Per Rinoa XD Scritta ieri notte di getto XD
Spero ti piaccia tesoro XD
.: Mancare :.
“ Fallito.”
Una voce familiare proruppe nei suoi pensieri interrompendoli.
Era una voce dura, femminile e autoritaria.
“ Che onore averla qui, Professoressa Trepe...”
Calcò volutamente sul titolo ma non si voltò.
La sfidava, come sempre.
La guerra e la sconfitta l’avevano cambiato, certo, ma non riusciva a farne a meno con lei.
Seifer non aveva mai considerato Quistis un’insegnante.
D’accordo, era forte e dotata - non era da tutti diventare SeeD così in fretta - e gli alunni la adoravano - tanto da crearle un fan club.
Per non parlare delle sue lezioni, sempre interessanti e facilmente apprendibili.
Ma... rimaneva pur sempre la sua amica di infanzia - sì, aveva ricordato tutto anche lui, non era stato difficile.
E Quistis era quella ragazzina - un po’ maschiaccio - che sin da piccola aveva la mania del comandare e dell’ordine.
Agli occhi di Seifer, anche se inconsciamente nel periodo in cui viveva al Garden, era sempre quella bambina e quindi una sua pari.
“ Non sono più una professoressa.”, lo riprese calma. “ Tu piuttosto, dovrei chiamarti ‘pescatore fallito’?”
“ Qualcosa la prendo.”
“ Sì. Aria.”, decretò la giovane donna. “ Sono venuta a prenderti.”
“ Che onore.”, commentò il biondo, fissando la canna che teneva in mano.
Era un modo come un altro per passare quel suo auto inflitto esilio, non voleva e non poteva tornare al Garden: non dopo quello che era accaduto.
“ Alzati e vieni al Balamb con me.”
“ Perché dovrei?”
Sapeva che era lì per quello.
“ Perché devi finire gli studi.”
“ Non mi interessa.”
Quistis sospirò.
Anche lei conosceva il ragazzo e sapeva quanto fosse testardo.
Si inginocchiò accanto a lui fissando l’acqua.
“ Devi tornare anche perché ci manchi.”, ammise seria senza guardarlo, ma per la prima volta sentì gli occhi del giovane puntati su di lei.
“ Mancato? Al gallinaccio scommetto.”, ironizzò Seifer.
Non credeva a quelle parole - ma, in realtà, desiderava fossero vere.
“ Zell forse non vorrebbe rivederti, ma ti ignorerebbe. Squall, beh... il Comandante ha bisogno del suo rivale.”
“ Certo. Come no.”
“ D’accordo forse a Squall non manchi poi così tanto. Ma a Rinoa sì.”
Seifer la fissò scettico. Sapeva che legami c’erano tra il suo antico rivale e la sua ‘amica’, e non voleva incorrere nelle insensate gelosie del suo antico rivale - si ricordava ancora quanto fosse legato ad Ellione - e di certo Rinoa non era così stupida da mostrare un’inesistente mancanza.
“ Provane un’altra. Di certo non manco a Irvine. Pensa solo alle sottane femminili e a Selphie. E questa è troppo presa dai suoi stupidi festival e dal Giornalino del Garden.”
Quistis si sedette e lo guardò, specchiandosi negli occhi chiari del giovane.
“ Visto che sei così bravo, chi manca del gruppo?”
“ Fujin e Rajin! Forse a loro manco.”, commentò, ricordandosi dei due fratelli.
“ Ritenta.”, sospirò la bionda.
“ Non c’è nessun altro.”
“ E io chi sono, idiota?!”, lo riprese con un’occhiata assassina.
“ Tu? Ti manco?”
“ Sì. Perché altrimenti sarei qui?”, gli sembrava quasi di parlare con un bambino, ma forse era normale.
Seifer era ormai disilluso dalla vita e il peso dei suoi errori di sicuro gravava sulle sue spalle.
Andava rassicurato e non rimproverato.
“ Non lo so. Perché sei qui?”
“ Per te. voglio che tu torni con me al Garden.”
“ Ma non ti piaceva Squall?”
“ Il mio affetto per lui era fraterno. Infondo vedere delle persone silenziose e sole, porta gli altri ad avvicinarsi...”
“ Sei qui per pietà?”, la voce di Seifer assunse un tono seccato e in risposta la bionda sospirò, alzandosi.
“ No. Solo per riportarti a casa e per averti vicino a me.”
Quistis gli porse la mano.
Era un gesto più che altro simbolico, ma significava molto per Seifer.
Significava che le sue parole erano vere e che lei voleva stare con lui come quando erano bambini - o forse anche per qualcosa di diverso e di più profondo.
Sorrise e si alzò senza accettare la mano.
“ D’accordo. Verrò a vedere un po’ come è la situazione. Infondo devo proteggere una fanciulla indifesa da degli idioti come Zell.”, concesse con il suo solito tono strafottente. “ È l’obbligo di ogni Cavaliere.”
“ Certo, Seifer.”, la giovane donna ridacchiò, portandosi una mano alla bocca.
“ Certo.”, ripeté Seifer prendendola, coraggiosamente per mano e condurla al trasporto che li avrebbe riportati a Balamb.