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Autore: JamieCBower97    24/12/2014    0 recensioni
La vita ti mette davanti un sacco di ostacoli ma alla fine se si hanno accanto le persone giuste si riesce a superare tutto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi presento mi chiamo Jamie Jo Mitchell, sono alta, magra forse troppo, occhi marroni, capelli castano chiaro, capelli portati molto corti rasati di lato e il ciuffo con dei ricci abbastanza lungo che mi arriva fino alla spalla e curve abbondanti nei punti giusti.
 La gente è sempre convinta che prima o poi arriverà qualcosa a salvarli o a giustificare le loro azioni ma la verità è che non è così, la gente commette sbagli e poi se ne pente e chiede perdono come se tutto gli fosse dovuto.
Il fatto è che la gente non sa cosa voglia dire davvero vivere, e non credo che nessuna di quelle persone che ora mi stanno dando la caccia abbia mai vissuto davvero.
Sono 7 anni che Peter Burke cerca di prendermi e non sa nemmeno che faccia ho, oppure che nome ho, non sa niente di me eppure si ostina a darmi la caccia, le uniche persone di cui ricordo questa tenacia erano i russi, successe 6 anni fa.
Ricordo che stavo camminando per strada e studiavo il posto che avrei dovuto derubare. Mi presero così velocemente che nemmeno me ne accorsi, e quando vidi dov’ero mi sentii come se fossi già morta. Ero in una cella di una delle prigioni più dure di tutta la Russia, e Dio solo sapeva quanto potevano essere dure quelle prigioni.
Mi torturarono per intere settimane e non si fermavano finché non vedevano il mio corpo cedere sotto le loro aggressioni, volevano sapere per chi lavoravo ma io continuavo a dirgli che non lavoravo per nessuno e che avevo sempre e solo lavorato da sola, e loro mi torturavano ancora di più, ancora più forte come se fossi un animale e forse mi consideravano un animale.
Le loro torture andarono avanti per quasi 4 anni poi capirono che non stavo mentendo e che non fui io a derubarli 4 anni prima, prima che mi prendessero e adesso porto sul corpo il segno delle loro torture.
Ho deciso che mi sarei presentata a Peter oggi così poteva sapere che faccia aveva la ragazza a cui stava dando al caccia da 7 anni.
-salve, sarebbe possibile parlare con Peter Burke?-
-deve ancora arrivare-
-posso aspettarlo nel suo ufficio?-
-certo prego mi segua-
La dolce agente di nome Diana a quanto ne avevo capito mi accompagnò nell’ufficio del famoso Peter Burke, che arrivò dopo pochi minuti.
-salve come posso aiutarla?-
-bhè lei da la caccia da  7 anni a una ragazza di cui non sa nulla ne nome, ne faccia niante-
-lei come fa a saperlo?-
-perché sono la ragazza che sta cercando-
-freni, come posso sapere che è lei?-
-mi metta alla prova chiedendomi qualcosa che solo lei sa-
- d’accordo, per quanto tempo sono durate le torture in Russia?-
-durarono per più di 4 anni-
-dio, dovrei arrestarti adesso-
-vorrei proporle una cosa-
-sentiamo-
-io non posso tornare in prigione non ci riuscirei nemmeno dati i miei precedenti in Russia e quindi se lei mi monitorasse con una cavigliera elettrica che è impossibile da rompere e diventassi consulente di questa sezione dell’F.B.I, prendereste molti più criminali come me che invece ora come ora mi sfuggono dalle mani come fossero burro ad esempio Neal Caffrey-
Da dopo quel giorno passò una settimana dopo che Peter si fece sentire e mi mise la cavigliera elettrica e cominciammo subito a lavorare sulle tracce di Neal e in men che non si dica lo trovammo, era scappato per cercare la sua amata Kate che lo aveva piantato in carcere senza farsi mai più vedere, e ora lo aveva definitivamente lasciato per sempre.
Peter stava valutando la proposta di Neal, gli aveva fatto la stessa proposta che feci io a Peter qualche settimana prima, e se Peter avesse accettato sarebbe dovuto venire a vivere con me da June e avrei dovuto condividere la mia vista da 10 milioni di dollari con uno che nemmeno conoscevo.
-credo che accetterò la sua proposta ma lui starà sotto la custodia di Jones e tu rimarrai con me-
-si!-
Saltai letteralmente in braccio a Peter per aver messo Neal sotto la custodia di Jones, e poi Eli mi adorava ormai quindi se avessi dovuto cambiare ci sarebbe rimasta troppo male, cos’ questa mattina come le altre sto andando a casa di Peter per colazione.
-salve gente-
Salutai Peter e Eli con un bacio sulla guancia e feci due carezze a Satchmo e solo quando mi girai e vidi Neal che faceva colazione seduto sullo sgabello che solitamente usavo io e con in mano la tazza che solitamente usavo io.
-io vado Peter ci vediamo al Bureau farò colazione per strada-
-Jamie…-
-al bar le tazze non te le rubano almeno-
Dio se lo detestavo cavolo lo conoscevo da meno di una settimana e non lo potevo già più vedere.
