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Autore: Giorgia Lolli    09/01/2015    1 recensioni
In un futuro indeterminato il mondo è stato suddiviso in nove Fazioni(Libri e Light Novel, Film, Fumetti, Videogiochi, Cartoni Animati, Anime, Manga, Teatro, Serie TV) distinte tra loro e separate da pareti di plastiglass indistruttibili. Questi muri trasparenti sono stati in modo da far vedere ciò che avviene nelle Fazioni limitrofe ed allo stesso tempo evitare possibili passaggi di persone o informazioni. Chi spera di conoscere le Fazioni fuori dalla sua viene arrestato e portato nel Nulla, un luogo che nessuno conosce e vuole conoscere.
In questa distopia creata dai fandom e da chi vuole separazione tra i vari tipi di comunicazione l'unico filo(apparentemente) conduttore è la musica, unico mezzo ancora indenne.
Non ci si ricorda nemmeno più come fosse il mondo prima delle divisioni, ma cosa succedesse se qualcuno iniziasse a covare una rivolta sotto le Fazioni?
Venti protagonisti per nove Fazioni Reali ed una Fantasma.
Molti mi odieranno per questa storia dove le caratteristiche vengono accentuate ed i difetti marcati fino all'esasperazione. Ovviamente è tutto frutto di fantasia, dove i fandom ricoprono il ruolo delle religioni ormai morte e diventano essi stessi fondamentalismi ed estremismi.
[Attenzione: possibili cambiamenti delle note]
Buona lettura.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Il messaggio acustico

America del Nord- Fazione dei Videogiochi

Ezio corse più che poté. Benché esile l'allenamento del Quartiere Assassino dov'era cresciuto stava dando i suoi frutti. Si nascose dietro un cassonetto in un vicolo ansimante cercando di regolare il respiro. Nuvolette di vapore gli uscivano dalla bocca in quella fredda giornata nella fazione Giocante, ma non aveva corso per tenersi caldo. Il cuore gli martellava così forte in petto che sperò non lo tradisse, non quella volta almeno. Aveva avuto tante occasioni per farlo, come il primo amore, l'essersi immischiato in una rissa e quando a scuola l'avevano attaccato alla macchina della verità per sapere se aveva smontato lui le tubature. Dal panico aveva iniziato a battergli il cuore, poi aveva smesso di botto e lui aveva perso i sensi.
Un Ezio che soffriva di cuore. Nulla di grave, ma abbastanza da creargli qualche problema. Non sapeva se fosse peggio quello o il mondo dove viveva. Nella Fazione Giocante, infatti, era reato non passare ore davanti a qualche schermo luminoso a giocare ai videogiochi. Il nome poteva tradire, ma ben pochi andavano in giro a giocare all'aria aperta. Molti stavano rintanati in casa il settanta percento della loro giornata, chi giocava fuori erano per lo più i Bulletti e gli Imperiali. I primi se la prendevano solo se c'era una faida con un altro gruppo, i secondi facevano la ronda per controllare chi era fuori se aveva fatto il minimo di dieci ore davanti ai videogiochi. Sarebbe stato il sogno di ogni Nerd, ma non di Ezio.
Odiava quel posto con tutto se stesso e benché la miopia lo rendesse autorizzato a fare meno ore(da dieci a sette), doveva fare i conti con tutto il mondo che gli girava intorno. I suoi fratelli, ad esempio, con i nomi di Assassin's Creed Rinascimento, gli allenamenti a cui era tenuto come se gioco e vita reale si fondessero e le lezioni alla Scuola Pubblica del Male. Era una normalissima scuola, ma era stata chiamata così poiché si trovava nel Quartiere Crash Bandicoot. Ezio non vedeva l'ora di andarsene da quelle mura e le medie sembravano la sua unica salvezza. Una serie di piccole scuolette che popolavano il Quartiere Calcistico nella zona Inazuma Eleven. Il passo successivo sarebbe stato il Liceo e già sognava di andare nel Quartiere Enigmistico a studiare archeologia e geologia. Non tanto per le materie in se, ma per essere nel Quartiere Enigmistico, quella che lui riteneva veramente casa sua.
Dei passi si sentirono lungo la strada principale ed Ezio di raggomitolò ancora più dietro al cassonetto premendo le ginocchia sul costato per paura che il cuore ne uscisse fuori.
Stai calmo.” si disse “Non è mai stata qui, stai calmo.”.
<< Ezio!>> lo chiamò una voce dolce come il miele ed allo stesso tempo spietata come una motosega<< Ezio, dove ti sei nascosto?>>.
