Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Nolc    01/01/2015    0 recensioni
Prima di tutto, ho cominciato a scrivere questa storia su un altro forum, quindi non stupitevi se troverete questi testi anche da altre parti. Appena mi metterò in pari con i capitoli pubblicati in questo sito e nell'altro, pubblicherò qualche capitolo qui, prima che la, in modo da dimostrarvi che sì, effettivamente sono io l'autore. Spero di aver chiarito questo particolare, anche perchè ci tengo a continuare a scriverla anche lì, grazie per l'attenzione, vi lascio all'introduzione.
Cosa faresti se ti svegliassi in un corpo non tuo, su un pianeta che non conosci, senza tempo nè luogo, senza memoria del tuo passato e senza conoscere chi ti sta intorno?
Una guerra è in corso, e viene combattuta sfruttando le arti, tecniche di combattimento letali. Decideresti di combattere a favore di una fazione?
Ma cosa sono le arti? Quali sono le origini della guerra? Tutto è radicato molto a fondo nelle origini di un universo in conflitto, che sarò felice di narrarvi, passo per passo.
Ma ora basta premesse, e preparatevi al vostro risveglio in una realtà che non conoscete, e preparatevi ad esplorarla.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi svegliai, un’altra volta. Il robot era ancora lì, con la mano alzata, come se stesse completando il gesto che mi aveva fatto addormentare, come se avessi solo sbattuto le ciglia, ma ero sicuro di aver dormito, e con un gesto analogo a quello con cui mi aveva addormentato mi ha svegliato.
-Bene, Rei- incominciò -Partiamo dall’inizio. Tu sei arrivato su questo pianeta, e non sappiamo da dove sei arrivato. Quando ti sei schiantato qui hai subito delle mutazioni e subito dei danni fisici e mentali, che ti hanno causato, secondo quello che dici tu, la perdita della memoria-
Ero ancora sdraiato, costretto a terra per colpa di quel “coso” che avevo sulla schiena, (anzi, sul cuore) con la vista offuscata, e feci fatica a capire le sue prime parole.
-Come consono, siccome il tuo corpo è mutato, abbiamo operato nel tuo cervello, per inserirci tutte le informazioni di cui il tuo nuovo corpo ha bisogno per sopravvivere- continuò lui.
-Non capisco- dissi.
-Semplicemente, le mutazioni non agiscono sulle informazioni che hai nel tuo cervello, ma sul tuo corpo sì. Non sappiamo quale forma aveva il tuo corpo prima che arrivassi qui, ma le informazioni che il tuo cervello mandava al tuo corpo rimanevano le stesse, e il tuo nuovo corpo non riusciva a tradurle in informazioni a lui comprensibili. Per esempio, se il tuo corpo fosse stato quello di un cavallo, il tuo cervello da cavallo avrebbe mandato informazioni da cavallo a un corpo da uomo, che non riusciva a tradurle, cosa che avrebbe potuto condurti alla morte, perché il tuo corpo non sarebbe riuscito a svolgere le funzioni vitali. Per fortuna ti abbiamo trovato in tempo, e abbiamo sostituito tutte le informazioni del tuo cervello precedente con quelle di un umano, aggiungendo anche la nostra lingua, in modo da poter comunicare più facilmente-
-Quindi siete stati voi a rimuovere la mia memoria!- Urlai, furioso.
-No, non possiamo rimuovere la memoria da una mente, è un gesto illegale, punibile con la morte. E’ però legale modificare le informazioni di base di una mente se l’unico modo per salvarla- disse con tono pacato.
Mi irritava il fatto che ora aveva incominciato a parlare di me come se fossi soltanto “una mente”, e non capivo come un robot potesse essere preoccupato della morte, ma giunsi alla conclusione che probabilmente era solo un messaggero, e che le persone che stavano a capo di tutto, quelle che mi avevano trovato, l’avevano mandato qui solo per analizzarmi, e questo mi inquietava; ma non potevo farci nulla, non per ora almeno. Potevo solo sopportare, mentre lui mi guardava dall’alto in basso, mentre continuava a spiegarmi cose assurde: -Quindi noi non possiamo sapere se tu hai effettivamente perso la memoria, o stai solo fingendo e sei una spia-
-E cosa dovrei spiare di un robot?- chiesi, irritato
-Non devi spiare nulla di me, ma del posto in cui ci troviamo sì. E’ per questo che non ti abbiamo ancora fatto uscire da questa stanza, non vogliamo che tu possa carpire informazioni importanti, è per questo che ti abbiamo sempre tenuto in questa stanza-
Non avevo ancora fatto caso alla stanza, ma non era un granché. Le pareti erano molto vicine tra loro,c’era spazio giusto per me e per il robot. Inoltre era completamente vuota, solo una porta in fondo sulla mia sinistra e una accanto a me, entrambe fatte di metallo e chiuse. La cosa particolare erano le pareti, fatte anch’esse di metallo grigio, che però rilasciava una debole luce, che bastava a illuminare la stanza.
-Senti, io non sono venuto qui di mia intenzione, non ci voglio restare, e di certo venire a spiare qualcosa che non conosco è l’ultimo dei miei problemi- ero sempre più irritato, e il robot l’aveva notato.
-Questo lo dobbiamo ancora dimostrare, e per ora resterai qui-
Mi resi conto di avere fame, non avevo idea da quando non mangiavo, e gli chiesi: -ho bisogno di mangiare, hai del cibo?-
-Non ne hai bisogno- rispose, tranquillo:-L’atmosfera di questo pianeta è particolare, fornisce tutte le energie di cui hai bisogno, che sono contenute nell’aria; all’ inizio sentirai molta fame, ma poi ci si abitua, o si muore. E credimi, se tu morissi così, avrei un pensiero in meno- disse in tono minaccioso.
Mi spaventai molto, non sapevo cosa altro aspettarmi da quel robot, ma non ebbi il tempo di fare altri pensieri, che lui alzò la mano e mi fece addormentare.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Nolc