Al Bureau…
-già qui?-
-si ma non so nemmeno perché sono venuta, vado a fare colazione e Diana io oggi non ci sono per nessuno-
-ok se ti serve sai che sono qui-
-in effetti mi farebbe piacere un po’ di compagnia, puoi saltare solo per oggi?-
-si ok va bene uno strappo alla regola ogni tanto si può fare-
Uscimmo e spegnemmo i cellulari e Diana mi spense momentaneamente la cavigliera elettrica la avrebbe riattivata la sera.
-allora che si fa?-
-andiamo a Wonderland?-
-mmmh si ci sto andiamo-
Così partimmo per la volta di Wonderland e fu fantastico perché eravamo solo io e lei e senza Neal era tutto meglio.
-a che pensi?-
-non mi piace Neal, non vorrei che fosse entrato nelle nostre vite-
-pensi che possa mettersi tra me e te e cose così?-
-si e non voglio, voi siete la mia famiglia e io non posso perdervi-
-tranquilla, ma direi che ora ci va una bella bevuta e domani torneremo in ufficio a subirci il cazziatone di Peter-
- si ci sto-
Bevemmo tutta la notte e entrambe finimmo in dolce compagnia, lei era con una bellissima ragazza a cui lasciò anche il suo numero, e io bhè io ero con un bellissimo ragazzo che quella sera era lì e che aveva sentito parlare di me come “il fallimento di Peter Burke” a cui anche io lasciai il numero.
Il mattino dopo…
-Peter ci ucciderà per questo, devo riaccenderti la cavigliera il prima possibile, dio se siamo nella merda hahahah-
-si però ne è valsa la pena è stata una nottata fantastica-
- quello si-
Mi riaccese la cavigliera una volta a casa mia ci cambiammo e le prestai dei vestiti, prendemmo un aspirina per il mal di testa e viste le profonde occhiaie optammo anche per un paio di Ray-Ban neri e ci avviamo molto lentamente al Bureau.
-siete nei guai fino al collo voi due-
Ci disse Jones e mentre ci girammo eravamo sotto lo sguardo divertito di Neal e quello incazzato nero di Peter.
-Jamie vieni subito nel mio ufficio e con Diana facciamo i conti dopo-
Andammo nel suo ufficio e già ero preparata alla sua ramanzina.
-dove diavolo eravate? E perché siete sparite così?-
-eravamo a Wonderland e ho chiesto io a Diana di venire con me perché avevo bisogno di un giorno senza essere controllata e senza quel coso tra le scatole-
-quel coso Neal?-
-si-
-cosa ti ha fatto-
-è arrivato e sta cambiando tutto non posso venire a fare colazione che lui mi ha preso lo sgabello e la tazza ma sai cosa? Chissenefrega ho la mia vista da dieci milioni e il caffè tostato all’ italiana e non ho bisogno di te o di venire a fare colazione da voi posso farne a meno anzi penso che d’ora in avanti andrò da Diana a fare colazione abbiamo entrambe bisogno di compagnia cosa che a te e Eli non manca con il nuovo arrivato quindi ora con permesso ma vado da Diana-
Detto questo tornai di la e mi gettai tra le braccia di Diana che mi invitò a stare da lei per qualche giorno finché non mi fossi calmata e avessi messo da parte le mie divergenze. Mi disse che quella sera avremmo avuto ospiti.
Suonarono alla porta e andai ad aprire…
-ma sei pure qui?-
-ti sono mancato?-
-no mi fai solo schifo-
Mi chiusi nella stanza di Diana che tentò infinite volte insieme a Eli di parlarmi me erano tutti tentativi buttati nel cesso poi ci provò anche Neal.
-Jamie andiamo vieni di là prometto che starò come se non ci fossi-
-sarebbe meglio se non ci fossi direttamente-
-oh andiamo cosa ho fatto?-
-sei apparso nella mia vita ecco cosa hai fatto-
-ma perché ti do così tanto fastidio?-
-perché tu sei arrivato e mi stai portando via tutto, a cominciare dallo sgallo, dalla tazza, la colazione da Peter e Eli e chissà a cos’altro toccherà, non ti voglio, non mi fido e non mi piaci-
Neal andando in contro a ogni mia protesta riuscì ad entrare nella e volle a tutti i costi parlarmi.
-ti prego almeno ascoltami-
-ok-
-io non ho una famiglia proprio come te, non so chi sia mio padre e mia madre non so chi sia anche lei, per me è importante tanto quanto lo è per te essere accettato qui ed avere una famiglia, ho anche io bisogno di loro-
-fai come ti pare ma sappi che per quanto mi riguarda non fai parte della mia famiglia, non sei nessuno per me-
Dio se era difficile essere me, essere sempre con me stessa e co gli altri per non commettere mai errori e soprattutto non commettere l’errore di innamorarsi di qualcuno. Perché la verità è che l’amore non esiste, è solo un cliché di situazioni, e usiamo questa scusa dell’amore per coprire vuoti immensi che la vita ci ha lasciato.
   
 
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