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Autore: ToraStrife    25/12/2014    7 recensioni
Solo Michelangelo può salvare il Natale dal Grinch, forse perché, a differenza di altri, è in grado di crederci davvero.
Un augurio a tutti voi di Buon Natale.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jingle Shell.
Jingle Shell:
Michelangelo e il Grinch






Ventiquattro sera, vigilia.

- Che noia, persino stasera dobbiamo andare di ronda?

Raffaello era il meno entusiasta all'idea del solito giro notturno.
Di solito sprizzava allegria da tutti i pori, picchiare criminali gli portava sempre particolare gioia.
Ma con la neve che era caduta quel giorno, e poi le temperature che erano schizzate a rifugiarsi sotto lo zero, anche lui avrebbe voluto rimanersene nel calduccio del rifugio.

Michelangelo, dal canto suo, era più che contento. Sembrava il ribaltamento dei ruoli.

- Finalmente vedrò Babbo Natale! - Esclamò, con il più ingenuo dei toni.
Si guardò intorno, perché all'improvviso tre paia di occhi lo squadravano sgranati.
Un momento dopo, le risate esplosero come esplosivi al plastico.

- Credi ancora a quella storia? - Fu il primo commento di Raf.

- Beh? Che male c'è? - Si difese l'arancione, mostrando indignazione.

Solo Leonardo si diede un freno, ricordando le priorità al fratello.

- C'è una serie di furti che sta avvenendo in questi giorni. E probabilmente stanotte sarà al picco.


- Sì, ma il fatto che abbiano svaligiato solo negozi di giocattoli? E' ridicolo! E poi stanotte saranno tutti chiusi.

L'obiezione risentita di Raffaello rimarcò la sua opinione scettica a quella uscita.
Speravan, almeno per quella sera, di potersi godere la vigilia in pace, e al diavolo tutti gli altri.
Ma Leonardo fu inflessibile.

- Potrebbe nascondersi qualcosa di più. Come quella volta con Hun, che spacciavano droga nascosta in bigiotteria contraffatta.

Dopo che l'ilarità si fu affievolita, Donatello diede una pacca solidale al guscio di Michelangelo.

- Non c'è nessun male a credere in Babbo Natale, in effetti. Anche se, per un attimo, lo ammetto, credevo dicessi sul serio.

Il fratellino rispose alla sua asserzione con uno sguardo troppo intenso, perché si potesse fraintendere.

- Aspetta un attimo. Tu ci credi davvero?

- Scusa, perché no? - Rimarcò il piccolo di casa. - Prima di Leatherhead, non credevamo neppure nei coccodrilli delle fogne.

- Te la concedo. - Rispose il genio. - Ma Babbo Natale, cioè...

E' ridicolo. Non volle aggiungerlo, anche se nella loro carriera di mutanti avevano visto di tutto. Davvero di tutto, tranne...

- Lasciamoglielo credere, se ci tiene tanto. - Intervenne Raffaello. - Ed anzi, ho un'idea migliore. Mandiamolo in perlustrazione da solo, magari il freddo gli congelerà il cervello e le sue idee strambe.

- Sei solo geloso! - Ribatté Micky con una linguaccia. - E se proprio ci tenete, io sono d'accordo!

L'arancione saltò oltre il tornello e corse via, ignorando le implorazioni pentite di Leo e Don.

