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Autore: Lily_Malandrina    07/01/2015    1 recensioni
A volte si ha solo voglia di scappare dalla realtà
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Helen camminava. Non aveva idea di dove stava andando, sembrava quasi che i piedi avessero una volontà propria. I pensieri le si affollavano nella testa. Non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo, non si sarebbe dovuta lasciare andare così. Soltanto un nome aleggiava nella sua mente. Erik. Da quando l'aveva conosciuto, circa sei mesi prima, non aveva potuto fare a meno di pensare costantemente a lui, quasi fosse un'ossessione. I capelli mossi, talmente neri che sembravano avere dei riflessi bluastri. Gli occhi grigi, calmi e allo stesso tempo tormentati.

Scosse la testa, tentando di allontanare quei pensieri. Lui era stato chiaro dopotutto, quando aveva riferito a James cosa pensava di lei. “Non è abbastanza carina, non è abbastanza intelligente, non è nemmeno così simpatica come tutti pensano”. “Non abbastanza”. Quelle parole le rigiravano nella testa, come a volerle ricordare quanto poco valesse.

Presa dalla rabbia, sferrò un calcio a un ammasso di foglie. La strada che aveva preso era coperta di foglie secche, che scricchiolavano a ogni passo. L'inverno non era lontano. L'aria fredda le accarezzava il viso, facendola rabbrividire. Si strinse nel cappotto e intanto iniziò ad osservare gli alberi alti da cui era circondata, cercando di trovare qualcosa da fotografare. La fotografia l'aveva sempre rilassata e aiutata a riordinare le idee. La macchina fotografica le sbattacchiava sul petto ad ogni passo, quasi a ricordarle che era ora di utilizzarla e non di camminare senza far niente. Finalmente individuò un punto che le sembrava adatto. Il sentiero diventava una scala tortuosa, con un corrimano in freddo metallo nero. Gli alberi erano così alti che si riusciva a stento a vederne la cima. Erano spogli e coprivano quasi totalmente il cielo, lasciano trapelare pochi pallidi raggi di sole. L'inquadratura era perfetta.

Helen si chinò, afferrando la macchina fotografica. Stava quasi per scattare quando si sentì chiamare.

-Helen!

Avrebbe riconosciuto quella voce anche se fosse stata in mezzo alla folla. Si irrigidì e si voltò, ma non rispose.

Erik stava correndo verso di lei. Il viso, di solito pallido, era di un rosso acceso, quasi avesse corso per raggiungerla e sulla guancia si intravedeva l'ombra di una mano, lo schiaffo che prima Helen gli aveva dato. Si fermò a circa un metro da lei, osservandola con quei suoi occhi grigio mare.

-Dobbiamo parlare.

-Oh davvero? Io non ho più nulla da dirti -, ribatté Helen, girandosi per scattare la fotografia.

-Quello che ho detto a James, non era quello che intendevo.

-In realtà penso che fosse proprio quello che intendevi. Come hai detto che sono? Mmm, fammi pensare... ah sì, non abbastanza!

-Non era la verità...

-A me sembravi piuttosto convincente. Se non sono abbastanza per te perché ti sei preso la briga di conoscermi quando sono arrivata? Perché mai chiedermi di uscire? Perché mi hai baciato? - disse lei, interrompendolo. Non aveva intenzione di farsi insultare ancora e, anzi era pronta a tirargli un'altra sberla se si fosse avvicinato ancora.

-Se tu mi avessi lasciato finire di parlare avresti capito che..

-Che cosa? - l'interruppe di nuovo Helen, con le mani che fremevano dalla rabbia. Gli occhi erano lucidi, come se stesse tentando di trattenere le lacrime.

-Che non sei abbastanza di quelle cose! - esclamò Erik, quasi urlando per farsi sentire da lei – Non sei solo abbastanza carina, sei stupenda. Non sei abbastanza intelligente, sei molto più intelligente della maggior parte della gente che conosco e hai un umorismo che ti conquista. Ti ho voluta conoscere perché mi incuriosivi, eri diversa dalle solite ragazze che ci sono qui. Non hai mai avuto paura di mostrarti per quella che eri, con le tue abitudini e le tue stranezze e questo mi ha conquistato! Non sei abbastanza per me. Sei molto più di quello che merito.

Erik aveva pronunciato quelle parole con una forza che Helen non gli aveva mai attribuito. Helen era senza parole.

-Ti amo – disse poi lui – Pensi di poter stare con una persona che pensa questo di te?

Pose quella domanda con gli occhi che fremevano di dubbi. Helen lo guardò per un secondo. Poi gli gettò le braccia al collo e lo baciò con tutta la forza che aveva, con tutto l'amore che sentiva, accarezzandogli la guancia che solo mezz'ora prima aveva colpito.

Dopo poco si scostò e disse – Aspetta – e chinatasi, fece la fotografia a quel paesaggio magnifico. Quel luogo le sarebbe stato nel cuore per sempre. Quindi si voltò e prese per mano Erik, che le sorrideva, e s'incamminarono, senza mai smettere di guardarsi.  

  
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