Non potevo tirarmi indietro e mettermi a discutere per portare il filo metallico con Peeta, anche se in teoria tutti credevano che portavo in grembo suo figlio. Mi avvicinai a lui che mi prese il viso tra le mani e mi baciò: non era come il bacio che mi aveva dato sulla spiaggia; era piú calmo, la fame che mi aveva assalita sulla spiaggia si era trasformata in dolcezza. Quando si staccò di pochi centimetri aprí le palpebre e rividi quegl'occhi celesti un po' spaventati che mi fissavano, erano cosí diversi dai miei che sembravano un mare in tempesta. Ancora con le mani sul mio viso mi disse con la voce un po' bassa, probabilmente per non farsi sentire dagl'altri:-Senti Kat...lo so che non é il momento giusto e che penserai che sono pazzo perché te lo sto dicendo ora ma...ma io ti amo.- io annui semplicemente, non riuscivo nemmeno a parlare. Mi girai velocemente per non fargli vedere che i miei occhi iniziavano a velarsi di lacrime, presi la spoletta con il filo metallico e mi iniziai ad incamminare con Johanna. Dopo nemmeno una decina di passi avevo la faccia rossa perché stavo trattenendo i singhiozi e le gote inondate di lacrime e anche se non mi poteva sentire sussurai:-Anche io. ANGOLO AUTRICE: Lo so lo so vi starete chiedendo perché ho scritto questo....come lo posso chiamare?? Testo(?)...a dirvi la verità l'ho scritto durante l'ora di matematica al posto di fare esercizi...bo mi era venuta l'idea ed é uscito il famoso testo...ditemi che ne pensate...grazie per l'attenzione unicorni volanti🌈-Teoele