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Autore: Captain_Dragon    31/12/2014    1 recensioni
Una piccola one-shot su Dedede e suoi pensieri su un certo guerriero stellare che sicuramente tutti conoscete.
Dal testo:
[...]non ti rendi conto che sto facendo tutto questo solo per eliminarti?
[...]basterebbe solo che mi facessi fuori
[...]potrei... Ricominciare?
[...]o forse è colpa mia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Evil's thoughts'
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Continuo a guardarti dalla torre del castello, mentre tu in giardino continui a giocare allegro con i tuoi amici.

Ora che ci penso tu sei SEMPRE allegro, SEMPRE sorridente, SEMPRE pronto a giocare o a divorare una tonnellata di cibo. Solo quando combatti assumi uno sguardo più adulto, serio e deciso. Se combatti allora colui che stai affrontando è tuo nemico.

Allora perchè ogni volta che mi vedi non fai altro che sorridere? Io che sono il tuo acerrimo nemico, perchè da te non ho mai ricevuto un'occhiata che vada oltre quell'espressione infantile che ti accompagna giorno dopo giorno?

 

O forse è colpa mia.

 

Davvero credo di essere così pericoloso, così spietato, così ostile nei confronti di tutta la popolazione di Dream Land e poi non riuscire neanche a farmi prendere sul serio da una stupida palla rosa?

Sono stato così tanto tempo a cercare di risultare un tiranno agli occhi dei miei sudditi per farmi rispettare da loro e ad un certo punto arrivi tu con quella tua stella volante soffiandomi via tutta la dignità. Mi mettevi in cattiva luce, perciò volevo sbarazzarmi di te. Dopo tutto questo tempo avevo quasi dimenticato il perchè del mio astio nei tuoi confronti. Ti martellavo ogni volta, ti rivolgevo occhiate ostili e continuavo a lanciarti contro mostri che tu sei sempre stato in grado di sconfiggere, senza neanche chiedermi più il motivo.

 

Ma no, tu non la smettevi mai di sorridermi nonostante tutto quello che ti facevo.

 

Non ti è mai balzato in testa di vendicarti per tutte le volte in cui hai rischiato la vita o comunque potevi rimetterci qualcosa di importante. Certe volte ho quasi messo a ferro e fuoco Dream Land con uno dei miei mostri eppure tu... Niente. Neanche un broncio, neanche uno sguardo infastidito. Niente di niente.

 

Ma dico TI RENDI CONTO CHE STO FACENDO TUTTO QUESTO SOLO PER ELIMINARTI!?!? O non ti entra proprio in quella testolina che sono io il tuo nemico, colui che devi sconfiggere? Basterebbe solo che mi facessi fuori e tutta la città potrebbe finalmente fare sonni tranquilli.

O forse mi reputi un amico. No, non può essere. Io non posso essere tuo amico, o forse sì.
 

Potrei... Ricominciare?
 

In effetti quando mi trovo in pericolo non esiti un attimo a far di tutto per salvarmi, come quando io ed Escargoon siamo stati divorati da quel mostro. Tu non ci hai pensato neanche un attimo a tirarci fuori dai pasticci, invece di farci digerire come meritavamo. O meglio, meritavo, perchè Escargoon non ha nessuna colpa, sicuramente se avesse un po' di libertà si schiererebbe dalla tua parte, o rimarrebbe neutrale.

 

Decido di incamminarmi giù per le scale, attraverso i corridoi, diretto in giardino. Voglio solo dare un'occhiata, un'occhiata da dietro il muro.

 

Mento.

 

-Buongiorno ragazzi-

Dico, mentre continuo ad avanzare verso la piccola palla rosa. Gli altri mi guardano con fare sprezzante, pensando che abbia interrotto la loro partita di calcio solo per dare una martellata a Kirby. Non mi sbaglio, infatti Tuff prende una mazza da baseball pronto a darmela in testa, ma non preoccuparti moccioso, non è quello che voglio fare.

Mi avvicino sempre di più al mio “acerrimo nemico” mentre lo guardo con un volto inespressivo. Arrivato ad un passo da lui assumo uno sguardo serio e immobile lo fisso, Kirby fa lo stesso, ma la sua faccia sembra più confusa che seria. All'improvviso mi sorride raggiante e fa una cosa che non credo nessuno farebbe mai in nessun caso.

-De... De... De! Poyo!-

Non potrò mai crederci, ha detto il mio nome. E l'ha fatto con una vocetta così dolce e innocente... Come se si fosse rivolto al suo migliore amico.

Mi viene da piangere ma non lo faccio per una questione di dignità. Piuttosto cambio espressione facendola diventare amichevole e sì, anche un po' amorevole. Mi inginocchio e avvicino una mano a lui tentando di accarezzarlo ma sento un urlo che mi blocca: è Tuff che, con la mazza alzata, corre verso di me per colpirmi. Io non faccio nulla, resto nella mia posizione con ancora la mano rivolta verso Kirby, ma quando il ragazzino arriva a solo due passi da me giro la testa e lo guardo. Il mio volto esprime rimprovero e serietà, Tuff si blocca e mi fissa anche lui, ma è meravigliato.

Senza distogliere lo sguardo dal ragazzino mi alzo riportando la mano vicino al mio fianco, poi chiudo gli occhi e mi avvio verso le mie stanze sotto lo sguardo sorpreso di tutti i presenti.

 

-Arrivederci mio piccolo e tenero acerrimo nemico.-

  
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