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Autore: No_H8    26/12/2014    3 recensioni
Missing moment di "It's a lot like life"
Dal testo:
"-Il giorno in cui ti ho baciato, nel backstage di quel palco a Dublino...- continua Darren e... Aspetta, cosa? Chris si guarda intorno e, dagli sguardi consapevoli degli altri, si rende conto di essersi perso qualcosa -...lo stesso giorno in cui ti ho aperto senza mezzi termini il mio cuore, ho accettato finalmente che ti amavo. Lo sapevo già, lo sapevo da così tanto tempo ed ero terrorizzato da quello che stavo provando. Eppure la consapevolezza che tu provassi lo stesso ha cancellato ogni timore! Adesso so che io ti appartengo, Chris. Ti appartengo da molto più tempo di quanto tu possa immaginare ed è con te che voglio passare il resto della mia vita-"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ad Antonella, perchè senza di lei non avrei mai finito di scrivere questa "cosa"
A Deborah, perchè l'dea di questa os è nata da un suo stato, anche se lei non lo sa.
Ad Alessia, perchè sono sicura che sia una scrittrice grandiosa, anche se non lo ammetterà mai.


 


Let's get married
I love you and I want to stay with you
Let's get married
Have kids and grow old and grey with you
Let's get married

Hold hands, walk in the park


 


Le ruote della macchina slittano lievemente sulla ghiaia umida a causa della pioggia di qualche ora prima, provocando un suono acuto che si propaga per tutto il cortile vuoto.

Chris gira le chiavi nel quadro accanto al volante e con un piccolo sbuffo il veicolo si accascia a terra, quasi fosse esausto tanto quanto lui per quell'improvvisa chiamata sul set. 

L'orologio digitale affianco alla radio gradualmente si spegne, illuminando un ultima volta le 4.45 di un lunedì nuvoloso.

Chris sospira, poggiando morbidamente la testa contro il sedile e lasciandosi andare ad un lieve mugolio, mentre i suoi occhi si chiudono ed una piacevole oscurità lo avvolge. Inutile dire che dopo più di sette anni di lavoro non ha ancora capito l'utilità delle chiamate in piena notte, per girare scene che hanno comunque come ambientazione il giorno.

Ha appena iniziato a rilassarsi e a considerare l'idea di dar buca a quel folle di Ryan Murphy e dormire un altro paio di ore nel comodo abitacolo della sua auto, quando due colpi decisi battono sul finestrino del guidatore, facendolo letteralmente sobbalzare. 

-Buongiorno bello addormentato!-

La voce di Darren sferza l'aria, mentre il suo sportello si apre e il freddo pungente di inizio dicembre si insinua all'interno del veicolo.

-Oh. Mio. Dio.- scandisce lui a chiare lettere, una mano all'altezza del petto per regolare il battito. Poi, dopo qualche secondo di totale sgomento, gli punta un dito contro con fare minaccioso -Non farlo mai più!-

Darren ride, in quel modo tenero e naturale che scalda il cuore ed improvvisamente Chris non ha più freddo.

-Scusa amore-

Un bacio schiocca sulle sue labbra.

-Mi sei mancato-

Senza aggiungere altro si sporge verso di lui e si siede a cavalcioni sulle sue gambe, per poi portare le braccia a circondargli morbidamente il collo.

-Ah si?- chiede Chris retorico, dimenticando ogni tipo di punizione che si era ripromesso di infliggergli.

Vorrebbe dirgli che anche a lui è mancato, ogni singolo giorno, che gli mancherebbe anche se fosse in bagno e lui in camera ad aspettarlo, ma non lo dice, lo lascia intendere, e Darren lo sa.

Per questo -Mhmh- sospira, poggiando la fronte contro la sua, mentre con i polpastrelli disegna piccoli cerchietti tra i capelli alla base del suo collo -Con tutte queste interviste, photoshoot e preparativi per il matrimonio di Kurt e Blaine mi sembra che siano passati anni dall'ultima volta che ti ho avuto tutto per me-

Ed effettivamente è così.

Hanno avuto così poco tempo negli ultimi due mesi da ridurre la loro vita privata e i loro incontri a pochi baci rubati nei camerini, chiamate alle due di notte, durante le quali Chris finiva sempre per addormentarsi e sguardi fugaci sul set che hanno sortito l'unico effetto di accrescere all'inverosimile la mancanza che sentono l'uno dell'altro.

Il fatto che abbiano deciso di restare a vivere ognuno nella propria casa per non “bruciare”, per così dire, le tappe -Chris vorrebbe piuttosto bruciare il giorno in cui hanno avuto un'idea talmente geniale-, inoltre, non ha fatto altro che farli allontanare un po' di più.

Ma in fondo entrambi sanno che non importa, che è solo tempo e il tempo é relativo per due anime come le loro, legate da un vincolo così stretto che dovrebbe tarpare loro le ali e invece paradossalmente le rende libere, in grado di volare.

L'indice di Darren scorre lascivo lungo la curva del suo collo, percorre lentamente la linea delle clavicole e a Chris improvvisamente manca il respiro, perché solo in quel momento realizza che il ragazzo lo sta guardando con quello sguardo, quello che ha quando lo desidera da impazzire e non ha intenzione di nasconderlo, quello che inghiotte l'oro dei suoi occhi in un nero denso e voglioso.

E come se quello sguardo avesse il potere di spezzare in un attimo tutte le catene che legano il filo logico dei suoi pensieri, Chris si ritrova catapultato nel bel mezzo della realtà, le labbra di Darren ad inghiottire ogni tipo di obiezione.

-Dare...- sospira con un filo di voce, che si spezza come una corda di violino eccessivamente tesa, quando l'altro scosta le labbra dalle sue e si china verso di lui per lasciargli un bacio umido nel punto di congiuntura tra il collo e la mascella, lì dove sa che lo farà impazzire.

-Dare... Ryan ci sta aspettando. D-dovremmo andare-

Un lieve tendersi di labbra a contatto con la sua pelle.
Chris non può vederlo, ma lo sente, e la sensazione gli provoca un brivido.

