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Autore: Spensieratezza    02/01/2015    2 recensioni
Questa è una storia che parla di tre fratelli: Alisea, Alan e Zaffiro e ci sarà anche tanto, tanto amore fraterno!!
Sentì Zaffiro prendergli la mano e si sentì inaspettatamente protetto dalla sua stretta. Si voltò, sentendosi un po’ avvampare quando lo guardò negli occhi.
“Che tipo di visione? Non farmi stare in pensiero, Alan..” disse Zaffiro, prendendogli il viso tra le mani, ma Alan, imbarazzato, si allontanò dalle mani calde e premurose di suo fratello, sfuggendo a quegli occhi azzurri e preoccupati, quegli occhi azzurri come l’oceano atlantico.
(....) “Quanto sei idiota..” disse Alan, nascondendo la testa sul suo braccio coperto dalla felpa.
Non alzò più la testa per un po’. Rimase così, inspirando l’odore della felpa del fratello. era confortante. Sapeva di..casa.
Zaffiro rimase fermo, sorridendo e guardandolo. Alan poteva sentire il calore venire dal corpo di Zaffiro. Calore umano.
Senza quasi rendersene conto – o forse se ne rendeva conto e questa era la parte peggiore – alzò la testa per appoggiarsi al collo di Zaffiro.
ATTENZIONE: questa storia la metto come conclusa, fino a che non capirò come mandarla avanti.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le tre parole più famose del nostro motto repubblicano, sono: libertè, egalitè, fraternitè...

libertà, uguaglianza e fratellanza..

Il volere bene al proprio prossimo come un fratello. Non sempre questo detto è stato molto preso sul serio, però. Le persone molto spesso si portano rancori personali per torti subiti, o per pregiudizi, e non si possono vedere tra loro, e anche tra fratelli sempre più spesso non ci si può vedere; i legami di sangue passano in secondo piano, che siano cugini, fratelli, amici, madri e figli....le differenze di abitudini, cultura e pensiero finiscono sempre per avere la meglio....questo non sembra però riguardare Alisea, Alan e Zaffiro, rispettivamente di 10, 13 e 14 anni. Loro anzi sembravano proprio aver preso alla lettera il concetto di "fratellanza" . Fin da piccolissimi, Alan e Zaffiro si dividevano il biberon e si aiutavano l'un l'altro, e quando ci fu la nascita della sorellina Alisea e il rientro a casa della piccola, accorsero per tenerla teneramente in braccio come un fagottino da proteggere. il primo sorrisino di Alisea fu dedicato a loro. 
 
Alisea è la più piccola dei tre, e già da piccola cominciava a manifestare il suo temperamento malinconico e fragile, molto facile da ferire e timido, molto bisognosa di affetto. Alisea è una bambina molto introversa, ma anche molto dolce, e questo ha da subito conquistato i due fratellini che la trattano sempre come un cucciolo da proteggere;

ha lunghi capelli rossi, lisci e lucenti, occhi azzurri ereditati dai fratelli, e pelle rosata di porcellana.

 C’è poi Alan, che della sorella ha ereditato l'introversione e la pacatezza, ma un pò più sicuro di sè stesso, anche se comunque molto vulnerabile:  ha i capelli castani folti, e occhi azzurri.

Zaffiro è invece il più ribelle dei tre, ha un forte istinto di protezione nei confronti dei due fratelli più piccoli, ma con gli altri, specie con chi non conosce, è diffidente, e con  chi gli fa dei torti è  anche piuttosto vendicativo.  Ha dei bei capelli neri e lisci, e occhi azzurrissimi. 
 

Alisea, Alan e Zaffiro avevano già una consapevolezza alla loro età: erano soli. Neanche loro sapevano bene spiegarsi il perchè di questo pensiero, ma sapevano che era vero e che era un pensiero comune e per questo  si sentivano ancora più legati. Eppure non avevano niente che poteva impedir loro di avere amici; andavano bene a scuola, erano simpatici. brillanti, i compagni qualche volta li avvicinavano, ma loro erano restii a condividere qualcosa con gli altri...i compagni lo capivano e presero ad evitarli; anche Alisea non se la cavava meglio, non riusciva proprio a fare amicizia, e tendeva sempre a starsene per conto suo, sognando di vivere in un altro universo. 

