Anime & Manga > Kaichou Wa Maid Sama!
Segui la storia  |      
Autore: venusx    28/12/2014    3 recensioni
Lei era così: incredibilmente forte, ma anche debole. Quest'ultima parte del suo carattere era impercettibile da notare-era sempre riuscita a nasconderla per bene-forse per orgoglio, per altruismo, o per altro, non si era mai voluta mostrare vulnerabile.
Nonostante i suoi sforzi però, il tentativo di apparire incrollabile era risultato vano sin dal primo momento in cui aveva incontrato Usui Takumi.
Quel ragazzo era riuscito ad abbattere tutte le sue barriere in un colpo solo, aveva liberato la vera Misa, e quando lei si era chiusa in se stessa, lui aveva rotto ognuno dei suoi gusci, era riuscito a capirla in così poco tempo che per lei, da quel momento, era risultato impossibile ignorarlo.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Storia ambientata circa a metà del manga, Usui e Misa si sono ormai messi insieme da un pò di tempo, e sembra che Usui sia finalmente riuscito a guadagnarsi la fiducia di Misaki; ma l'arrivo di un nuovo personaggio complicherà un pò le cose...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misaki Ayuzawa, Takumi Usui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ripose l'ultimo documento che le rimaneva da controllare sulla pila più alta di fogli, dopodichè si lasciò andare sulla sedia, cercando di svagare la mente.

Era una settimana che lavorava fino allo sfinimento, le attività scolastiche aumentavano sempre di più, e con questo accresceva anche il bisogno della presidentessa di ferro Ayuzawa Misaki.

Ormai tutti i ragazzi erano così abituati a far affidamento sulla giovane da non arrivare neanche a pensare che anche lei, il famoso presidente del consiglio studentesco, molte delle volte soprannominato anche demone, potesse stancarsi.

Si poteva benissimo affermare che questo fosse anche colpa sua; Misaki aveva sempre avuto la tendenza a farsi carico di tutto il lavoro sulle spalle, di non dipendere da nessuno, e di caricarsi di lavoro fino alla morte piuttosto che ammettere di avere bisogno di una mano. Ma in fondo questa era una parte integrante della sua personalità, lei era così: incredibilmente forte, ma anche debole. Quest'ultima parte del suo carattere era impercettibile da notare-era sempre riuscita a nasconderla per bene-forse per orgoglio, per altruismo, o per altro, non si era mai voluta mostrare vulnerabile.

Nonostante i suoi sforzi però, il tentetivo di apparire incrollabile era risultato vano sin dal primo momento in cui aveva incontrato Usui Takumi.

Quel ragazzo era riuscito ad abbattere tutte le sue barriere in un colpo solo, aveva liberato la vera Misa, e quando lei si era chiusa in se stessa, lui aveva rotto ognuno dei suoi gusci, era riuscito a capirla in così poco tempo che per lei, da quel momento, era risultato impossibile ignorarlo.

<< Umphf, stupido alieno...>> borbottò, con la faccia abbandonata sul tavolo. Girò il viso verso destra, scacciando una ciocca ribelle che le era ricaduta davanti gli occhi.

<< Mi hai chiamato Misa-chan?>> alzò il volto di scatto, prendendosi anche uno strappo al collo. Usui Takumi era lì, in piedi, proprio di fronte a lei; il suo solito sorriso malizioso stampato in faccia, il gomito appoggiato sul tavolo dove un attimo fa era appisolata Misaki, il viso sporto in avanti, fin troppo vicino ad Ayuzawa.

<< Usui! Mi hai fatto prendere un colpo!>> si lamentò Misaki, massaggiandosi il collo dolorante.

<< Ah si? Ma non mi stavi chiamando un attimo fa?>> il suo sorriso si allargò ancora di più, mentre il viso di Misaki virò da un bel rosa pelle ad un rosso scarlatto.

<< Non fai altro che pensare a me, vero Misa-chan?>> continuò a sfotterla lui, sembrava proprio che si divertisse a metterla in imbarazzo.

