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Autore: gaiagrace    05/01/2015    1 recensioni
Alicia Mercur è una delle spie più promettenti della N.A.S.(Sigla della National association for security.)
La giovane donna conduce una vita agiata, divisa tra il suo lavoro da spia e i suoi studi alla facoltà di infermeria.
Quel che non poteva sapere è che una notte tutto sarebbe cambiato.
La donna, che si era sempre battuta per il bene, si ritroverà ad essere accusata dell'omicidio di più di venti persone.
Quest'episodio segnerà per sempre la sua vita, e, mentre si trova di fronte alla corte che la dovrebbe giustiziare, Alicia si ritrova a dover fare una scelta.
E qualsiasi essa sia Alicia non riavrà più indietro la sua vita.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Alicia stava percorrendo il tetro corridoio che divideva le celle degli assassini dal resto del mondo. Era incatenata. "Ti incateniamo così non puoi scappare.", le avevano detto, ma tanto lei non aveva intenzione di scappare. Se c'era una cosa che aveva imparato nei suoi anni di allenamento per entrare negli N.A.S. era che scappare non serviva a niente, una vera spia doveva affrontare a faccia scoperta gli ostacoli che le si ponevano lungo il cammino. Era anche vero che il suo era un ostacolo troppo grande da saltare.

Due uomini scortavano la giovane, uno dei due era l'uomo che l'aveva prelevata di cella, l'altro un giovane alto e robusto, il suo sguardo gelido era tradito da una nota di spavento, forse dovuta dalla poca esperienza. Lei camminava lentamente, con passi decisi. Non si doveva dimostrare debole, era quello che si era ripromessa. Teneva il capo chino, come in segno di pentimento, in realtà tenere la testa in quel modo le permetteva di avere il viso completamente coperto dai boccoli rossi, così che nessuno si accorgesse del suo pianto disperato e silenzioso.

Dopo svariati minuti, che per Alicia risultarono interminabili, uscirono all'aperto. L'aperto, Alcia non poteva credere di essere finalmente fuori da quelle quattro mura. Respirò a pieni polmoni, questo le bastò per smettere di piangere e dunque poter sollevare il capo. La giovane donna si guardò intorno. Erano in un piazzale, con delle aiuole deliziosamente ornate da fiori. Tra un'aiuoletta e l'altra si trovavano dei percorsi di terra battuta, i quali conducevano a una fontana al centro della piazza. Visto così quel posto non lasciava neanche immaginare le torture inflitte ai vari prigionieri, né tanto meno le personalità malvagie che si trovavano aldilà di quel muro ornato da rose. 

I due uomini levarono le catene a Alicia. Lei si sgranchì le gambe, e poi fissò i segni che le catene le avevano lasciato sui polsi, a quella visione scoppiò nuovamente a singhiozzare, tanto che le due guardie si impietosirono.

Alici venne condotta dentro un sala circolare, sulla parete destra c'era un'imponente cattedra, minuziosamente decorata e intersecata, che andava a stonare con i banchetti semplici e spogli, presenti nel resto della stanza. Forse il compito di quell'enorme cattedra era quello di incutere timore agli imputati, e con Alicia ci stava riuscendo. La donna che sedeva alla cattedra le incuteva ancora più paura. Era alta e allampanata, con i capelli biondissimi e a caschetto e gli occhi piccoli e blu, che la squadravano con fare minaccioso.

<< Alicia Loren Mercur, lei lo sa perché si trova qui, giusto? >>, la donna guardo Alicia sfoderando un disgustoso sorriso.

<< Si, signora. >>, la ragazza sembrava decisa.

<< Bene, do ufficialmente via al processo. Alicia Mercur è accusata della morte di ben ventitré persone, e in più è accusata di alto tradimento verso la N.A.S. >>, annunciò la donna. Tutti i presenti si girarono verso Alicia, che intanto teneva il capo chino per la troppa vergogna. Era stata costretta a uccidere quegli uomini, e forse se lo sarebbe anche perdonata, ma "L'alto tradimento verso la N.A.S.", quelle poche parole le rimbombavano nella mente, e la stravolsero a tal punto che ricominciò a singhiozzare di nuovo.

<< Non piangere, non ci impietosisci. Sei solo un'assassina, Alicia Mercur. >>, disse un'altra donna. Era piccola, minuta, ma aveva due occhi dorati che incutevano terrore.

<< Non..non sto tendando di impietosirvi, non ho bisogno della vostra pietà. >>, affermò la ragazza strofinandosi gli occhi rossi dal pianto.

<< Bene, allora arriviamo alla fatidica domanda. Alicia Loren Mercur, cos'hai da dire a tua discolpa? >>, domandò la donna dagli occhi celesti.

<< Nulla. >>, esclamò semplicemente Alicia, sotto lo sguardo dubbioso di molti presenti. Si alzò piano e silenziosamente lasciò l'aula. Aveva ammesso le sue colpe, era riuscita a non scappare. Questo le faceva onore, ma allo stesso tempo significava solo una cosa, avrebbe dovuto passare anni e anni della sua vita chiusa dentro una cella. Ma aveva ammesso agli altri e prima di tutto a se stessa le sue colpe, quindi poteva dire che l'ostacolo era riuscita a saltarlo.

 

Spazio autrice.

Buona sera!!

Come avevo promesso il capitolo è arrivato, lo so, non è niente di che, ma spero che possa piacervi.

Il prossimo dovrebbe arrivare entro mercoledì della settimana prossima, se tutto va bene.

Mi dispiace dover tenere tempi di pubblicazione così lunghi, ma sarà solo per un breve periodo, lo prometto.

Recensite la storia, mi fa un immenso piacere leggere i vostri complimenti e le vostre critiche.

Ciao!!:3

   
 
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