Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
Ricorda la storia  |      
Autore: Poisoned Apple    22/12/2014    2 recensioni
Se avessi potuto raccontare quello che di bello c’era tra di noi, se avessi potuto spiegarlo a parole o con delle foto, lo avrei fatto anche con le miei canzoni, ma non me l’hanno mai permesso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Taylor Swift è una serial dater. 
Lo sono sempre stata, o perlomeno così mi descrivono i giornali. In radio, in tv, in qualsiasi momento della giornata mi capita o mi è capitato di leggere quanto le persone credano a tutto questo, quanto si possa pensare che non siamo fatti per amare qualcuno, ma piuttosto loro sono fatti per essere amati e sfruttati da una ragazza insoddisfatta della propria vita. Come se avere qualcuno ed esserci legata sentimentalmente e mantenere una relazione a galla non fosse già difficile. Non ho mai chiesto di poter vivere in pace, questa è la vita che ho scelto e certo sarebbe stato tutto più facile se non lo avessi fatto, ma avrei voluto essere rispettata innanzitutto come persona. E quando vedi che non è così, che la tua sfera privata oltre ad essere sotto i riflettori viene scandagliata, strappata, bruciata, abusata in ogni modo possibile perché bisogna trovare il marcio in una relazione, bisogna tirarla per vedere fino a dove può arrivare; quando vedi che non esiste più nemmeno la garanzia di essere trattata come persona, ma vieni vista da tutti come una frequentatrice seriale, di quelle pateticamente insoddisfatte e troppo piene di se per poter dare valore agli altri, all’altra metà di quella tua relazione che stai provando a costruire, e vieni dipinta come un mostro, come se inglobassi la mia felicità in questo presunto continuo circolo vizioso: allora sai che hai perso. 
 
Hai perso come persona e poi perdi la speranza. La speranza che anche se magari non sempre potrà andare bene, alla fine, ti verrà concesso di provarci perché quella è la tua vita e loro non dovrebbero cercare di rovinartela e addirittura riuscirci, aizzando le folle di tutto il mondo che vedono in quel tuo rapporto un male per loro. Come se lui fosse il ragazzo di tutte loro, che ti guardano da dietro lo schermo di un computer o del televisore, avidamente o forse solamente e sinceramente diffidenti, ma poi tutto questo degenera in un irrispettoso conflitto sui social, che si espande a macchia d’olio e ti pende sul capo ovunque tu vada. Ti segue come un ombra e sa anche di egoismo malato. Ho provato per anni a scappare da questo, a pensare che avrei potuto avere storie normali, che avrebbero potuto iniziare e finire, non perché i miei ‘lui’ avessero dovuto o potuto essere di qualcun’altra, ma perché io stessa ci credevo ed ho tenuto ad ogni singolo momento con ognuno di loro. Ho provato ad inseguire la mia felicità, anche solo per un momento, perché la inseguiamo per tutta la vita ed io, nel corso della mia, ho pensato di averla trovata in alcune occasioni che poi si sono rivelate sbagliate e il mio castello di carte è crollato miseramente. Certe cose, però si superano e si cresce, ho accettato sempre ogni sconfitta con la consapevolezza che non aveva funzionato perché semplicemente non poteva funzionare e perché eravamo troppo immaturi, l’amore non è un gioco e per amare bisogna anche crescere e non tutti sono disposti a farlo. 
Poi è arrivato lui e si, ci ho sperato più che con chiunque altro. Con lui funzionava, ed ero felice. Se avessi potuto raccontare quello che di bello c’era tra di noi, se avessi potuto spiegarlo a parole o con delle foto, lo avrei fatto anche con le miei canzoni, ma non me l’hanno mai permesso. Quello che poteva essere un meraviglioso spettacolo è diventato un incubo, qualcosa di malvagio e marcio, qualcosa che ha cominciato ad avvelenarsi lentamente e, poco a poco, ad appassire. Ho visto quello che stavamo costruendo con la fatica sgretolarsi tra le mani, perché un ragazzo non può proteggere la sua ragazza se 20 uomini armati di flash si insinuano tra di loro, se ogni mese mille, diecimila chilometri li distanziano perché è il loro lavoro, è quello che fanno. Una storia non può durare se viene avvelenata da fuori. Come un albero che venga attaccato dai parassiti e, poco a poco, le foglie non ricevono più la linfa e le radici al di sotto cominciando a marcire perché qualcosa che volteggiava nell’aria non voleva che fosse possibile, che dopo tutto l’inverno, arrivasse la primavera anche per lui, per noi. 
 