Il cortile é vuoto, circondato da una siepe bassa e squadrata e, al di là di essa, l'edificio dov'è stata indetta la riunione è inghiottito dall'oscurità a tal punto da dar loro la sensazione che nessuno li stia davvero aspettando; che forse, dopo tanto tempo, possono dedicarsi un po' di tempo per loro.

Pochi secondi e Chris ha già mandato mentalmente a quel paese qualsiasi tipo di remora. Infila le mani sotto la maglietta dell'altro ed il contatto con la sua pelle calda lo fa rabbrividire.

-Dov'è finito il tuo autocontrollo, Colfer?- lo schernisce Darren, la voce soffice, attutita dalla pelle del suo collo.

-Probabilmente é fuggito insieme alla tua eterosessualità, Criss- lo prende in giro lui senza pensare, sentendo immediatamente la risata dell'altro risuonargli nella cassa toracica, quasi fossero un unica persona.

La maglietta di Darren si incastra al freno a mano, mentre Chris la getta via, una striscia bianca nel buio intenso della notte che li circonda ed incornicia il momento in cui le loro labbra si incontrano di nuovo, quasi fossero irrimediabilmente attratte le une dalle altre.

Le dita di Darren tremano un po' lungo il suo petto, per la fretta di sfilare i bottoni della camicia dalle asole e avere a disposizione più pelle possibile da baciare, toccare, accarezzare.

-Dio, quanto mi sei mancato- continua a ripetere come una cantilena, mentre gli apre la camicia e Chris si inarca e geme e lo stringe a sé per poterlo baciare più a fondo.

-Anche tu- mugola, le dita che si conficcano nella sua schiena, non abbastanza in profondità da fargli male, ma con sufficiente forza da fargli intendere che quella non è affatto una frase di circostanza.

Fa scivolare le mani verso il basso e Darren geme, spingendosi contro di lui fino ad appoggiare la fronte contro la sua tempia, il respiro accelerato ad infrangersi contro la pelle troppo chiara dell'altro, resa ancora più pallida dalla tremula luce al di sopra delle loro teste.

Le sue mani scendono lungo il petto di Chris, raggiungendo il metallo freddo della sua cintura e lui sospira, tendendosi verso di lui, così desideroso di riavere finalmente Darren, Darren, Darren. Darren che lo tocca, che lo bacia e...

Il suono di un mano che improvvisamente picchietta sul finestrino è quasi un tuono. Risuona nell'aria pregna di sospiri e Chris grida, mentre Darren si sposta istintivamente indietro, fino a colpire con la schiena il volante.

Una piccola risata riempie immediatamente l'aria ed entrambi hanno a malapena il tempo di guardarsi spaesati, prima che la figura minuta di Lea, poggiata allo sportello aperto, dal quale filtrano all'interno dell'abitacolo aliti gelidi di vento, compaia davanti a loro.

Chris rabbrividisce ed istintivamente si chiude la camicia con le mani, mentre osserva Darren cercare di recuperare la propria maglietta per fare lo stesso.

La ragazza ha adesso uno sguardo serio, ogni traccia di risata ha lasciato le sue labbra, che, tese in una linea dura, sottolineano il suo cipiglio severo.

-Non avrei mai dovuto incoraggiarti a dare una possibilità a questo cretino- dice, direttamente rivolta a Chris.

-Hey- scatta Darren e per poco non sbatte la testa contro il soffitto della macchina.

Lei gli rivolge una sguardo severo, ma subito dopo i suoi lineamenti si distendono e solo allora Chris si rende conto che indossa un delizioso abito da damigella rosa confetto legato in vita da un nastro chiaro e fiorellini bianchi intrecciati ai capelli. 

-Mancate solo voi- continua, spostandosi dal viso una ciocca di capelli castani e pinzandosela dietro l'orecchio -Ryan ha già iniziato a sbraitare. Mi ha detto di andare a recuperare “quei due frocetti”- mima con tanto di virgolette -Testuali parole-

-Senti chi parla- sbuffa Darren, rinfilandosi di malavoglia la maglietta da sopra la testa.

Si sistema meglio su le gambe di Chris e lui gli circonda il corpo con le braccia per tenerlo in equilibrio.

-Almeno lui si risparmia le sveltine sul set- gli fa notare Lea, che sta iniziando a perdere la pazienza.

Chris, che puo' vantarsi di conoscerla meglio di chiunque altro e che, al contrario di Darren, è molto meno impulsivo, si rende conto che é decisamente giunto il momento di darci un taglio.

-Ok- dice sbrigativo -Dacci cinque minuti per sistemarci e arriviamo-

Lea annuisce, facendo subito un passo indietro.

-Vi aspetto nella sala grande-

-Perfetto- uno sguardo fugace a Darren e la sua attenzione torna immediatamente su di lei -E... Lea? Ti prego, non dire niente a Ryan-

La ragazza solleva gli occhi cielo, per enfatizzare il suo disappunto, ma subito dopo sorride e, senza aggiungere altro, gli fa l'occhiolino.

Quando il buio la inghiotte e il silenzio torna a vibrare nell'aria fredda che ha invaso la macchina, Chris tira un mezzo sospiro di sollievo. Appoggia la testa contro il sedile e osserva di sottecchi il ragazzo che, ancora seduto sulle sue gambe, sembra stranamente agitato.

-Hey- lo chiama, prendendogli il mento tra le mani per attirare la sua attenzione.

Sotto la scarsa luce della lampadina che illumina l'abitacolo gli occhi di Darren gli appaiono quasi grigi. Malinconici. Il nero delle pupille ha soffocato l'oro delle sue iridi, ma é un nero triste. Spento.

-Cosa c'é? Sei diventato timido?- lo prende in giro lui, cercando di smorzare la tensione -Devo ricordati che é Lea? Ci ha beccato in momenti ben più compromettenti di questo-

Darren stringe le labbra.

-Non é per quello- dice, e a Chris sembra stranamente così piccolo -É che avevo davvero voglia di stare un po' solo con te-

Non ha bisogno di specificare che questo bisogno va ben oltre il semplice sesso. 
Chris lo sa, non ne ha mai dubitato, e Darren ha smesso di preoccuparsi di puntualizzare ogni cosa, perché dopo tre anni di fidanzamento é inutile rimarcare il concetto.

