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Autore: H4ri3l_    04/01/2015    1 recensioni
Un anno passò e, dopo aver creato una situazione interessante, Hyoyeon e Hyungsuk si separarono per un lungo periodo tenendosi più o meno in contatto.
Un evento importante riuscirà a riunirli. O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Hyoyeon
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Questa volta ho giocato molto di più sulla mia fantasia basandomi comunque, in alcuni casi, su eventi accaduti. Naturalmente la vera esibizione (è stata fantastica) è andata in onda con Hyoyeon e Hyungsuk (https://www.youtube.com/watch?v=VVXCEJv_AGg) e il fatto della sostituzione è pura invenzione per scopi che andrai a trovare durante la lettura.
L’ambientazione temporale è completamente diversa dalla realtà, infatti, la storia si svolge tra l’autunno e l’inverno mentre l’esibizione risale all’estate. In base a quanto detto, non mi resta che augurarti una buona lettura!
PS: lo zenzero è una radice spesso consigliata per le sue proprietà antinausea.

The Last Dance

parte 2

 

 


Un anno dopo, autunno/inverno
 
Hyoyeon e Hyungsuk, iniziarono a frequentarsi più spesso in arrivo della performance speciale per ‘dancing with the stars’. Dopo il riavvicinamento, tra loro, permaneva un rapporto di amore-amicizia. Quindi, nonostante fosse passato diverso tempo, agli occhi degli altri sembrava che i due non si fossero mai separati.
Ma una separazione ci fu.
Infatti, fu responsabile di ciò, il costante impegno di Hyoyeon con il gruppo.
Tra prove, registrazioni e promozioni, non aveva tempo a sufficienza per far crescere la relazione che si era formata tra lei e Hyungsuk, in quel famoso camerino, l’anno precedente.
Hyungsuk, in compenso, iniziò ad insegnare in una scuola di danza. Insegnava ciò di cui era capace, e non smetteva di imparare. Durante le lezioni non riusciva a sentire i suoi pensieri, grazie alle signorine di tutte le età a cui insegnava, cotte di lui, che richiedevano continue attenzioni.
Ma per lui era divertente.
Tuttavia non passava giorno in cui, entrando alla scuola, non ricordasse la ragazza che amava.
Quella sala gli ricordava costantemente il periodo in cui la conobbe ed entrò in confidenza con lei. Tempi di insegnamento e risate, con momenti di dolcezza, imbarazzo, rabbia.
Durante quell’anno si frequentarono anche fuori dal programma ma, al termine di questo, le uscite iniziarono a diminuire.
 
***
 
Hyoyeon si stava recando alla sala dove avrebbe registrato una scena speciale per la terza edizione di ‘dancing with the star’. Era euforica al fatto di presentarsi (questa volta non come partecipante) al nuovo pubblico della stagione, ma anche agitata a causa del poco tempo che lei e il suo partner, hanno avuto per esercitarsi.
 
Driin, driin…
   «Pronto?» rispose Hyoyeon.
   «Hyungsuk non ci sarà…»
    Cosa?
Bastarono le prime parole per farle crollare il mondo addosso, le altre neanche le sentì.
    Come faremo ad esibirci?
    Non possiamo provare!
    Non posso ballare senza di lui!
Il panico si impossessò della ragazza e tra le mille domande che echeggiavano nella sua mente, riuscì soltanto a chiedere se Hyungsuk stava bene.
   «Sta bene, ha avuto un infortunio durante il lavoro.»
Percependo la preoccupazione della ragazza, il manager continuò: «non preoccuparti è una semplice slogatura. Il sostituto è già preparato, ci vediamo all'entrata.»
Il telefono emise un suono e la chiamata si chiuse.
La ragazza rimase incredula a questa straziante notizia. Aveva desiderato a lungo di poter ballare nuovamente con Hyungsuk e, adesso che quel momento era finalmente arrivato, il suo sogno andò in frantumi.
 
Per ironia della sorte, il tempismo non è mai mancato a Hyungsuk.
Un suo messaggio comparve sullo schermo dell’Iphone:
-Mi dispiace di non poterci essere, buona fortuna! Se questa sera sei libera vieni a casa. Ti aspetto! ;)-
Hyoyeon non poté fare a meno di sorridere.
Avrebbe risposto al suo messaggio, ma non ne ebbe il tempo. Appena la macchina si fermò, il manager era già pronto a tirarla fuori dalla quattro ruote.
   Siamo in ritardo?
 