Forse questa loro chiusura verso il mondo esterno, dipendeva anche da un ambiente familiare non sereno, infatti loro avevano dei genitori che litigavano sempre per le cose più futili, spesso il padre tornava a casa ubriaco e se la prendeva anche con loro. e loro si sentivano sempre più soli. Spesso si trovavano ad asciugarsi le lacrime a vicenda, e questo li faceva ritrovare il sorriso. Erano insieme, e questa era la loro forza. Spesso il padre mancava di casa per mesi e mesi, lasciandoli soli con una madre depressa che piangeva sempre.
 
quel giorno sarebbe tornato dopo ben tre mesi di lontananza a causa di impegni lavorativi, e naturalmente si aspettava di vedere tutta la famiglia riunita pronta nel salone ad accoglierlo, ma questa volta non sarebbe stato cosi.

Il loro rapporto con il padre era sempre più rovinato e non aveva nessun senso fingere, c'era sua moglie che lo aspettava trepidante in salotto, che si accontentasse di lei, pensavano i fratelli.
 

In quel momento erano tutti e tre in camera. Alisea stava giocando con le barbie, Alan giocava al computer e Zaffiro stava guardando Alan che giocava.
 

 Come prevedibile appena tornò si arrabbiò subito perchè dopo dieci  minuti i figli non erano ancora andati di là ad accoglierlo.....erano tutti e tre in camera, ma il padre decise  di prendersela solo con Alan: prevedibile anche questo, Zaffiro non si faceva mettere i piedi in testa, era un tipetto tosto per avere soltanto undici anni e con la piccola Alisea non avrebbe osato prendersela, altrimenti i fratelli gli sarebbero saltati subito addosso, e Alan quindi pagava per tutti e tre.

Naturalmente se la prese con il computer, in mancanza di altro cui appigliarsi. 
 
 
"Sempre con questo computer! Tuo padre torna a casa e non sei…non siete neanche capaci a salutarlo, dopo tre mesi di assenza, siete proprio dei figli ingrati, dammi quel computer, è giunto il momento di darci un taglio".

E prese il computer. 

Alan chiaramente si ribellò dicendo: 

“Ehi, ridammelo subito". 

 "Non osare quel tono con me se non vuoi prendere uno schiaffone".

"Alan  stava usando il computer, non prendertela con lui solo per sfogarti con qualcuno".
Intervenne Zaffiro in difesa del fratello. E per tutta risposta si prese uno schiaffone lui. 

"Hai fatto male a mio fratello, sei cattivo, cattivo" cominciò Alisea, battendo coi pugni sul petto del padre, sotto lo sguardo inorridito dei fratelli. E proprio mentre il padre stava per reagire, Zaffiro gli bloccò incredibilmente il braccio e l'attaccò al muro. 

"Non osare mai più, hai capito? Non con Alisea!" Disse Zaffiro con molto più coraggio di quanto se ne sentisse in corpo. 

Alisea e Alan lo guardarono stupefatti di tanta forza. Poi corse la madre tutta trafelata e zaffiro si beccò un altro schiaffo, questa volta da lei. 
 
E due  pensò zaffiro. Questo costò alla madre un'occhiata carica di rancore da parte di Alisea e forse fu talmente intensa che spinse la madre a scivolare e a sbattere la testa contro la scrivania.
 
"Io vi odio, vi odio tutti e due." disse Alisea, e scoppiò in lacrime andando a rifugiarsi sotto la scrivania come un coniglietto impaurito. 
 
"Non è niente" disse la moglie al marito che si era chinato per darle una mano.
 
"Siete dei piccoli ingrati, maleducati, questa sera  a letto senza cena, tutti e tre, visto che siete cosi solidali, almeno usciste il pomeriggio cosi non vi abbiamo tra i piedi."  Aggiunse poi.
 
Ma la madre dimenticava che loro stavano già via tutto il pomeriggio, rientravano alle 16:30 da scuola.

*Ma forse vorrebbe vederci a casa direttamente per andare a dormire*  pensò con disprezzo Zaffiro. 