Stai calmo.” si ripeté trattenendo il respiro “Stai calmo, non ti troverà.”.
<< Andiamo, Ezio! Non farmi arrabbiare.>> continuò la voce femminile e familiare<< Se ti trovo, io poi sono guai! Ti avverto!>> e si allontanò dal vicolo. Ezio si lasciò scivolare letteralmente sull'asfalto con un sospiro di sollievo, poi infilò le cuffie nelle orecchie e fece partire la musica. Aah, la musica. Era il suo unico svago in quel posto. A parte le musichette dei giochi Arcade, alcune erano veramente belle da ascoltare, inoltre ogni tanto arrivavano delle canzoni anche dai Centri di Raccolta. Purtroppo era così raro che le colonnine a forma di Jukebox, presenti una per ogni Quartiere, giacevano in stato di abbandono. Sporche e non ricontrollate regolarmente, rimanevano inutilizzate anche quando la spia delle novità lampeggiava per almeno tre giorno. Solo quella del Quartiere Calcistico era sempre in ordine ed il merito era tutto di Ezio. Rimpiangeva solo di non essere riuscito ad aggiustare le lampadine della consolle che nel corso del tempo si erano fulminate. A causa di ciò era costretto ogni giorno ad infilare il cavetto USB dell'MP3 per vedere se era arrivato qualcosa di nuovo. Il risultato era praticamente sempre lo stesso: niente. Così, pur di non tornare a casa, si metteva a ripulire il Centro di Raccolta e a sistemala dove c'erano rotture o possibili guasti. Il risultato era che si presentava come il migliore Centro della Fazione Giocante.
Ezio aveva scelto quella per non destare sospetti e perché era la più vicina. Nel Quartiere Assassino lo conoscevano tutti(difficile non riconoscerlo), nel Quartiere Enigmistico sarebbe stato troppo ovvio agli occhi di sua madre, mentre il Quartiere Survival-Horror era fuori discussione. Tra nebbia ovunque e mostri che potevano spuntare da qualsiasi parte in qualsiasi momento, il fatto che non gli fosse venuto un attacco cardiaco quando c'era passato per sbaglio era un miracolo. Il Quartiere Calcistico era l'ideale, eccetto per quella piccola cosa...
<< Ehi!>> gridò qualcuno facendolo irrigidire ed istintivamente staccarsi le cuffie dalle orecchie<< Che ci fai qui, nanetto?>>.
<< Ah! Non riportarmi da mia madre!>> esclamò Ezio scattando in piedi nel suo metro e dieci di altezza. Per avere tredici anni era molto basso.
<< Sei un Fulminetto?>> domandò il ragazzone che aveva davanti scrocchiando le dita con fare minaccioso. Ezio deglutì mentre iniziava a sudare freddo. Ecco la piccola cosa del Quartiere Calcistico: la faida tra Fifoni e Fulminetti. I primi giocavano praticamente solo a FIFA ed i secondi solo ad Inazuma Eleven. Alcuni non avevano pregiudizi, ma la maggior parte erano radicali estremi. Se avevi la sventura di imbatterti in uno dei loro scontri a botte e pallonate potevi rimanere gravemente ferito.
<< No, assolutamente.>> si affrettò a dire Ezio mentre altri due ragazzi sopraggiungevano per menarlo.
<< Però la faccia da Fulminetto un po' ce l'ha.>> incalzò uno dei nuovi venuti scrocchiando il collo. Probabilmente erano i capelli castani ricci e gli occhi calamitosi dietro agli occhiali tondi ed enormi che gli facevano dire questo.
<< Mi chiamo Ezio, come posso essere un Fulminetto?>> si difese il ragazzino deglutendo.
<< Un Assassino? Tu?>> scoppiarono a ridere<< Ti avrei creduto di più se mi avessi detto Sopravvissuto.>> il primo ragazzo caricò il destro.
<< A... Aspettate...>> deglutì e sperò che il cuore non gli facesse qualche scherzo<< Devo solo incontrare una persona, poi tornerò nel mio Quartiere.>>.
<< E chi è? Qualche Fulminetto?>>.
<< Non lo so.>> il ragazzone lo prese per il colletto sollevandolo dal terreno. Situazione peggiore non poteva capitargli<< Giuro, non lo so chi mi voglia incontrare.>>.
<< Spera che fosse uno di noi.>> Ezio serrò gli occhi aspettandosi il primo pugno sul naso che gli avrebbe sfasciato gli occhiali.