Perciò non aggiunge altro e si limita a chiudere gli occhi quando il più piccolo si sporge verso di lui per lasciargli un bacio sulle labbra, che si fa più intenso man mano che i secondi passano e le loro lingue si incontrano.

Quando il bacio finisce e quella distanza che, ancora dopo tanto tempo, tutti e due trovano inutile torna a dividerli, entrambi stanno sorridendo come degli adolescenti che, volendo imitare il loro film preferito, si baciano sotto la pioggia.

-Adesso noi ci sistemiamo- spiega Chris con calma, facendo sfregare i loro nasi in una tenera carezza -Andiamo lì dentro e ci “sposiamo”-

Il suo cuore perde un battito alla realizzazione di quello che ha appena detto. Non potrebbe giurarci, ma ha il sospetto che anche Darren l'abbia notato.

-Poi, non appena abbiamo finito, 
scappiamo a casa mia e stacchiamo tutti i telefoni-

Un piccolo sorriso danza all'angolo delle labbra dell'altro a quelle parole.

-Idea allettante...- mormora facendo finta di pensarci su -E potrò averti tutto per me?-

-Mhmh-

Il sorriso di Darren adesso é letteralmente trionfante.

-Allora cosa aspetti?- dice, aprendo con poca grazia lo sportello della macchina e saltellando fuori da essa con ancora un lembo della maglietta accartocciato su un lato e i capelli sparati in tutte le direzioni -Andiamo a sposarci-

'Sposarci' pensa Chris, mentre chiude lo sportello alle sue spalle e lo segue lungo la viottola sterrata che porta al casolare dov'è stata indetta la riunione. 'Sposarci' e non può impedire ad una sensazione calda di fare una piccola capriola nel suo stomaco a quelle parole.



 

-E a quel punto arriva Beth con gli anelli... È tutto chiaro?-

Lea annuisce svogliatamente al produttore, la testa poggiata sulla spalla di Darren e le gambe rannicchiate contro le sue, mentre il ragazzo sbadiglia, nascondendo la bocca dietro ad una spanna.

L'orologio sopra la testa di Naya che, stanca quanto gli altri, picchietta ritmicamente i tacchi sul parquet, segna un quarto alle 6, facendo rimpiange a tutti i presenti le preziosissime ore di sonno perdute negli ultimi giorni.

-Perfetto- sorride Ryan pimpante, lasciando una pacca sulla spalla a Heather che, avvolta in un plaid di lana, sorseggia attentamente la sua cioccolata calda -Se non ci sono domande, io andrei a controllare se di là é tutto pronto. Appena sorge il sole iniziamo a girare-

Sta per uscire dalla stanza sbattendo la porta in un modo che probabilmente farà innervosire tutti quanti, quando improvvisamente si volta e lancia uno sguardo a Darren da una parte all'altra della stanza.

-Darren?- lo chiama, senza risparmiarsi un evidentissimo sopracciglio teatralmente sollevato -Vai a controllare se “tuo marito” ha bisogno di qualcosa: è dentro quel camerino da quasi un'ora-

Darren annuisce, scattando subito in piedi con grande disappunto di Lea. Prende il suo completo da sposo e si dirige a grandi passi verso la porta.

-E niente sveltine sul mio set!- gli grida dietro Ryan, quando lo vede letteralmente fuggire dalla stanza senza degnarlo di uno sguardo. 

Niente sveltine sul set.
Probabilmente Darren riderebbe se si fermasse a pensare a ciò che é successo poco prima in macchina, ma al momento non ha tempo da perdere, tanta é la voglia che ha di vedere il suo ragazzo vestito da sposo. 



 

Attraversa tutto il corridoio di corsa, aprendo una dopo l'altra tutte le porte che sembrano maledettamente uguali in quel posto così grande.

Sbaglia stanza. Chiede scusa. Scuote la testa per dissimulare l'imbarazzo. Va avanti.

Quando finalmente arriva alla porta della stanza che é stata adibita a camerino e, senza bussare, la apre, tuttavia, si maledice per non aver preso un respiro molto più profondo prima di entrare.

Il suo ragazzo, il suo bellissimo ragazzo, é in piedi davanti ad uno specchio a muro un po' traballante, il corpo fasciato in uno smoking blu scuro che ne mette in risalto le bellissime curve che lui adora baciare quando sono nudi sotto le coperte, nell'intimità della loro camera. Un papillon dello stesso colore della giacca pende sulla camicia bianca che gli copre il petto ed una piccola smorfia piega le sue labbra, mentre osserva le maniche troppo lunghe della giacca penzolare, come sospinte dal vento.

Si volta, quando lo sente arrivare, ma subito il suo sguardo si abbassa, davanti a quello persistente di Darren.

-Sono ridicolo, lo so- biascica, evitando di guardarlo negli occhi.

Poi, quando nota che l'altro non accenna a rispondere, se non con qualche balbettio indecifrabile, sembra innervosirsi e prende a togliersi la giacca alla rinfusa.

-Che stai facendo?- lo ferma Darren, che, distratto da quel gesto estremo, si costringe a tornare alla realtà e ad uscire dal suo piccolo universo parallelo in cui é lui stesso a sfilare quel bellissimo completo da sposo a Chris.

Gli poggia immediatamente le mani sulle spalle per impedire quello scempio e:-Lascia fare a me- aggiunge, sistemandogli la giacca dritta sulle spalle.

Le sue dita corrono veloci ad avvolgere i lembi delle maniche di Chris, arrotolandole in modo fine ed elegante, finché lo smoking non sembra essere della misura perfetta per lui. Gli sistema poi il papillon, stando attento a non stringere troppo. 

Quando lo fa di nuovo voltare verso lo specchio, poggiandogli le mani sui fianchi e il mento sulla spalla, Chris scruta la propria figura con aria dubbiosa.

-Com'è grande...- mormora osservando la giacca che gli ricade ampiamente sui fianchi e sulle braccia.

