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Autore: Loveless    18/11/2008    5 recensioni
Era rimasta lei, da sola.
[quaranta secondi, soltanto quaranta tutto sta per finire]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misa Amane
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Clocks [40 seconds]
Era rimasta lei, da sola.


Misa prese fra le dita la catenella dell’orologio e cominciò a farlo dondolare avanti ed indietro, ascoltando il silenzio scandito dal ticchettare dei secondi.
Se Rem fosse stata ancora viva le avrebbe girato intorno, le ali che battevano senza rumore, ed avrebbe tentato di farla ragionare.
Ma, come Kira, anche Rem era morta.
Era rimasta lei, da sola.
Si attorcigliò l’orologio attorno al polso ed aprì il quaderno con mani ferme [quaranta secondi, soltanto quaranta tutto sta per finire]
Era carino, il Death Note, a pensarci bene. Aveva una grana morbidissima sotto i polpastrelli, il rumore della pagina che scricchiolava sotto la punta della penna era piacevole da ascoltare [trentacinque] ed aveva un buon odore quando l’inchiostro della biro veniva lasciato ad asciugare. Misa avvicinò il viso al suo nome e se ne riempì le narici [trenta, ma quanto tempo manca ancora]
La ragazza si domandò da dove venisse quell’orologio così antiquato che teneva in mano. L’aveva trovato in una vecchia scatola di cartone [venticinque] sotto il suo letto, dove da bambina teneva le cose che le erano più care. Ricordò, all’improvviso, che suo padre glielo faceva volteggiare davanti agli occhi [venti] quando era molto piccola, mentre lei tentava di afferrarlo ridendo. Quando sarebbe stata grande quell’orologio sarebbe stato suo, le diceva. Era un vecchio cimelio prezioso, andava tenuto bene.
Il suo Kira [quindici, ancora un poco e sarò da te] contava i secondi personalmente, muovendo appena le labbra per scandire il tempo, ed in quei momenti era bellissimo, così concentrato e reale, non come la fotografia in bilico sul comodino con la candela accesa accanto, quella che si ricordava di accendere ogni sera da quando lui era morto [undici, dai Misa resisti che è quasi fatta] e che avrebbe acceso anche quando sarebbe stata inghiottita dal nulla che l’attendeva dopo il trapasso [dieci, ti prego fa che lui sia là ad attendermi]
Il Death Note cadde vicino ai suoi piedi, quando le ginocchia cominciarono a tremare e lei si afferrò l’orlo della gonna nera per cercare in qualche modo di calmarsi [nove, aiutami aiutami!], la paura di non trovarlo nell’altro mondo era troppa [otto] ma non c’era mai stato altro da fare, non ce l’avrebbe più fatta a piangere sulla sua tomba e a parlare da sola [sette] e a vergognarsi stupidamente per il rimmel sbavato sulle guance e per il rossetto messo troppo in fretta che comunque la fotografia muta del suo amore non avrebbe più potuto notare [sei], ma nonostante questo lei si metteva a cercare un fazzoletto nella tasca del giubbotto per darsi una sistemata [cinque]; in quel momento non le importava più, stava per morire e così l’avrebbe raggiunto e gli avrebbe chiesto scusa per non essere stata degna di essere la sua spalla e di non averlo saputo salvare [quattro, guarda l’orologio ma questi pochi secondi non passano più] come Gelus e Rem avevano invece fatto con lei che se invece fosse morta subito sarebbe stato meglio per tutti [tre, oggi è san Valentino non lo sapevo ha smesso di importarmi tutto da molto tempo ormai], forse Kira sarebbe stato ancora vivo a quell’ora, chi avrebbe potuto dirlo [due, chi gli porterà adesso i fiori al cimitero per ringraziarlo di essere esistito], ma tanto per essere sicura lei si sarebbe scusata anche di questo prima di avviarsi insieme a lui nel luogo dove tutti andavano, come le aveva detto Rem, che doveva essere un posto così triste e freddo che era davvero brutto starci da soli… [uno, e chi li porterà sulla tomba di Misa-Misa?]
L’orologio si frantumò sul pavimento ed il ticchettio cessò.


NOTE: La mia prima fanfiction nel fandom di DN doveva per forza essere breve e concisa, ed in effetti è breve, di seicento parole esatte. Avrei preferito fare una flashfic riguardo il personaggio di Misa, ma ridurre la storia di cento parole sarebbe stato solo dannoso... Comunque sia, questo pezzo è venuto fuori in piena follia post finale, quindi non troverete scritto nulla che possa assicurarvi che sono perfettamente sana di mente e/o in possesso di una qualche facoltà mentale che in questo momento non si stia disperando per come è finito il manga.
PS: Visto che non ho ancora potuto mettere le mani sul volume in cui si parla dei genitori di Misa e della loro morte (ebbene sì, lo so solo perchè me l'hanno spoilerato) non ho la minima idea se questa mia storia dell'orologio sia stata usata nel manga o meno. Se ho combinato qualche disastro vi prego di tirarmi le orecchie e correggermi ^^
  
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