Il primo Natale insieme
Misaki era seduta nella propria stanza e stava aspettando il ritorno della
madre. Scese di sotto per aiutare Suzuna.
“Sorellona che fai, qua?” chiese la minore. “Niente di che, ti aiuto a
cucinare?” disse lei, facendola uscire come una domanda. “Tu non sai cucinare.”
Misaki mosse la mano dicendo: “Dettagli, inutili dettagli. Dimmi cosa fare.”
Suzuna ricordò l’ultima volta che sua sorella aveva ‘aiutato’: aveva fatto
scoppiare il microonde nel tentativo di preparare un caffè. Non chiedete. “Puoi
provare a lavare i piatti.” Misaki si avvicinò al lavabo. “Misa?” la richiamò
la minore. “Sii delicata, per favore.” Misa fece un sorriso e disse: “Lascia
fare a me!”
***
“Perchè non vuoi lasciarti aiutare, Suzuna!” stava urlando Misaki, battendo
le mani sulla porte della cucina. “Come hai fatto a fare un buco nella padella?”
le gridò quell’altra. “Incidente!” si difese Misa. “E a rompere 2 piatti?” rincarò
Suzuna. “Incidente!” ripetè Misa. “Hai anche rotto un calice!” le rammentò la
più piccola. “Sono una ragazza sfortunata.” Declarò Misa. “La tua sfortuna
potrebbe distruggerci il cenone quindi sparisci!” le urlò la più piccola. Misa
si allontanò dalla cucina sbuffando.
In realtà, avrebbe tanto voluto vedere Usui. Era dall’inizio delle vacanze
che il ragazzo era sparito. Riportò alla mente la loro ultima conversazione.
Era seduta sul tetto
della scuola, il posto preferito di Usui.
“Misa-chan, Misa-chan!”
La chiamò Usui.
“Oh, Usui.” Disse lei.
“Tra poco è Natale,
Misa-chan!” disse il ragazzo, entusiasta.
Lei sorrise. Certe volte
era così maturo, mentre altre, così come ora, si comportava come un bambino.
“Passiamo il Natale
insieme, Misa-chan?” le chiese lui.
Lei spalancò gli
occhi. “c-come? Io... famiglia... cioè...” Lui la guardò per qualche secondo,
poi scoppiò a ridere. “Stavo scherzando, Misa-chan!” Lei gli tirò un pugno. “Non
farlo mai più, Usui!” Lui le sorrise: “Va bene, Kaichou.”
Si chiese come il ragazzo stesse passando il Natale e se stesse davvero
scherzando quando le aveva fatto quella richiesta.
All’improvviso la porta si aprì e sua madre entrò. “Mamma!” urlò Misa,
correndo ad aiutarla. “Guardate un pò chi c’è qua!” disse lei. Misa pensò che
si trattasse di Usui e corse a controllare. Ma poi si rese conto che si
trattava di Hinata Shintani. “Shintani!” disse lei sorpresa. Suzuna uscì dalla
cucina e corse ad abbracciarlo. Lui guardò Misaki arrossendo. “Ehi, Misa. Ciao Suzuna!”
Le ragazze lo fecero entrare.
***
Erano tutti seduti attorno al tavolo a gustarsi le prelibatezze cucinate da
Suzuna. “Cheese-chan, sei veramente brava a cucinare.” Lei sorrise. “Visto che
la Maid fa pena, qualcuno doveva pur prendere le rendini della famiglia!” tutti
scoppiarono a ridere, quando Misaki disse “Ehi!”
All’improvviso sentì una vibrazione in tasca, che l’avvisava di una
chiamata in arrivo. Lei si scusò ed uscì dalla stanza. Rispose. “Pronto?” disse
lei. Una voce le rispose. “Misa-chan.” Lei quasi perse la presa sul cellulare. “Usui!”
lei potè quasi sentire il sorriso del
ragazzo. “Buon Natale, Kaichou.” Lei arrossì. “Buon Natale, baka.” Lui rise, un
suono cristallino. “Baka? Che ho fatto questa volta?” Lei sentì la rabbia. “È da
secoli che non ti sento.” Lui soffocò un’altra risatina. “Ti sono mancato,
Kaichou?” Lei si sedette a terra. “Sì.” Rimasero così, ad ascoltare i respiri l’uno
degli altri, finchè Misaki non dovette tornare a tavola. “Beh, devo andare,
Usui. Ma fatti sentire.” Lui ridacchiò: “Certo Kaichou. Ti amo.” E riattaccò,
prima che lei potesse rispondere.