Ha gli occhi grandi e attenti, come quelli di un bambino, ed il labbro inferiore leggermente pinzato tra i denti; un ciuffo di capelli scampati al gel gli incornicia il viso, sfiorando appena le ciglia per poi posarsi sulla sua guancia sinistra; le dita sgualciscono ritmicamente il lembo più esposto della camicia bianca, che, a differenza della giacca, é talmente attillata da non lasciare molto spazio all'immaginazione.

È bellissimo. 

Bellissimo.
Quella realizzazione colpisce Darren come una scossa elettrica, una lampadina ad accendersi e sfavillare nel buio di tutti i suoi più confusi pensieri.

Non che non lo abbia mai pensato, figuriamoci.
Solo che in quel momento sembra improvvisamente chiaro, cristallino.

Chris è bellissimo.
Chris l'ha scelto.
Chris é il suo ragazzo.

Sembra così tanto da dover accettare tutto insieme, eppure non é abbastanza.

Non é abbastanza e Darren se ne rende conto in quel preciso istante, quando, con lo sguardo affogato nel mare cristallino degli occhi di Chris, attraverso lo specchio che riflette le loro figure strette una all'altra, esala un respiro tremante e:-Sei bellissimo- dà voce ai propri pensier, con il cuore esposto, come poche altre volte è stato nella sua vita.

E gli sembra di essere tornato indietro di qualche anno, nel backstage di quel palco a Dublino, la musica a rimbombare attraverso i muri di cartongesso troppo sottili. Gli sembra di rivedere il labbro inferiore di Chris tremare, dopo quel lunghissimo bacio, e le sue ciglia accarezzare dolcemente le guance, mentre tenta di calmarsi.

Ricorda come é stato, come é stato aprirgli il suo cuore, dirgli che lo amava e, Dio, si sentiva così confuso per tutta quello situazione, così stanco, eppure qualcosa lo aveva messo a fuoco ed era così palese da non poter essere evitato.

Era innamorato di lui. Follemente, irrimediabilmente, incondizionatamente innamorato di lui.

E proprio come allora, nel momento in cui Chris si rigira nel suo abbraccio e lo bacia a labbra schiuse, a Darren sembra di aver appena trovato la tessera mancante per completare il puzzle, la risposta ai suoi dubbi, quasi fosse riuscito ad afferrare una fune che per molti mesi ha penzolato sopra la sua testa senza che lui riuscisse a raggiungerla.

-Lo dici solo perché mi ami- puntualizza il suo ragazzo, posando la testa nell'incavo del suo collo. 

Lui sbatte un paio di volte le palpebre, ma non risponde.

-Dare?- lo chiama allora Chris, allontanandosi da lui, per guardarlo negli occhi -Che ti prende?- 

-I-io- Darren stringe le palpebre, come a volerlo mettere a fuoco -Niente. Ho... Ho solo realizzato una cosa-

-Ah- le labbra di Chris si piegano in una piccola 'o' di sorpresa. Inclina la testa sulla spalla e si sistema il fiore bianco che ha pinzato all'altezza del petto -Che cosa?-

-Io... Non posso dirtelo- balbetta Darren, ma adesso c'è un piccolo sorriso ad illuminare il suo volto. Afferra il completo da sposo che ha precedentemente appoggiato sul tavolo accanto alla porta e gli lascia un bacio a stampo sulle labbra, poi un altro e un altro ancora.

-Ti amo- dice, davanti allo sguardo sorpreso dell'altro -Ti amo, scusami, ti amo-

Chris ha appena il tempo di chiedere:-Dove vai?- che la stanza è di nuovo vuota e lo specchio sbilenco riflette la sua figura solitaria, in piedi al centro di una montagna di vestiti gettati qua e là.

Si volta di nuovo verso di esso ed osserva un ultima volta le maniche dello smoking ricadergli ampiamente sui polsi.

No, decisamente troppo grande.





 

-Chord!-

La voce di Darren sovrasta lo sferragliare continuo che riempie la stanza. Un paio di tecnici si voltano insieme al diretto interessato, per poi guardarsi confusi e tornare al loro lavoro.

Chord, che da circa un'ora e mezzo continua a fare avanti e indietro per la stanza, tentando di imparare a memoria il suo discorso da testimone, lo raggiunge a grandi passi, arrotolando il copione su se stesso.

-Se Ryan ha indetto un'altra riunione digli che se lo puo' scordare- si mette subito sulla difensiva, poggiandosi allo stipite della porta.

-Non é per Ryan- puntualizza Darren con una punta di nervosismo nella voce ed una luce particolare negli occhi che tradisce l'entusiasmo -Ho bisogno di te-

-Sembra una cosa seria- gli fa notare l'altro, mentre prendono a camminare per uno degli immensi corridoi del palazzo.

-Lo é-

Chord solleva un sopracciglio, con fare teatrale.

-Così mi spaventi-

-É...- Da non credere: Darren Criss sta davvero arrossendo? -È una sorpresa per Chris. Avrei bisogno del vostro aiuto. Puoi chiedere a Lea e agli altri di passare dal mio camerino tra una decina di minuti?-

-Solo se mi spieghi cosa hai in mente. L'ultima volta che ti ho visto fare così il misterioso, nel giro di pochi giorni hai mandato a quel paese la tua eterosessualità-

-Come se ti dispiacesse- sbuffa Darren, dandogli una pacca sulla spalla.

Chord lo spintona a sua volta, poi si ferma al centro esatto del corridoio e piega leggermente la testa per guardarlo con aria di sufficienza.

Ha gli occhi di un celeste chiaro, quasi trasparenti; a Darren ricordano quelli di Chris, ma ai suoi manca quella sfumatura in più di mare che lo ha fatto innamorare. Il suo fisico è invidiabile, scolpito, visibile anche attraverso la giacca bianca da testimone che indossa, eppure non è tenero ed asciutto da togliere il fiato, non lo fa rimanere ad occhi sgranati ad immaginare cose che dovrebbe ragionevolmente tenere per sé.

Darren si ferma un attimo a guardarlo e non sente niente.
Non sente niente ed inconsciamente sorride, perché quella é solo l'ennesima conferma che quella per Chris non è una semplice cotta, una qualunque infatuazione per un ragazzo, un voler sperimentare.

