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Autore: vampiremichs    23/12/2014    1 recensioni
"Il tempo non è altro che un susseguirsi e accavallarsi di eventi in modo disordinato, alcuni sono dettati dal caso, altri sono scritti nel nostro destino e altri ancora siamo noi stessi a crearli."[AU/CROSSOVER :: vampires, wizard, header, demon, incubs]
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josh Devine, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
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   Show Me Love

                                            


 

La nottata era fredda e le strade di quel piccolo quartiere nella periferia di Londra erano deserte, si aggirava solo una figura scura che camminava continuamente avanti ed indietro. coperto da un cappotto nero, cappello di lana in testa e mani chiuse nelle tasche della giacca. - sei tu? - una voce profonda e roca attirò l'attenzione del ragazzo che continuava a camminare, facendolo fermare e voltandosi verso la voce. - si - rispose semplicemente lui, un si secco, freddo, che non traspirava alcuna emozione, proprio del resto come era il ragazzo. non provava più alcuna emozione da quella notte che per lui era ancora un ricordo chiaro in mente. la figura più alta e grande dei due iniziò a muovere i primi passi verso il ragazzo che rimase fermo ed inespressivo finchè l'altro non aprì la giacca e da lì, stando attento a come si muoveva, non ne estrasse due sacchetti rossi. - due sacchetti da mezzo litro l'uno. B positivo come richiesto - disse lui e sul volto del ragazzo comparve un gigno che sarebbe benissimo essere stato scambiato per un sorriso, se non fosse stato per quell'espressione quasi famelica che aveva in volto e per i denti aguzzi e perfettamente bianchi. - perfetti - disse il ragazzo allungando una mano per afferrare i sacchetti ma l'uomo li ritrasse scuotendo la testa e sorridendo divertito - non sono uno stolto signorino, tuo padre mi fregò già in precedenza e non sarai di certo tu il prossimo a fregarmi. sono 150 sterline - disse la figura e il ragazzo arricciò le labbra contrariato - l'ultima volta erano 100 - disse lui che iniziò a sentire la gola pizzicare - c'è crisi anche nel nostro mondo, tomlinson - rispose la figura più grande divertendosi ogni volta a vedere come reagissero quelle creature per lui tanto strane e curiose, ma allo stesso tempo tanto pericolose, alla presenza del sangue. - mi sembra giusto, johnson - rispose il ragazzo prima di estrarre dalle tasche una busta contenente i soldi e passarla al signore che dopo aver controllato annuì lanciandogli i due sacchett e il ragazzo dopo una mossa fulminea li afferrò al volo fulminando con lo sguardo la figura più grande. - è sempre un piacere fare affari con la tua famiglia, ragazzo mio. - disse la figura maggiore intascando la busta mentre il ragazzo annuì poco interessato ormai ad averlo davanti ora che aveva tra le mani ciò che gli interessava. - alla prossima, louis - disse la figura voltandosi per poi sparire tra il buio dei vicoli del quartiere - alla prossima, Craig -


Lei odiava la luce. era anche per questo motivo se era una delle tante regine delle tenebre, no?!

Kimberly sbuffò scocciata avendo fatto un bel sogno, anzi, un ottimo sogno, per poi portare le mani a stropicciarsi con poca delicatezza gli occhi e tirarsi su con la schiena rimanendo comunque seduta a letto. amava passare le giornate a letto, pensare, sognare su come sarebbe stata la sua vita se fosse nata come una ragazza normale. il loro era un mondo completamente diverso, nascosto nell'ombra e nel terrore, tutte cose che a lei intrigavano ed eccitavano particolarmente. ma a volte in quei pochi istanti di mattina si perdeva nei suoi pensieri ad immaginarsi come una ragazza normale che si diverte con le amiche, esce la sera a festeggiare e si lascia andare a qualsiasi cosa, tutte cose che non poteva assolutamente permettersi di fare per la vita che aveva. - buongiorno signorina evans - disse rose la sua anncella che era con lei da quando era piccola. si, anche se erano nel ventunesimo secolo i suoi genitori continuavano a preferire che intorno alla loro unica figlia ci fosse qualcuno di fidato e che avesse soddisfatto qualsiasi desiderio della ragazza. kim era la figlia primogenita della famiglia più importante del posto, la loro era una di quelle famiglie che tutti avrebbero voluto come amici e nessuno come nemico. ogni cosa desiderasse la piccola kim lo otteneva senza troppi sforzi. - buongiorno rose - rispose lei sorridente alzandosi dal letto e andando a pettinarsi davanti il grande specchio che aveva in camera. - la vedo di buon umore oggi - disse l'ancella dai capelli color rame mentre kim sorrise annuendo - oh si, ho fatto un bel sogno - rispose lei posando la spazzola e saltellando poi verso il suo guardaroba mentre rose era già intenta a rifare il letto della ragazza. - avuto o.. rubato? - chiese con un po' di titubanza rose finendo di sistemare i cuscini mentre kim aveva scelto cosa indossare quel giorno e fece spallucce indifferente - che importanza ha? - rispose per poi prendere anche le scarpe e tornare in camera - se non ti dispiace rose vorrei fare un bel bagno caldo, grazie - la liquidò senza troppe parole mentre la ragazza annuì ed uscì dalla stanza di kim che si chiuse in bagno accendendo la radio e alzando il volume mentre la vasca si riempiva sempre di più e lei si voltò per guardarsi allo specchio. non succedeva da un po' ormai che non avesse le occhiaie a solcarle il volto e quella cosa la fece sorridere felice e soddisfatta di se stessa. aveva scoperto di avere un talento particolare con i sogni da quando aveva compiuto 17 anni d'età. era innamorata di un ragazzo e continuava a sognarlo, ogni notte per circa due mesi, finchè una notte curiosa di vedere fin dove la sua soglia dei sogni potesse arrivare, riuscì a trovare una soglia tra il mondo dei sogni, tra i suoi sogni e quelli degli altri. accecata dall'amore e presa dall'irrequietezza kim riuscì a trovare la porta per il mondo dei sogni del suo amato. da quel momento la sua vita cambiò completamente e il suo cuore si spezzò in centinaia di pezzi vedendo che i sogni del suo amato, John non erano ciò che voleva vedere lei e così da quella notte iniziò a tormentare John con incubi che portarono il ragazzo alla pazzia finchè non si uccise per la disperazione e da quel giorno kim si sentì un mostro, ma col passare del tempo capì come usare al meglio quel suo strano ed insolito potere e come esercitarlo solo su chi volesse lei. e come diceva sempre suo padre, a volte non era importante per come si era nati, ma le scelte fatte vivendo.
 