Era un qualcosa che aveva di simile con Raf. La differenza era che il rosso era sempre imbestialito per ogni cavolata, ma lui invece si impuntava solo su determinati argomenti.
Uno di quelli era mettere in discussione la sua serietà, solo perché gli piaceva alimentare certe credenze.
E l'odiato fratellone era un maestro nello stuzzicarlo in quegli argomenti, certo, magari solo per controbilanciare il fatto che fosse lui di solito il provocatore.
Ma quella era un'altra storia.
Rannicchiato sul bordo di un comignolo, dal quale si alzava una piacevole cappa di calore, si guardò intorno, sperando che niente in quella notte sarebbe successo, per costringerlo a lasciare il bivacco improvvisato e ghiacciarsi il guscio.
Si sentì scemo, in effetti, ad andarsene impettito senza prendersi qualcosa di pesante addosso, e adesso ne pagava le conseguenze.
Tirò fuori il T-phone, giocherellandoci.
Fu tentato di chiamare qualcuno dei fratelli, per aggregarsi con una scusa.
Era ancora più tentato di fare direttamente dietro front ed imitare Raf, che sicuramente aveva trovato qualche scusa per imboscarsi nel rifugio.
Dopotutto, in quella notte, chi mai poteva passare, se non Babbo Natale stesso?
See, figurarsi, appoggiò il mento alle ginocchia.
Per poco non perse l'equilibrio per la sorpresa, quando qualcosa entrò nel suo campo visivo.
Si stropicciò gli occhi, incredulo, ma la visione sembrava vera.

- Babbo Natale!

Sembrava proprio lui, come le mille descrizioni letterarie e visive lo dipingevano: su una slitta volante, trainata da renne.
Un'idea balenò nella testa del sempliciotto.

- Se gli faccio una foto col T-phone, i miei fratelli dovranno ricredersi!

Soddisfatto della sua pensata, Micky balzò giù e cominciò l'inseguimento, saltando di tetto in tetto.
Non ci volle molto, perché dopo circa cinque minuti la slitta si posò su un terrazzo.
D'istinto si nascose dietro un muretto. La prima cosa che sentì furono delle imprecazioni.

- Maledette renne! Dannate bestie! Io vi concio per le feste!

- Wow, un po' volgare, il nonno. - Commentò Micky sottovoce. - Poetico, ma volgare. - Dopodiché si zittì perché Babbo Natale aveva ripreso a parlare.

- E tu Rudolph mi dovrai ascoltare, o non vedrai più il tuo Babbo Natale.

L'arancione si tappò la bocca, soffocando un gemito. Quello non era Babbo Natale. Cioè, era qualcuno che aveva rapito Babbo Natale, e aveva preso in ostaggio la slitta?

- Complimenti per la deduzione, SherMick Homes. - Si autocongratulò.

C'era solo una cosa da fare. Tirare fuori i nunchaku, uscire allo scoperto roteando selvaggiamente le armi e gridare:

- Buyakacheeeecosaseitu? - Commentò, gli occhi strabuzzanti.

Tutto si era aspettato, tranne il vedere un grottesco omino verde con tratti vagamente cagneschi, la cui pelliccia, in un unico, indistinguibile colore, contrastava con il rosso sgargiante del vestito da Babbo Natale che indossava.
Senza barba finta, per fortuna.

- Da che pulpito la richiesta vien data, me lo chiede una tartaruga bendata!

- Ok, niente scherzi. - Michelangelo assunse un'espressione seria, i nunchaku roteanti. - Libera subito Babbo Natale, o saranno dolori!

L'omino verde frugò nel sacco che aveva sul retro della slitta. Ne tirò fuori un pattino a rotelle.

- Per dolore, intendi farsi male? Come nel caso di ... scivolare?

Detto questo fece scorrere l'accessorio in direzione del ninja, che si era già lanciato all'attacco.
Un piede finì appunto sulla calzatura con le ruote, facendolo scivolare.
Dopo un paio di tentennamenti, però, Micky recuperò tranquillamente l'equilibrio, cominciando a roteare con quell'unico pattino.
Si fermò, in equilibrio su una gamba, per dimostrare la perfetta padronanza.

- Sei capitato male, amico! Sono esperto in sport estremi!

Il finto Babbo aveva già tirato fuori un'altra risorsa.
Rilasciò a terra il contenuto di un sacchetto di plastica: una valanga di palline colorate si sparse sul terrazzo.

- Questo è troppo estremo! - Urlò il ninja, trascinato via in una grottesca danza per l'equilibrio.
Le perline e il mutante scivolarono oltre il bordo del terrazzo e caddero.
L'urlo in lontananza soddisfò l'avversario, che sorrise di un malvagio ghigno compiaciuto.

- Nelle fiabe, la tartaruga vince la lepre. Ma in nessuna fiaba la tartaruga vince sul Grinch!