Quello che li lega è reale, così reale che a volte fa paura, perché quando ami qualcuno come Darren ama Chris non puoi evitare di essere terrorizzato all'idea di perderlo.

-Vado ad avvertire Ryan- dice, scuotendo leggermente il capo per tornare alla realtà -Non vorrei che mi licenziasse proprio il giorno del mio... mmh... matrimonio-

Darren indietreggia verso una delle tante porte che, se avrà un po' di fortuna ed un minimo di senso dell'orientamento, lo condurranno dal produttore.

-Ah, Chord- lo chiama, mentre sta ormai per chiudersi la porta alle spalle. Il ragazzo annuisce, aspettando che continui -...avrò bisogno di un anello-



 

We know other people
Who drifted apart
Who broke each other's hearts
But we ain't other people
So we'll do things our way
We're gonna be okay
We're gonna be more than okay




 

-“Il Principe Azzurro era il fascino in persona. Era davvero bello come veniva descritto nelle fiabe. Aveva un sorriso incantatore e portava un grossa corona d'oro posata sui folti capelli mossi. Avrebbe potuto facilmente essere una star del cinema nel mondo dei gemelli...”-

-Chris?- 

Margaret sbadigliò, strofinandosi gli occhi con la manina stretta a pugno. Il tubicino che le solcava il viso per poi scomparire dietro le orecchie, sibilò appena e lei tossicchiò, sistemandoselo meglio sul viso.

-Che succede, principessa?- le si rivolse lui, dolcemente. 

Appoggiò il libro che stava leggendo sulle gambe e si sporse verso di lei per controllare che andasse tutto bene.

-Darren è il tuo principe?- 

Chris non potè dissimulare un sorriso a quella domanda.

Margaret conosceva bene Darren. Ogni volta che il ragazzo accompagnava Chris a leggere favole ai bambini dell'ospedale si soffermava sempre a giocare con lei, a farle qualche smorfia o regalarle qualche palloncino fatto con guanti da infermiere gonfiati e sommariamente legati.

Margaret adorava sentirlo cantare, diceva che la sua voce la aiutava a stare meglio, come se quella brutta malattia che da anni la perseguitava se ne potesse andare via, solo per lo spazio di una canzone.

A volte Chris si nascondeva dietro alla porta, le spalle premute contro il legno asettico, e rimaneva ad ascoltarli con il fiato sospeso canticchiare il ritornello di questo o quel cartone animato. E ogni volta sorrideva e desiderava che quel momento durasse per sempre.

-Bhe...- sembrò pensarci un attimo, come se la risposta non fosse terribilmente ovvia -Io preferisco dire che é il mio re-

La bambina gli regalò un sorriso trionfante, poi gli di avvicinò un po' di più, richiedendo un abbraccio che sapeva lui non gli avrebbe negato. Chris sollevò il braccio e le circondò le spalle, lasciando che si sistemasse come preferiva.

Non gli erano mai piaciuti i bambini, preferiva di gran lunga i gatti, ma ogni volta che lei gli si accoccolava contro il petto in quel modo, si ritrovava irrazionalmente a desiderare di poter avere un figlio. Magari con Darren.

-Se Darren è il tuo re...- mormorò la bambina con la voce un po' impastata dal sonno ed assorta nei suoi ragionamenti -Tu sei mmh... La sua regina?-

Chris si sforzò di soffocare una risata. -No, non direi- rispose, accarezzandole i capelli -Direi che sono più l'Incantatrice-

-Ma l'Incantatrice è cattiva!-

Chris piegò leggermente la testa sulla spalla per poterla guardare meglio. I suoi occhioni verdi scintillavano sotto le luci al neon della stanza di ospedale, carichi di aspettativa.

-Solo perchè altri l'hanno resa tale- le ricordò con calma, sistemandole meglio il tubicino dell'ossigeno dietro l'orecchio.

La bambina sembrò pensarci un attimo. Si pinzò il labbro inferiore tra le labbra ed annuì a se stessa.

-Pensi che l'Incantatrice potrà mai avere un lieto fine?- chiese, dopo un'attenta riflessione.

-Penso che l'abbia già avuto, sai?- le rispose Chris con convinzione.

Si trattenne dal dire che stava scrivendo un piccolo sequel, qualcosa che probabilmente non avrebbe mai pubblicato, ma che parlava dell'Incantatrice dopo la fine del secondo libro, quando il bene sembrava aver ormai trionfato. Si trattenne dal dire che la donna avrebbe rincontrato il suo re, perché é cosí che doveva andare a finire, perché l'amore trionfa sempre e lui l'aveva provato sulla sua pelle e continuava a provarlo, giorno dopo giorno, ogni qual volta si svegliava abbracciato a Darren e sentiva il suo cuore battere forte contro l'orecchio.

-Sta a te immaginare un continuo- le disse invece, lasciandole un piccolo bacio sulla fronte ed alzandosi in piedi, per raggiungere l'attaccapanni dove aveva precedentemente lasciato la propria giacca. 

Se la infilò, poi tornò da lei e si sedette sul bordo del letto.

-Posso immaginare qualsiasi cosa?- gli chiese lei, raccogliendo le gambe al petto sotto la coperta bianca profumata di candeggina.

-Certo, che puoi-

Lei sembrò titubante, come se volesse dire qualcosa senza trovare il coraggio di farlo. Spostò lo sguardo dalle coperte a qualcosa di indefinito al di là delle sue spalle, alla finestra per poi tornare alle coperte. Quando finalmente si decise a parlare il suo fu quasi un sussurro e per poco il cuore si Chris non perse un battito.

-Posso anche immaginare che tu e Darren vi sposiate?-

Lui la guardò sorpreso, muovendosi a disagio sul bordo del letto.

