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Autore: Gwen Kurosawa    02/01/2015    3 recensioni
Si sa che Hinata non era per niente bravo a scuola. Anzi, ha sempre rischiato la bocciatura. La sua unica salvezza - arrivato alle superiori - era quella ragazza, anche se ciò significava studiare durante le vacanze di Natale. Altrimenti poteva dire addio al suo amato club di pallavolo. Hinata Shoyo x Yachi Hitoka.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shouyou Hinata, Yachi Hitoka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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私と一緒に飛ぶ、谷地ちゃん - Fly with me, Yacchan  

Studiare. Quella parola è sconosciuta a molte persone ma, nello specifico, ad alcuni giocatori di pallavolo. Esattamente, la metà del club di pallavolo della Karasuno aveva una media più o meno inferiore alla sufficienza. Tra questo gruppo di poveri disgraziati che doveva, puntualmente, supplicare qualcuno all'ultimo momento per aiutarli a studiare, spiccava un ragazzetto. Capelli arancioni, occhi chiari, abbastanza basso. Lui era, effettivamente, quello che andava peggio, anche più di Kageyama.
-Hinata, sta iniziando un nuovo anno... per caso, non si dice "anno nuovo, vita nuova"? Bene, ora, in queste vacanze, inizia a studiare seriamente. Di certo, non ti salveremo di nuovo!-
Il professore di scienze lo aveva chiamato e lo aveva rimproverato in un modo talmente feroce che lo stesso Takeda, anche lui in sala professori e vicino all'insegnante, si spaventò.
-Ma io...- cercò di intervenire Hinata, cercando di difendere la sua posizione ma fu prontamente interrotto.
-Prova a non recuperare entro i primi di febbraio, e la tua amata passione per la pallavolo non esisterà più.

E fu così che si ritrovò in ginocchio davanti all'unica persona che poteva aiutarlo, in qualche modo. 
-Ti prego, aiutami a studiare in queste vacanze!- 
Hinata urlava sempre, anche se - solitamente - erano parole inventate e poco comprensibili, quindi la sua salvezza non si spaventò particolarmente.
-Hinata-kun, non so se posso aiutarti... sono pur sempre vacanze e credo che andrò fuori da Miyagi...-
-Ti prego Yachi-san! Per favore!
Il giocatore alzò la testa e guardò intensamente gli occhi di Hitoka, per provare a convincerla... ma riuscì a fare ben altro.
La seconda manager del club aveva confidato a Shimizu Kiyoko che, ultimamente, si sentiva come "legata" a Shoyo. Quindi, quegli occhi chiari sui suoi, quella voce che la supplicava: il suo cuore iniziò a battere un pochino più velocemente e iniziò a tremare leggermente.
                                  No va beh, sarà il freddo micidiale che fa fuori.

Si sentì quasi svenire e il cuore continuò a battere sempre più forte.
 
                               Sarà la stanchezza di questi ultimi giorni di scuola...

Iniziò a sentire caldo, le sue guance le sentiva come di fuoco e si sentì solleticare tutto il corpo. 
 
                            Con la sfortuna che ho, avrò sicuramente la febbre...

-D'accordo, ti aiuterò...- si arrese alla fine la bionda, troppo coinvolta sentimentalmente in quell'incontro di occhi.
Inutile dire che Hinata fece un assurdo salto, esultando con una frase del tipo "Oyaaa" e, preso dalla felicità, prese tra le sue braccia la povera ragazza che, capendo cosa stesse succedendo, iniziò ad arrossire e ad andare di matto.


