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Autore: SSJD    05/01/2015    13 recensioni
6 classificato al contest “La magia delle parole - II Edizione” indetto da Nirvana_04 sul forum di Efp.
5 classificato al contest: "keep calm e... fatemi amare la vostra otp II edizione", indetto da eleCorti sul forum di Efp.
Questa OS è ambientata su un pianeta sperduto su cui Pan, Trunks e Goku sono finiti per recuperare l'ultima delle sette sfere dalle stellette nere, durante la saga di Dragonball GT.
Dalla storia:
"...oggi ho capito che la mia vita ha un destino comune a quella di un altro passeggero a bordo di questa navicella, costruita da mia madre, per questo assurdo viaggio.
Vedi, anche se so che questo destino non potrà iniziare da subito, ma in un futuro nemmeno troppo lontano, devo solo pensare a condurre una vita il più possibile normale e concentrarmi su una delle migliori arti imparate da non so quale dei miei genitori: saper aspettare..."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gill, Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Trunks x Pan'
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La NON prima volta di Pan
 
 
 
 
       “Eh, caro mio, non mi aspettavo di certo che la nostra avventura si sarebbe conclusa così velocemente. Il tempo è volato e in poco più che nove mesi siamo riusciti a ritrovare quelle dannate sfere con le stellette nere. L’ultima l’abbiamo scovata proprio stamattina, su questo strano pianeta ai confini dei confini della galassia. Finalmente domani partiremo e faremo ritorno sulla Terra, ma oggi ho capito che la mia vita ha un destino comune a quella di un altro passeggero, a bordo di questa navicella, costruita da mia madre, per questo assurdo viaggio.
       Vedi, anche se so che questo destino non potrà iniziare da subito, ma in un futuro nemmeno troppo lontano, devo solo pensare a condurre una vita il più possibile normale e concentrarmi su una delle migliori arti imparate da non so quale dei miei genitori: saper aspettare.
       Ora però, amico mio, ti devo raccontare cosa è accaduto questa sera. Ho bisogno di dirlo a qualcuno perché sono così felice, che se tenessi tutto per me, penso potrei scoppiare dalla gioia.
       Dunque, dopo cena, Goku era distrutto e se n’è andato a dormire augurandoci, come al solito, la buona notte. Pan ed io siamo rimasti fuori ad osservare le evoluzioni del cielo notturno, che poi tanto notturno non era, visto che le sette lune facevano più luce dei due soli, che abbiamo visto durante il giorno. Eravamo sdraiati lì, sul plaid deposto con cura da Pan sul prato, poco distante dalla navicella. Stavo così bene. Era tutto così rilassante e il paesaggio, la compagnia e il profumo di Pan mi davano un senso di assoluta pace. Lei si è accoccolata vicino a me, forse la brezza serale le dava un po’ fastidio e cercava un po’ di calore per scaldare il suo minuto corpicino.
       Ad un tratto, del tutto inaspettatamente, ha appoggiato la testa sul mio petto e io le ho messo un braccio dietro la schiena, stringendola a me un po’ di più. Aveva decisamente freddo, la scricciola.
- Pan, vuoi rientrare? Temo che tu abbia freddo…- le ho chiesto dandole un piccolo bacio sulla frangetta spettinata sulla fronte.
- No, per favore, se mi stringi forte non ho freddo… anzi, trasformati in supersayan, così mi scaldi di sicuro! - ha risposto lei accostandosi ancora di più.
- Scherzi? Non posso mica trasformarmi così, a piacimento. Forse solo tuo nonno ci riesce… Io mi devo arrabbiare per farlo! - ho cercato di spiegarle, il più gentilmente possibile.
       Sai lei che ha fatto? Non ha risposto nulla. Ha alzato la testa per potermi guardare dritta negli occhi. Ha degli occhi dolcissimi e così neri, da vera sayan. Mi ha osservato per alcuni secondi e poi, dopo aver fatto un sorrisetto dispettoso, mi ha sussurrato:
- Vediamo se così ti arrabbi… -
Un secondo dopo le sue labbra erano appoggiate sulle mie.
Pan mi stava baciando.
La piccola Pan mi stava baciando?
La piccola, dolce Pan mi stava veramente baciando e la cosa non mi stava per niente dispiacendo?
       Era così tenero quel bacio, mi ha fatto improvvisamente tornare indietro nel tempo. Per un istante non mi sono più sentito il venticinquenne presidente della Capsule Corporation. Sono tornato ad essere un ragazzino al secondo anno di liceo e quella era la prima uscita con la ragazza dei miei sogni.
       Ho risposto al suo bacio schiudendo leggermente le mie labbra e permettendole di continuare a soddisfare il suo desiderio di provare come ci si sente a baciare una persona che ti vuole bene.