<< Taci, stupido alieno! Non stavo affatto pensando a te, e non ho chiamato il tuo nome!>>

gli inveì contro lei, il tono falsamente irato per coprire la vergogna.

<< Certo, certo >> la canzonò. Non ti credo neanche un po', sembrava le dicessero i suoi occhi.

<< Bè, anche se Misa-chan NON stava pensando a me>> calcò un po' di più la voce sul non, come per indicare quanto fosse improbabile quell'affermazione << io stavo pensando a lei.>>

<< In questi ultimi giorni la presidentessa ha sempre da fare, e mi lascia spesso da solo...>>

si lagnò, mettendo il broncio come un bambino delle elementari.

<< Eh no, non si fa, una brava fidanzata non lascerebbe mai il suo ragazzo da solo per così tanto tempo, dovrai farti perdonare, Ayuzawa...>> e detto questo, non le lasciò neanche il tempo di metabolizzare la frase, che la bloccò con entrambe le braccia, e la tirò a se, stringendola al suo petto.

La ragazza fu percorsa da brividi, che le fecero rizzare i peli sulle braccia; com'era possibile che un qualsiasi gesto compiuto da quello stupido alieno le facesse andare in panne il cervello e ballare il tip tap al suo cuore?

Non lo sapeva, e non le importava, in quel momento non potè far altro che aggangiargli le mani dietro il collo, ed abbandonarsi alla sua stretta; a lui non l'avrebbe mai confessato, ma almeno a lei stessa doveva ammetterlo, in quei giorni le era mancato, eccome se le era mancato.

Presa da uno slancio di coraggio ed intraprendenza che non erano affatto da lei, lo strinse di più al suo corpo, allacciando le gambe dietro al suo fondoschiena. Usui la sollevò, appoggiandola poi sul piano della scrivania, avvicinò piano il viso a quello di lei, fino a quando si decise a baciarla.

Misaki ricambiò il bacio con la stessa intensità e passione che sembravano aver pervaso Usui: tutto il suo essere timida e sostenuta era sparito. La lingua del ragazzo trovò la sua, e il loro bacio si fece ancora più profondo, fino a quando Misa non si staccò da lui, ansimando. Usui la guardò negli occhi, occhi in cui lei si perse, cadendo in un uno stato di trance, completamente ammaliata da quel verde incredibile. Era talmente distratta dalla bellezza dello sguardo di Usui che non si accorse che anche il ragazzo la stava fissando con la stessa intensità. Usui si riavvicinò alla presidentessa, mordicchiandole il labbro e eliminando anche l'ultimo centimetro di distanza che c'era tra i loro corpi.

Misaki non fece in tempo ad accorgersi neanche di quello che stava succedendo che un rumore di passi li fece impietrire. Misaki si bloccò, calciando via dal suo corpo Usui, che rovinò a terra, appena in tempo che la porta si aprisse.

<< Presidentessa! Sei ancora qui?>>

<< Ehm, si, Yukimura, mi cercavi?>> cercò di apparire tranquilla Ayuzawa, aggiustandosi i capelli con le mani, con il viso che stava per andarle a fuoco. Per fortuna era solo Yukimura.

<< No, veramente cercavo Kaouno, mi aveva detto che si sarebbe fermato nell'aula del consiglio... Hey, Usui! Ciao! Che ci fai lì per terra?>> chiese, non appena notò la presenza del ragazzo.

<< Niente di che, la presidentessa mi ha spinto per terra perchè sei entrato tu>>

<< Eh?>>

<< Hahaha, Usui sta scherzando... è un idiota lo sai no?>> sibilò Misaki, con uno sguardo più che furioso.

<< Ora noi andiamo, ci vediamo Yukimura, ok? Idiota, vuoi darti una mossa?>> lo spronò la ragazza, vedendo che l'alieno non accennava a muoversi dal pavimento.

<< Si, signora..>> obbedì lui, accondiscendente. E da bravo cagnolino la seguì fuori.