Già le vacanze erano iniziate da una settimana ed erano sette giorni che Hinata e Yachi si incontravano a casa di lui per studiare. La prima volta che la ragazza venne a casa sua - precisamente, nella sua stanza - , si spaventò per l'enorme poster che lui aveva messo sulla porta di Kageyama -con, ovviamente, i dovuti insulti giornalieri - e dai tanti palloni da pallavolo che c'erano lì dentro. Ovviamente, c'era chi fraintendeva, come Natsu che, nell'ingenuità infantile, continuava a dire che i due erano fidanzati. La bionda stava dentro la stanza di Shoyo per massimo due ore e mezza, per poi ritornare a casa sua.
Quel giorno, però, dato il freddo eccezionale che stava colpendo tutto il Giappone, stava nevicando.
-Oni-chan, non mi dirai che farai venire Yacchan con questo tempo! Potrebbe stare male, sai?- esordì la piccola sorella, entrando senza neanche bussare nella stanza del fratello.
Quella camera era estremamente disordinata: i palloni di pallavolo riempivano la metà della stanza,  le pareti color arancione con il tetto bianco e una piccola scrivania  con pochi libri - quelli indispensabili e quelli "interessanti" per lui - e mettere piede lì dentro era pressoché un'avventura.
L'unica capace di poterci entrare tranquillamente senza inciampare e rompersi la testa era Yachi Hitoka. Natsu ripeteva continuamente a suo fratello che la ragazza sarebbe stata una moglie perfetta e ciò metteva terribilmente in imbarazzo Hinata che, man mano, iniziava ad essere estremamente legato alla seconda manager.
Shoyo, appena sentì ciò che disse la sorella, verificò se stesse effettivamente nevicando - a lui non piaceva la neve. Preferiva l'estate, poteva fare tutto ciò che voleva durante quella stagione - poi, senza dire una sola parola, si mise una bella felpa, una sciarpa bianca, guanti arancioni, giubotto nero. Prese un quaderno che lui era solito usare e lo mise nella tracolla bianca che usava per la pallavolo e uscì dalla sua stanza.
-Dì alla mamma che tornerò tardi!
Detto questo, il giocatore uscì da casa e lasciò abbastanza soddisfatta Natsu, che ridacchiava maliziosamente. 

Nevicava davvero tanto e, di certo, non poteva muoversi con quel tempo. La pensava così Yachi Hitoka anzi, lei voleva proprio uscire, ma quella neve improvvisa, di certo, non se lo aspettava nessuno.
Stava per chiamare il suo "allievo" per dirgli che non se ne faceva nulla per quel giorno, quando sentì un "Yachi-san!" provenire da fuori. Instintivamente, aprì la porta, corse fuori, prese la mano di Hinata e lo portò dentro.
-Ma sei pazzo?- gli urlò dopo, trascinandolo comunque nella sua stanza, in cui aveva messo una piccola stufa elettrica. -Fuori si muore di freddo!
-Eheh, sono venuto perché ne va della mia passione della pallavolo! Non posso permettere che mi tolgano da lì!- si giustificò Shoyo, con una punta di allegria e innocenza della sua voce.
Hitoka si rattristì: per un momento, aveva pensato che Hinata fosse venuto solo per lei!
"Devo smetterla di farmi film mentali: io non sono attraente come Shimizu-senpai, quindi è ovvio che non mi potrà mai guardare con interesse..." pensò la bionda, affranta e illusa. 
Aveva ragione sua madre: si era davvero innamorata di quel ragazzo! Ma perché si innamorava di nuovo, se mai era riuscita a conquistare un cuore?

 
"Mi dispiace, sei carina... ma le altre sono molto più belle" "Sei tenera, ma non sei adatta a me"
 
I suoi rifiuti da parte della popolazione maschile erano altissimi... quindi credeva di non avere alcuna speranza, soprattutto con un ragazzo che, in testa, aveva solamente la pallavolo.
Lo fece entrare nella sua stanza: l'aveva ridipinta da poco, ispirata dalla stanza di Hinata. Era arancione chiara, con vari disegni di fiori, stelle e gattini sparsi un po' dappertutto, un tappetino bianco, una scrivania enorme con moltissimi libri disposti in ordine alfabetico.
Non che fosse una novità che Yachi fosse ordinata, ma Shoyo non immaginava che la sua amica fosse davvero così ordinata anche nella propria camera.
-Hinata-kun, se vuoi, puoi iniziare a sederti. Se vuoi qualcosa da mangiare, lo dici e lo porto!- esordì cortesemente la quindicenne, ricordando anche la cortesia della madre del giocatore, che offriva loro continuamente cioccolata e caramelle.
-Grazie Yachi-san, ma non ne ho bisogno! Prima iniziamo e prima finiamo!
Per lei, fu un'ulteriore prova del "non interessamento" di Hinata nei suoi confronti... alla fine, chi poteva biasimarlo?

Erano due ore che Hinata dava il meglio di sé per capire ciò che Yachi gli proponeva ed era stupefacente la velocità con cui lui comprendeva e applicava le cose! Se qualcuno lo aiutava, poteva avere voti molto alti, si disse la bionda ragazza, e si autopropose nella sua mente.
"No va beh... lasciamo perdere!" si convinse subito la giovane che, scuotendo la testa, riguadagnò l'attenzione alla realtà. Si girò e notò uno Shoyo intento a dormire profondamente.
"Mhm? Si è addormentato?" si avvicinò al ragazzo, per capire se stesse effettivamente dormendo o meno.
Appena si avvicinò a sufficienza, sentì il respiro calmo e pacifico di lui e iniziò a guardarlo.

