Rimarrà nei
miei ricordi finché avrò vita, un estate sotto
molti punti di vista, diversa,
unica. Finalmente l’estate dei miei sogni, nel luogo dei miei
sogni: “Camp Rock”,
dove la musica è l’ingrediente principale della
giornata.
Quando sono
partita da casa ero sicura che sarebbe stata un’estate
indimenticabile, e sotto
molti punti di vista lo è stata, e in parte è
tutta colpa mia. Mia, perché mi
sono vergognata di ciò che ero, di ciò che io
sono veramente, coi miei pregi e
i miei difetti e ho fatto credere di essere la figlia di
chissà quale
importanza della musica nel mondo della musica, e tutto per poter
essere
accettata dal gruppo di Tess.
E quando
è successo, cosa ho provato veramente?
Ho provato
la sensazione di essere usata, di essere bloccata, di non essere
più io, di non
avere più la mia identità, di diventare parte del
sistema di Tess e forse è per
questo che inconsciamente cercavo l’amicizia di Caitlyn,
perché con lei potevo
essere la vera Mitchie. E quando poi lei ha scoperto chi ero veramente
e non ha
detto nulla ho capito in fondo che lei era quella giusta e non Tess.
Ma il
fatto più brutto è stato quando lui, Shane, il
cantante stanco della vita
imposta dalla casa discografica, si è sentito tradito da
colei che era
diventata sua amica, cioè io. E’ vero eravamo
diventati amici e in maniera
molto spontanea, se tralasciamo il primo incontro quando io, coperta di
farina
gli ho dato del maleducato, e devo dire che essere sua amica era bello,
perché avevo
visto il vero Shane, così diverso dalle pagine patinate dei
giornali.
Mi ricordo
il giorno in cui mi ha fatto sentire la sua canzone, così
diversa dalle solite,
così spontanea, era semplicemente bella. E poi quando siamo
usciti in barca,
quando abbiamo parlato e lui ha insinuato il fatto che io fossi gelosa
delle
ragazze che facevano la fila davanti alla sua casetta,
perché lui aveva
iniziato questa specie di caccia al tesoro per trovare la voce della
ragazza
che lo aveva stregato e che gli aveva ricordato la gioia della musica,
ho
sentito che qualcosa di bello e profondo era nato da entrambe le parti.
Sono stata
male quando Tess mi ha tradito per la prima volta, soprattutto per lui,
ma l’aver
vicino Caitlyn mi ha aiutato, avere vicino lei e la sua
vivacità mi ha aiutato,
e quando ha detto che mi avrebbe accettata nel suo gruppo per
concorrere alla
Final Jam, ho capito che lì in avanti l’estate
sarebbe migliorata nettamente.
Abbiamo provato, dalla mattina alla sera, migliorando quella mia
canzone, ma il
secondo tradimento di Tess mi ha ferito forse più del primo.
Mi sono sentita in
colpa per Caitlyn, perché lei in fondo non
c’entrava nulla nell’assurda disputa
tra me e Tess, ma per fortuna Brown ci ha gettato il salvagente e io
con l’ultimo
barlume di speranza sono riuscita ad afferrarlo.
Sono salita
sul palco col cuore in gola, agitata terrorizzata dalla folla, ma
soprattutto
da lui, perché sapevo che lui era lì. Poi ho
fatto un respiro e mi sono detta
che quella sono io e che anche gli altri mi dovevano accettare, ho
chiuso gli
occhi e ho iniziato a cantare. Cantavo per me, per i miei genitori che
si erano
sacrificati per farmi venire a Camp Rock, per Caitlyn che mi aveva
accettato
dopo tutto ciò che avevo combinato e poi ho sentito la sua
voce.
