quel bacio aveva segnato l'inizio di una guerra senza vincitori bagnata di lacrime innocenti e di sangue corrotto, umano e non umano, che sicuramente avrebbe deciso o la fine di tutto o il vero e unico inizio del quale l'universo aveva sempre avuto bisogno.

Yuma lo aveva capito, eppure non era il fatto che quel bacio, strappato con l'inganno, fosse una vera e propria dichiarazione di guerra - in parte - a tenergli il cuore in una morsa di indescrivibile terrore e vergogna, ma il fatto che quel bacio - nonostante la squallida provenienza, da lei confermata di fronte a quella voce languida da malizia e vendetta, difficile da dimenticare - non l'avesse disgustata. Al contrario ne era rimasta rapita, stregata senza il ben che minimo e logico motivo. Avrebbe dovuto ripugnarla fino alle viscere tanto da toccarle l'anima e invece non era stato cosi'. Quello che aveva provato era sbaiato e inaccettabile. Qualcosa che l'avrebbe perseguitata per il resto della sua vita disgregandone quella fiducia che le aveva sempre permesso di distinguere cio' che era giusto da cio' che invece era sbaiato.

Quel bacio non l'aveva disgustata e niente avrebbe mai potuto cancellarne la vergogna dalle sue labbra.

Angolo di un'autrice golosona...
Spero di aver mantenuto la mia parola e di non aver scritto qualcosa di incredibilmente lunga, dato che scrivere sulle note del telefono non e' certo il miglior modo per essere sicuri della quantita' di parole scritte, se poi contiamo anche il fatto che probabilmente l'avro' publicata con l'I-Pad ( se il computer e' in uno shock anafilattico eterno non e' colpa mia ) le cose non vanno affatto a mio favore. Comunque... Chiedo perdono in ginocchio per questo ennesimo obbrobio che ho osato partorire. Ho voluto vedere la rivalita' tra Vector e Yuma ( femmina miraccomando ) da un punto di vista diverso, del tipo " cattivo fuori di testa pazzamente innamorato della protagonista che segue come un stalker e molesta senza alcun pudore ". Ho dei problemi seri -.-". Dopo questa posso tranquillamente farmi rinchiudere in un ospedale psichiatrico ( i miei amici mi prepareranno volentieri la stanza con le loro stesse mani T.T ). Spero di ricevere - improbabile - dei commenti positivi nonostante tutto e di pubblicare, appena finite le vacanze, le prossime due fic,
Bacioni
Dreamy
Ps: le Positive e le Negative non saranno legate cronologicamente tra di loro per pura incapacità dell'autrice :(
   
 
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