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Autore: _Giuls17_    21/12/2014    0 recensioni
Mi chiamo Miley, ho diciott'anni e sto vivendo una vita non mia. Sono stata adottata, non so chi siano i miei veri genitori, non so chi sia la mia vera famiglia, e non so quali siano le mie veri origini. Ma so cantare. E da qui è iniziata la mia ricerca....seppur con qualche imprevisto... Beh, cosa state aspettando? Se vorrete sapere come và a finire la mia carambolata avventura con la vita....non vi resta che leggere!
Dal capitolo 3: Erano passati quattro giorni dal nostro saluto.

Quattro giorni che non vedevo il suo sorriso..o i suoi occhi..

Quattro giorni che non sentivo la sua voce cantare o le sue mani muoversi su quel piano.
Quattro giorni in cui avevo provato a dimenticarlo.

Quattro giorni in cui non c’ero riuscita.
Da capitolo 9:Strinsi forte la mano sui suoi capelli e lui sui miei fianchi.
Era il bacio perfetto.
Era il momento perfetto.
Con la persona perfetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo, 
con questo voglio augurarvi buona domenica, e buone vacanze.
Il nostro appuntamento sarà il mercoledì e la domenica, 
grazie a voi che continuate a leggere la storia, non smetterò mai 
di esservi debitrice ^^


 

Prompt 05: Notte
 
Dopo quel pranzo in cui i Jonas avevano scombussolato, nuovamente, la mia vita. Avevo deciso di presentarmi con loro allo studio di registrazione, della casa discografica che li avrebbe sorretti per realizzare il loro progetto.
Ogni mattina da circa una settimana studiavamo le canzoni, la musica, il ritmo, cosa fosse o meno di tendenza, cosa potesse piacere ai giovani, ma soprattutto parlavamo delle mie canzoni.
Quelle stesse canzoni che cantavo quando ero a scuola durante l’ora di ginnastica e in ricreazione, quelle canzoni che ho composto sotto la doccia o in riva al mare con le amiche, quelle che ho deciso di inserire nel mio account YouTube per farmi conoscere.
Quelle canzoni che erano la storia della mia vita.
Quel progetto avrebbe cambiato tutto, ancora una volta, ma stavolta il cambiamento mi faceva davvero paura.
Sarei stata famosa e in fondo non era proprio quello che desideravo, ma ogni volta che vedevo gli occhi di Nick, illuminarsi per una mia proposta o al nome di una canzone, tutti i miei dubbi sparivano.
Volevo che lui fosse felice, volevo costruire qualcosa di serio con lui e nonostante l’idea di essere famosa non fosse allettante al centro per certo, vederlo realizzato, colmava tutti i miei dubbi.
 
-Credo che dovremo inserire un duetto.-
-Eh?- alzai lo sguardo verso Joe, cercando di seguire il discorso.
-Potreste farlo.- gli diede corda Kevin.
-Perché guardi noi?-
-Perché voi siete la coppia del momento, credo che riuscirete a creare qualcosa di originale.-
-Anche perché le canzoni ci sono, bene o male, abbiamo capito quali dobbiamo remixare e sistemare dal punto di vista del suono, Miley le tue canzoni vanno bene, e saranno inserite come bonus, ma una con Nick renderà il cd ancora più forte!- concluse Joe, tranquillamente.
-Ci penseremo.-
-Non è facile scrivere una canzone se condizionati.- osservai io.
-Lo so, non è mai semplice scrivere canzoni, ma voi potete riuscirci.-
-Intanto io e Miley andiamo a pranzo, vi aggiorniamo!-
Nick prese il mio giubbotto dall’attaccapanni e me lo passò, lo presi e in silenzio uscimmo dalla casa discografica per dirigerci verso il parcheggio privato dello stabilimento e recuperare la sua auto.
Rimanemmo in silenzio per tutto il tragitto, osservai Nick chiuso nei propri pensieri e col tempo avevo imparato a rispettare quei silenzi, come lui rispettava i miei quando stavo davanti al piano a suonare per ore la stessa canzone.
 
Non è facile scrivere una canzone di punto in bianco, tutto nasce dalle nostre emozioni, dal nostro cuore, sennò non saremo cantautori, ma ci basterebbe acquistare le canzoni da  qualcuno che ha più talento di noi.
 
Scendemmo dall’auto dopo una decina di minuti per prendere posto in un ristorante non troppo conosciuto e dove i paparazzi non sarebbero venuti a disturbarci.
Ordinammo due secondi con l’insalata e della birra, e aspettammo sempre in silenzio.
Alzai gli occhi al cielo, sbattendo piano le unghie sul tavolo, nonostante tutto mi stava venendo un’idea.
-Before the storm.- sussurrai, come se fosse la cosa più ovvia.
-Cosa?-
-Before the Storm! Certo!- esultai, sorridendo.
-Miley ma di cosa stai parlando?-
Guardai Nick dritto negli occhi e sentii il cuore battere a mille, avevo trovato la nostra canzone, non sarebbe stato semplice scriverla ma sarebbe stata nostra, avrebbe parlato di noi e del nostro amore.
-La nostra canzone.-
Mi osservò e lentamente anche lui capì.
 
Prima della tempesta, prima che io lo lasciassi per tornare in Italia.
 