***
 
Dopo essersi preparata e aver ricevuto le cure delle parrucchiere e truccatrici, era pronta per scendere in pista e incontrare il ballerino che, da lì a poco, avrebbe ballato con lei.
Le si presentò davanti il vincitore della scorsa edizione.
   Park Jiwoo.
Non poteva trovare antipatico nessuno più di lui. Lo ammirava come ballerino, ma come persona lasciava davvero a desiderare. Con i suoi modi di scherzare, di guardare le persone; le sue espressioni non facevano altro che farlo sembrare un viscido.
Fortunatamente, dovevano stare insieme solo per i tre minuti della piccola coreografia. Questa, era divisa in tre parti ognuna con una canzone di Michael Jackson, rispettivamente: ‘Dangerous’, ‘Ain't no Sunshine’ e infine ‘Billie Jean’.
L'esibizione fu faticosa, non avere il proprio partner aveva reso tutto più difficile. Ci furono diversi errori e problemi di coordinamento.
Per fortuna il pubblicò apprezzò, soprattutto i fans andati a vedere e sostenere la loro ‘idol’ che, come al solito, fu accolta da grida e schiamazzi. Cartelli con le scritte: ʻFIGHTING!ʼ; ʻSei la nostra Dancing Queenʼ; ʻSPOSAMI!ʼ; non potevano che farle piacere.
 
   «Siamo stati grandi!» urlò Jiwoo mentre correva avvicinandosi alla ragazza.
   «Si!» gridò Hyoyeon con falso brio.
Arrivato da lei le schioccò uno schiaffo sul gluteo.
   Ma chi si crede di essere? pensò Hyoyeon guardandolo storto. Nonostante i suoi comportamenti, avevano passato bei momenti insieme durante lo scorso anno. Ma ciò non gli dava il diritto di osare tanto.
   «Che c’è? Siamo di malumore?» disse imbronciato e, per provocarla ulteriormente, iniziò a toccarla come faceva Hyungsuk durante il ballo, imitandolo.
   «Così va meglio cara?» osò ancora, stavolta imitandone la voce.
Quella fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso. Hyoyeon si infuriò tanto da far girare tutta l’équipe con le sue urla. Jiwoo capì che era il momento di farsi da parte e, con un accennato inchino in segno di perdono, si allontanò. Hyoyeon fece altrettanto, massaggiandosi il fondoschiena.
 
Per fortuna la rabbia non le aveva fatto dimenticare il suo appuntamento: più tardi si sarebbe recata da Hyungsuk. Nonostante ciò, la sensazione di aver dimenticato qualcosa non l’abbandonava.
 
***
 
Hyungsuk guardò l’orologio da polso.
   Ore 22.40
Dopo aver atteso a lungo l’arrivo della ragazza, si recò nel suo salotto di ritrovo. Un posticino carino dove passare le serate in compagnia di amici. Quel salotto veniva usato soprattutto d’inverno perché d’estate avrebbero sudato anche i muri. In quel momento un allegro fuocherello scoppiettava inondando la stanza di calore e luce. Magari non verrà, non ha risposto al messaggio.
Arrivato all’angolo bar iniziò a prepararsi qualcosa da bere, più precisamente un ‘Americano’.
Versò, nel bicchiere colmo di ghiaccio, Vermouth rosso, Campari e Soda. Completò poi il cocktail spremendo una scorza di limone e lasciandola scivolare all’interno. Mescolò il tutto con una cannuccia e infine, come decorazione, mise uno spicchio di arancia.
Fece il tutto canticchiando una canzone italiana, per quanto la ricordasse, di qualche anno precedente.
 
