Note dell’autrice:
Mi ero dimenticata di aggiornare… non sono normale. Ho avuto
troppe cose per la testa e ultimamente è stata canonizzata una coppia che
shippo alla follia, quindi… beh non ci ho pensato v-v’’
Dato che Signum ha un ruolo importante da un po’ di capitoli
a questa parte, ho deciso di raccontare un po’ del passato della nostra
spadaccina e… alla fine metterò la traduzione della canzone inserita nel
capitolo. Spero sia di vostro gradimento v-v
Buon mesiversario (in ritardo, ma tanto l’avevi letta :P) amore <3
BROKEN ROSE
-Siamo arrabbiate come al solito, eh Signum- disse Ginga,
mia insegnante di karate nel tempo libero, nonchè una che mi ero portata a
letto nel tentativo di dimenticare Fate.
-Non lo fai da molto eh? Ancora a inseguire quell'idiota?-
continuò sorridendomi maliziosa.
Sferrai un calcio più forte al materassino che teneva,
facendo cadere lui e anche lei.
-Piantala Ginga-
Si rialzò ridendo, il che mi fece innervosire ulteriormente.
Non mi piaceva essere giudicata da qualcuno che non aveva idea di come mi
sentissi.
-Eddai, dimmi da quanto non lo fai, regina dei ghiacci,
potrei aiutarti ad allentare la tensione...- mi sussurrò all'orecchio con voce
roca, stringendomi il sedere.
-Sará da un anno, un anno e mezzo, non mi serviva a niente-
le risposi staccandomi, leggermente imbarazzata.
-Wow, devi avere una gran voglia allora... sicura che non
posso aiutarti?- mi disse avvicinandosi per poi mordicchiarmi il collo.
La mia mente si era giá disconnessa, la sollevai di forza,
sbattendola contro il muro, iniziando a divorarle il collo.
I suoi sospiri e i suoi gemiti mi eccitarono da matti; con
il suo aiuto le sfilai la maglia, prima di baciarla con trasporto, con bisogno.
Mi sciolse il laccio nei capelli e me li strinse attirandomi
a sè, a quel punto la staccai dal muro e la portai in camera da letto,
chiudendo la porta con un calcio, senza staccarmi da lei.
Dopo 40 minuti di sesso sfrenato mi distesi al suo fianco,
abbracciandola quando si strinse a me.
-Sei sempre la regina dei ghiacci, non ti fai nemmeno
toccare... lascerai a lei la tua prima volta?-
-Sai giá la risposta Ginga, è inutile che ti risponda.-
Sospirò staccandosi da me e fissando il soffitto.
-Spero per la tua sanitá mentale che quella ragazza ti noti
Signum- disse con un tono leggermente preoccupato, prima di aggiungere
maliziosa. -non sa che si perde, comunque-
Ridacchiai e le scompigliai i capelli, prima che mi
afferrasse la mano e iniziasse a leccarmi lentamente le dita.
-Non c'è due senza tre- mi sussurrò all'orecchio quando
ormai ero sopra di lei.
Dopo un'altra mezz'ora Ginga era fuori di casa, dopo essersi
lavata e avermi aiutato a rifare il letto.
Era una ragazza particolare, nonostante le avessi raccontato
tutto, non le dispiaceva essere usata i
quel modo. Forse se Fate non occupasse i miei pensieri, Ginga avrebbe
avuto un posto più ampio nel mio cuore.
Sospirai. Era per questo che avevo smesso. Sensi di colpa
verso chi usavo, ma soprattutto verso Fate, mi sembrava di tradirla, anche se
non era mia e, probabilmente, mai lo sarebbe stata.
Passarono le settimane ed i mesi, Ginga continuava a venire
regolarmente, ma non ci provò più con me. Questo fu un mezzo sollievo. Mezzo
perchè a volte mi mancavano le sue provocazioni e quello che ne conseguiva. Non
stavo davvero bene di testa.
Una domenica, durante l'allenamento contro il materassino,
arrivò Fate.
Se ne accorse per prima Ginga che fece segno di voltarmi e
mi diede un asciugamano.
Vidi la bionda intimidita, che si guardava i piedi.
-Ehi Testarossa- le dissi avvicinandomi e notando che dentro
di me la chiamavo Fate mentre con gli altri Testarossa. Non me ne ero mai
accorta. -Dovevamo vederci oggi?-
- E-eh? N-no, facevo un salto d-da queste parti, m-ma vedo
che sei o-occupata...-
Io e Ginga sorridemmo, prima che quest'ultima disse che se
ne sarebbe andata, dandomi appuntamento alla prossima settimana.
La salutai, facendo entrare la ragazza in casa, poggiandomi
sul collo l'asciugamano bagnato.