<< Ehi!>> esclamò una voce femminile poco rassicurante<< Che lai, Lionel!>>.
<< Do una lezione a questo filo-Ful...>> si bloccò<< Ma... ma...>>.
<< Su, lascia in pace questo ragazzino.>> si sentirono delle dita scrocchiare ed Ezio strinse ancora di più gli occhi<< Oppure te la vedrai con me.>> la presa si allentò improvvisamente ed il ragazzino precipitò a terra in malo modo. Provò a riprendersi in fretta, e si sistemò gli occhiali sul naso.
<< Se è un Fulminetto sono affari tuoi, Marta.>> la minacciò uno degli altri due ragazzi.
<< Gigi.>> il ragazzo s'irrigidì nel sentire la ragazza che lo chiamava per nome<< Tua madre ti sta aspettando per la partita del sabato, come tutti.>> i suoi occhi color azzurro pallido si piantarono minacciosi su Ezio che tremò<< Vi conviene andare.>>.
L'ultimo rimasto senza nome fece per alzare la mano e dire qualcosa, ma lo sguardo della ragazza li fece scappare tutti e tre a gambe levate.
<< Gra...>> provò a dire Ezio, ma Marta lo prese per il braccio e lo trascinò via senza tante cerimonie. In tutto quel trambusto aveva fatto poco caso al suo aspetto fisico tranche che per gli occhi minacciosi. Una cosa alquanto strana, visto che la ragazza aveva corti capelli albini con le punte tinte di nero inchiostro, inoltre aveva quei sessanta centimetri in più rispetto lui. Dimostrava sei anni in più di lui e portava un abbigliamento strano, che ad Ezio ricordava qualcosa, ma non sapeva bene cosa. Da piccolo com'era rimpiccolì ulteriormente, così per calmarsi provò a concentrarsi sul nome della ragazza. Come l'avevano chiamata? Marta? Sì, Marta. Ma non c'era nessuna Marta nei videogiochi, almeno così gli sembrava. Marta, Marta...
<< Enigmarta!>> esclamò colto dall'illuminazione. Se ne pentì praticamente subito perché la ragazza gli scoccò un'occhiata minacciosa.
<< Non chiamarmi così.>> disse glaciale<< O Marta o morto, sono stata chiara?>>.
<< Cri... cri... cristallina.>> balbettò diventando ancora più piccolo. Si fermarono in un vicolo cieco e lei aprì un cassonetto.
<< Entra.>>.
<< Cosa?!>>.
<< Dobbiamo parlare ed all'esterno ci sono troppi Oculi.>> gli Oculi erano delle telecamere praticamente invisibili posizionate in ogni punto possibile. Li usavano gli Imperiali per controllare i Giocanti presenti nella fazione, ma solo pochi sapevano della loro esistenza. Fino a quel momento Ezio aveva creduto di essere l'unico in grado di vederli, e lui era miope.
<< E quello? Non ci vedrà entrare?>> fece notare il ragazzino indicando un pallino lucido nell'angolo del vicolo che riusciva a registrare ogni singolo punto di quel posto. Per tutta risposta la ragazza gli indicò un filo mimetizzato nel muro che collegava l'apertura del cassonetto all'Oculo<< Oh, un sistema di disattivazione a movimento.>>.
<< Ora muoviti, prima che si accorgano che uno si è scollegato.>> Ezio guardò dentro un po' perplesso<< Ah! Che bambino.>> e lo spinse dentro senza tante cerimonie. Il ragazzino gridò mentre invece di cadere in mezzo ai rifiuti scivolava in un condotto segreto ed atterrava su un materasso gonfiabile praticamente introvabile nella Fazione Giocante. Marta lo raggiunse poco dopo giungendo in piedi e facendo un elegante balzo da ginnasta esperta. Ezio si guardò intorno studiando tutto ciò che vedeva e si stupì nel notare un televisore con una serie di DVD. Non li aveva mai visti e rimase particolarmente sorpreso da ciò.
<< Dove siamo?>> chiese alzandosi in piedi e raggiungendo la ragazza che smanettava su un personal computer.
<< Tu sei un Comunicante.>> disse senza mezzi termini.
<< Io sono un cosa?>> la ragazza fece partire una registrazione dal portatile ed Ezio s'irrigidì.
<< Ciao. Io non conosco te e tu non conosci me, ma abbiamo molte cose in comune. Incontriamoci nel Quartiere Calcistico vicino alla discarica il 16 Ottobre alle diciotto.>> disse una voce modificata, poi la ragazza aggiunse<< Sei in ritardo.>>.