-Ci sto.- sussurrò, guardandomi.
-Finiamo di mangiare e andiamo a casa.-
-Ma tuo padre si scoccerà se gli mettiamo, di nuovo, sotto sopra il salone.-
-Nick, quella non è casa.- presi la sua mano destra che aveva appoggiato sul tavolo.
-Casa è, dove ci siamo io e tu.-
-Casa.-
 
***
 
I know this isn't what I wanted 
I never thought it'd come this far 
Just thinking back to where we started 
and how we lost all that we are 
 
Scrissi questa strofa sul mio quaderno personale e mi buttai nuovamente sul letto, non stava andando poi così male.
Dopo il ristorante eravamo tornati subito a casa e c’eravamo messi al lavoro.
Avevamo deciso che la canzone sarebbe stata accompagnata dalla chitarra ma eravamo ancora indecisi se aggiungere qualche pezzo al piano, magari suonato da me, mentre Nick avrebbe continuato con la chitarra.
Avevo in mente il ritornello ma dovevo ancora arrivare a costruire la storia della canzone, poiché mi ero sempre convinta che scrivere non fosse accostare due strofe e un ritornello, ma dargli una storia, un suo punto di vista.
Ogni canzone aveva bisogno di essere vera.
 
-Ascolta…-
Mi voltai verso Nick e lo trovai chino sul suo blocco, in realtà tutto il loft era immerso di fogli strappati e sparsi negli angoli più remoti, ormai era anche calato il sole.
 
N: We were young and times were easy 
But I could see it's not the same 
I'm standing here but you don't see me 
I'd give it all for that to change 
And I don't want to lose her 
I don't wanna let her go 

M: Standing out in the rain 
Need to know if it's over 
'cause I will leave you alone 

Nick: Flooded with all this pain, 
Knowing that i'll never hold her, 
Like I did before the storm 

M: Before the Storm 
 
-Si! Così va bene!- urlai, saltando giù dal letto e correndo verso Nick per baciarlo.
Posai le mani a coppa sul suo viso e premetti la bocca sulle sue, nonostante fosse una canzone dolorosa, che ci avrebbe ricordato il passato, quello stesso passato che noi stavamo dimenticando, era qualcosa di nostro, che mi dava l’impressione di amarlo ancora di più.
Sentii la sua lingua chiedere alla mia bocca di schiudersi e senza pensarci il bacio divenne più passionale.
Nick mi prese per i fianchi e mi fece sedere sopra di lui, i nostri respiri divennero uno solo e sentii qualcosa dentro di me, un brivido prima alla base della schiena e poi giù, nella mia parte più intima.
 
Mi vuole.
Ed io?
Io lo voglio?
Sì, lo vorrò sempre.
 
Mi alzò come se niente fosse e tornammo sul letto, mi fece sdraiare sotto e per non pesarmi si appoggiò ai gomiti, lo sguardai per un breve istante e vidi le pupille completamente nere, avevano offuscato il suo bellissimo colore, per via della passione.
Mi allungai per riprendere a baciarlo e passai la mano prima tra i suoi capelli e poi sotto la sua camicia, leggermente aperta sul davanti e che usciva a tratti dai jeans.
-Miley io… Volevo dirtelo da un po’ ma aspettavo il momento giusto.-
-Nick…-
-Ti amo Mils, amo te e quella parte che ancora dobbiamo conoscere che si chiama Destiny, ti amo in tutto quello che fai e che sei e ti voglio, ti voglio davvero.-
Lo osservai, senza distogliere lo sguardo dal suo, sentivo il mio cuore battere così forte che avrei potuto anche staccarlo per il dolore, ma non lo feci, non mi ero mai sentita così viva.
Mi avvicinai al suo volto e chiusi gli occhi.
-Anche io ti amo.- sussurrai, -Ma io sono… Si insomma…-
Non riuscii a finire la frase che sentii nuovamente la bocca di Nick sulla mia.
-Non m’importa.-
Quelle semplici parole mi riempirono il cuore id gioia e senza pensarci tolsi la sua camicia, beandomi di quella visione che era solo mia.
Lui, continuando a sorridere, slacciò i bottoni e la zip del mio vestito per lasciarlo cadere poco dopo ai piedi del letto.
Ero stesa sotto di lui, mezza nuda, ma non provai nessuna vergogna.
Mi sporsi piano per baciargli le spalle, per scendere lentamente verso i pettorali scolpiti, lui nel frattempo si era messo seduto e aveva chiuso gli occhi.
Passai lentamente le mani sul suo corpo, e lo ricoprì di piccoli baci, fino a dirigermi lentamente alla sua parte intima.
Con mani tremanti slacciai il primo bottone, ma vedendo la mia esitazione o meglio ancora la mia inesperienza, Nick se li tolse con un semplice gesto per farli cadere a terra.
Mi fece sdraiare nuovamente e con un semplice movimento slacciò il gancio del mio reggiseno, sentì la sua bocca sul mio seno in un bacio lento e amorevole, scese fino alla mia pancia e spostò le mutandine piano, come se anche lui avesse paura di quello che stavamo per fare.
Adesso ero totalmente nuda e solo in quel momento mi ero resa conto che Nick assieme ai jeans aveva levato anche i boxer, sentii il groppo in gola farsi sempre più grande ma guardandolo nuovamente mi rilassai.
Lui era il mio Principe Azzurro.
Lentamente entrò dentro di me, e nonostante il dolore iniziale, decisi di chiudere gli occhi e lasciarmi andare.



 
   
 
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