Eccola là, sotto il porticato della scuola, che scuoteva l'ombrellino viola, lontano dai compagni. Sempre sola.
-Oh, Van.- mormorò.
Si infilò le mani in tasca e si avvicinò a lei:-Andiamo.-
Vanellope annuì e aprì l'ombrello, lo passò al fratello:-Andiamo...-
Ralph si mise su una spalla lo zainetto azzurro della sorella:-Come è andata oggi a scuola?-chiese.
-Come sempre.-rispose Vanellope con gli occhi bassi.
-Nessun amico?-
-Nessun amico- confermò la bambina.
Ralph passò un braccio intorno alle spalle della ragazzina, sospirando.
Ralph entrò, mise lo zaino sul mobile accanto alla porta infilò l'ombrello nel portaombrelli. Vanellope si buttò a capofitto sul divano, affondando il viso nei cuscini.
-C'è una lettera di mamma.- disse Ralph.
-Bruciala!!!- gridò la bambina, tirandogli un cuscino.
-Ehi! Calmati! Perchè dici cosi?- Ralph prese la sorella per le gambe e la tirò su, lasciandola a testa in giù. Lei ringhiò:-La mamma non ci vuole bene! Altrimenti sarebbe qui, con noi. Invece non c'è! Non c'è mai per noi!!-
Vanellope scivolò dalla presa e corse in camera sua, sbattendo la porta. Ralph si passò una mano fra i capelli castani, mordendosi il labbro. Perchè? Perchè era così difficile farle amare sua madre?
Perchè non c'era mai, ecco la risposta.
Il campanello suonò, Ralph aprì e incontrò gli occhi verdi della cuginetta dodicenne.
-Ciao, Jessie.-
-Ciao, Ralphy, dov'è Van?- chiese la rossa, togliendosi un cappottino giallo, fradicio.
-Camera sua.- rispose Ralph, prendese il cappotto di Jessie lo attaccò all'attaccapanni, dove lei non arrivava.
Jessie si tirò una ciocca rossiccia nella treccia rovinata:-Colpa della zia?-
Ralph annuì. Era sempre la stessa situazione.
-Ci penso io. Gioco un po' con lei...Woody arriva fra un po'.- affermò la rossa, andando verso la camera della cugina.
Dieci minuti dopo, Ralph stava preparando il pranzo quando il campanello suonò. Come previsto, era Woody.
Aveva due occhiaie scure, sembravano lividi.
-Turno notturno, niente di grave!- rise il ragazzo, dando una pacca sulla spalla del cugino, che si preoccupava per ogni cosa.
-Guadagno settimanale?- chiese Woody a Ralph.
-Il solito, più turno doppio e anche quello notturno, niente di che. Ma per andare avanti basta. Tu?-
Woody scosse la testa e si mise seduto al tavolo della cucina, Ralph gli si mise davanti:- Non riuscirò a pagare la bolletta della luce, non mi bastano i soldi.-
Ralph annuì.
Quella vita gli faceva schifo. Voleva cambiarla. Ralph lo desiderava tanto. Ma, se avesse saputo cosa lo aspettava, forse, gli sarebbe bastata quella vita misera. Questa sarà la sua storia, la storia di come ha conosciuto il suo vincolato, molti amici e nemici e, più avanti, l'amore.