Niall odiava passare per quei vicoletti della città da solo ed era per quello che aveva chiesto al suo migliore amico josh di accompagnarlo, visto che da poco si era trasferito lì non ricordava nemmeno troppo bene la strada di casa. niall sapeva di josh, sapeva chi era o meglio cos'era e si fidava. erano amici da sempre e anche quando il biondino scoprì cosa fosse realmente il moro gli restò accanto non dando molta importanza alla sua natura attuale. - mi fa venire i brividi questa strada - disse niall tenendo le mani nelle tasche della giacca e la testa bassa stando attento a dove metteva i piedi vista la strada rovinata mentre josh ridacchiò divertito. - secondo te come sarebbe ora il mondo se noi umani normali non vi avremmo accettato? - chiese niall stando attento a tenere il tono di voce basso viste tutte le creature strane che vivevano in quella zona. - non saprei.. probabilmente mi avremmo ucciso e mangiato tutti già un bel pezzo - rispose josh vedendo l'espressione quasi traumatizzata di niall per poi dargli una spallata giocosa facendolo sentire più sollevato capendo che stesse scherzando. la terra era diventata un posto strano negli ultimi secoli, creature come josh se non anche peggiori avevano iniziato a diventare sempre più numerose e gli umani a quel punto non ebbero scelta se non accettarli tra loro imponendo comunque delle regole ferree. - c'è davvero differenza tra il sague puro e quello non? - chiese il più piccolo dei due che nonostante sapesse già quasi tutto sulla natura dei vampiri, aveva sempre mille domande da fare a josh che non sembrava per niente infastidito o stufo, semplicemente gli piaceva vedere quanta curiosità potesse avere il biondo e così annuì sicuro - ovviamente. il puro è il più buono! è come.. mangiare la nutella e l'imitazione. insomma, c'è differenza - cercò di spiegargli josh mentre niall annuì iniziando a capire meglio cosa volesse dire l'amico. la società aveva chiamato così il sangue che avevano gli umani in corpo: puro e ai vampiri fu vietato di farne uso, cioè vietarono loro di uccidere o semplicemente succhiare sangue dalle persone, vietandone così anche la trasformazione. perciò lo stato aveva aperto delle specie di fabbriche in cui filtravano il sangue umano donato appositamente per poi far si che dopo numerosi trattamenti il sangue fosse così 'commestibile' per i vampiri. ovviamente ciò fece nascere molto contrabbando di sangue puro, rubato dagli ospedali o addirittura preso contro la volontà a persone innocenti. - era il 27 giusto? - chiese josh leggendo i numeri sulle cassette dei condominii che stavano passando e niall annuì per poi vedere la porta di casa sua e sorrise - emozionato? - chiese josh divertito vedendo la felicità negli occhi di niall che da quando aveva scoperto di avere anche lui un potere lo usava per qualsiasi minima cosa - tanto, è divertente avere i poteri, sai?! - rispose il biondo avvicinandosi alla porta di casa prima di allungare la mano e sfiorare con il palmo la maniglia della porta e dopo aver pronunciato una strana frase in una lingua che josh non aveva mai sentito, la portà si aprì e niall iniziò ad esultare mentre josh scoppiò in una sonora risata. - sei uno spettacolo davvero stupendo, horan - disse josh che di risposta si beccò una linguaccia dal biondino - ci vediamo stasera alla festa - disse niall salutando l'amico con un gesto della mano mentre josh annuì e dopo un sorriso si voltò diretto verso casa.