Stava cantando
la canzone che mi aveva fatto sentire in riva al lago e in quel momento
esatto
ho capito che l’aveva scritta per la ragazza dalla voce
misteriosa e ho
collegato che io ero l’unica che non si era messa a cantare
davanti a lui, perché
ero sicura di non essere io quella ragazza, ma invece in quel momento
ho capito
che quella canzone era per me, per l’insignificante Mitchie,
e che me l’aveva
dedicata lui.
E poi
come attratta da una forza misteriosa, sono andata verso di lui e
lì gli ho
preso la mano, che poi lui ha intrecciato con la mia e guardandolo
negli occhi
ho letto la gioia nell’aver finalmente trovato la ragazza
misteriosa, e la
sorpresa nel vedere che quella ragazza ero io. Ci siamo guardati a
lungo e poi
dietro le quinte mi ha parlato nuovamente dandomi un nuovo appuntamento
per un
nuovo giro in canoa e da lì ho iniziato a contare le ore che
mi dividevano da
quell’escursione. Anche durante l’ultima canzone di
gruppo non ho potuto starti
lontano, sei una calamita che mi attrae a te.
Adesso sei
chissà dove, con gli altri componenti dei Connact3, io ho
lasciato la sala
avevo bisogno di stare un po’ da sola a pensare. Guardo la
luna che si specchia
nelle acque del lago fantasticando sul momento in cui sarò
lì con Shane dove
finalmente potremmo parlare a quattr’occhi senza nessuno che
ci interrompa.
Sono ancora
immersa nei miei pensieri quando sento che qualcuno si è
avvicinato e mi ha
preso per mano, non ho bisogno di voltami per capire chi è.
Sento che mi si
avvicina e mi sussura: “Credi che sia tardi per una gita in
canoa?”
Arrossisco,
ringrazio che sia buio e che non mi possa vedere, annuisco
perché ho paura di
sentire la voce tremare. Mi prende per mano e ci avviciniamo alla riva
dove
sono disposte in maniera ordinata tutte le canoe con i rispettivi remi,
e ne
prendiamo una. La mettiamo in acqua e ci saliamo sopra, ci spostiamo un
po’
dalla riva e poi iniziamo a girare intorno come l’altra
volta. Mi aggrappo al
bordo per paura di cadere, sento che ridi e che mi dici:
“Stai tranquilla
Mitchie, non succederà nulla, non ti farò cedere
in acqua, anche perché se tu
cadi , allora di conseguenza cadrei pure io e non ne ho molta
voglia!”
“Va
bene, se lo dici tu allora devo stare tranquilla? Senti, Shane, mi
dispiace
veramente per tutto quello che è successo, non…
“ non faccio in tempo a finire
la frase che tu ti sei sporto in avanti e mi hai messo una mano sulla
bocca
“Sai che
a volte parli decisamente troppo? Mi sa che dobbiamo trovare un modo
per farti
stare un po’ più zitta… che ne
dici?” continui ad avvicinarti eliminando la
distanza che c’è tra noi e poi togli la mano che
era ancora sulle mie labbra e
mi baci. E’ un bacio dolce, come sei tu mi trovo a pensare, e
non posso fare
altro che rispondere. Solo quando sentiamo l’aria mancarci ci
separiamo
entrambi. Abbiamo entrambi il fiatone, però sorridi ed
è lo stesso sorriso
compiaciuto che è anche sulle mie labbra.
Continui
a guardarmi con quello sguardo sornione e poi mi dici: “Dai,
dopo questa cosa è
meglio tornare a riva.”. E io come ovvio che fosse annuisco.
Raggiungiamo la
riva, tiriamo in secco la canoa e tu mi prendi per mano portandomi dove
mi hai
fatto sentire la canzone, ci nascondiamo dietro a un albero e
lì al sicuro
sulla terraferma continui il tuo esperimento per tenermi zitta, e devo
ammettere che funziona piuttosto bene.
Continuiamo a baciarci e nonostante tutto quello che sta succedendo mi sto trovando a pensare che questa è stata davvero una grande estate!