Non ci aveva mai pensato, a dire il vero. 
Aveva passato tutta la sua vita convinto che alla fine sarebbe rimasto da solo con un cane eccessivamente affettuoso ed un gatto fin troppo furbo, a scrivere libri che parlavano di un amore che non avrebbe mai potuto avere. Un amore che era tutta un'illusione campata in aria, perché l'amore nella vita reale non esiste. O almeno questo é quello che credeva.
Si era guardato intorno e aveva visto persone sposarsi, promettersi amore eterno e poi lasciarsi con scuse banali e trattarsi come emeriti sconosciuti, come se quell'amore che un tempo li legava non valesse più niente.
E allora aveva pensato che forse era meglio così, forse era meglio non avere nessuno, perché non puoi rimanere ferito, se non ti aspetti niente.
Poi però Darren era entrato nella sua vita con la sua travolgente allegria, il suo instancabile senso dell'umorismo e quel suo modo cosí naturale di farlo sentire speciale.
Darren era entrato nella sua vita e aveva portato quell'amore in cui lui non aveva mai creduto, quell'amore che lo aveva fatto sentire vivo per la prima volta dopo così tanto tempo.

Eppure, pensandoci in quel momento, con lo sguardo curioso della bambina posato su di lui, Chris si rese conto di non aver mai fatto dei veri e propri piani.
Voleva passare il resto della sua vita con Darren, certo; aveva rischiato di perderlo una volta e non avrebbe più permesso a se stesso di rovinare la cosa più bella che la vita gli aveva dato. Ma il matrimonio? Il matrimonio era tutta un'altra cosa.
Il matrimonio è un legame stretto, é un marchio a fuoco, qualcosa che vale per sempre.
Sposarsi significa donare tutto all'altro, mettere la propria vita nelle sue mani. 
Era davvero pronto a farlo? O per meglio dire, lo sarebbe mai stato?

Chris guardò la bambina e la risposta gli sembrò improvvisamente scontata, come se in fondo lo avesse sempre saputo.

Così le regalò un ampio sorriso e si sporse in avanti per scompigliarle i capelli.

-Puo' succedere- disse e lo pensava, lo pensava davvero -Mai dire mai-



 

For the good times
For the days when we can do no wrong
For the bad times
For the moments when we think we can't go on
For the family
For the lives of the children that we've planned
Let's get married
C'mon darlin', please take my hand





 

La vita è strana.

Spesso certi ricordi riaffiorano alla mente nei momenti più impensabili quando non hai motivo di ricordarli, altri ti perseguitano giorno e notte e più cerchi di cacciarli più rimangono lì, vividi, presenti, altri invece ritornano quando più ne hai bisogno, quasi a voler indicare una via o rispondere ad una domanda difficile.

Per qualche strano scherzo del destino Chris si ritrova a pensare a quello scambio di battute, mentre percorre la navata della chiesa, avvolto nel suo smoking troppo grande e vistoso, una decina di telecamere puntate addosso, pronte a riprendere ogni suo movimento.

Darren é in piedi accanto all'altare, bello come il sole, con indosso quel completo nero che lo fa assomigliare al Principe Azzurro di cui parla nei suoi libri. Sorride quando lo vede e, non appena lui si fa un po' più vicino, gli tende la mano, proprio come ha fatto Blaine con Kurt il giorno del prom del terzo anno.

Lo guarda negli occhi e non parla, ma ci sono tante cose che gli sta dicendo: Chris puo' percepirle tutte e cerca di rispondergli allo stesso modo.

'Ti amo. Lo farò sempre. Sei bellissimo'

-Sei bellissimo- si decide a sussurrare infine, dopo essersi accertato che le telecamere siano puntate su Naya ed Heather, che si stanno scambiando le loro promesse -Sembri un principe-

"Anzi, un re" aggiunge nella sua mente, ma questo è non c'è ragione di dirlo.

Darren china il capo in quel modo che Chris trova assolutamente delizioso ed emette un piccolo sbuffo.

-Sembro un pinguino- si lamenta, ma sta sorridendo e l'intero mondo sembra sorridere con lui.

-Sempre meglio di quell'orribile completo giallo stile Winnie The Pooh che ti hanno fatto indossare l'altra volta-

-Hey, era sexy-

Chris accenna un piccolo sorriso, portandosi una mano all'altezza della bocca per non farsi scoprire da Ryan. Qualcuno alle sue spalle si lamenta e gli intima di fare silenzio, quindi cerca di ricomporsi e si sporge leggermente verso il fidanzato, finché le proprie labbra non sono abbastanza vicine al suo orecchio da poter sussurrare un:-Addosso a te lo era- vagamente allusivo.

-E comunque...- aggiunge poi, con sguardo ammiccante -Era molto più sexy sul pavimento dell'aula canto della Dalton-

Sente immediatamente Darren irrigidirsi a quelle parole, ricordando la loro piccola trasgressione alle regole post-riprese, e si costringe a soffocare un'altra risata, proprio mentre Heather smette di parlare e tra applausi e fischi di incoraggiamento bacia Naya sulle labbra.

-Te la farò pagare- soffia Darren tra i denti, ma Chris non lo sta più ascoltando, perché, finalmente, dopo più di cinque anni, è arrivato il momento di recitare le loro promesse.

 

Seguendo il copione, che il produttore gli ha consegnato circa due giorni prima, è Chris -o per meglio dire, Kurt- ad iniziare.
Parla di come si sia sentito solo per anni e di come Blaine sia riuscito in così poco tempo a stravolgergli la vita, ricorda i duetti in aula canto, il bacio in auditorium poco prima che andassero a casa di Blaine per vivere la loro indimenticabile prima volta, ribadisce che non ha mai smesso di amarlo, mai, neanche un secondo, perché anche se vivevano in due città diverse e frequentavano persone diverse, sapeva nel profondo del suo cuore che si sarebbero sempre appartenuti.
Versa qualche lacrima, Chris, senza neanche volerlo, mentre ricorda la proposta di matrimonio di Blaine e tutte le promesse che si sono fatti, mentre gli ricorda che é l'amore della sua vita e gli promette che niente cambierà tutto questo. Mai.

Darren gli stringe forte le mani tra le sue ed oltre la finzione della scena c'é anche un po' di loro in quel momento magico, come se Kurt e Blaine potessero fondersi con Chris e Darren, a tal punto da non riuscire più a riconoscere gli uni dagli altri.

