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Autore: LadyBones    29/12/2014    0 recensioni
Quando Bones incontra Charles Dickens e la magia del Natale...la nostra amata Temperance alle prese con un fantasma molto particolare che le farà compagnia durante la notte della vigilia attraversando passato, presente e futuro.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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2010. Vigilia di Natale!
È sera tardi, tutte le case sono illuminate, gli abeti occupano gran parte dello spazio dando un tocco di vita mentre sotto di loro, i regali sembrano scalpitare nell'attesa di essere aperti.
Tutti sono intenti a festeggiare tra biscotti, caramelle, panettoni e tante risate. Tutti tranne una.
Le luci sono spente, la casa è spoglia di qualsiasi tipo di addobbo natalizio e lei è stesa nel letto immersa nei suoi sogni. Dorme tranquillamente avvolta nel calore delle coperte color crema.
Alcuni fiocchi di neve iniziano a venire giù mentre la figura di un uomo, silenziosamente, si accomoda al lato opposto del letto. Le spalle poggiate sulla testiera nocciola, le braccia incrociate sul petto, le gambe posate l'una sull'altra.
“Bones?!?” sussurra delicatamente.
Un lieve mugolio proviene da sotto le coperte.
“Booones?!?” continua lui imperterrito.
Lei si gira verso di lui continuando a dormire.
“Bones!” alza leggermente la voce per farsi sentire.
Lei si sveglia di scatto sollevandosi per metà.
“Si?!? Cosa succede? Ah, sei tu Booth!” sussurra ancora assonnata.
“Finalmente! Hai il sonno pesante, eh?!?” sorride lui.
“Booth?!? Che ci fai qui? Come sei entrato?” gli chiede iniziando a riscuotersi dal torpore.
“Non sono entrato, più che altro sono apparso!” afferma compiaciuto.
“Apparso?!? Sei sicuro di sentirti bene? Sei un po' pallido!” inizia ad indagare lei.
“Non sono pallido ma diversamente...mmm...colorato! Adesso muoviti è tardi!” sentenzia sbrigativo trascinandola fuori dal letto.
“Dove andiamo? C'è un nuovo caso?” chiede sempre più piena di interrogativi.
“Si, Bones! Questa volta però è un po' diverso non c'è nessuna vittima...” sussurra lui assumendo un tono serio posizionandosi di fronte a lei.
“Allora perché sei venuto fin qui? Lo sai che io non lavoro senza ossa...” afferma lei portando le mani sui fianchi mentre una smorfia si dipinge sul suo viso.
“Perché si tratta di te...” le risponde semplicemente.
“Non credo di capire...” inclina la testa leggermente preoccupata.
“Tranquilla Bones...ti fidi di me?” le chiede lui titubante allungando la sua mano in attesa che lei accettasse il suo invito.
Brennan non risponde afferra semplicemente quella mano tesa a cui si stringe con forza come per paura di perdersi.
Booth ricambia la stretta per poi avviarsi verso la porta della camera che lentamente si apre, scoprendo un ambiente totalmente differente dal soggiorno di casa sua. Lei si guarda intorno cercando di darsi una spiegazione.
“Booth cosa sta succedendo? Com'è possibile che il Jeffersonian si trovi dietro la porta della mia camera? Non riesco a capire...io...” si stacca da lui cercando di tornare indietro ma la sua stanza è ormai scomparsa.
“Bones sta tranquilla non ti succederà nulla...” cerca di tranquillizzarla ma viene bloccato.
“Quelli siamo noi?” sussurra stupita.
“Ecco la parte difficile...” sussurra lui passandosi una mano dietro la nuca.
Lei si volta di scatto nella sua direzione in attesa.
“Hai ragione quelli siamo noi, il nostro primo Natale. Siamo rimasti bloccati in laboratorio per una presunta contaminazione.”afferma lui guardando lontano.
“Non vedo come questo possa influire...” cerca di controbattere ma viene bloccata sul nascere.
“Siamo nel tuo passato, Bones! Sono qui come accompagnatore...sono il tuo fantasma del Natale passato!” afferma con voce tremante mista ad una punta d'orgoglio.
“Come il libro?” chiede perplessa.
“Esattamente! Sono stato mandato qui perché stavi rischiando di perderti per sempre...” le risponde guardandola di sbieco.
“Perdermi?!? Non capisco a cosa ti riferisci...”
“Lo capirai...andiamo adesso e comunque io preferisco il cartone!” le risponde alzando il dito indice con fare plateale.
“Lo sai che questa è una follia, vero?!?” cerca di convincerlo lei mentre lo segue incredula.
“Certo! È per questo che mi sto divertendo!!” afferma eccitato sfregando le mani come i bambini davanti al barattolo di marmellata.