 

Il ragazzo la accompagnò fino a casa, i due continuavano a parlare come tutti i giorni, il venticello fresco che scompigliava i rami ormai spogli degli alberi sbatteva in faccia a Misaki, arrossandole le guance, che infastidita dal freddo si riparava di più nella sua sciarpa, sprofondando il viso nella soffice lana. Ogni cosa era ricoperta da un fitto strato di neve, che faceva proseguire i ragazzi a rilento, costretti a scrollare ad ogni passo le gambe per impedire alla neve fresca di appiccicarsi ai loro vestiti. Misaki aveva sempre adorato la neve. Le piaceva che tutto divenisse bianco, i colori scuri delle case scomparivano, per lasciare il posto ad un manto candido, che dava come l'impressione di appartenere ad una favola. Molti, se avessero ascoltato questo pensiero della presidentessa sarebbero rimasti sconvolti; come poteva il famigerato demone Ayuzawa avere un pensiero così femminile e dolce? La verità era che Misa, per quanto forte e apparentemente impassibile, era dannatamente sensibile, e sotto sotto, in un modo tutto suo, estremamente dolce. E questo Usui lo sapeva bene, l'aveva capito tempo fa, quando aveva guardato più in profondità di quello che lei faceva vedere in superficie. E se ne era innamorato. Della Misa dolce, della Misa violenta, della Misa orgogliosa, della Misa forte, e della Misa bugiarda. Lui era venuto a poco a poco a conoscenza di ognuna delle sue molteplici personalità. Aveva imparato a conoscere tutte le sfaccettature che poteva avere la sua Misaki. Ed aveva iniziato ad amarle. Tutte quante.

Per l'ennesima volta in quella giornata Misaki rabbrividì, sfregando le mani tra loro per infondergli calore. Usui se ne accorse, e con un gesto repentino le strinse tra le sue.

<< Sei gelata...>>

<< Bè, è ormai inverno inoltrato, è normale che abbia freddo>> rispose lei, ovviandolo.

<< Già, è inverno..>>

<< Sai, qui ha sempre nevicato a dicembre. Adoro la neve. Rende tutto così bello...>> rivelò Misa, con sguardo perso.

<< Wow, allora anche un demone può risultare dolce qualche volta>> scherzò il ragazzo,

Misaki lo fulminò con lo sguardo, avvicinandosi pericolosamente.

<< Chi sarebbe il demone?>> chiese, i suoi occhi sembravano rispecchiare un forte istinto omicida.

<< Tu. Vedi? Lo sguardo che hai ora lo conferma.>> ribadì Usui, sorridendo.

Misa si fece ancora più vicina, alzando un braccio in segno di avvertimento.

<< Prova a ripetere...>> Usui si allontanò un po', intimorito dal tono della sua ragazza.

<< Ok, ok, mi arrendo>> le disse, parando le mani davanti al corpo in segno di resa. Misa, dal canto suo, sorrise soddisfatta.

Si girò per proseguire, quando si sentì colpire da qualcosa di freddo che si frantumò a contatto con i suoi vestiti. Si voltò lentamente, mentre il suo sguardo assumeva qualcosa di sinistro. <<... Come hai osato...?>> e in un batter d'occhio raccolse una gigantesca palla di neve, che si abbattè direttamente in faccia al ragazzo. Lui si pulì il viso arrossato, rivelando uno splendido sorriso, che fece saltare un battito ad Ayuzawa.

<< Allora vuoi la guerra eh... E guerra sia!>> urlò lui, mentre la rincorreva con una catasta di neve in mano. La presidentessa corse a perdifiato, mentre il vento le sferzava la faccia, e il suo sorriso si allargava sempre di più; Usui la raggiunse in fretta, afferrandole il braccio e trascinandola a terra sulla neve, lei lo afferrò, costringendolo a cadere con lei. Si fermarono ritrovandosi con le bocche a meno di un centimetro di distanza l'una dall'altra, Usui la sovrastava, le braccia di lui erano ai lati del suo busto, per impedirgli di schiacciarla con il suo peso. Sul volto di Usui comparve il solito ghigno.

<< Mmh... Penso che noi due abbiamo una piccola faccenda in sospeso...>> sussurrò provocante Takumi. Misaki arrossì all'istante, capendo che si riferiva al bacio interrotto da Yukimura a scuola.