-Scusami, non volevo farla andare via...- mi disse senza
neanche guardarmi.
-Figurati, tanto doveva andarsene ugualmente- le risposi
sedendomi sul divano, di fianco a lei.
-Sembravate molto intime... forse avrei dovuto ripassare
un'altra volta...-
-Ma smettila Testarossa! Sembravamo intime perchè abbiamo
avuto una storia, ma nulla di importante... ora viene qui ad insegnarmi
karate... dimmi tu invece cos'hai.-
Mi guardò qualche minuto sbigottita, le avevo appena
confessato di essere lesbica... ero decisamente fuori di testa.
-Volevo solo dirti che... entro l'estate prossima, so che è
lontana, ma voglio prendere tutto il coraggio possibile... mi confesserò a
Nanoha. Sono stufa di stare ferma a guardare.- l'ultima frase la disse in modo
risoluto rispetto al resto del discorso.
Io mi sentii mancare. All'estate mancavano solo dieci mesi.
-Hai deciso finalmente! Vai e conquista!- le dissi cercando
di sembrare convincente.
Continuammo a parlare per un po', quando se ne fu andata mi
gettai dentro la doccia, aprendo l'acqua gelida e incominciando a piangere.
Il pomeriggio successivo uscii di casa con addosso una felpa
con il cappuccio tirato e gli auricolari nelle orecchie.
Faceva freddo, ma non me ne importava.
Accesi il lettore musicale del cellulare e mi ascoltai
"Rose" di Anna Tsuchiya ad alto volume.
"When I was
darness at that time
Fueteru kuchibiru
Heya no katasumi de I
cry
Mogakeba mogaku hodo
Tsukisasaru kono kizu
Yaburareta yakusoku hurt me"
Continuai a camminare spedita mentre pensavo alle lyrics
della canzone. Erano adatte a me, perfettamente su misura.
"Nobody can save me
Kamisama hitotsu dake
Tomete saku you na my
love"
Sorprendentemente adatte. Iniziai a piangere.
"I need your love
I'm a broken rose
Maichiru kanashimi
your song
Ibasho nai kodoku na
my life"
Incominciai a correre senza meta, con la canzone nelle
orecchie.
"I need your love
I'm a broken rose
Oh baby help me from
frozen pain
With your smile, your
eyes
And sing me, just for
me"
-I wanna
need your love... I'm a broken rose... I wanna need your love...-
pronunciai insieme alla cantante.
All'improvviso capii dove andare.
"When you were
with me at that time
Anata no kage wo
oikakete
Hadashi de kakamete
stop me
Tozaseba tozasu hodo
Motsureteku kono ai
Yuruyakan yasashiku kiss me"
Dopo questa strofa la musica diventò confusa. Sentivo solo
il mio ansimare.
Dovevo farlo. Dovevo riprovarci. Magari questa volta avrebbe
funzionato.
Arrivai a casa di Ginga, cantando l'ultima frase prima di
baciarla e
chiudermi la porta alle spalle.
"I wanna need
your love... I'm a broken rose... I wanna need your love..."
Rimasi da Ginga tutto il resto del giorno. Una volta fatto
sesso scoppiai in lacrime e lei mi consolò e mi fece raccontare tutto, prima di
riprendere a farlo.
Lo faceva per farmi sfogare; anche se prendeva lei
l'iniziativa, lasciava che io concludessi.
Mi addormentai tra le sue braccia, con le lacrime agli
occhi.
I mesi passarono ed io non rividi più Ginga.
Cercai anche di comportarmi normalmente con Fate.
Poi ad Aprile successe il fatto, l'incontro sul ponte ed il
bacio. Sembrava tutto un sogno.
Non riuscivo a capacitarmi che ora il mio amore fosse tra le
mie braccia.
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Canzone tradotta (solo la parte trascritta però, non tutta):
Quando ero tenebra in quel momento – labbra che tremano
Piango in un angolo della stanza
La mia ferita si fa sempre più profonda mentre io agonizzo
Una promessa infangata– mi colpisce
Solamente dio
Quest’amore mi blocca e mi lacera
Ho bisogno del tuo amore. Sono una rosa rotta.
Tristezza che piove come petali nell’aria – la tua canzone
Una vita solitaria senza un posto nel mondo
Ho bisogno del tuo amore. Sono una rosa rotta.
Oh baby, salvami dal gelido dolore
con il tuo sorriso, I tuoi occhi,
e cantami, solo per me.
Io voglio aver bisogno del tuo amore…
Sono una rosa rotta
Io voglio aver bisogno del tuo amore…
Quando tu sei con me in quel momento
Correvo a piedi nudi
Inseguendo la tua ombra – fermami
Quest’amore si complica sempre di più mentre cerco di
chiuderlo
Baciami dolcemente, piano piano.