Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Corvo_Nero    07/01/2015    1 recensioni
Un caso spinoso ma apparentemente ordinario si trasforma in una trappola mortale per il collega di Steven Warden, che lo trova assassinato nel suo appartamento. Si ritrova solo e senza nessuno di cui fidarsi.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un'altra giornata lunghissima volgeva al termine, il sergente Steven Warden risaliva i gradini del palazzo aggrappandosi stancamente al corrimano; non aveva più il fisico scattante di un tempo, i capelli grigi tirati all'indietro iniziavano a divenire sempre più radi, mentre una vecchia ferita alla coscia duoleva nelle giornate di pioggia invernali. Infilata la chiave nella toppa si accorse che la porta era solamente socchiusa, una scarica di adrenalina lo fece mettere sul chi vive, impugnò istintivamente la pistola e penetrò nell'androne del palazzo, avvicinandosi all'ascensore e notando che si trovava al quarto piano... Il suo piano.
Decise di salire a piedi per non allertare l'intruso, una mano con la pistola e l'altra armeggiando col cellulare per chiamare Dingo, il suo collega e avvisarlo della situazione. Erano entrambi consapevoli che si erano addentrati in un caso estremamente spinoso, le tracce dei trafficanti d'armi li avevano condotti fin nel distretto di polizia, avevano raccolto sufficienti indizi per stabilire che una talpa (o peggio) nel dipartimento stesse ostacolando le indagini. Da giorni ormai non dormiva, viveva con il dito perennemente sul grilletto, anche se non saldamente come in quel momento.
Ogni passo, su ogni gradino, faceva accelerare il battito del suo cuore tanto che pensò che potesse sentirlo rimbombare nel corridoio del palazzo. Arrivato al quarto piano vide una scia di sangue partire dall'ascensore e dirigersi verso il suo appartamento.
Il cellulare di Dingo squillava a vuoto e più si avvicinava al suo uscio, con la pistola puntata davanti a sé, più gli pareva di sentire una cantilena a lui ben nota...
"La sua suoneria, è nell'appartamento...!"
Raccogliendo tutte le sue forze e concentrazione spalancò la porta del suo appartamento e si diresse immediatamente nella stanza alla sua destra, la camera da letto... Deserta. Proseguì nel corridoio e si diresse nel salone con cucina da cui proveniva la suoneria del cellulare di Dingo, le chiazze di sangue aumentavano.
E lo vide, con la schiena poggiata sul frigorifero, sangue dappertutto, la camicia imbrattata di sangue e vari fori di proiettile, Raphael "Dingo" Martins, suo collega da 10 anni, morto. Con una rabbia che lo stava divorando, Warden completò il controllo dell'appartamento, chiuse porte e finestre con un fazzoletto e si avvicinò al cadavere del suo collega. Le macchie di sangue erano ormai brunastre, non si vedevano dalla sera prima, probabilmente doveva essere successo in tarda mattinata, inutile controllare se avesse battito.

L'ultima volta che si parlarono al telefono su una linea sicura, Dingo era completamente fuori di sé, disse che doveva solo pagare in anticipo un suo informatore e avrebbe ottenuto prove schiaccianti. Le cose non erano andate come previsto. Per colpa della sua mania di fare di testa sua ora Dingo si sarebbe presto ritrovato sul freddo tavolo metallico del medico legale.

Warden iniziò a guardarsi attorno, doveva cercare di ricostruire gli ultimi momenti del suo collega. Martins aveva ancora in mano il suo cellulare, probabilmente  stava per chiamare qualcuno quando ha perso i sensi, ferito a morte.. è possibile che il suo assalitore lo avesse seguito e avesse colpito nel momento più opportuno, ma che non fosse riuscito a freddarlo immediatamente; aveva una copia della chiave, è probabile che fosse stato colto di sorpresa ed avesse provato a rifugiarsi qui; lo stabile era in periferia ed era quasi del tutto disabitato, più tardi avrebbe provato a interrogare gli odiosi vicini sperando di cavar loro fuori qualcosa, ma dubitava fortemente che avrebbe ottenuto risultati soddisfacenti, tra tossici e ex membri delle gang, non poteva sperare in molto senso civico.
Il fatto che nessuno avesse ancora chiamato la polizia gli fece pensare che la sparatoria si fosse svolta altrove e che Dingo si fosse trascinato, morente, nell'appartmento, l'unico luogo sicuro che gli sarà venuto in mente.

Mentre Warden stava vagliando numerose ipotesi, in lontananza, iniziò a sentire le sirene delle volanti avvicinarsi rapidamente. uscì nel corridoio e, scortato da due agenti in divisa, vide il Tenente  Michael Jacobson, degli Affari Interni; da secoli lo braccava come un segugio, intenzionato a strappargli il distintivo, stavolta avrebbe avuto più argomenti del solito.

"Vedo che ogni volta che ci sono casini tu sei nei paraggi, 'Steve'. Chissà perchè però sono stupito di trovarti sulla scena di una aggressione." disse col suo inconfondibile ghigno strafottente fissando negli occhi Warden, impietrito e preoccupato.

"Abbiamo ricevuto una chiamata anonima, sergente, dobbiamo ispezionare il suo appartamento." disse calmo uno degli agenti. Warden non aveva nulla da nascondere dopotutto, fece loro strada e li introdusse in cucina, nessuno proferì parola quando videro il cadavere, con la schiena appoggiata ai mobili della cucina, una pozza di sangue rappreso.

"L'ho già trovato così, Mike e se fossi abbastanza intelligente chiameresti la scientifica e ti toglieresti dai piedi per far fare il lavoro ai poliziotti veri."

"Per te Tenente Jacobson e non dimenticartelo" Evidentemente non gradiva schermaglie e provocazioni tanto quanto non gradiva la persona di Warden e lui lo sapeva bene ma non resistette alla tentazione di punzecchiarlo, come faceva spesso insieme al suo defunto compagno; glielo doveva, avrebbe apprezzato sicuramente. "Vedremo quanto avrai da ridere nella sala degli interrogatori, ammanettatelo."

"Mike, andiamo, lascia perdere un attimo queste stronzate e rifletti, ero tutto il giorno reperibile alla radio e stamattina ero al dipartimento con decine di testimoni, stai facendo l'ennesimo errore e stavolta non ci sarà il capo a pulirti il sedere!" Ma non volle sentire ragioni, i solerti agenti eseguirono l'ordine e Warden uscì, ammanettato, dal suo appartamento; fuori aveva iniziato a piovere.

La notte sarebbe stata lunga, molto lunga...

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Corvo_Nero