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Autore: Belial The MadHatter    16/11/2008    3 recensioni
- Dove credi di andare, Wendy? Va a sederti, - ringhia il mio mentore.Perché ha in mano un rasoio? Nessuno qui ha bisogno di farsi la barba...- Allora, Jackie? -È consigliata la visione di Sweeney Todd per poterla apprezzare completamente.
Genere: Dark, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvisi:

  • Ambientata in un punto imprecisato tra la seconda e la sesta serie.
  • È consigliata la visione di Sweeney Todd per poterla apprezzare completamente.
  • La mia beta non conosce Scrubs, quindi chiedo venia per eventuali errori di caratterizzazione.


La mia barba


Sono quasi arrivato alla porta quando questa si apre ed entra il dottor Cox. Solo che il dottor Cox è diverso dal solito perché non ha il camice, ma una camicia bianca e un gilè nero... e quando gli è spuntato quel ciuffo di capelli bianchi? Non gli è venuto nemmeno quella volta che Jordan ha dichiarato di aver fatto una cura ormonale e di essere incinta di sette gemelli e di volerli chiamare tutti Bob Kelso...

- Dove credi di andare, Wendy? Va a sederti, - ringhia il mio mentore.

Perché ha in mano un rasoio? Nessuno qui ha bisogno di farsi la barba...

- Allora, Jackie? -

- Veramente io devo andare a visitare il signor... -

- Siediti, ho detto, e vedi di non farmi perdere tempo, Cindy. -

Mi siedo (quand'è che la sedia è diventata una poltrona da barbiere?) e il dottor Cox mi lega al collo una copertina ricamata a unicorni.

- Dottor Cox, io non... -

- Chi ti ha detto che puoi parlare? - chiede Jordan, mentre entra.

Il corsetto e i guanti le stanno veramente... bene, ma non dovrebbe avere una frusta al posto della mannaia?

- Si tratta solo di farti la barba, Lisa, - mi dice il dottor Cox, mentre affila il rasoio.

- Non occorre, mi sono già rasato questa mattina, - affermo mentre tento di scendere dalla sedia.

Il dottor Cox deve pensarla diversamente perché mi spinge indietro, facendomi sedere di nuovo.

- Non hai il diritto di rifiutare, Jenny, e poi nessuno fa rasature come le mie, - dice con un sorriso strano.

Se fosse qualcun altro, potrei anche spaventarmi, ma il dottor Cox non mi farebbe mai del male...

- Ma io... -

- E chiudi quella boccaccia, pivello, - mi ordina di nuovo il dottor Cox. Poi mi spalma la crema da barba sul viso.

... non è vero?

- Allora, malattie particolari di cui dobbiamo sapere? - chiede Jordan.

Prima che possa aprire la bocca, il dottor Cox interviene.

- Non osare muovere la testa, Annette. Basta che sbatti le palpebre. Una volta è sì, due volte è no. Non è difficile nemmeno per te, signorina, no? -

Sbatto due volte le palpebre.

- Niente malattie, perfetto. Mi sarebbe dispiaciuto che andassi sprecato. Che ne dici, Perry? Le gambe e le braccia basteranno per le torte di quella vendita di beneficenza? -

- Non è compito mio, Jordan. Sei tu quella con la mannaia, che, se permetti, potrebbe essere utile anche per la rasatura delle tue gambe e che nelle tue mani è più fallica di un dildo. Io mi accontento del rasoio. -

- Beh, Perry, se la metti così... che ne dici di parlare del problema con l'alzabandiera di ieri sera? -

- Primo: io non avuto problemi con l'alzabandiera ieri sera. Secondo: cosa c'entra? -

- Che strano, mi è proprio sembrato che non volesse collaborare... -

Questa non è una conversazione che voglio ascoltare. Mentre non badano a me, cerco una via di fuga.

Perché l'inserviente è in un angolo buio a girare la manovella di un tritacarne gigante da cui spuntano delle gambe e delle braccia? E, più importate, perché indossa una parrucca bionda?

Mi fissa, continuando a girare la manovella, con uno sguardo che non mi piace, ma cerco di non lasciarmi intimidire.

- Che hai da guardare? Scommetto che ti stai chiedendo che cosa sto facendo, amico. -

Annuisco.

- Beh, mi guadagno da vivere! -

Sorrido, non sapendo bene cosa rispondere, e saluto con la mano un braccio nel tritacarne che mi fa ciao... prima di scattare verso la porta.

Chi è che l'ha chiusa?

- Hey, hey, hey! Chi ti ha dato il permesso di andartene, Kelly? -

- Già, J.D.. Non puoi certo andartene ora. -

Il rasoio e la mannaia si avvicinano più di quanto mi faccia sentire sicuro.

- Fermo lì, Perry. -

Il dottor Cox e Jordan si fermano sul serio.

Non avrei mai immaginato di essere così grato di sentire la voce del dottor Kelso.

...

Ma perché è vestito da giudice? E perché Ted ha una tuba e un bastone?

- Il dottor Dorian deve essere giudicato dalla legge e impiccato, Perry, - continua il dottor Kelso.

- Impiccato? - chiedo.

- Vero, in base all'articolo... -

- Zitto, Ted. -

- Io non ho... - ma non stanno a sentirmi.

- Bob, non so tramite quale dei tuoi oscuri poteri tu sia riuscito a arrivare qui ora, visto che ti avevo chiuso nell'obitorio e avevo fatto murare la porta dagli specializzandi, ma ti avverto: non ti permetterò di portarlo via. -

- È la portata principale della serata. Sai, Perry... -

- Non ora, Jordan, - la interrompe il dottor Cox.