 
Guarda che dolce quando dorme! Non sembra quel ragazzo tanto allegro ed esaltato a cui io mi sono abituata!

Lo guardò con ancora più attenzione: aveva delle ciglia lunghissime, quel colore particolare dei capelli, quel viso morbido, quelle labbra appena dischiuse...
Le labbra...

Uno strano desiderio si fece strada in lei: il cuore iniziò a battere più del normale, iniziò nuovamente a tremare, il formicolio nello stomaco ritornò impetuosamente e fece scuotere il giovane corpo della ragazza desiderosa. Paura e passione, tristezza e felicità, amicizia e amore... tutto mescolato insieme. Poteva Yachi continuare così?
Lei lo sapeva bene, ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo: sì, lei era innamorata di Hinata Shoyo dalla prima volta in cui lo vide. Si innamorò di lui quando la incoraggiò. Si innamorò di lui ad ogni suo sorriso. Ad ogni sua parola su di lei. Ad ogni volta che lui la chiamava, anche solo per i compiti.
E' così bello...

Alla fine, se sfiorava le labbra di Shoyo, non sarebbe successo nulla: stava dormendo, non c'era nulla di cui preoccuparsi.
 
"Almeno potrò dire di aver baciato il ragazzo che amo..."

Hitoka si prese di coraggio e si avvicinò ancora di più ad Hinata. Più gli si avvicinava, più sentiva l'odore che, per lei, lo caratterizzava: era dolce, ti rilassava quando lo sentivi, ti faceva pensare davvero all'estate.
Per Yachi, Shoyo era l'incarnazione dell'estate. Un ragazzo che lei non meritava proprio, secondo lei.
Ma non poteva andare tutto liscio.

Hinata si svegliò di colpo e notò il viso di Yachi molto vicino al suo. Troppo vicino.
Si allontanò d'istinto e, preso da agitazione e imbarazzo, si alzò di botto e iniziò a dire parole senza senso e frasi che non avevano né capo né coda.
La bionda pensò che, ovviamente, Shoyo si spaventò al solo vederla perché era brutta e perché, magari, preferiva Kiyoko-senpai -come Nishinoya e Tanaka-.
Mentre il giocatore continuava a parlare a modo suo, imbarazzato come non mai, la giovane lo interruppe.
-Hinata-kun! Io... sono dispiaciuta. E' solo che... - iniziò così Hitoka, sperando e pregando che tutto filasse liscio. Almeno doveva finire il suo pensiero! Ogni volta che si dichiarava, i ragazzi la interrompevano e la rifiutavano subito!
-...Tu mi hai colpita sin da subito. E' vero, facevi paura: eri troppo esuberante e credevo che noi due ci saremmo odiati!-
Qui scoppiò una risata di Hinata e provò a cambiare discorso, non capendo di cosa dovesse parlare la sua amica ma, con l'incontro fugace dei loro occhi, capì che doveva stare zitto. Almeno per dieci minuti.
-Però tu mi hai aiutata e sostenuta! Mi hai protetta quando qualche pallone andava verso di me... Mi hai detto che sarei stata una brava manager! Non hai posto in modo così evidente la mia "esperienza" con quella di Kiyoko... 
Il cuore batteva sempre più forte, le lacrime erano già pronte nei suoi occhi, il suo rossore non accennava a sparire. Quel rossore che quel giocatore stava amando. Hitoka con quel volto arrossato era semplicemente unica.
Anche lui, però, sentiva caldo e tremava: glielo aveva confidato a Kageyama, un giorno, che lui stava iniziando a provare un qualcosa di strano nei confronti della bionda ragazza.
Quel giorno, Kageyama gli disse delle parole che, in quel momento, gli rimbombavano nella mente.
"Se lei dovesse dichiararsi, hai due scelte: o la interrompi e la rifiuti; o la fai finire e sarai il suo ragazzo." 