Si avvicinano lentamente alla porta a vetri dell'entrata al laboratorio. Sono tutti accalcati per salutare i loro familiari. Si osservano attraverso il vetro mentre viene accennato qualche sorriso. Mani che cercano di toccarsi, parole che cercano di trovare un destinatario. Sono tutti concentrati ad assaporare quel momento che non si accorgono della figura di Brennan che li osserva da lontano. Vede quello che loro hanno e che lei non ha mai avuto e forse non avrà mai.
In un angolo del laboratorio Booth e Bones assistono alla scena, il primo è occupato a notare quanto piccolo fosse suo figlio in quegli anni e la seconda intenta a contemplare se stessa.
“A cosa pensi?” chiede perplesso lui.
“Ero sola in quel periodo...avevo Angela...voi...ma...” cerca di trovare le parole giuste.
“...ma ti mancava la tua famiglia!” conclude per lei.
Brennan annuisce semplicemente mentre vede “la vecchia lei” allontanarsi.
“Qual è lo scopo di tutto questo?” chiede voltandosi verso di lui, gli occhi lucidi.
“Dipende da te...io devo solo mostrati dei frammenti che hanno cambiato la tua vita” afferma sollevando appena le spalle.
“Perché?” cerca di trovare una spiegazione per assicurarsi di non stare impazzendo sul serio.
Senza aspettare una risposta si allontana avviandosi verso il suo ufficio seguita da lui. Si blocca sulla soglia seguendo con lo sguardo ogni singolo movimento compiuto da quella donna identica a lei, ma pur sempre diversa.
“Perché è qui che si è mosso qualcosa dentro di te...hai iniziato ad avere fiducia! Hai iniziato a far crollare una delle tue tante barriere!” le sussurra in un orecchio.
La lascia da sola un attimo attraversando il largo corridoio. Quando finalmente si sente pronta gli va incontro. Si guardano di sottecchi senza dire una parola.
Fianco a fianco percorrono quello che rimane del corridoio. Lui la fa cenno di seguirla. Un'altra porta.
Lentamente la apre. Ci sono loro due sotto il vischio qualche anno prima. Nel rivedere quella scena Temperance arrossisce lievemente.
“La scommessa con Caroline...” sussurra lei intenta a rivivere quelle sensazioni.
“Quindi ero solo una scommessa?” chiede lui leggermente indignato.
“Beh dovevo riuscire a regalare un Natale diverso alla mia famiglia e l'unico modo era baciarti...” afferma tutto d'un fiato abbassando lo sguardo.
“Devo ammettere che è stato un bel bacio...mi ha preso di sorpresa...ma resta un bel bacio!” risponde lui con un ghigno di soddisfazione.
“Era passabile...” fa spallucce lei.
“Se fosse stato davvero passabile e fosse stata solo una scommessa non credo che saremmo qui adesso!" le dice superandola.
“Non capisco...che cosa vuoi dire?” si affretta lei.
“Andiamo c'è un'altra porta...” continua imperterrito.
“Ti è presa la fissa per le porte?!?” chiede allarmata.
“Devi sapere che dietro ognuna di esse c'è sempre qualcosa...” afferma saggiamente aprendone un'altra dal colore nocciola intenso mentre i suoi occhi sono puntati sul corpo della sua partner.
“Booth...mi dispiace deludere le tue aspettative...” sussurra lei con un mezzo sorriso sulle labbra.
Lui nel sentire quella frase si sporge per dare un senso a quella strana frase.
“Ah...ehm...ops...credo di aver sbagliato! Ma che diavolo ci fa uno stanzino qui dentro?!?” sussurra stupito.
“Credo che si sia sempre stato...” afferma divertita lei.
“Ecco questa è quella giusta!”
“Ne sei sicuro?!?” lo punzecchia lei.
“Bones entra e basta!” la rimprovera lui.
Nuova scena, nuova immagine. Loro due, insieme. Lei è intenta a spogliare lui per recuperare le prove di un cadavere che esploso è finito in mille pezzetti.
“Oh...” sussurra lei stupita.
“Oh oh oh...” le fa da eco lui.
“Mmm...dimmi che cosa dovrebbe essere successo qui?” chiede incrociando le braccia mentre lui fa il giro della stana senza prestargli attenzione.
“Booth?!?” lo richiama lei.
“Eh?!? Oh...si...beh ecco a dire il vero...” inizia a dire portandosi una mano dietro la nuca.
“Hai sbagliato di nuovo!” conclude lei.
“No affatto...o meglio...il Natale è quello giusto ma la scena importante è un'altra...” afferma lui imbarazzato.
“E allora perché siamo qui?!?” alza le braccia guardandosi intorno.
“Perché ho un debole per questa scena...ho sempre sognato di rivederla...non immagini che cosa ho...ok forse questa parte è meglio tralasciarla...” si passa una mano dietro il collo per poi schioccare le dita.
Stesso giorno. Stesso Natale, scena diversa.
Sono tutti riuniti a casa di lei. Tutti seduti intorno al tavolo e lei in piedi il bicchiere di vino in mano e gli sguardi di tutti puntati addosso. Inizia con il suo brindisi ma tutti sanno, lei compresa, che non è molto portata per questo genere di cose, così lui le viene in aiuto.