"Ma scherzi, cara? Non li vuole nessuno questi, non lo sai che non hanno neanche amici?”

"Ah, già, certo, è vero, dei figli che non servono a niente proprio". 

E se ne andarono, sbattendo la porta. 
 
 
Mentre Alisea scoppiava in un pianto a dirotto, Alan non si desse neanche la pena di chiedersi del computer, sapeva che non l'avrebbero rivisto mai più, e zaffiro si chiese se si potesse essere più infelici. Eppure non avevano mai fatto niente per essere cosi detestati, perchè ce l'avevano cosi tanto con loro? Alle volte sembrava che avessero paura della loro stessa unione, come se insieme potessero sembrare pericolosi.
 
 
 
"Un clan della mafia, ecco cosa mi sembrate voi tre, sempre a girare insieme, un trio mafioso sembrate." Diceva spesso la loro madre.

Era questo quello che pensavano? Che fossero dei piccoli delinquenti? Alisea aveva solo 7 anni, quindi forse si riferiva più a loro due, che non a lei. Mafiosi perchè? perchè una volta un tizio che dava fastidio ad Alisea aveva inspiegabilmente tirato una testata contro il muro e un'altra volta il parrucchino di un'insegnante che aveva rimproverato Zaffiro, era vplato via, in seguito a una spinta che, Zaffiro ripetè milioni di volte, non era stato lui a provocare? 
 
Bah...tutte congetture, forse li odiavano e basta. non c'è un perchè, non c'è quasi mai. Forse ci sono genitori che non sono fatti per avere figli, o forse erano gelosi della loro unione, per questo li odiavano tanto.
 
 Alisea aveva smesso di piangere e si scrollò dalle braccia di Alan, che la stava consolando, per prendere delle salviette bagnate da mettere sulle guance di Zaffiro. 

"Va meglio, Zaf?" gli chiese con voce flebile. Zaffiro fu spiazzato da tanta premura , e intenerito, gli scostò un ciuffo dagli occhi. "Grazie Ali, tu non ti preoccupare di niente, ci siamo noi, finchè sei con noi non può succederti niente di male".

 Il sorriso di Alisea svani. Alan si avvicinò e con fare convinto disse: "Si, ali, non devi aver paura, ci siamo noi a proteggerti. gli teniamo testa a quelli" Alisea fece una risatina furbetta e il volto di tutti e tre si allargò di un sorriso. 
 
Ci sono delle cose che non puoi scegliere. Non puoi scegliere di non avere una malattia incurabile che ti lascia pochi mesi di vita, non puoi scegliere di nascere povero o ricco, come non puoi scegliere di nascere brutto o bello. Ti capita punto e basta. Nello stesso modo non puoi sceglierti la famiglia su misura, è il fato che decide per te. Se ti va bene.  Se sei proprio sfigato, allora, beh, devi tenerti lo stesso due genitori che a loro volta avrebbero preferito avere altri figli. Questo è capitato ad Alisea, Alan e zaffiro, i quali senza un motivo valido sono sempre stati mal sopportati dai genitori, in particolare il padre, che coglieva ogni occasione per bistrattarli e umiliarli, special modo in pubblico. la madre era perlopiù indifferente, e ad Alisea, alan e Zaffiro, avevano insegnato che se non dici niente, è come se condividessi quello che gli altri facevano.

















Note dell'autice: 

Ok...sono emozionata xd ahhah vi spiego, questa storia cominciai a scriverla quando avevo 14 anni, ma poi la lasciai incompiuta...continuavo a modificarla ecc ecc! L'ho ripresa solo da uno o due anni, e l'ho modificata perchè era scritta in un carattere troppo infantile, ero molto piccola!! Comunque dicevo, nell'ultimo anno, l'ho riscritta tutta e sono arrivata più o meno a otto capitoli...mi piacerebbe provare a vedere se riesco a continuarla e anche a finirla, perchè ci tengo molto a questa storia, ed è molto sentimentale :)))

Vediamo...spero di farcela, visto che sto scrivendo molte storie! Questa è la prima storia che io abbia scritto in assoluto e ci tengo tantissimo!   
   
 
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