Il Natale era una delle feste preferite di Stiles. Gli piaceva passarlo a casa sua, in compagnia dei suoi amici, preparando per giorni il cibo e le decorazioni. Quello era il primo anno che passava da solo con suo padre, ma aveva comunque seguito tutte le tradizioni, preparando il pranzo con cura e sistemando con precisione millimetrica i tre posti a tavola.
Tre, perché non aveva detto a suo padre che Derek si sarebbe unito a loro. Non glielo aveva detto perché non sapeva come fare, come spiegargli che voleva stare in compagnia dei due uomini più importanti della sua vita.
Sospirò, in ansia per quel pomeriggio ma soddisfatto dei suoi sforzi.
Sobbalzò quando il campanello lo avvisò dell’arrivo di suo padre. Gli aprì con un enorme sorriso, che sperava l’avrebbe distratto dal numero di posti in tavola, in modo da confessare tutto solo quando Derek fosse arrivato.
“Dimmi che è già tutto pronto, ho una fame terribile” fu il saluto di suo padre.
“Tutto pronto” confermò Stiles.
Lo sceriffo si diresse in cucina e affondò una fetta di pane nel sugo, attenuando il buco allo stomaco.
“Mettiamoci a tavola, allora” suggerì masticando.
Stiles stava per trovare una scusa per impedirgli di andare in sala da pranzo, ma il campanello suonò di nuovo e corse ad aprire.
Derek riempiva l’intero vano della porta, oscurando la già flebile luce del sole. Stretto in un maglione verde scuro, con i muscoli che guizzavano ad ogni movimento, lo fissò interrogativo.
“Chi è?” domandò suo padre dalla cucina.
Stiles non rispose, continuò a fissare imbambolato Derek.
“Non gli hai detto che venivo?” ringhiò sottovoce.
Stiles scrollò le spalle, mortificato. “Non sapevo come dirglielo.”
Derek sbuffò dal naso, dandogli l’impressione che si fosse appena trasformato in lupo.
“Gli ho preso una pistola da ottomila dollari.”
“Tu cosa?!” sbottò Stiles, uscendo di casa e chiudendo la porta dietro di sé.
“Non sapevo cosa regalargli!” si giustificò. “È il primo Natale che passo con voi e lui nemmeno lo sa! Ed io gli ho preso una dannatissima pistola da collezione!” sibilò, incavolato nero.
La porta si aprì e suo padre sembrò sorpreso nel vederli lì impalati, entrambi senza giubbotto nonostante il freddo cane.
“Derek, che ci fai qui?”
“Signor Stilinski” salutò il lupo.
“Derek passava il Natale da solo, così l’ho invitato a stare da noi” inventò Stiles.
“Oh, entra allora.”
Lo sceriffo si fece da parte per lasciarlo passare e Derek gli diede la scatola con la pistola.
“Per ringraziarla del disturbo” chiarì, squagliandosela in sala da pranzo.
L’uomo aprì il cofanetto e tossì per lo stupore. Guardò suo figlio, che si limitò a scrollare le spalle.
“Perché non me lo hai detto?” domandò in un sussurro. “Non gli abbiamo preso nulla.”
Stiles lo afferrò per le spalle. “È una pistola da ottomila dollari, papà. Avremmo potuto compensare solo comprandogli una macchina, e non possiamo permettercela.”
Si dileguò per raggiungere Derek e lo sceriffo si chiese che razza di ospite regala un oggetto così costoso solo per un invito a pranzo. Per qualche strano motivo, gli vennero in mente gli sceicchi arabi che regalavano quaranta cammelli per poter sposare una fanciulla.