       Accidenti che bella sensazione che mi ha dato. L’avrei baciata per tutta la notte. Era così tenera e dolce, ma quel momento di assoluta pace è stato interrotto da un gesto del tutto inaspettato da parte sua. Quel gesto mi ha fatto staccare velocemente da lei. Le ho dovuto bloccare la mano prima che arrivasse dove stava pericolosamente dirigendosi. Ero stupito e anche un po’ triste di aver dovuto interrompere così bruscamente quel bacio. Le ho chiesto:
- No, no, aspetta, ferma Pan, cosa vuoi fare? Cosa ti è venuto in mente? -
- Scusa, ma pensavo che si facesse così per far capire a qualcuno che vuoi fare l’amore con lui… Mamma fa sempre così con papà la sera, quando pensano che io stia dormendo… -
- Fare… Fare l’amore? Ma, ma Pan è… è assurdo… A parte che non ho con me nemmeno un preservativo, ma è assurdo che tu lo possa solo pensare…- le ho risposto quasi in preda al panico.
- Beh, con me nemmeno ti servirebbero i preservativi, io non posso ancora rimanere incinta! -  
       Ero incredulo, come era possibile che un semplice bacio avesse trasformato quella ragazzina in un mostro voglioso? No, non era concepibile, dovevo farla ragionare. Ho fatto un sospiro e, cercando (inutilmente) di ritrovare la calma ormai perduta, le ho chiesto:
- COSA? Come fai a pensare di fare una cosa da grandi quando sei ancora una bambina? -
- Non sono una bambina, ho quasi quindici anni sai? Lo zio Goten mi ha detto che lui alla mia età lo aveva già fatto…-
‘Maledetto Goten’ ho pensato ‘prima mi fai partire con tuo padre e tua nipote, e ora scopro che sei proprio un bell’esempio per lei…’
- Sì, lo so, c’ero anch’io. Erano due gemelle della mia classe al liceo, ma tuo zio Goten ha tralasciato di dirti che l’ha fatto con una ragazza della sua stessa età, anzi, di un anno più grande di lui. Sono le cavolate che fanno i ragazzini per infilare il loro pisello in un posto più accogliente del palmo della loro mano, senza curarsi minimamente delle conseguenze…-
- Ho capito, non lo vuoi fare con me perché, visto che sarebbe la mia prima volta, hai paura di farmi male, come mi hanno detto le mie compagne di scuola, ma non ti preoccupare, io non sono mica una ragazza qualunque, sono una sayan, cosa vuoi che mi possa succedere? - mi ha risposto lei dandomi l’impressione di non aver capito un tubo di quanto le avevo detto. Ho fatto un altro sospiro e, raccogliendo tutta la tranquillità che mi era ancora rimasta, ho insistito:
- Pan, ascoltami bene, le tue compagne di scuola hanno sentito male perché l’hanno fatto di fretta e con qualche moccioso idiota, come eravamo io e tuo zio anni fa. Non è come andare fuori a mangiarsi un panino, lo capisci? -
- Sì, mi stai dicendo che se lo facessi con te, che sai già come si fa, ora avresti così tanta cura da non farmi sentire male, giusto? -
        In quel momento ho pensato che sì, era giusto, non potrei mai farle del male, ma non potevo assolutamente dirglielo. Quello non era né il luogo, né il momento giusto per poterle spiegare una cosa del genere. Il discorso andava interrotto all’istante, senza se e senza ma. Volevo che capisse l’importanza di saper aspettare.
       Oramai però, mi aveva fatto perdere la pazienza, sembrava facesse apposta a non capire, o mi stava prendendo per il cucù? Forse un po’ troppo sgarbatamente le ho risposto:
- No, UFFA! Cancellati dalla mente che io possa fare l’amore con te, una volta per tutte! -
- Perché non puoi? Non sai che volere è potere? - mi ha chiesto sfacciatamente, facendomi perdere completamente le staffe.
- Ok, allora non VOGLIO. Va bene così? -
- Non… non vuoi? E perché? Scusa, è quasi un anno che siamo in giro per galassie e non ti è venuta la minima voglia? - mi ha domandato con tono provocatorio.
       Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, era del tutto inopportuno che Pan indagasse la mia vita sessuale. Certo, se fosse venuto Goten al posto suo avrei avuto qualche possibilità in più di portarmi a letto qualche aliena, anche perché i preservativi li doveva, in teoria, portare lui… Comunque, Pan mi ha fatto perdere completamente il controllo e le ho risposto molto acidamente:
- Questi non sono affari tuoi, non sai che i sayan hanno un perfetto controllo del loro desiderio? E poi, sai come si dice? L’appetito vien mangiando…-
- Cioè? Mi stai dicendo che non ti è venuto il minimo desiderio? Ma allora vuol dire che non vuoi farlo con me perché non ti piaccio! - mi ha detto lei mettendo un broncio terribile e riempiendo gli occhi di lacrime, che sembravano veramente di coccodrillo.