-La cosa che voglio dirti è che sei davvero molto importante per me! - era arrivata alla fine, Hitoka. Le sembrava un sogno anche solo finire il suo pensiero.
-Hinata Shoyo! Io... io... sono...
L'emozione iniziava a tradire la ragazza: la lingua sembrava non muoversi più, le sue lacrime non le permettevano di parlare ancora. Ma doveva continuare, doveva farlo... almeno il suo interlocutore doveva sapere cosa provava!
Shoyo, vedendo l'evidente disagio di lei, decide di applicare il metodo Kageyama: la interruppe con un piccolo "shh" .
Doveva parlare lui ora, no? Prese un respiro profondo e, nonostante il cuore gli pulsasse talmente tanto da dare l'impressione di uscire dal petto, riuscì a dire poche parole ma...
-Tranquilla. Va tutto bene... lo so...
I suoi occhi non guardavano la ragazza anzi, erano abbastanza fugaci. E questo Yachi lo interpretò come un rifiuto e una lacrima le rigò il volto. Il suo cuore sembrava si stesse stringendo dal dolore. L'ennesimo rifiuto?
-Capisco... era... era ovvio...
Iniziò a singhiozzare la povera ragazza: perché la rifiutavano tutti? Perché... nessuno la vedeva come una ragazza da amare?
Il suo pianto si interruppe con un dolce sapore sulle sue labbra.
"Eh?"
Hinata Shoyo, il drogato di pallavolo, l'aspirante Piccolo Gigante... stava baciando Yachi Hitoka, una semplicissima ragazza che guardava il mondo sempre con un occhio negativo.
-Yachi-san... mi piaci... tanto quanto la pallavolo!- ammise il ragazzo, abbastanza imbarazzato nel dire queste parole.
 - Sai che io posso saltare... - si interruppe, prese un respiro profondo e provò a formulare una richiesta - Ti va di volare insieme a me, Yachi-san?
La ragazza continuò a piangere... ma dalla felicità, stavolta: qualcuno, finalmente, la stava amando e apprezzando per quello che era lei in realtà.

Finì così quella serata particolare per i due: Hinata tornò a casa sua appena smise di nevicare ma, prima, precisò una cosa alla ragazza.
-Yacchan, noi due staremo insieme ora, però non voglio rovinare la tua prossima posizione da manager... lo terremo tra noi ok?- propose il ragazzo, sorridendo felice con un leggero rossore nelle guance.
Il cuore di Hitoka perse un battito: non solo ha detto che stavano insieme come coppia, ma l'ha chiamata anche Yacchan!
Si separarono i due per quella sera e passarono il resto delle vacanze a frequentarsi, con la scusa di dover studiare insieme.

Quando iniziò nuovamente la scuola, Shoyo fu sottoposto a moltissime interrogazioni e recuperò in poco tempo tutte le insufficienze. Daichi, che ci teneva molto alla carriera scolastica di tutti, era estremamente felice di vedere un suo kohai che, finalmente, recuperava. Ed era sorpreso che avesse recuperato Hinata con poco tempo!
-Ehi, scemo!- 
Erano finiti gli allenamenti e il ragazzo stava per andarsene quando Kageyama lo chiamò.
-Cosa vuoi?- 
-Ma come mai, ultimamente, esci sempre il primo di tutti? Insieme a Yachi-san...
Di certo, Hinata Shoyo non poteva dire al suo acerrimo rivale che lui e Yachi Hitoka uscivano insieme. Perché, probabilmente, poteva influire negativamente sulla posizione di manager che, fra qualche mese, sarebbe stato occupato dalla ragazza.
-Ah nulla, è solo una semplice coincidenza!

Spazio autrice.
Salve a tutti! Seguo Haikyuu già da un bel po' di mesi ma... non ho mai scritto qualcosa su di loro, temendo di andare fuori strada. Però... ho pensato, alla fine, di rischiare! Questi due maledetti - Shoyo e Hitoka -  li amo davvero tanto insieme <3
Da precisare che:
-Il consiglio di Kageyama: siccome lo vedo come popolare tra le ragazze ma le rifiuta tutte, ho pensato di dargli una leggera sapienza sui rifiuti ahaha xD
-La palla che sta per colpire Hitoka ma Hinata la salva: Allora, prendetemi per pazza, ditemi pure che era ovvio che lui prendeva la palla da normale giocatore ma... anch'io ho giocato a pallavolo e, anche quando non giocavo, una palla in faccia mi arrivava sempre xD Scherzi a parte, comunque, mi è piaciuta la scena, quindi ho voluto citarla.
Mi piacerebbe tanto sapere cosa va e cosa non va in questa storia e mi affido a voi, che avete più esperienza in questo fandom. Spero ci siano altre persone che amano questi due insieme >.<
Spero di aver trattato bene i personaggi... ho messo l'avvertimento per sicurezza, aiutatemi XD
Ah, se volete, passate da questa pagina: https://www.facebook.com/gwen.kurosawa
Ciao ciao! Grazie per la lettura :3

   
 
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