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Autore: Dopolatempesta    04/01/2015    0 recensioni
"Sono solo. Sono dannatamente solo."
(2x15)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryan Hardy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dannatamente solo.
 
Mentre Joe Carrol veniva fatto entrare nel furgone della polizia, iniziarono a scorrermi nella testa tutte le immagini di quei due anni appena passati, come in un film.
Improvvisamente iniziai a chiedermi se il mio coraggio e la mia forza fossero reali.
Era stata la scelta giusta? Avrei forse dovuto ucciderlo e porre così fine alla sua vita, che aveva ormai segnato irrimediabilmente anche la mia?
Claire se n’era appena andata, e probabilmente non l’avrei mai più rivista, Mike era con Max da qualche parte, probabilmente avevano finalmente capito di provare qualcosa l’uno per l’altra.
E io?
Bhe, io ero sempre lì, con il mio sguardo perso nel vuoto, e quell’amarezza indelebile negli occhi. Non ero mai stato nulla di diverso, e probabilmente le cose non sarebbero mai cambiate.
La gente si trasforma, si innamora e inizia una vita nuova. Io no, io avevo dedicato tutte le mie forze alla cattura di Joe, e, all’improvviso, mi resi conto con terrore che quella era la cosa migliore che mi fosse mai capitata. Non migliore nel senso che ero felice fosse successa, ma era quanto di più interessante mi fosse capitato.
Di solito le persone sono alla continua ricerca di una forte emozione, di un avvenimento importante che cambi radicalmente la loro vita.
Io di avvenimenti che mi avevano segnato ne avevo visti fin troppi; ero distrutto, completamente fatto a pezzi. Improvvisamente mi resi conto di quanto desiderassi essere una persona “normale”, senza tutte quelle ombre e quei demoni a tormentarmi.
 
Appena girai la chiave nella toppa, il peso di quel vuoto mi colpì ancora con una potenza che mi spaventò terribilmente.
Mi sedetti al tavolo della cucina e iniziai a mangiare degli avanzi di chissà quanti giorni prima.
Iniziai di nuovo a tormentarmi sulla mia scelta, mi chiedevo ancora se ciò che avevo fatto era stata la scelta giusta. E la cosa strana è che non riuscivo nemmeno a comprendere se forse avrei voluto fare in modo diverso.
Joe era annientato, non era morto, ma per me era ora completamente inesistente. Io mi sarei costruito una nuova vita, io sarei cambiato, non era forse così?
Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a ritrovare tutta quell’apparente forza con qui avevo rifiutato di uccidere Joe e con qui gli avevo risposto.
Mi svestii e mi stesi sul mio letto, anche se sapevo non sarei riuscito a dormire molto; avevo troppi pensieri che mi avrebbero sicuramente tenuto sveglio per gran parte della notte.
Presi a osservare il soffitto.
Sono solo.
Sono dannatamente solo.
“Ma tu lo sei sempre stato, Ryan” mi dissi.
  
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