       In quel momento mi sono reso conto di averla trattata come avrebbe fatto mio padre, mi dispiaceva vedere il suo viso così dolce aver perso la bellissima espressione allegra che aveva sempre avuto. Avrei fatto meglio a trovare un modo più carino per farle capire ciò che intendevo fin dall’inizio.
       Vedi, lei mi piace e tanto anche. Mi piace la sua dolcezza, il suo carattere allegro, il suo modo di affrontare le difficoltà. Mi piace stare con lei perché, nonostante la nostra grande differenza di età, siamo così simili. Durante questo viaggio ho capito che è senza dubbio una ragazzina speciale che non si arrende mai, proprio come suo nonno. È una vera sayan che ha sempre dimostrato di sapere ciò che vuole… sempre, fino a stasera…
       È veramente incredibile… Non mi ha mai sfiorato nemmeno lontanamente il pensiero di andare a letto con lei.
È vero, mi piace.
È vero, le voglio infinitamente bene.
Ed è anche vero che le nostre vite sono destinate, per le nostre origini, ad incrociarsi.
Ma è dannatamente vero: io non provo nessuna stramaledettissima attrazione per lei e, accidenti a me, dovevo farglielo capire, senza ferirla nuovamente. Ho cercato di ritrovare la calma e le ho detto:
- Pan, ascolta. Scusa se ti ho risposto male. Vediamo se riesco a spiegarmi meglio, ok? -
Dopo che mi ha fatto cenno di sì con la testa, le ho asciugato le lacrime, facendole una carezza e le ho detto:
- Pan, guardami, per favore.-
Quando lei ha alzato lo sguardo, io mi sono alzato in piedi e, non senza imbarazzo, mi sono levato la giacca e la camicia, rimanendo a torso nudo.
- Che fai, Trunks? Così ti prenderai un malanno! - mi ha detto lei porgendomi la giacca per ricoprirmi.
- Solo un minuto, voglio farti capire. Che effetto ti fa vedermi così? Cosa senti? -
       Ero imbarazzatissimo, mi scrutava con quegli occhioni ancora leggermente umidi di lacrime mentre cercavo di capire cosa stesse passando per quella sua testolina imprevedibile. Dopo qualche secondo, mi ha dato la migliore risposta che le mie orecchie potessero udire:
- Sento… io… veramente sento freddo per te… ma se vuoi sapere cosa penso, credo che tu sia molto forte e che mi piacerebbe, qualche volta, allenarmi con te… -
       Questa risposta mi ha fatto guadagnare almeno dieci anni di vita. Forse ero riuscito a trovare la via giusta per farle capire ciò che sentivo. Mi sono rimesso la camicia e la giacca con non poco sollievo, mi sono rimesso a sedere a fianco a lei e le ho detto:
- Vedi Pan, ciò che tu pensi di me dimostra che sei ancora troppo piccola per voler fare… ehm… certe cose… con me o con chiunque altro. La maggior parte delle ragazze grandi, vedendomi svestito, non pensa di certo ad allenarsi o a coprirmi per non farmi prendere freddo… Pensano piuttosto a come togliermi anche il resto… per fare cose…da grandi… capisci? -
- Sì… e… e lo stesso vale per te? - mi ha chiesto timidamente.
- Sì, lo stesso vale per me… per desiderare di fare l’amore con una ragazza… beh… ecco… deve…-
       Beh, guarda, tu non ci crederai, mio caro, ma ero troppo imbarazzato per finire la frase. Ho pure pensato, tra me e me: ‘Ma porca miseria, Trunks, cerca di controllarti. Stai parlando con Pan, non con quel pervertito di suo zio’.    
       Per fortuna la scricciola mi è corsa in aiuto e ha finito la mia frase a suo modo, dimostrandomi di aver capito il mio discorso. Mi ha detto:
- Deve avere un fisico come il tuo, ma al femminile. Giusto? -
- Beh, ecco… sì… deve essere… attraente e tu… tu non hai ancora l’età giusta… per avere tutte le… cose… che… servono per esserlo… ecco. -
       Con quella risposta mi sono sentito un perfetto cretino, ma quella era la cruda realtà della cosa. Sai, la verità è che credo di avere tutte le carte in regola per fare l’amore con lei. Le voglio bene e non riesco a pensare ad un futuro lontano da lei, ma ci sono undici anni di differenza tra noi. In un futuro non troppo lontano lo so che tutti questi anni si annulleranno, quando entrambi saremo due adulti maturi, ma ora, guardando il minuto corpicino di Pan, sono di fatto così dannatamente evidenti ed io non posso fare altro che aspettare che lei diventi una donna, una bellissima donna. Una stupenda, bellissima sayan.