<< Non ho nessuna intenzione di baciarti ora, stupido alieno!>> strillò Misaki, troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi. << E spostati!>>

<< No.>>

<< No?>>

<< No, non ti lascio andare, Misaki.>> asserì Usui, fissandola negli occhi, e sfiorandole con le proprie labbra quelle di lei. Misaki rimase lì, completamente stregata dal ragazzo, era come se tutto fosse completamente scomparso, come se le mancasse il pavimento sotto i piedi. Si sentiva cadere, era persa nel verde magnetico di quegli occhi. Vide il ragazzo chiuderli, e lei fece altrettanto, sentendo le labbra di lui che si stavano avvicinando sempre di più...

<< Mamma! Mamma! Ma che fanno quei ragazzi là per terra, non hanno freddo?>> cinguettò una ragazzina che stava passando lì vicino. La madre la prese per il braccio, tirandola via. << Non sono affari tuoi, Yuri>> la rimproverò, allontanandosi.

Ma Misaki era già in piedi, rossa come un pomodoro, si lisciò l'uniforme, iniziando a dirigersi verso casa.

<< Ehi Ayuzawa! Aspetta!>> le urlò dietro Takumi, ma lei lo ignorò bellamente. Il poverino si alzò sbuffando, e con quattro falcate la raggiunse. Ricomiciarono a camminare, uno affianco all'altra.

<< Ah Usui, a proposito, mia madre mi ha chiesto di invitarti per festeggiare la vigilia di natale con noi, domani, tu non vai dai tuoi genitori giusto? Non devi rimanere solo il giorno prima di natale, vieni da noi.>>

Lui la fissò per un attimo negli occhi, con sguardo enigmatico ed indecifrabile, per poi limitarsi a rispondere con un filo di voce:

<< Va bene...>>

 

Erano appena le nove, ma in casa Ayuzawa tutti erano in piedi. L'odore dei dolci preparati da Suzuna aveva ormai pervaso la casa, ed un clima di fermento dominava l'aria.

Misaki, armata di cappotto, sciarpa e cappello, era già pronta per uscire.

<< Fai attenzione fuori...>> le raccomandò sua madre.

<< Certo, certo, tornerò presto>> e detto questo si richiuse la porta dietro le spalle. Essendo incapace di aiutare in cucina, ed avendo già svolto tutte le pulizie di casa, aveva optato per l'andare a fare la spesa: Se c'era una cosa che la ragazza odiava questa era risultare inutile, proprio per questa ragione aveva bellamente ignorato i richiami di sua madre che la incitavano a rimanere a casa per via del troppo freddo e del troppo casino, e si era avventurata in città. Doveva ammetterlo, sua madre aveva ragione, mai quelle vie erano state così animate e piene di gente.

Si fermò per un attimo davanti ad una vetrina, graziose ghirlande rosse erano attaccate grossolanamente al vetro del negozietto con dei pezzi di scotch mezzi staccati, le miriadi di dolci esposti sembravano emanare una propria aura natalizia.

Misaki non era mai stata una persona particolarmente attenta a certe cose, le considerava come dire... superficiali, ma ora, neanche lei sapeva spiegarsi il perchè, era completamente ammaliata da quelle piccole tortine.

Una chioma bionda ben conosciuta la distrassero dalla sua contemplazione, si girò di scatto, ma Usui si era già dileguato, confondendosi con la folla.

Istintivamente si mise a correre. Alla ricerca del ragazzo, si infilò nella massa di gente stracarica di buste e scatoloni, facendosi avanti tra la calca a spallate e lasciandosi dietro le imprecazioni dei poveri cittadini che erano stati urtati.

Finalmente lo ritrovò, era appartato in un vicoletto, e parlava sommessamente con una donna bionda, fin troppo slanciata e formosa, ed il tubino nero ed aderente non contribuiva di certo a nasconderne il corpo flessuoso.

