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Autore: Dragasi    29/12/2014    2 recensioni
Una piccola e amara discussione tra Malefica ed il suo servitore Fosco.
Niente Fluff, solo un po' di sano battibecco con l'amore di Fosco appena accennato.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fosco, Malefica
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Impossibile discutere!
 

Doveva affrontare il problema, lo sapeva, e sperava che Malefica fosse propensa ad ascoltarlo, altrimenti si sarebbe ritrovato trasformato in corvo o, peggio, in un cane. Il pensiero lo faceva inorridire, trasformato in un ammasso di pelo sporco e stupido. Odiava i cani.
Stava camminando, con le mani nelle tasche del suo pastrano nero pensando a come iniziare ad esporre il problema, quando sentì un grido chiamarlo: «Fosco! »
Siamo alle solite, pensò il corvo alzando gli occhi al cielo e incamminandosi verso la voce.
 
«Eccoti! Come mai hai impiegato così tanto tempo?» chiese la fata scocciata.
Fosco alzò un sopracciglio e rispose: «Non mi avete chiamato se non un minuto fa…»
«Non ti ho chiesto di rispondermi!» sbottò la sua padrona.
Fosco non riuscì a trattenersi e sbuffò irritato e Malefica gli lanciò un’occhiata piena di rabbia, ma in quel momento al giovane non importava.
«Padrona, dobbiamo parlare» lo sapeva che non era il momento adatto, ma non poteva aspettare.
«Esattamente da quando ai deciso di darmi ordini?» chiese la donna irritata.
Fosco, invece, sembrava essersi dimenticato del suo giuramento e di qual era il suo ruolo.
«Era un’osservazione, la mia» fece notare il giovane servitore.
«Osservazione respinta, non devo parlare con nessuno e men che meno con te» ribatté secca la fata sempre più irritata.
Fosco provò a controllarsi, ma fallì nel tentativo: «Se non parlate con me con chi dovreste parlare?»
Malefica si girò verso il corvo con lo sguardo di fuoco, carico di rabbia.
Fregato, pensò tristemente Fosco, maledetto e benedetto il giorno in cui ho fatto quel giuramento.
«Devo ricordarti perché sei qui?» chiese lentamente la fata.
Il giovane dagli occhi neri si chiese se fosse il caso di rispondere o rimanere in silenzio.
«Devo ricordarti perché sei qui?» domandò nuovamente Malefica celando sotto una maschera imperturbabile la sua ira.
Il corvo decise che era meglio rispondere: «Non è necessario»
Dannata la mia linguaccia, pensò. Anche ora che era nei guai fino al collo non era riuscito a trattenersi.
«Io sono convinta di doverti rinfrescare la memoria, corvo»
Quasi la odiava quando si comportava in quel modo, ma quel poco odio non poteva nulla contro l’amore che provava per quella fata. Quando lei sorrideva sincera, o osservava felice Aurora, la sua bellezza era indescrivibile e il cuore del corvo si riempiva d’amore. Un amore dolce il cui unico desiderio era proteggere la donna al quale era rivolto, proteggerla e farla tornare a sorridere.
Malefica parlò ancora dicendo: «Ti ricordi il giorno in cui ci siamo incontrati?»
«Sì, mia signora» rispose Fosco chinando il capo.
Come dimenticarsi quel giorno? Il giorno in cui perse la sua libertà, ma trovò un tesoro molto più grande: la sua bellissima amata.
«Cosa successe quel giorno?» chiese, in apparenza calma, la fata.
Sempre a capo chino, Fosco rispose in un sussurro: «Mi avete salvato la vita»
«Non ho sentito, Fosco»
Stiamo migliorando: mi ha chiamato per nome, pensò ironicamente il giovane.
«Mi avete salvato la vita, padrona» ripeté Fosco a voce più alta.
«E cose mi dicesti quel giorno? Non te lo sei dimenticato, vero?»
Situazione odiosa e per di più aveva perso l’occasione di affrontare il problema.
«No, mia signora. Ho giurato che sarei stato il vostro servitore, qualunque cosa aveste chiesto»
«Quindi vedi di rimanere al tuo posto» lo rimproverò severa la donna.
«Perdonatemi, padrona» rispose il corvo rimanendo con il capo chino.
Doveva cercare di rabbonirla, così da poter provare ad affrontare l’argomento.
La fata sembrò soddisfatta della risposta del suo servitore e si incamminò seguita dal giovane, non curandosi affatto del corvo.
«Padrona, posso parlare?» chiese titubante il giovane dal pastrano nero.
«No» rispose secca Malefica.
«Sarebbe riguardo la mal…» ma la fata gli impedì di finire la frase trasformandolo in corvo.
Dannazione!, pensò irritato Fosco, in ogni caso prima o poi riuscirò ad affrontare questo problema!
E, senza più aver la possibilità di parlare, si appollaiò sulla spalla della sua padrona.

Angolino di Dragasi
Eccomi qua, e grazie a tutti voi che ci siete arrivati fino al mio angolino. Questa è la seconda ff che scrivo su Fosco e Malefica, entrambe OS. Per me Fosco non riuscirà mai a confessare il suo amore, per questo nessuna delle due è fluff.
Spero che vi sia piaciuta e che l'abbia l'abbiate apprezzata.
Grazie di avermi dedicato parte del vostro tempo e, spero, a presto!
   
 
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