   Me lo chiedo da un po'…
   Quei momenti con te…
   Se ritornano…
   Se ne vale la pena…
 
Quando fu interrotto dal suono del campanello.
   Sarà lei?
Appoggiò la sua bevanda e con rapidità, per quanto gli permettesse la caviglia, si diresse alla porta.
La ragazza sull’uscio indossava un abito nero più su delle ginocchia, coperte dalle parigine. Una fascia sul girovita dava una silhouette a palloncino alla gonna che, nel tessuto in cui era fatta, permetteva di intravedere le gambe.
   Sei bellissima pensò Hyungsuk. Quanto avrebbe voluto dirglielo.
   «Grazie» rispose Hyoyeon sorridendo.
Non solo l’aveva pensato, ma allo stesso tempo glielo aveva detto.
   «Su, entra pure» disse Hyungsuk grattandosi la testa per l’imbarazzo provocato dal complimento fatto alla ragazza, e che lei aveva sentito.
   «Accomodati pure al solito posto» disse, lei avrebbe capito. Non era la prima volta che si sedevano in quella stanza, e non solo a chiacchierare.
 
Incamminandosi verso la stanza, preceduto dalla ragazza, la osservava quasi ipnotizzato dal suo ancheggiare. La sua camminata era particolare perché caratterizzata da un passo deciso ma allo stesso tempo aggraziato e sensuale.
   «Devo prenderti in braccio?» scherzò Hyoyeon vedendolo ancora all’entrata.
   «Stavo prendendo fiato, le curve mi fanno male» disse indicando la porta aperta.
Hyoyeon colse la battuta, fin troppo ovvia, e rispose a tono «prendi un po’ di zenzero, Don Giovanni.»
Hyungsuk rise beffardo e la raggiunse dentro il salotto.
 
   «Desideri qualcosa da bere?» le domandò osservandola da dietro al piccolo banco bar.
   «Si, grazie» rispose mentre si accomodava sul divano angolare.
Hyungsuk non aveva bisogno di altri dettagli per capire di doverle preparare il suo cocktail preferito: il ‘Manhattan’. Quindi, preparò il mixing-glass con Wiskey, Vermouth rosso e una goccia di Angostura, amaro ottenuto dall’infusione di chiodi di garofano e altre piante. Mentre mischiava gli ingredienti nell’apposito bicchiere ricco di ghiaccio, vide Hyoyeon accarezzare il divano bordeaux in tessuto.
Immagini e sensazioni inondarono la mente di Hyungsuk.
 
Due corpi nudi intrecciati. Un atto d’amore che si era ripetuto tante volte al centro di quella      stanza. Lui e lei avvinghiati, le bocche che si cercano, le mani che accarezzano, esplorano. La pelle calda, sudata, parole sussurrate tra i gemiti.
 
Lei lo cinge con un braccio mentre riprendono fiato. Ha la testa appoggiata sul suo petto e ascoltava i battiti ancora frenetici del suo cuore. «Non…» sussurra all’improvviso facendo per alzarsi dal divano. Lei non termina la frase perché lui la trattiene per un braccio e la tira di nuovo a sé. La stringe e l’amore nei suoi baci è l’unica cosa che la quieta. «Non dire nulla…» le sussurra lui, mentre la sua bocca scivola lungo il collo di lei.
 
Hyoyeon interruppe i suoi ricordi.
   «Questo divano è sempre bello come lo ricordavo.» Sorrise, ma nei suoi occhi si coglieva una nota di nostalgia.
Hyungsuk rispose con un semplice sorriso e si avvicinò alla ragazza con i cocktails. Porse il drink alla bionda e, quasi perdendo l’equilibrio, si sedette sul divano.
   «Il ballo di oggi...» iniziò Hyoyeon sorseggiando il suo cocktail.
   «Ti ha ricordato quando ballavamo insieme?» la interruppe Hyungsuk.
Lei annuì sorridendo.
   «Avrei voluto ballare con te oggi...» disse con sincerità la ragazza.
Hyungsuk appoggiò i drinks sul tavolino in vetro di fronte a loro, e infine, si alzò porgendole il palmo per invitarla a ballare. Hyoyeon accettò.
Le strinse la mano. Una stretta che dava sicurezza, sostegno.
Quindi, portò l’altra mano dietro la schiena della ragazza, iniziando a danzare un lento.
 
