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Autore: Petuniabianca    24/12/2014    1 recensioni
Il fatto è che Anna sapeva che quella era la sua vera vocazione, lei voleva vivere di quello, voleva andare in giro per il mondo e vendere la sua arte ma non ci sarebbe mai riuscita e non solo perché sua madre non glie l’avrebbe mai lasciato fare ma anche perché nessuno sarebbe stato così folle da comprare qualche suo disegno. Ormai nessuno mostrava più interesse per l’arte .
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una mattina come tutte le altre, il cielo era scuro e le nuvole vegliavano sulla città. Fuori tutto era tranquillo, in grandi grattaceli osservavano tutto dalla loro incredibile altezza, i semafori continuavano a cambiare colore indisturbati: verde, arancione, rosso, verde, arancione, rosso …         Le macchine svolazzavano in modo ordinato pochi metri più in alto rispetto alle strade dove camminavano i passanti.                                                        Anna quel giorno era rimasta a casa perché per fortuna le vacanze di natale erano iniziate e le scuole erano chiuse. Se ne stava lì, chiusa in camera sua con un foglio appoggiato alla scrivania ed una matita in mano.
  • Anna che cosa stai facendo?
  • Sto studiando, mamma.
  • Studiando? Ma è la vigilia di Natale!
  • E allora? Mi porto avanti così ho più tempo dopo per godermi le vacanze.
  • Mmm … E che cosa stai studiando?
  • Fisica nucleare.
  • Ok, allora dopo vengo a correggerti i compiti.
Ok, la pausa era finita, doveva iniziare a fare gli esercizi di fisica nucleare se no, quando sua madre sarebbe entrata in camera sua a correggerle i compiti l’avrebbe beccata e lei questo non poteva permetterselo, non voleva l’ennesimo discorso che le riservava sua madre qualche anno prima ogni volta che la vedeva fare qualcosa di diverso dagli altri. Anna disegnava di nascosto, quando sua madre non era nei paraggi, ormai da qualche anno, perché dopo aver trascorso gli anni della sua infanzia a sentire le solite prediche sempre tutte uguali aveva imparato la lezione, sapeva che sua madre non sarebbe stata contenta di vedere sua figlia sprecare il suo tempo in questo modo.                                                                                                                      Il fatto è che Anna sapeva che quella era la sua vera vocazione, lei voleva vivere di quello, voleva andare in giro per il mondo e vendere la sua arte ma non ci sarebbe mai riuscita e non solo perché sua madre non gliel’avrebbe mai lasciato fare ma anche perché nessuno sarebbe stato così folle da comprare qualche suo disegno. Ormai nessuno mostrava più interesse per l’arte ed ad Anna questo rammaricava tantissimo.
Come siamo arrivati a tutto questo? C’è qualche persona nel mondo che si trova nella mia stessa situazione? O sono d’avvero l’unica che nasconde la sua passione senza reprimerla?                                         Queste erano le domande che si faceva sempre, non ci poteva credere che solo lei aveva abbastanza coraggio e passione per non arrendersi. Viveva intorno a presone piatte, insipide, prive di ideali e passioni, a cui interessava solo della scienza solo perché quello andava di moda in un quel periodo e nessuno poteva permettersi di essere diverso dalla massa. Ma lei continuava a sperare e sognava di incontrare un giorno quella persona che insieme a lei sarebbe andata contro tutto e tutti in nome dell’arte. Anna sapeva che tutto quel grigio un giorno sarebbe sparito. La sua città e il suo mondo non erano realmente così, non potevano tutti realmente essere felici in questo modo, non potevano voler fare un vita basandosi solo sulla scienza e reprimendo tutto ciò che è diverso da essa. Lei sapeva che prima o poi qualcosa sarebbe cambiato.
Ma quando tutto questo incubo sarebbe svanito? Era veramente così o questo era solo un sogno irrealizzabile, un’utopia creata da Anna per illudersi e trovare la forza di andare avanti?  
 
   
 
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