Siamo stati corrosi, bruciati, avvelenati da qualcosa che non volevamo. Lo abbiamo letto sui social, poi i giornali e infine sugli sguardi di chi passava. Anche le parole, sono state quelle a distruggerci più di tutto. Perché io non vado bene, non sarò mai solo una ragazza bionda che ha il diritto di amare e di essere amata, sarò sempre colei che ha tolto ‘lui’ dall’amore delle fan e loro mi hanno tolto il rispetto.
Distrutta, umiliata, ferita. Ho sepolto l’ascia di guerra quando ho capito che non ce n’era nessuna da combattere, che stavo correndo soltanto verso l’orizzonte e che lui se n’era già andato, portato via dal vento di bufera che ci ha travolto e spezzato le mie ali di fragile aereo di carta. Ho lasciato che si sollevasse bandiera bianca, che l’acqua mi sciacquasse le lacrime dalla faccia sotto una doccia fredda, anche se fuori era Gennaio e tutti avevano indosso i loro cappotti. Sono stata ghiaccio e acqua fredda a mia volta, fiamma viva con lui perché era la mia felicità e bruciavo di speranza. Poi sono arrivati i guai e quelli sembravano che mi avrebbero morsa per sempre, come serpenti avvelenati. L’acqua non era più fredda, ma calda e mi bruciava il viso, come le lacrime dietro gli occhi. Non ho risolto niente nemmeno quando ho deciso di chiudere quel libro, perché per finire una storia non basta scrivere un nuovo capitolo ed ho fatto di tutto affinché le corse nel bosco non diventassero la nostra fuga prima di finire nel Paese delle Meraviglie, siamo diventati pazzi come il nostro rapporto malato e morente, ho visto la fine mentre cominciava. 
 
Sono passati mesi ed io ancora non mi sento fuori dai guai, non sarà mai finita perché sarò sempre pronta a combattere per qualcosa, ma con lui… Il nostro libro è ormai riposto nella libreria a prendere polvere e non credo che lo prenderò mai più in mano. Mi restano poche, effimere, cose, come le canzoni che ho scritto sulla nostra storia, di come sia decollata e poi precipitata al suolo come se fossimo aeroplani di carta, mi resta la sua collana intorno al mio collo per pochi istanti prima che torni ad essere rinchiusa sul fondo del cassetto, con delle nostre vecchie polaroids e i suoi occhi verdi, che forse, se ce lo avessero permesso mi avrebbero protetta da tutto. Mi restano dei ricordi, che, ormai lo so, tornano in flashback quando tutto ormai è finito. 
Sarò sempre Taylor Swift ed Harry Styles sarà sempre il nome sulle mie labbra. 
 
→ Poisoned! ←
Era tantissimo che non pubblicavo qualcosa, per tanti giorni non ho avuto ne idee ne voglia di scrivere, poi invece è successa una cosa, c'è stato un momento in cui non sono stata particolarmente felice ed è uscito questo... Qualunque cosa sia ahahah 
Commentate quanto volete, come volete, anche se non siete Haylor shipper! Ci tengo tanto ad avere un vostro parere a sapere cosa pensate, potete lanciarmi anche le uova marcie e prometto che non aprirò bocca. E' la prima volta che scrivo e parlo degli Haylor perciò potrei essere stata un completo disastro... Fatemi sapere! 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift / Vai alla pagina dell'autore: Poisoned Apple