 

“Alla famiglia, agli amici, agli amanti, alla famiglia e al cibo!”


Un sorriso si dipinge sul volto di entrambi nel rivedere con occhi diversi quella scena.
“Avevi detto due volte famiglia...” sussurra piano lei come per paura di disturbare quell'equilibrio.
“Si, però era un bel...” le risponde Seeley.
“...brindisi!” conclude lei per lui.
Si guardano negli occhi per un attimo che sembra non voler finire. Lui le accarezza una guancia accaldata, mentre Temperance chiude gli occhi a quel contatto.
“E' stato un bel Natale...forse il migliore che abbia mai passato...” confessa con voce tremante.
“Hai messo in gioco te stessa riuscendo a riunire le persone a cui vuoi bene sotto un unico tetto...hai dato vita alla tua famiglia!”le prende il viso tra le mani asciugandole le lacrime.
“Che fine hanno fatto tutti?” chiede lei con gli occhi ancora chiusi riferendosi al presente.
“Apri gli occhi...” le sussurra Booth a fior di labbra.
Lei segue le sue indicazioni venendo travolta da una serie di immagini. Angela e Jack davanti ad un camino accesso intenti a chiacchierare stretti in un tenero abbraccio. Cam e Michelle impegnate a scartare i regali. Sweets e Daisy sorseggiano un bicchiere di vino tra un bacio e l'altro. Max è insieme a Russel e alle sue nipoti immersi in uno di quei tanti giochi di società.
“Sembrano felici...” le dice lui inclinando la testa per guardarla meglio.
“Tu dove sei?” chiede lei ignorando la sua affermazione.
“Non ha importanza...” sussurra Seeley spostandosi da un piede all'altro lievemente imbarazzato.
Brennan si volta di scatto afferrandolo per un braccio.
“Ti prego...voglio vedere quello che succede nella tua vita!” lo implora guardandolo negli occhi.
Lui annuisce semplicemente così la stanza, dal tenue color arancio, inizia a perdere di sfumatura per lasciare il posto ad un salotto bianco addobbato a festa. Alcuni regali semi aperti sparsi qua e là. Le luci sono spente ad eccezione di quelle piccole lucine colorate che decorano l'abete. Il silenzio circonda l'intero ambiente. La porta della camera è aperta per metà lasciando intravedere una figura femminile dai lunghi capelli biondi stesa sul letto avvolta da un semplice lenzuolo azzurro. Al suo fianco nessuno.
Un rumore improvviso proveniente dalla cucina li spinge a voltarsi. Temperance si avvia verso quella direzione. Attraversa la soglia e lo vede.
Booth in piedi di fronte al frigo aperto intento a bere dell'acqua. Il suo volto è leggermente contratto come in una smorfia di dolore mentre la luce dorata illumina la pelle liscia del suo torace.
Lei istintivamente allunga una mano verso il suo viso ma una voce alle sue spalle la blocca.
“Bones...” la richiama il suo accompagnatore.
Lei, però, lo ignora completamente lasciando che le sue dita sfiorino la pelle calda e leggermente ruvida del suo partner.
Lui chiude gli occhi per una frazione di secondo stringendo saldamente tra le mani il bicchiere di vetro mentre il cuore di Temperance inizia a battere sempre più forte.
“Ehi Seeley...” sussurra una voce femminile nel silenzio della stanza.
Lui sentendosi chiamare si riscuote.
“Scusa non volevo svegliarti...” si scusa debolmente Booth.
“Non preoccuparti...torni a letto? Non mi piace dormire da sola...” sorride ammiccando.
“Allora rimediamo subito...” afferma lui per poi percorrere la distanza che li separa.
Si stringono in un abbraccio lasciando che le loro labbra si sfiorino lentamente. Brennan osserva la scena ferma in un angolo mentre una piccola lacrima inizia a rigarle il volto.
“Bones forse è meglio...” Booth spirito le va incontro cercando di rassicurarla.
Lei lo aggira e lo supera uscendo dall'appartamento senza voltarsi indietro con il solo desiderio di tornare a casa, nel suo letto caldo.
Purtroppo le cose non sempre vanno come si vorrebbe e così si ritrova catapultata al centro di un'immensa strada, in una città completamente diversa. Immensi grattaceli, vie affollate, macchine che sfrecciano da una parte all'altra. Tantissime persone si muovono freneticamente.
“E adesso dove siamo? Io voglio tornare a casa...” si volta verso Booth arrabbiata.