       Poi i miei pensieri sono stati interrotti dalla sua vocina, che mi chiedeva allegra:
- Ma sono abbastanza grande per baciarti, però? -
- Sì, hai ragione, non avrei dovuto rispondere al tuo bacio… ma in quel momento non mi è passato nemmeno per la testa che potesse succedere altro. Mi sembrava di essere tornato un ragazzino al suo primo appuntamento. Mi dispiace, non accadrà mai più. -
- E perché? Non ti è piaciuto baciarmi? Non devo essere stata troppo brava. Sai, era il mio primo bacio... I ragazzi della mia scuola non si avvicinano nemmeno a me, dicono che sono sproporzionatamente forte per il fisico che ho... Loro... mi girano alla larga. -
- Davvero? Beh, non sanno cosa si perdono. Mi è piaciuto molto baciarti e non mi sono accorto che era il tuo primo bacio. -
- E non lo vuoi più fare? - mi ha chiesto guardandomi un po’ incupita.
- Vorrei tanto, ma prima vorrei sapere se hai capito ciò che ti ho detto. -
- Sì, ho capito che voler fare una cosa da grandi quando non si ha l’età giusta è come andare al luna park ed essere sotto il metro e venti: si perde tutto il divertimento! - mi ha risposto allegramente facendomi scoppiare a ridere. Il paragone che ha trovato è veramente buffo, ma efficace. Mi ha dimostrato di aver capito perfettamente il discorso.
A quel punto l’ho guardata nei bellissimi occhi neri da sayan, che le davano quell’espressione così vivace. Desideravo baciarla di nuovo, mi riempiva il cuore di gioia di vivere, ma prima dovevo assicurarmi di un’ultima cosa e, un attimo prima di appoggiare di nuovo le labbra sulle sue, le ho detto:
- Ah, Pan… quando torniamo sulla Terra, cerca di non spiare più tua mamma e tuo papà… ehm… la sera… Ok? -
- Ok…- mi ha risposto prima di riposare le sue labbra sulle mie.
 
       È stato fantastico. Non mi sono mai sentito così. Ci siamo baciati per quanti minuti? Boh… non lo so… l’avrei baciata per tutta la notte…”
- QUIN-DICI -
- Come scusa? -
- QUIN-DICI MI-NU-TI E VEN-TI-SET-TE SE-CON-DI, per la pre-ci-sio-ne, vi sie-te ba-cia-ti. Ghiro, ghiro. -
- Ma Gil! Sei stato a guardarci? -
- Gil TIE-NE IL DIA-RIO DI BOR-DO… TRUNKS AR-RAB-BIA-TO? -
- No, non sono arrabbiato… ma per favore, cancella tutto quello che ti ho raccontato, non voglio che qualcun altro sappia cosa è successo stasera. -
- VA BE-NE… GIÀ FAT-TO… TRUNKS… C’È PAN… FUO-RI DAL-LA POR-TA. -
- È vero, sento la sua aura adesso… Pan! Entra! -
       Pan apre la porta della mia camera e infila la testa dicendo:
- Eheh, non sono ancora molto brava ad azzerare l’aura… Trunks… posso dormire con te stanotte? -
- No… non puoi. -
- Perché? Prometto che faccio la brava…-
- Di questo ne sono sicuro… ma io dormo nudo, come tutti i sayan e domattina non voglio finire in cenere con un’onda energetica di tuo nonno che mi trova a letto con te, quando si sveglia! - le spiego con un sorriso.
- Posso prendermi Gil, che mi fa compagnia? -
- Sì certo, buonanotte, Pan. -
- Buonanotte, Trunks e… Trunks? -
- Sì, Pan? -
- Niente, volevo solo dirti che ti voglio bene…-
- Anche io te ne voglio, Pan.-
- Buonanotte. -
- ‘Notte. -
 
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CONTINUA...




NOTA AUTORE: Spero vi sia piaciuta... Sono in dubbio sia sul rating (forse era verde?), sia sull'OOC dei personaggi. Per me ci sta tutta, sia l'intraprendenza di Pan, sia il coscienzioso rifiuto di Trunks... Forse Gill è OOC? Può un robottino prendere iniziative spontanee? Boh, fatemi sapere! Alla prox (ovvero l'infinita saga di 'sti due che concluderanno, forse, fra tre/quattro anni, come minimo...) SSJD
   
 
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