 

Chi conosceva michs non avrebbe mai detto che lei fosse davvero la creatura che in realtà era. aveva un faccino così delicato e fragile, sempre sorridente e con gli occhi così chiari da sembrare un' angel, la famiglia benigna che comandava sull'altro lato del fiume di Londra. - grazie mille, le faremo sapere per l'A positivo - disse la ragazza dai capelli biondo scuro prendendo nota su un agendina chi avesse richiesto quel sacchetto di sangue con quel gruppo sanguino. gli umani non avrebbero mai pensato che esseri come loro sarebbero stati capaci di organizzarsi così bene, sopratutto per quanto rigurdava sulle risorse di sangue. - che brava la mia piccola, dovremmo prenderti a lavorare qui - la voce di craig il papà di michelle la fece voltare e sorrise divertita avvicinandosi a lasciargli un bacio sulla guancia felice di rendersi utile quando poteva. non lavorava lì con i suoi genitori, perchè non era proprio il suo lavoro, ma le faceva piacere sapere di non essere solo un peso per loro e voleva sdebitarsi per tutto ciò che avevano sempre fatto per lei, sopratutto all'inizio che la ragazza scoprì il suo potere sovrannaturale. - mi fa piacere rendermi utile - rispose la ragazza riordinato alcune cartelle per poi infilarle in un cassetto e tornare a guardare suo padre - domani gli evans daranno una festa e mi chiedevo se potevo andare. insieme ad ems, ovviamente! - disse michelle guardando il padre e mordendosi il labbro in attesa di una risposta sperando che essa sia positiva. - starete sempre insieme? - chiese l'uomo che non sembrava affatto convinto, forse perchè sapeva dei poteri degli evans e del lato vendicativo della loro figlia, non volendo che avrebbe mai preso di mira la loro michelle - ovviamente - rispose lei sicura - e non vi caccerete nei guai, vero? - chiese conferma il padre - assolutamente no - scosse la testa la ragazza guardandolo speranzosa finchè l'uomo non sospirò arreso e annuì lasciandole capire che aveva avuto il permesso per andare alla tanto famosa festa della quale si parlava da un bel po'. - grazie, grazie - disse michs uscendo da dietro la scrivania e andandogli incontro abbracciandolo prima di andare a prendere il cellulare ed infilarlo in tasca. - vado a dirlo a ems! - disse michs uscendo dal grande edificio bianco sentendo l'aria fredda colpirla in faccia e sbuffò infilandosi il cappellino di lana bordeaux sentendosi strana, in soggezione, quasi osservata. si voltò più volte e guardò intorno non riuscendo a capire cosa fosse quello strano freddo che sentiva intorno mentre camminava per le strade della città e troppo presa sul capire cosa o chi la stesse facendo sentire così, perchè sapeva che quello strano effetto non era il tempo, ma era qualcuno, non si accorse di dove stava andando e così si scontrò con qualcuno. - oddio scusa non volevo - disse lei alzando lo sguardo e vedendo la sua migliore amica che la stava offendendo in mille lingue, cosa che la divertì parecchio. - oh sei tu! - disse ems sbuffando e levandosi le cuffiette visto che stava ascoltando la musica e probabilmente era per quello che non l'aveva notata a sua volta. - sei buffa - disse michs sorridendo divertita - e tu no, mi hai fatto cadere l'ipod nuovo - si lamentò la mora iniziando a borbottare tra sè e sè. - sei davvero buffa e goffa per essere un demone - specificò michs che aveva visto la sua amica completamente trasformata solo in un occasione e le era bastata quella per far si che non avrebbe voluto si trasformasse ancora. - già, ma intanto posso mangiarti l'anima, quindi.. stai attenta a come parli johnson - disse ems facendo le spallucce mentre michelle iniziò a gesticolare per fermare quella conversazione - non ti converrebbe perchè così non potrei dirti che papà mi ha dato l'ok per andare alla festa in maschera degli evans! - disse michelle con un mega sorriso - oh mio dio. dici davvero?! - urlò quasi ems mentre la bionda annuì battendo le mani. - ma è fantastico! - aggiunse sempre ems così felice che avrebbe voluto volare. quella festa era sempre stato un sogno irrealizzabile per ems, perchè solitamente i poteri venivano maturati e manifestati all'età di 16 anni e senza quelli non si poteva partecipare a molte cose nella loro società, come per esempio la festa annuale degli evans e lei li aveva maturati all'età di 19 anni perciò ora voleva riscattarsi e non vedeva l'ora di partecipare alla sua prima festa ufficiale. - dai andiamo a scegliere qualcosa da mettere, su - disse michs vedendo che la sua amica si era persa per i suoi pensieri e così la prese sotto braccio e con un grande sorriso sulle labbra le due iniziarono a girare per le vie della città di Londra alla ricerca di un vestito per la famosa e tanto attesa festa. 

  
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