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Autore: Marzio C    22/12/2014    0 recensioni
Eccomi di nuovo a tediarvi con una ff. Questa volta è stata scritta a 4 mani con la mia amica Valentina. Nella conclusione della sesta stagione Sarah era incinta di qualche settimana, di conseguenza nel cap. 1 di questa ultima stagione, composta da 12 capitoli (meno male direte voi) lei, la nostra splendida eroina, finalmente partorirà. Diciamo che il filo conduttore per 11 capitoli sarà la nuova arrivata in casa Bartowski fino ad arrivare al cap 12 alquanto surreale che la coautrice Valentina ha firmato "obtorto collo". Colgo l'occasione per ringraziare, in anticipo, tutti gli amici che visiteranno la ff pregandoli di lasciare un commento. Sono sicuro che l'ultimo capitolo non sarà di vostro gradimento per cui mi assumo tutta la responsabilità Valentina è innocente.
Ciao e buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Papà, lo so che sei sveglio, apri gli occhi guardaci, mamma diglielo anche tu”.
“Apri gli occhi Chuck”!!!

“NO”!

“Ma come no”?

“Mi vergogno. Non posso guardarvi negli occhi, non dopo quello che ho fatto".

"Amore noi usciamo dalla stanza. Quando sarai solo, prima di continuare a colpevolizzarti, controlla i filmati che ha mandato Cole. Ti supplico, fallo!!!!

Gertrude ascoltava con estremo interesse i racconti di Carina, soprattutto quando parlava dei boxer di John, dal gran ridere aveva i muscoli addominali che le facevano male.
La serata filava via liscia tra una risata e l’altra. Improvvisamente i cellulari squillarono contemporaneamente.
Il più lesto a rispondere fu John ed immediatamente l’umore dei commensali cambiò. John invitò gli addetti ad accomodarsi nel suo studio.
Estese l'invito anche a Carina che, sebbene non facesse più parte dell'agenzia, con la sua esperienza sarebbe stata di notevole utilità.

Si collegarono con la centrale operativa, l'ufficiale di turno fece rapporto. Esaminati gli spostamenti dei terroristi ed immettendo tutti i dati raccolti nel potentissimo calcolatore ottennero la loro presunta destinazione finale: Los Angeles. Era chiaro che il loro bersaglio erano i Bartowski.

Sicuramente l'altro gruppo in terra britannica aveva nel mirino Cole. Contattarono Londra per metterli sul chi vive e per concordare un'azione definitiva.

Zach e Vonnie ordinarono all'intelligence di L.A. di approntare un perimetro difensivo, il più invisibile possibile, intorno alla clinica dove erano ricoverati i loro famigliari.

A Chuck ribolliva il sangue, stava visionando i filmati di Kashuar, vide ciò che aveva dovuto subire la sua bambina ed ogni senso di colpa svanì.
Si alzo dal letto, fece due passi dovette però appoggiarsi al muro per non cadere. Ripreso l'equilibrio andò in bagno, si docciò e fece la barba, indossata la vestaglia uscì dalla stanza in cerca delle sue donne.

La residenza dei Barker era a Nothing Hill, un'antica ed elegante casa vittoriana immersa nel verde di un parco privato. Delle ombre si spostavano furtivamente da un albero all’altro, erano quasi invisibili. Le luci del piano terra della villa erano accese, le tende erano accostate però si potevano intravvedere le silhouette dei suoi abitanti, le note de' "Il lago dei cigni" di Tchaikovsky, sebbene attutite, si diffondevano nell'aria.

Oltre gli alberi iniziava un prato all’inglese dove un gazebo, abbastanza vicino alla costruzione, poteva essere usato dai terroristi come schermo per non essere individuati. Dovevano attraversare allo scoperto pochi metri per cui si presero del tempo per individuare eventuali sentinelle, appurato che non ve ne fossero, strisciarono fino a raggiungere il riparo.