“Siamo a Tokyo...” risponde semplicemente lui.
Temperance lo guarda negli occhi esortandolo a continuare.
“Siamo nel futuro...2015...tu sei venuta in Giappone per esaminare dei resti...dei pezzi grossi del governo giapponese hanno chiesto una tua consulenza e tu sei volata fin qui per fare il tuo lavoro...” sussurra lui guardandola negli occhi.
Lei annuisce semplicemente capendo quanto il cambiamento che sta vivendo sia nulla in confronto a quello che dovrà affrontare. Una volta, tanto tempo fa, per lei non sarebbe stato un problema salire su un aereo la vigilia di Natale e ritrovarsi in un posto sconosciuto tra ossa da identificare. Adesso, però, tutto è cambiato. Lei per prima.
“Bones...tutto bene?” le chiede lui apprensivo.
Temperance abbassa la testa cercando di ritrovare quel briciolo di lucidità dentro di sé, ma la rabbia le è entrata in circolo e non riesce a fermarla.
“Bones...” la richiama lui.
“NO! Non c'è nulla che vada bene...io sono in uno stupido sogno del tutto irrazionale e non faccio altro ce darti retta...è assurdo, lo capisci?!? E' assurdo che io mi ritrovi in Giappone...” inizia ad agitarsi mentre le lacrime iniziano a rigarle il viso.
“Perché non cerchi di calmarti adesso...” le sussurra lui attirandola a sé.
“Non ho intenzione di calmarmi...perché sei ancora qui?!? Va via...nel libro lo spirito del Natale cambiava ogni volta, perché tu resti qui?!? Lasciami da sola...” grida Temperance allontanandolo da lei, mentre le persone intorno a loro continuano a camminare tranquillamente per le strade affollate.
“Perché sei tu che mi tieni bloccato qui...sei tu, Bones! Sono nella tua vita, nella tua testa, nel tuo cuore, nei tuoi sogni...sono ovunque dentro e fuori di te...non posso andarmene...per farlo devi lasciarmi andare...devi mollare la presa...” le sussurra lui a tre centimetri dal suo volto.
Brennan resta immobile, gli occhi colmi di lacrime, le guancia arrossate.
Lui la guarda per un'ultima volta, le accarezza il volto dolcemente dandole un piccolo bacio sulla fronte. Poi, lentamente, si allontana dandole le spalle. Piano piano inizia a scomparire perdendo di consistenza.
Lei lo guarda sbiadirsi sotto i suoi occhi, mentre altre lacrime le corrono lungo il viso arrossato. Prende un bel respiro.
“Booth...” lo richiama con un filo di voce.
Nulla.
“Booth...ti prego...” continua a chiamarlo sempre più forte facendo un passo verso di lui.
Lui continua ad ignorarla.
“Booth...dannazione!” grida spazientita a un passo da lui.
Lui finalmente si volta ritrovandosela incredibilmente vicino.
“Non è reale...tutto questo non è reale...” afferma lei più che convinta delle sue parole.
“Me lo hai già detto Bones...” sussurra stancamente lui.
“...ma ho dimenticato una cosa...” gli risponde titubante.
“Cosa?” le chiede incuriosito.
“Questo...”
Senza aggiungere altro avvicina le sue labbra a quelle di lui. Per un attimo Booth rimane immobile poi lentamente ricambia quel bacio nato dalla tenerezza dei gesti di lei per poi morire nella delicatezza di quel momento e rinascere nella passione del loro sentimento.
“Ti amo Booth...” sussurra lei staccandosi per un attimo da lui.
Lui le prende il volto tra le mani lasciando che le loro fronti si tocchino e i loro respiri si mescolino.
“E' ora di andare Bones...” le dice lui chiudendo gli occhi mentre una fitta di dolore gli trafigge il petto.
“Non andartene...non voglio restare da sola...ti prego...” gli chiede gentilmente serrando i pugni sulla sua maglia blu scuro.
“Devi tornare a casa adesso...esprimi un desiderio...” la incoraggia lui.
“Un desiderio?!?” gli fa eco Brennan.
“Si...tutto quello che vuoi...”
“Sei sicuro che si avvererà?” chiede lei scettica.
“Oh Bones...un po' di fiducia nel Natale...avanti...”
Temperance resta immobile per un attimo intenta a riflettere su cosa poter chiedere. Ci sarebbero state tantissime cose ma alla fine lei opta per l'unica cosa che le stia davvero a cuore.
“...te...il mio desiderio sei tu...” sussurra guardandola negli occhi.
Booth annuisce semplicemente sorridendole soddisfatto mentre piano piano tutto inizia a sbiadirsi e confondersi.



