Gwen si dondolava avanti e indietro per ingannare il tempo mentre aspettava l’ascensore. Reggeva fra le mani screpolate dal freddo una busta con del cibo cinese ancora caldo.

Entrò nell’ascensore e premette il bottone del piano.

Quando Castiel le aveva rivelato che avrebbe passato il Natale solo, si era fiondata a casa sua senza che se ne rendesse conto.

Bussò producendo il solito motivetto che ormai la caratterizzava.

-Che ci fai qui?- chiese Castiel dopo aver aperto la porta.

-Te l’avevo detto che venivo- ribattè lei inarcando leggermente le sopracciglia.

-Pensavo che dicessi per dire-

-No. Nessuno dovrebbe passare il Natale da solo. E’ contro natura- disse entrando nell’appartamento.

-Guarda che Natale è quasi finito, Scheggia- disse lui chiudendo la porta.

-Dettaglio irrilevante- Gwen abbandonò la busta sul tavolino.

-Beh, almeno hai portato da mangiare. Mi sono dimenticato di fare la spesa…- Castiel si sedette sul divano.

-Se non ci fossi io dovresti inventarmi, ammettilo!-

-Adesso non darti troppe arie! E questo?- chiese tirando fuori dalla busta un piccolo pacchetto rosso opaco con un nastro argento infiocchettato con cura. Gwen gli diede le spalle, cominciando a sbottonarsi il cappotto, per nascondere il rossore delle sue guancie. Non dovuto dal freddo.

-Un regalo. Per… te-

Castiel scartò il regalo, senza sapere bene cosa dire, e restò a bocca aperta.

-l’ultimo CD dei Winged skull… deve ancora uscire, si può sapere come hai fatto?!-

-Il commesso di un negozio di CD ha detto che avrebbe potuto procurarmelo in anticipo. Sperava in un appuntamento, lo scemo. Sapevo che ti avrebbe fatto piacere e io posso anche aspettare- disse lisciandosi la gonna del vestito blu leggermente imbarazzata.

-Beh… ecco io… io non…- Borbottò Castiel.

-Se non mi hai preso niente non importa. Mangiamo?- prese una scatola e si sedette accanto a lui sul divano.

Il silenzio che seguì era carico d’imbarazzo.

Dentro Castiel si insinuò un po’ di senso di colpa. Non gli era neanche passato per la mente di prendergli qualcosa, neanche un biglietto. Solo in quel momento si accorse delle molte cose che faceva per lui: aiutarlo a studiare per strappare una sufficienza all’ultimo minuto, tutti i soldi che gli aveva prestato e che lui non aveva restituito, ospitarlo al club di giardinaggio quando voleva fumare.

-Sarebbe giusto ricambiare però…-

-Ti ho detto che non importa, davvero! Va bene così- lo interruppe sorridendo.

-Sicura? Davvero non c’è niente che vorresti?- chiese sorpreso da quella strana risposta.

-Ho già tutto quello che voglio- disse lei arrossendo.

-Sentiamo, che sarebbe questo “tutto”?-

-Essere qui, con te-

-Oh…- si limitò a dire. Era una specie di dichiarazione? Che Gwen avesse una cotta per lui ormai non era un segreto per nessuno, neanche per lui ma una risposta del genere lo sorprese.

Allungò un braccio sullo schienale del divano, osservando i movimenti di Gwen, che stava nervosamente giocherellando col cibo. Sorrise, si chinò appena per darle un bacio sulla guancia e le sussurrò poi:
-Buon Natale Gwen-







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OHOHOHOHOHOHOHOHOHOHOHO!
Cialve gentaglia!
Beh, che dire, all'inizio di Dicembre ho avuto un lampo di genio, ovvero questa flashficcina fluffosina. Almeno spero sia un pochetto fluff. 

Coooomunque, non ho molto altro da aggiungere solo sono lieta di aver iniziato la mia prima long, di cui penso di pubblicare la prima parte del prologo (sì, il prologo, o sottospecie di prologo, ha due parti) durante le vacanze appena ne ho voglia. 
Enzomma, spero che questa falshfic vi piaccia, se vi va recensite, ogni tipo di commento è ben accetto!

Spero passiate buone feste e che abbiate un felice anno nuovo,
see ya!
La Russo