Una piccola piroetta e, al suo termine, Hyungsuk tirò Hyoyeon a se.
Lei gli accarezzò la mascella, dominando il tremito delle mani. La pelle era calda, liscia. Aveva il cuore impazzito nel petto quando gli intrecciò le braccia intorno al collo.
Lo guardò, sciolse l’abbraccio lasciando scorrere le mani sulle spalle e poi sul petto del ragazzo e si spostò, sfiorandolo. Si girò. Un passo alla volta andò verso il caminetto acceso. Sentiva addosso gli occhi del ragazzo. Se li immaginò: ammaliati, desiderosi.
Rimase rivolta verso il fuoco, con le braccia incrociate. Pensava. Sarebbero mai riusciti a fare a meno l’uno dell’altra?
Lui si avvicinò alle sue spalle, le scostò i lunghi capelli biondi e abbassò la zip del vestito. Scese giù, lungo la spina dorsale. Il suo respiro, così vicino, le sfiorava la nuca. Riempiva il silenzio e la mente.
Un fremito le invase il grembo man mano che la fascia si allentava intorno alla vita.
Hyungsuk le fece cadere l’abito dalle spalle. La luce del caminetto le colpì la pelle nuda, inondandola di calore. Si voltò, Hyungsuk le accarezzò i capelli che scendevano sul volto e si impadronì della sua bocca per poi stringerla tra le braccia.
Lui l’adagiò supina sul divano dove, ancora un volta, emozioni e sentimenti si mescolavano.
Le tolse di dosso gli ultimi indumenti, ritrovandosi completamente nuda. Le mani del ragazzo erano ovunque, esperte, seguivano ogni singola curva del corpo. Sapevano dove toccare, l’avevano già esplorata mille volte.
Lei iniziò a sbottonargli la camicia ma le mani le tremavano, incontrollabili. Dopo i primi bottoni perse la pazienza e decise di strapparla, incurante di rovinare la sua camicia preferita. Gli slacciò i pantaloni mentre lui la baciava, la mordeva, sulle labbra, sul collo, sui seni, consapevole di provocarle intense sensazioni.
Sentì una mano farsi strada tra le sue cosce. Non riuscì più a pensare. Quella bocca e quelle mani le tolsero il controllo di se stessa. La libido la sopraffece, consegnandola anima e corpo al suo partner e lui divenne tutto il suo mondo. Ora sopra; ora sotto; ora dentro di lei. Gli graffiò la schiena.
Entrambi si presero il loro piacere, lui l’ascoltò gemere fino all’ultimo. Come non aveva mai fatto prima.
Quando furono soddisfatti, le rimase sopra con le braccia tese e la mani ai lati della sua testa. La guardava, innamorato. Lei si sentì avvampare dall’imbarazzo per aver reagito in quel modo, voleva affondare il viso sul cuscino. Ne prese uno e se lo schiacciò sulla faccia. Hyungsuk le accarezzò le mani e cercò di scostare il cuscino. Ci riuscì fino a scoprire gli occhi castani, ma non andò oltre.
Le schioccò un bacio sulla fronte e si alzò per recuperare una coperta. Il calore del caminetto si era affievolito e iniziava a far freddo.
 
Tornato con una coperta abbastanza grande da ricoprire entrambi due volte, si accomodò sul divano. Hyoyeon si appoggiò al suo caldo petto, per poi passare il resto della notte così: in un caldo abbraccio.
 
***
 
Batté le palpebre diverse volte.
Hyungsuk si risvegliò sul divano e lei non era più tra le sue braccia.
Iniziò a preoccuparsi. Era successo ancora una volta?
Si mise in appoggio sui gomiti e sussurrò il suo nome.
Non vide nessuno arrivare, così questa volta decise di gridarlo. Déjà-vu.
   Ti prego, non di nuovo.
Il suo mondo riiniziò a muoversi non appena sentì la dolce voce della ragazza.
   «Buongiorno» disse spuntando come una gatta dalla porta.
Indossava la sua camicia, ovviamente aperta perché i bottoni non esistevano più. Non capiva se era la camicia ad essere troppo grande o lei così piccola.
   «Buongiorno…» rispose osservandola accostarsi a lui.
Hyoyeon gli prese il viso tra le mani e chinandosi verso di lui lo baciò.
Lui le accarezzava una gamba e continuava a sorridere imperterrito.
   «Perché quella faccia?» chiese incuriosita.
   «Quale faccia?» rispose alzando il viso per guardarla, finto innocente.
   «La tua faccia» insistette.
Dopo qualche secondo di esitazione, decise di rispondere «sono felice.»
Hyoyeon sorrise e lui fece altrettanto.
Si avvicinò a lei per baciarla appassionatamente.
«Mi devi ricomprare la camicia» sussurrò.
  
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