La presidentessa si accese di rabbia, cosa cavolo ci faceva quel cretino d'un alieno con quella? Cos'è sei gelosa Misa-chan? Le parve quasi di sentire la voce della sua coscienza che le rinfacciava ciò che non avrebbe mai ammesso, e chissà per quale strano motivo, ma la sua voce interiore somigliava molto a quella irritante di un certo alieno di sua conoscenza... che in quel momento si era avvicinato ancora di più alla donna, abbassando ulteriolmente il tono di voce. Lei per tutta risposta si era sporta verso di lui, abbracciandolo. Usui in un primo momento assunse un espressione spaesata, ma poi, seppur riluttante, la avvolse con le braccia, cullandola. La ragazza allora aveva alzato il mento fissando il biondo negli occhi, per poi poggiare le proprie labbra su quelle di lui.

Misaki non resistette più, si voltò e corse via, non volle vedere più nulla, mentre il freddo le entrava dentro facendola rabbrividire, era quasi certa che quella sensazione di gelo che sentiva dentro di se' non fosse opera di un pungente venticello invernale; lo dimostrava il dolore acuto che provava al cuore, si sentiva... tradita. Morta dentro. Suo padre l'aveva abbandonata anni prima. Lei non si era più fidata di nessun ragazzo da quel momento, ed ora che aveva cercato di dimenticare, la verità le era stata sbattuta in faccia in modo brutale.

Era stata una stupida a pensare di poter veramente fidarsi di nuovo di un uomo. Era stata un'ingenua. Un'illusa. Illusa.

 

Rincasò in casa diverso tempo dopo, aveva dovuto smaltire la rabbia e la delusione prima di farsi vedere da sua madre e da Suzuna, lei non si sarebbe mostrata debole. Non avrebbe ceduto. Salutò le due con la sua solita aria allegra, congedandosi con la scusa di avere del lavoro da fare.

<< Anche la vigilia?>> la rimproverarono insieme.

Lei sorrise, riconoscente per il fatto che si preoccupassero per lei, le dispiaceva mentire, ma aveva bisogno di stare da sola.

Una volta salita in camera e chiusa la porta a chiave si lasciò scivolare lentamente appoggiando la schiena alla porta. Era una ragazza forte e lo sapeva. Aveva commesso un errore madornale ad aprirsi con Usui. Ma tutti sbagliano no? Anche la presidentessa di ferro Ayuzawa Misaki aveva il diritto di commettere qualche scelta sbagliata, giusto?

Non sarebbe successo nulla, lei avrebbe dimenticato Usui, sarebbe ritornata la donna forte che era prima. Non si sarebbe di nuovo lasciata andare. Ne era certa; la delusione era già svanita. Vedi? stai già meglio le disse una voce dentro di se', e lei si convinse fosse vera. Si alzò dal pavimento, era tutto passato ora. Si preparò ad uscire dalla stanza, ma prima raccolse il suo cardigan, che in precedenza aveva malamente abbandonato sul letto. Ma nel passare davanti allo specchio per ritornare alla porta, si fermò; sconvolta.

Aveva il volto rigato di lacrime, scendevano corpose e tiepide sulle sue guance.

Perchè? Si chiese. Perchè?

Perchè lo ami.

 

Angolo Autrice
*sbuca da un angolino* Ehm... ciao. Premetto col dire che non sono una scrittrice, e non ho nessun talento particolare nello scrivere.
E' da un bel pò che leggo fanfiction e allora mi sono chiesta: chissà cosa verrebbe se ne facessi una io...? Ed è uscita questa cosa.
Confesso che mi sono impegnata a provare a scriverla, e poi adoro questi due<3
Ho cercato di renderli fedeli al manga più che potevo, e spero di non averli resi ooc, in tal caso mi dispiace, non era mia intenzione T-T
Ringrazio tutti quelli che hanno speso qualche minuto per leggere questa mia prima prova.
Mi farebbe tanto piacere ricevere recensioni, sono apertissima alle critiche, anzi, più errori mi farete notare più io sarò contenta!
So che per ora faccio abbastanza pena, ma conto di migliorare grazie ai vostri consigli (volere è potere giusto?).
Al prossimo capitolo (sempre se vorrete leggerlo) bye, Ven^^

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kaichou Wa Maid Sama! / Vai alla pagina dell'autore: venusx