Una catena spuntò da oltre il precipizio, allungandosi fino ad arrotolarsi su uno dei pattini della slitta.
Dopo qualche istante spuntò Michelangelo, aggrappato con la sua kusarigama.

- Sei coriaceo, me ne compiaccio. Ma avrò il dubbio che rimarrò da solo, non appena prenderò il volo!

Dicendo questo, il Grinch tirò fuori dal sacco una frusta il cui schiocco convinse finalmente gli ungulati a riprendere quota.

Ne conseguì un piccolo slalom in mezzo ai palazzi, dove Michelangelo dovette impegnare tutta la sua agilità tarzanesca per non rimanere spiaccicato come una mosca.

Metro dopo metro, finalmente il ninja raggiunse la cima.
Si trovarono così, faccia a faccia, nel preludio di un duello epico.

- Quindi eri tu a rubare i giocattoli. E alla fine hai rapito Babbo Natale e le renne. Insomma, volevi rubare il Natale!

- Questo è certo: mi hai scoperto. Io odio questa festa, nella maniera più manifesta! E' un inno all'ipocrisia. Buoni un giorno, e il resto via!
I buoni propositi, un'utopia!

-
Non è così! - Ribatté l'arancione, calando l'arma. Il grinch parò con un pacco regalo, e l'impatto fece partire il pupazzo a molla: una grossa faccia si abbatté sull'arancione, che perse l'equilibrio e cadde.
Si aggrappò prontamente alla slitta, e balzò di nuovo sul mezzo.

- E' vero che la vita riserva sempre delle sorprese amare. E non sai neppure quante, nel caso della mia! Ma non perdo mai la speranza, e sai perché? Perché coltivo dei sogni! Credo persino in Babbo Natale, e oggi so che avevo ragione!

- Fai silenzio, tartaruga saccente. Cosa sei, il grillo parlante? E' inutile, non mi faccio incantare. Questo Natale non s'ha da fare!


Il Grinch frugò di nuovo nella borsa, e ne estrasse un bizzarro contenitore, dallo strano liquido rosso.
Michelangelo trasalì.

- Mutageno?

- Che bizzarria, questa bevanda. E' una mistura? Avevo giusto una certa arsura. - Svitò un'estremita ed esaminò il liquido. - Succo di fragola? Toccasana per l'ugola. Adesso la sbevazzo, e poi continuam l'intrallazzo.

Micky scattò e con un gesto della mano gliela fece volare via.
Il contenuto andò ad infrangersi contro un palazzo adiacente.
Fu troppo tardi, però, perché un po' di liquido era già finito nella gola del Grinch.
Gli occhi rossi, che ora brillavano di una luce ancora più sinistra, ne furono la conferma.

- Decisamente energetica. Mi sento potente, mi sento ingrandire, mi sento inondare da una rabbia ancestrale.

- Lo vedo! - Commentò Micky.
Il Grinch stava evolvendo il qualcosa, o qualcuno, che aveva solo visto nei fumetti, a proposito di uno scienziato mutato da raggi gamma, e che era diventato l'Incredibile....

- Adesso mio amico, sei nella cacca, perché io dichiaro: il Grinch spacca!

Michelangelo dovette saltare, per non rimanere schiacciato dai palmi che si erano uniti in un battimano, le cui vibrazioni fece ondeggiare la slitta, renne comprese.
Il mezzo di trasporto oscillò, e GrincHulk perse l'equilibrio.
Cominciò la caduta verso il vuoto.
Il Grinch contemplò la propria fine. Aveva assaggiato per un attimo la potenza estrema ed ora stava... precipitando.
Il suo cuore, di tre taglie più piccolo del normale, cominciò a sentirsi attanagliato dal rimorso.
Ecco dove lo aveva portato il suo odio verso il Natale.
Ma in punto di morte, doveva confessarselo: la sua era solo rabbia.
Rabbia per essere sempre stato da solo, bistrattato.
In realtà avrebbe solo voluto condividere con altri tutte quelle cose che aveva guardato con invidia. Gli abbracci, i baci sotto il vischio, i regali.
Il cuore del Grinch si era infeltrito per mancanza d'amore, ed ora...
Sentì il calore di una mano avvolgere la sua.
Poi un lamento.
Il Grinch guardò in aria, incredulo.