Sono le dieci del mattino del giorno di Natale. Temperance si sveglia lentamente da un lungo e, forse un po' bizzarro, sonno. Ha la testa piena di immagini e sensazioni mentre sulle sue labbra ha ancora il sapore di lui.
Come un flash tutto le ritorna in mente. Il suo viaggio nel passato, nel presente e nel futuro. Booth nelle vesti di uno spirito che l'ha accompagnata durante tutto il percorso. Un bacio e poi un desiderio. Il suo. Quello impossibile da realizzare ma nel quale aveva creduto fino alla fine.
“Peccato fosse solo un sogno...” sussurra amaramente scendendo dal letto e infilando la vestaglia rosa confetto.
Improvvisamente un rumore di padelle proveniente dalla cucina la fa sussultare. Si allarma immediatamente cercando di capire che cosa possa essere stato. Altro rumore.
Si avvia verso la porta della camera senza prestare attenzione a dove mette i piedi così finisce per inciampare su un paio di pantaloni gettati in malo modo sul pavimento. Li raccoglie notando di averli visti già da qualche parte ma di sicuro non nella sua camera.
E se...
Con il cuore in gola esce dalla stanza e si precipita in cucina. Finalmente lo vede, in piedi vicino ai fornelli intento a preparare la colazione fischiettando tranquillamente.
“Che ci fai qui?” sussurra lei incredula.
“Buon giorno anche a te, Bones...” le risponde divertito.
“B-buon giorno...cosa stai facendo?” gli chiede imperterrita.
“Quello che faccio ogni mattina...ti preparo la colazione...” dice semplicemente invitandola a sedersi.
Temperance lo guarda ancora per un attimo poi gli corre incontro baciandolo mentre lui l'attira a sé stringendola tra le sue braccia.
“Buon Natale Booth...”
“Buon Natale anche a te...”



 


Note dell'autrice:
Natale è ormai passato ma, dato che mi è ricapitata tra le mani questa vecchia shot, ho deciso di pubblicarla ugualmente. E' stata scritta come regalo per una mia cara amica e spero che venga apprezzato anche in questo caso. Grazie a chiunque si fermerà a leggere e spero che spenderete cinque minuti del vostro tempo per farmi sapere che cosa ne pensate. A presto, -LadyBones

   
 
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