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Autore: Soleil Jones    25/12/2014    3 recensioni
{ D a l T e s t o }
Eccitata, la piccola corse a spalancare le ante dell'unica finestra presente nella torre e usò un piccolo sgabello per guadagnare quel tanto di centimetri in più da non doversi mettere in punta di piedi per raggiungere il davanzale.
Scrutò il cielo limpido ornato da piccoli fiocchi di neve vorticanti con aspettativa: il vento soffiava abbastanza da scuoterle la chioma dorata.
« Per favore, spirito dell'inverno, puoi dirigere il vento al Polo Nord? » mormorò speranzosa al cielo, ignara del fatto che le sue parole fossero davvero giunte alle orecchie di qualcuno.
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Questa è la mia prima fanfiction in questa sezione e volevo iniziare con qualcosa a tema col periodo natalizio. Ovviamente non potevo mancare di mettere un riferimento a 'Le 5 leggende', anche se è appena appena visibile.
E poooooooi non so che dire, spero solo che vi strappi un sorriso!
Buon Natale,
Soleil
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pascal, Rapunzel
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nel silenzio e nell'oscurità di un'altissima torre solitaria, stagliata e nascosta al centro di una radura nella fitta foresta, si accese una luce.
Una bambina dai lunghi capelli dorati sistemò la candela che ora illuminava una ridotta porzione della sua grande stanza e prese da sotto il cuscino un foglio ingiallito e un calamaio. Guardinga, scostò una ciocca dei suoi capelli, scoprendo una piuma incastonata tra molteplici filamenti biondi.
Si alzò in piedi sul grande letto a baldacchino e, dopo aver intinto la punta della piuma nella boccetta d'inchiostro, usò il muro come ripiano dove appoggiare il foglio.
Concentrata per non commettere errori di ortografia, la biondina fece appena in tempo a finire di scrivere che un rumore le fece fare un salto tale da farla ricadere sul materasso.
Fortunatamente aveva richiuso il calamaio, non avrebbe saputo giustificare le lenzuola macchiate d'inchiostro.
Il rumore udito, altro non era che il verso di un piccolo camaleonte.
«Pascal
La bambina si issò a sedere tappandosi la bocca non appena realizzò di aver parlato. Fece cenno all'animaletto amico di non emettere un solo suono e scese dal lettone, soffiando sul foglio perché l'inchiostro asciugasse.
«Non voglio che mamma mi scopra.» Spiegò. «Se Babbo Natale non riceve la mia lettera, non può trovarmi! E visto che lei non ci crede, in lui, devo fare da sola. Capisci?»
Pascal batté in sincrono le palpebre degli enormi occhi e inclinò il capo, avvicinandosi all'amica che, con incredibile cura e concentrazione, ora si accingeva a piegare la sua lettera improvvisata.
«Voglio farlo volare!» Spiegò la biondina, indicandogli dei fogli accartocciati sparsi per la stanza. «Dopo tutto questo tempo ho capito come fare le ali a un foglio. Non è facile, ho dovuto chiedere a mamma molte cose sugli uccelli e fare un sacco di prove.»
Sull'ultimo punto sicuramente Pascal non aveva dubbi: tutti quei fogli erano accomunati dal fatto che sembravano volatili il cui primo volo era miseramente fallito.
Guardò la bambina finire di piegare la sua lettera e ammise che, nonostante la forma bizzarra, forse avrebbe potuto funzionare. O almeno, lo sperava; non avrebbe mai voluto vedere la delusione invadere quegli occhi smeraldini che tanto gli ricordavano il motivo per cui si ostinava a rimanere lì, con lei.
Eccitata, la piccola corse a spalancare le ante dell'unica finestra presente nella torre e usò un piccolo sgabello per guadagnare quel tanto di centimetri in più da non doversi mettere in punta di piedi per raggiungere il davanzale.
Scrutò il cielo limpido ornato da piccoli fiocchi di neve vorticanti con aspettativa: il vento soffiava abbastanza da scuoterle la chioma dorata.
«Per favore, spirito dell'inverno, puoi dirigere il vento al Polo Nord?» mormorò speranzosa al cielo, ignara del fatto che le sue parole fossero davvero giunte alle orecchie di qualcuno.
Rivolse un'occhiata a Pascal e lanciò con forza l'uccello di carta dalla finestra; esso, dopo pochi attimi, prese a perdere quota.
La bambina si sporse dal davanzale finché non rischiò di cadere giù dalla torre. Allora, una fortissima folata di vento la spinse indietro, facendola cadere sul pavimento della stanza circolare e Pascal osservò meravigliato l'uccello di carta della bambina salire su in cielo, velocissimo.
«Hai visto? Pascal, Pascal l'hai visto anche tu? Sapevo che era vero, ne ero sicura!» Esclamò felice la bambina, salendo sullo sgabello e seguendo con lo sguardo la sua lettera volare via finché essa non scomparve alla sua vista, in contrasto col chiarore del volto della Luna.
«Grazie, spirito dell'inverno. Grazie davvero!»
Un fiocco di neve le cadde sulla punta del naso, sulla sua nuca si formò un pizzico di brina e sotto la gentile carezza dello spirito dell'inverno Rapunzel capì che non c'era né ci sarebbe mai stato niente di più bello e reale del credere.
E rise.