- Ti si è fuso il cervelletto? Perché mi stai tenendo stretto?

- Stai zitto e cerca di tirarti su, che pesi! - Gli rispose la tartaruga, gli occhi chiusi per lo sforzo.

- Tu puoi far come ti pare, ma ti consiglio di lasciarmi andare. Per l'anno che verrà, qua nessun mi rimpiangerà.

- Oh, diamine. Ma non ce l'hai mai avuto un sogno tu? Qualcosa che ti convinca a vivere? Sei a New York, amico. Qua è pieno di gente che sbaglia e poi si rimbocca le maniche. Devi solo imparare dai tuoi errori!

- Stai prendendo un abbaglio. La mia vita intera è uno sbaglio.

- Oh, perché non prendi la vita meno seriamente, amico?

- Non credo a ciò che ho udito. Mi hai chiamato amico?

- Perché no? Non c'è nulla di male! - Rispose l'arancione con spontaneità.
Erano le stesse parole che aveva ripetuto ai fratelli. Ma loro non lo avevano preso sul serio.
Il Grinch, invece, lo stava facendo. Forse perché erano le prime parole gentili che aveva sentito in vita sua.
Almeno nella Grande Mela.

Il suo cuore, più piccolo di tre taglie, si ingrandì fino a quasi scoppiare.
E miracolo della rivelazione, il suo corpo ritornò normale.
Peloso, grottesco, dalla forma particolare.
Non avrebbe dovuto stupirsi Micky: il Grinch è un essere speciale.
Convertito finalmente alla bontà, un piccolo raggio di luce trasformò il ghigno in sorriso.

- Caro... amico. - Commentò il Grinch. Lo disse con titubanza, tanto non era abituato a quella parola.

- Michelangelo. - Si presentò l'arancione con un sorriso e un pollice alzato. - Ma per gli amici Micky!

- Un grosso favore vorrei domandare. Ho un Natale da rimediare, tante cose a cui riparare!

- Conta su di me! - Lo rassicurò la tartaruga. - E se ci sbrighiamo torneremo in tempo per presentarti la mia famiglia. - Poi un sorriso malizioso pervase la sua bocca - Ma prima ho un favore da chiedere...


***


- Lo dicevo io che sarebbe stato un buco nell'acqua!

Raffaello espresse la sua ragione, dal momento che ne aveva da vendere.
Nessuna rapina, nessun furto. Niente Krang né Piede. Forse erano tutti al riparo a brindare, mentre gli unici due co...mmilitoni era loro, a farsi venire i pinguini tra le squame.

Leonardo si strinse nella tuta nera, rabbrividendo. - Che dici, Raf, rincasiamo? Don ha già comunicato il rientro, Michelangelo invece...

- Quella testa di legno è ancora in giro a cercare Babbo? - Sbottò il rosso, divertito. - Vedrai all'alba, la sua aria delusa! Ben gli sta!

- E' anche colpa tua, Raf, se non lo prendessi tanto in giro...

- E che dovrei fare, assecondarlo? Con le fiabe degli elfi e di un signore che va in giro con la slitta, come qu...que...que....

La voce balbettante del rosso si accompagnò al dito tremante, mentre una slitta volante in lontananza sfrecciava nella notte, con renne galoppanti, un Babbo Natale verde, ma soprattutto....

- Booyakashaaa - Udirono in lontananza. Una seconda figura li stava salutando. - Buon Natale, fratelli!

- Leo, stai vedendo quello che vedo io? - Balbettò Raf.

- Sì, ma non chiedermi di crederci! - Leo aveva la stessa espressione stupefatta.

- Temo che siamo stati troppo al gelo, stanotte. - Fu la sola spiegazione del rosso.


Intanto, baciati dalla luna, i due omini verdi sulla slitta di Babbo Natale compivano il loro ruolo nella notte.


Buon Natale a tutti!
  
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