Quando Chris finisce e, con un gesto leggero della mano, si asciuga una piccola lacrima all'angolo dell'occhio, una serie di applausi irrompe nella stanza e quello, istintivamente, infonde a Darren il coraggio che stava cercando.

Inspira lentamente, consapevole che é arrivato il suo momento e puo' farcela, deve farcela.

Chris inclina leggermente il capo, quando si accorge del suo sguardo un po' nervoso e sta per chiedergli se c'è qualcosa che non va, quando Darren inizia a parlare e l'intera sala tace, per ascoltare ciò che ha da dire.

-Dal primo momento in cui sei entrato nella mia vita, dall'attimo stesso in cui ho incontrato per la prima volta i tuoi bellissimi occhi...- dice, a bassa voce, quasi avesse paura di non riuscire a continuare -...Ho capito che io e te non saremmo mai potuti essere solo amici, che, in un modo o nell'altro avremmo passato tutta la vita a cercarci, anche se alla fine non ci saremmo trovati-

Chris non ricorda di aver mai letto queste battute nel copione, ma lo lascia fare. In fondo a Darren piace improvvisare.

-Poi... Poi però ci siamo trovati ed è stato difficile, Dio solo sa quanto è stato difficile. E lo sarà, continuerà ad esserlo, ma non importa. Non importa più ormai: tutti gli amori lo sono quando ne valgono la pena, no?-

Darren solleva gentilmente una mano e gli accarezza dolcemente la guancia, cancellando una lacrima che Chris si è dimenticato di asciugare.
Lui gli sorride di rimando, gli occhi ancora lucidi per il discorso appena terminato e per il modo in cui Darren gli sta rivolgendo quelle parole, quasi fossero davvero indirizzate a lui, piuttosto che a Kurt.

-Il giorno in cui ti ho baciato, nel backstage di quel palco a Dublino...- continua Darren e... Aspetta, cosa? Chris si guarda intorno e, dagli sguardi consapevoli degli altri, si rende conto di essersi perso qualcosa -...lo stesso giorno in cui ti ho aperto senza mezzi termini il mio cuore, ho accettato finalmente che ti amavo. Lo sapevo già, lo sapevo da così tanto tempo ed ero terrorizzato da quello che stavo provando. Eppure la consapevolezza che tu provassi lo stesso ha cancellato ogni timore! Adesso so che io ti appartengo, Chris. Ti appartengo da molto più tempo di quanto tu possa immaginare ed è con te che voglio passare il resto della mia vita-

Chris sta di nuovo piangendo e adesso la figura di Darren gli appare sfocata, attraverso la cortina di lacrime che appanna i suoi occhi. Darren gli sorride rassicurante, facendosi un po' più vicino per fargli sapere che é lì e non se ne andrà, che quello è solo un piccolo tratto di una lunga strada che, se lui vorrà, percorreranno insieme.

-Ogni volta che penso al mio futuro, a quello che voglio fare o a quello che voglio diventare, ancora prima che al lavoro ed alla carriera, penso a te. Penso che é il tuo sguardo quello che vorrei incontrare tutte le mattine quando mi sveglio ed è te che vorrei baciare prima di andare al lavoro, con una brioche ancora in mano ed i capelli spettinati come nei film. E poi penso alle feste di Natale e ai compleanni, ai bambini che corrono per la casa e ti chiamano papà, ci chiamato papà ed io... Io non riesco ad immaginarmi tutto con qualcun altro. Tutto questo senza di te-

Darren abbassa il capo, arrossendo un po' per ciò che lui stesso sta dicendo, poi torna a guardarlo ed i suoi occhi sono più brillanti di prima, luccicano sotto la luce delle telecamere.

-Ti amo, Chris Colfer, e mi dispiace di non averti detto tutto questo prima, di non aver mai parlato di un possibile futuro, ma avevo così tanta paura di complicare le cose, di "bruciare le tappe" e non darti abbastanza tempo per metabolizzare il tutto. Poi però ti ho visto con questo abito da sposo addosso, bellissimo ed irreale, come sei sempre apparso ai miei occhi, e mi sono reso conto che non potevo più aspettare-

Si ferma un attimo per riprendere fiato, senza distogliere lo sguardo dagli occhi umidi e limpidi di Chris, che lo guardano in un modo che lui non saprebbe decifrare, ma che gli fa comunque muovere qualcosa nello stomaco, qualcosa di molto simile ad uno svolazzare di farfalle. 

Fruga allora nella tasca posteriore dei suoi pantaloni e ne estrai una scatolina quadrata, rivestita di morbido tessuto nero.

Tempo pochi secondi ed è già in ginocchio ai suoi piedi, proprio come Blaine appena un anno prima. E sono proprio le parole di Blaine quelle che Darren ripete, perché non ve ne sono altre che suonino più giuste.

-Quindi, Chris Colfer, mio incredibile amico, unico amore della mia vita, vuoi sposarmi?-

Chris si porta una mano alle labbra, faticando a respirare.
Ha così tante cose da dire a Darren, da raccontargli e spiegargli e non pensa gli basterebbe una vita intera per farlo. Ha cosí tante parole non dette e sentimenti sa esprimere e quella sensazione di calore all'altezza del petto, dove il suo cuore sta battendo talmente forte che è sicuro non reggerà ancora per molto.
Tra tutta questa confusione di idee e pensieri, però, alla fine, decide di rispondere la cosa più banale di tutti, che, in fondo, é l'unica cosa che Darren si aspettava.

-Si- mormora con un filo di voce, annuendo con forza, come a voler ribadire il concetto.

-Si- ripete, quando Darren si alza e gli prende la mano per infilargli quel piccolo anello dorato che gli calza a pennello, un attimo prima di gettarsi sulle sue labbra e baciarlo come se non contasse nient'altro al mondo.

L'intera stanza esplode in uno scroscio di applausi e commenti, tutti gli sguardi sono puntati su di loro, ma nessuno dei due sembra farci caso, perché il mondo non esiste quando sono insieme e continuerà a non esistere adesso che saranno insieme per sempre.