Sarah appoggiata al davanzale della finestra, stava osservando il mondo esterno.
Un miliardo di pensieri invadevano la sua mente ma uno solo era il predominante: il suo Chuck.
Non lo udì arrivare però percepì il suo odore, si girò di scatto e lo vide, magro, allampanato che la stava osservando con quello sguardo tenero che sempre l'aveva affascinata e fatta innamorare. Lo prese tra le braccia, lo strinse a se però non ebbero il tempo di parlarsi. Sam ed Ellie si fiondarono anche loro ad abbracciarlo, ormai era diventato lo sport dei Bartowski.

Peter in disparte osservava la scena. Non poteva crederci, lui un ufficiale dei N.S. aveva le lacrime agli occhi, si era commosso.

Chuck, notò come sua figlia ed il giovane si guardavano, allora fece cenno al ragazzo di avvicinarsi. "Peter, vorrei raccontarti una cosa che

già tanto tempo fa dissi a mio genero George: " Non prenderla in giro, tu falla soffrire ed io ti uccido"

"Signore, ne sono innamorato, mai e poi mai lo farei intenzionalmente, la pregherei di credermi".
“Ti voglio credere Peter, mi raccomando rendila felice, falle dimenticare al più presto quanto le è accaduto.”

Nel medesimo momento un agente della sicurezza nazionale avvisava Sarah del pericolo terroristi. Lei sbuffando mormorò "ma non è mai finita"? A quel punto chiese che a tutti loro Chuck compreso fossero fornite delle armi. A lei fu consegnata la sua cara Beretta cal. 9 lungo parabellum.

Il giorno seguente Vonnie e Zach raggiunsero i genitori e la sorella.

I guerriglieri, galvanizzati dalla facilità con cui erano arrivati a pochissimi metri dalla casa, ripassarono le fasi dell'attacco. Erano quasi pronti, stavano preparando le armi.
Uno di loro armò un lanciarazzi a spalla, il suo bersaglio era la porta finestra del salone, sicuramente l'esplosione avrebbe spazzato via ogni cosa comprese le persone presenti. Approfittando del caos creato, sarebbero entrati urlando e sparando, in caso vi fossero dei sopravvissuti la seconda ondata di fuoco li avrebbe terminati.

Peter era in fila alla macchina distributrice del caffè, mentre aspettava il suo turno osservava quattro inservienti, con la divisa dell’ospedale che spingevano altrettanti carrelli della biancheria sporca.

Si muovevano in maniera goffa quasi non conoscessero il luogo. Fu quello che attirò la sua attenzione. Guardandoli meglio intuì che quegli strani gonfiori sotto le giubbe da lavoro non erano altro che cinture esplosive. La faccenda si complicava.
Senza farsi notare si avviò verso le scale e di corsa salì fino al terzo piano. Avvisò Sarah, Chuck e gli agenti di turno dell’imminente pericolo. Per evitare una carneficina erano essenziali sincronizzazione e precisione. Dovevano colpirli simultaneamente alla testa.

Il momento era arrivato, il guerrigliero si alzò, puntò il lanciarazzi ed una gragnuola di colpi investì il gruppo di terroristi.
Il razzo partì lo stesso, prese una strana traiettoria ed andò a colpire il capanno degli attrezzi. La trappola architettata dal MI6 era stata perfetta. Tra gli attaccanti nessun sopravvissuto.

Cole, pensieroso diede un’occhiata ai corpi dei terroristi ed una repentina tristezza le piombò addosso. Erano ragazzi tra i 16 ed i 20 anni, troppo giovani per morire. Diede ordine di far recuperare i corpi da un’impresa di pompe funebri, le esequie sarebbero state a sue spese. Sospirando andò verso Jill che lo stava aspettando sulla soglia di casa.

Entrati lei lo guardò negli occhi e comprese il suo stato d’animo. Non disse nulla si limitò a baciarlo nel modo più dolce possibile. Cole capì che era giunto il momento di rassegnare le dimissioni, sapeva che lei sognava di tornare in California a vivere con lui.

I quattro terroristi salirono sul montacarichi, uno di loro pigiò il bottone del terzo piano…
                                 continua…


Marzio C. e Valentina B.
 

   
 
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