- Vedi, Perry, se c'è una cosa che io posso fare e tu no, è di fregarmene di quello che pensi e di potermene andare dritto per la mia strada. Il dottor Dorian sarà impiccato... volevo dire, giudicato dal tribunale che io presiedo. -

- Dubito che la giuria potrebbe condannare una femminuccia del genere. -

Il dottor Kelso sorride, mostrando un cappio.

- Sono io giudice, giuria e boia. -

- Bob, non lo permetto, - risponde il dottor Cox, parandosi di fronte a me.

- Come speri di fermarmi? -

- Io ho un rasoio e Jordan con la mannaia, mentre tu hai i tuoi poteri oscuri e un cappio, Bob. E si dà il caso che Jordan con quella mannaia sia più brava di molti chirurghi. -

- Grazie, caro, ma non dimenticherò quello che non è successo ieri sera. -

- Ripensandoci: Bob, io sono più esperto col rasoio di quanto sia tu con il cappio. -

- Non devi preoccuparti di questo, Perry: io ho anche un'altra cosa. -

- Non fare l'esibizionista, Bob: Jordan ha visto di peggio, ma credo che la signorina qui presente non reggerebbe alla vista. -

Cerco di diventare invisibile e di sgusciare via inosservato, ma Jordan mi sorride, con in mano la mannaia che sembra luccicare.

- Non puoi lasciare la festa così presto, JD, - mi sussurra.

La risata improvvisa del dottor Kelso mi fa accapponare la pelle.

- Ho a mia disposizione venti specializzandi bisognosi di una figura paterna e di un eroe che aspettano solo di essere affidati a te perché tu ne faccia dei medici e l'autorità per obbligarti a farlo, - il dottor Kelso estrae dalla tasca un foglio. - Chi sono io per negarglielo, Perry? -

Per la prima volta, capisco perché il dottor Cox lo chiami “Figlio del Male”.

- Bob, tu... - il dottor Cox si volta verso Jordan. - Jordan, chiama il Vaticano e fatti mandare l'esorcista più esperto e abile che hanno, uno che sia disposto a morire pur di esorcizzare il figlio del diavolo. Ne abbiamo bisogno ora. -

- Che ne dite di chiedere a lui? - interviene Ted.

Si voltano a guardarlo e Ted cerca di farsi piccolo piccolo.

- Forse quella testa d'uovo non ha tutti i torti, - dice il dottor Cox dopo un attimo di riflessione.

- Già, se ci uccidessimo a vicenda, chi rimarrebbe a capo del reparto? - chiede il dottor Kelso.

- Io, io, - agita la mano l'inserviente.

Lo guardano per un attimo, e potrei giurare di averli visti rabbrividire, poi si voltano verso di me.

- Allora, caro ragazzo, cosa scegli? -

- Avanti, signorina, chi scegli? -

Da una parte il dottor Kelso e Ted con un cappio pronto all'uso e dall'altra il dottor Cox e Jordan con rasoio e mannaia, mentre l'inserviente, soddisfatto, mi guarda tremare.

- Sei nei guai. Mi piace. -

Questo è uno dei momenti in cui mi piacerebbe essere una talpa per poter scavare una galleria nel pavimento e sparire...

- Io... -

- Sì? - mi chiedono in coro tutti e cinque.

- Non questa volta! - grida una vocina e il mio cercapersone, con un mantello rosso e la colonna sonora di Superman, saltella fuori dalla tasca e fluttua di fronte al mio viso.

- Non questa volta, - ripeto io. - Il signor Smith ha avuto una crisi e ha bisogno di me. -

Scappo di corsa, con ancora adosso la schiuma da barba e la copertina.



- Grazie, Carla, mi hai salvato. -

Appoggiata al bancone delle infermiere, con quel sorriso un po' misterioso, Carla sembra pronta per diventare santa.

- Cucciolo, credo che dovresti dire al dottor Cox che non farai da babysitter gratuita al piccolo Jack... -

- Ma io... -

- E lasciami finire. Dovresti dire anche al dottor Kelso che non "affascinerai" quella vecchietta nel tuo tempo libero per farle fare una donazione all'ospedale, soprattutto da quando ha ammesso di avere un debole per il sadomaso e che la degenza qui le sta aprendo nuovi orizzonti e che tu saresti il partner adatto per esplorarli. -

- Devo solo riuscire a evitarli fino a questa sera. Poi sono sicuro che tutto si sistemerà, - la guardo implorante. - Mi aiuterai, vero, Carla? -

- Certo, Bambi. -

Ora sembra quasi irradiare luce.

- Grazie, non so cosa farei senza di te... -

Carla sorride.

- Sentito, Turk? - chiede, spostandosi un po' indietro.

- Sì, piccola. -

Che ci faceva Turk nascosto dietro al bancone delle infermiere? E perché è vestito da poliziotto inglese?

- Abbiamo trovato chi ridipingerà il salotto questo fine settimana. -

Turk e Carla sorridono... e quel sorriso mi piace poco.

Tento di salvarmi.

- Veramente io... -

- Niente ma, cucciolo. -

Quand'è che anche Carla si è vestita da poliziotto? Col manganello non è più così rassicurante...

- Noi ti aiutiamo e tu ci aiuti. Non è vero, coso? - chiede Turk.

- Ma io... -

Turk mi afferra per un braccio e Carla per l'altro e iniziamo a trascinarmi via.

- Andiamo, JD, non poi così male... -

L'inserviente, sempre con la parrucca bionda in testa, tiene aperta la porta mentre passiamo e sorride.

- Ti hanno fregato. Mi piace ancora di più. -

- Noooooooooooooooooo! -

  
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