Lei tornò a sedere a tavola, ma non si sentiva felice. Guardò propria
madre, che la stava fissando con un sorriso in viso. “Misaki, se vuoi andare
vai.” Shintani e Suzuna le guardarono, ignari di quello di cui stessero
parlando. Mmisaki abbracciò la madre. “Grazie, mamma!” Lei tirò fuori un grosso
scatolone chiuso. “Ecco qua, ci ho messo dentro un pò del cenone.” Misaki le
sorrise e corse a prendere il cappotto. Prese lo scatolone e uscì.
***
“Misa-chan?!” disse Usui, vedendola entrare nella propria casa. Era tranquillamente
seduto, col gatto che faceva le fusa su di lui, quando la porta si era aperta,
rivelandogli Misa-chan. Lei lo ignorò altamente mise giù lo scatolone. Poi si
recò nella cucina del ragazzo e tornò con due piatti. Aprì lo scatolone e mise
sul tavolo tutto il cibo che sua madre e Suzuna avevano preparato. Poi annuì
tra se, soddisfatta del proprio lavoro. Si girò ed incrociò lo sguardo del
ragazzo, seduto, con un paio di occhiali addosso ed un’accapatoio. “Perchè non
mi hai detto che stavi passando il Natale da solo?” volle sapere lei. Lui non
rispose. Invece disse. “Sei venuta.” Lei arrossì. “Certo che sono venuta, baka.”
Lui fece scendere il gatto e si avvicinò al cibo. “L’hai fatto tu?” chiese , in
guardia. “No.” Lui fece un respiro. “Avrei
preferito qualcosa preparato da te.” Lei arrossì. “Non vorrei avvelenarti.” Lui
rise, e le fece cenno di venire a sedersi accanto a se. Lei sorrise e si
avvicinò, mangiando il cenone con lui.
“Tua sorella è brava.” Disse lui, alla fine del banchetto. Lei annuì. “Che
ore sono?” lui controllò l’orologio. “Mezzanotte e mezza.” Lei si alzò di
scatto. “Ma è tardissimo!” fu allora che notò la borsa sul fondo della scatola.
L’aprì e guardò all’interno. Poi scoppiò a ridere. Lui inclinò la testa,
guardandola. “Perchè ridi, Kaichou?” Lei sorrise. “Mamma mi ha messo il pigiama
nella borsa. Si aspetta che dorma qui.” Alzò gli occhi ed incontrò lo sguardo
di Usui. Lui le fece un sorrisino e si
avvicinò a lei, placcandola. Lei lo guardò, leggermente annoiata. Lui la baciò
sulle labbra. “Sarà una notte lunga, Misa-chan.” Lei arrossì fino alla punta
dei capelli, poi corse in bagno a mettersi il pigiama, o meglio, la camicia da
notte. Maledì sua madre per averle messo in borsa quello più trasparente che
avesse. Nonostante ciò se lo mise ed uscì.
Lui la guardò, con un sopracciglio inarcato. “Mi stai provocando,
Misa-chan.” Lei lo ignorò e guardò fuori. “Usui sta nevicando!” lui sorrise e
le porse della cioccolata calda. “Buon Natale, Misa-chan.” Lei bevve un sorso
dalla cioccolata e la mise sul tavolo. Si girò verso di lui, con un sorriso. “Buon
Natale, Usui.”
Passarono la notte insieme a consumare il proprio amore. Usui la costrinse
a sciogliersi la coda la guardò. Prima di addormentarsi la osservò interamente,
impremendosi nella testa tutto ciò che poteva di lei. “Misa-chan, sai qual è
una cosa più bella di Misa-chan.” Lei scosse la testa, imbarazzata dallo
sguardo di lui e dalla domanda. “Una Misa-chan dopo l’amore.” Disse lui,
baciandola nuovamente.