 

-Che bellissima serata- 

Heather sorride, portando le braccia al collo di Naya, mentre strette nei loro vestiti da sposa ondeggiano al centro della stanza.

-Chi l'avrebbe detto che quel perenne indeciso di Darren Criss avrebbe trovato il coraggio di dichiararsi a Mister fatina delle fiabe- commenta l'altra ragazza, prendendola per mano e facendole fare una giravolta.

Il vestito enorme di Heather si apre a ventaglio e lei si lascia a andare, ricadendo pochi istanti dopo tra le braccia dell'amica.

-Bacio, bacio- grida Chord da in fondo alla sala, fischiando con le dita per poi applaudire vigorosamente.

-Bacio, bacio- lo seguono tutti a ruota.

Naya li fulmina per qualche secondo con lo sguardo.

-Chiedetelo ai vostri sposini- commenta stizzita, ma senza nascondere un piccolo sorriso -Mi sembrano molto propensi a spargere carineria e brillantini oggi-

Lea sbuffa ed il suo gesto è così evidente che tutti quanti si voltano a guardarla.

-Lo farei- asserisce -...se fossero qui-

Tutti si guardano intorno e sembra improvvisamente realizzare che nella stanza manca qualcosa o, per meglio dire, qualcuno.

-Dove sono finiti Chris e Darren?-



 

And I'll be the one
Who's by your side
I'll be the one
Still taking pride
When we're old if they ask me,
"How do you define success?"
I'll say, "You meet a man
You fall in love
You ask him and
He says, `Yes.'"




 

La schiena di Chris ricade sul sedile posteriore della sua Range Rover, che emette un piccolo sbuffo al contatto con il suo corpo.

-Si... Mmh..- mormora tra un bacio e l'altro, mentre Darren gli sfila la giacca con impazienza, gettandola sul sedile anteriore -Si staranno chiedendo dove siamo finiti-

L'altro sorride soddisfatto contro la sua pelle, lasciando un piccolo morso alla base del suo collo. Tutto attorno a lui profuma di Chris ed è inebriante, lo fa letteralmente impazzire.

-Ho detto a Ryan che avevo bisogno di stare con te in privato- sussurra direttamente al suo orecchio, facendogli venire la pelle d'ora -Abbiamo tutto il tempo di cui abbiamo bisogno-

Chris emette un verso che è quasi un miagolio, mentre lo trascina sopra di sé e lo bacia con forza sulle labbra, le mani che si stringono al tessuto della sua camicia, quasi avesse paura di perderlo da un momento all'altro.

-Con questo papillon- sussurra Darren sulle sue labbra, alludendo ad una vecchia scena che entrambi conoscono fin troppo bene -Sei la mia Kryptonite-

Chris sorride, accarezzandogli i capelli e guardandolo negli occhi, attraverso la luce della luna che sembra un pò più bella adesso che illumina il volto di Darren.

-Ti amo- dice, senza smettere di fissarlo, così, solo perchè ha voglia di dirglielo, perché vuole che non se lo dimentichi mai, soprattuto adesso che sta per diventare suo -wow, fa ancora strano dirlo- marito.

-Ti amo anche io- risponde Darren con la stessa intensità e poi torna a baciarlo, uno di quei baci lenti e profondi che valgono più di mille parole.

Quella sera, quando fanno l'amore nel retro di quella macchina un po' troppo scomoda, con i vestiti sparsi da ogni parte ed i vetri appannati a causa dei loro sospiri, c'è una nuova consapevolezza che danza sulla loro pelle ed entrambi se ne rendono perfettamente conto. 

Darren lo accarezza e fa l'amore con lui lentamente, perchè ha bisogno di sentirlo, ogni singolo secondo e sapere che é suo e, Dio, quanto gli era mancato tutto quello. Chris gli sposta un ciuffo di capelli dalla fronte bagnata di sudore ed il piccolo anello dorato che porta al dito scintilla, sotto la luce diafana della luna. E quando tutto quello finisce e la stanchezza inizia a farsi sentire, lascia che Darren si accoccoli sul suo petto e gli lasci un bacio leggero ad un lato del collo, poco prima di sentire il suo respiro farsi un pò più pesante ed il suo intero corpo abbandonarsi ad un sonno profondo.

Chris osserva il tettino della macchina, mentre il suo respiro torna regolare e, senza neanche farlo apposta, comincia a seguire lo stesso ritmo di quello di Darren.

'Mio marito' pensa, mentre gli accarezza distrattamente i capelli e quelle due parole non gli sono mai sembrate cosí giuste.






Buongiorno guys e buon Natale in ritardo c:
Come promesso eccomi qui con questa piccola os che potrei collocare tra il settimo e l'ottavo capitolo di It's a lot like life.
Penso che la storia in sè sia comprensibile anche senza aver letto la long, ma chi l'ha fatto noterà vari riferimenti, come l'allusione all'Incantatrice e al suo re o il ricordo del bacio a Dublino.
Sparpagliate qua e là ci sono un po' di citazioni che credo riconoscerete: 'It's only time' di Queer as Folk, il famosissimo "It could happen, never say never" di Darren e qualche altra che adesso non ricordo ahaha
Per quanto rigurarda la fine... inizialmente doveva esserci una parte a rating rosso, ma poi ho pensato che avrebbe solo rovinato l'atmosfera, quindi mi sobo limitata ad un arancione sbiadito. Spero vada bene lo stesso.
Anyway considerando che la maggior parte di questa fanfiction è stata scritta in classe durante l'ora di latino posso dirmi soddisfatta :')

E, bhe, che altro dire?
Margaret è un altro dei miei tanti personaggi inventati e prende il nome da Biancaneve di Once Upon A Time che io adoro. Avevo bisogno di una scena di Chris con un bambino e mi sono emozionata da sola scrivendola ;___;

Come sempre ringrazio tutti quelli che leggeranno e mi scuso per l'assurda quantità di zucchero, cannella ed ogni cosa bella (?) che contiene questa os.
Grazie infine alla mia ragazza, perchè, anche se non è qui con me mentre scrivo, è come se ci fosse ed in ogni racconto c'è sempre un po' di noi.

Buona lettura c:

 
  
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