 



 
Angolino dell'autrice
. . . Volevo inserire North. Davvero, volevo farlo! ç__ç
Non è colpa mia, la storia si è scritta praticamente da sola, ecco.
Comunque, be', salve a tutti!
Sono nervosissima; lo sono sempre quando pubblico qualcosa in un nuovo fandom e stavolta non fa eccezione.
Il personaggio di Rapunzel è in sé abbastanza complesso da capire per quanto lei abbia una personalità semplice, da ragazza acqua e sapone. Purtroppo per voi, dovendola ruolare, mi troverò altre volte a scrivere su di lei. xD
Parlando della storia--!
Inizialmente avrei voluto appunto ambientarla la notte di Natale, quindi avrei voluto metterci North e al massimo Sandman, ma alla fine ho optato per, diciamo, anticipare un pochetto l'ambientazione.
E vabbé, dai, sempre a tema restiamo, giusto? :D
...Ssssssì, certo.
Anyways, Rapunzel da bambina la vedo così com'è rappresentata in queste seicentoventi parole: in un solo termine possiamo definirla una sognatrice (E qui ecco spiegato il fatto perché riesca a vederla come una specie di protetta di Sandy x3).
Anche da adulta, secondo me, rimane così: la sua più grande qualità, per me, infatti, è quella di saper credere!
In parte ciò è causato dalla sua personalità e dalla mentalità aperta che possiede, un po' è anche merito di Madre Gothel: insomma, immagino che vivendo in una torre isolata dal mondo per tutta la vita, specie per una bambina, sia pesante.
Noioso. Incredibilmente noioso!
E quale rifugio hanno i bambini dalla noia, se non i sogni?
Oltretutto Rapunzel è anche molto curiosa, per cui ce la vedevo a ingegnarsi per trovare una maniera per far volare la sua lettera affidando poi il resto allo spirito dell'inverno!
Qui verrebbe da chiedersi: 'Ma perché non vede Jack, allora?'
Io non ho scritto che non lo vede! *ZaZaZaaannn* Con me si va molto a interpretazione, figlioli, mi spiace! xD
Eeeeeee, tanto per dire, per quanto io ami la Flynunzel (?), shippo anche Jackunzel con tutta me stessa! Giusto a titolo informativo per il futuro. uwu
Oh! A proposito della nostra Goldie che cerca di far volare la sua letterina per Babbo Natale: non è chiaro - almeno non a me - il perioso in cui è ambientata la sua storia; per cui, un po' per l'assonanza dei nomi di certi personaggi del film e un po' ispirandomi ai paesaggi, le usanze, la musica & il periodo di nascita dei fratelli Grimm - rendiamogli onore, no? xD L'hanno inventata loro! - ho dedotto che ci trovassimo in Germania nel XVIII secolo al massimo. Sulla base di ciò, dato che il primo aeroplano farà la sua comparsa nel 1903, non potevo uscirmene con Rapunzel che cercava di costruire aerei di carta, no?
Ecco, credo di aver finito.
Vi lascio e vi saluto, ciao ciao!

 
Soleil Jones
  
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