<< Tu mi hai mandato quel messaggio?>> la studiò<< Ma tu sei Enigmarta del Quartiere Enigmistico.>> lo fulminò<< Marta, volevo dire Marta.>>.
<< Sì, te l'ho mandato io e... andiamo! Non potevo certo farti venire sotto casa mia, sarebbe stato ovvio.>>.
<< Ma perché? Poteva trovarlo chiunque quel messaggio, no? Se non l'avessi sentito io cosa avresti fatto?>>.
<< Era impossibile che lo prendesse qualcun altro.>> si strinse nelle spalle<< L'unica persona che ascoltava assiduamente la musica come fai tu è scomparsa.>> fece un respiro profondo<< Il mio nome lo hai già capito, ma a me sfugge il tuo.>>.
<< Ezio.>> rispose il ragazzino a sguardo basso<< Quartiere Assassino.>> si guardò intorno<< Continuo ancora a non afferrare perché mi hai portato qui. Sei una pedofila?>>.
<< Cosa!? Ma se avremo due anni di differenza!>> la guardò perplesso<< Tu hai tredici anni, no? Io ne ho quindici. Anzi, li devo ancora compiere.>> Ezio granò gli occhi<< Ma non siamo qui per parlare di questo! Tu hai un dono, sei... sei un mago nell'aggiustare le cose.>>.
<< Non esageriamo, so usare qualche cacciavite.>>.
<< Hai sistemato alla perfezione il Centro di Raccolta qui al Quartiere Calcistico, inoltre ti ho notato mentre risolvevi casi apparentemente irrisolvibili, quando con l'aiuto del cervello ti nascondevi dalla tua famiglia o quando facevi le gare di enigmi nel Quartiere Enigmistico. Tu sei un genietto e non te ne rendi conto!>> gli scompigliò i ricci con la mano in un gesto tenero quanto terrorizzante.
<< Mi sopravvaluti.>> arrossì<< Non sono così bravo.>>.
<< Può essere, ma sei l'unico che mi può aiutare.>> si rabbuiò nuovamente<< Hai mai avuto un amico qui? Un vero amico?>> Ezio scosse la testa. Di una cosa era sicuro, nella Fazione Videogiochi non aveva amici<< Io ne avevo uno. Era come te, geniale, inoltre sognava di andare oltre.>>.
<< Nelle altre Fazioni?>> domandò sorpreso il ragazzino e Marta annuì mestamente.
<< Sì, ma come ben sai non è possibile.>> allargò le braccia ad indicare tutto ciò che la circondava<< Questo l'ha creato lui prima che gli Imperiali lo portassero nel Nulla.>> gli occhi le si infiammarono d'ira mentre serrava i pugni e faceva scattare le braccia verso il basso come un cavatappi<< Voglio ritrovarlo. Per questo voglio andare nelle altre Fazioni. Per questo ho bisogno di te.>>.

-Angolo Autrice-
Bene em...
Che dire, è la prima storia che pubblico su EFP e che comunque pubblico in generale. Se siete arrivati al secondo capitolo vuol dire o che proprio schifo non faccio, oppure che siete abbastanza folli da proseguire assieme a me.
La prima recensione che mi è arrivata è stata neutra e mi scuso per la scarsa descrizione che ho fatto delle Fazioni. Dovrete aspettare dieci capitoli per conoscerle meglio, chiedo venia.
Sappiate, comunque, che la suddivisione è pressappoco questa:

 
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Fazione dei Libri
Fazione dei Videogiochi
Fazione dei Manga
Fazione dei Telefilm
Fazione dei Fumetti
Fazione degli Anime
Fazione del Teatro
Fazione dei Cartoni Animati
Fazione dei Film

Come potete vedere sono territori molto ampi ed avremo modo di conoscerli(io con voi) solo nei prossimi capitoli.
Per esempio nella Fazione Bibliofila io ho descritto praticamente solo l'area di Mosca e San Pietro Burgo. Un nulla, insomma.
Inoltre quando ho creato questo planisfero non avevo ancora pensato alla Fazione Fantasma delle Light Novel, situata in Siberia. Per questo vi dico che bisognerà aspettare fino al decimo capitolo per "ampliare gli orizzionti".
Chiedo scusa per l'inconveniente ed, anzi, ringrazio Miss_Riddle Starkey per la sua recensione. Mi a fatto capire le incomprensioni che si possono trovare nella storia.
Lo ammetto, è di difficile lettura anche per me. Ho cercato di mettere i Fandom più famosi e quelli che conosco meglio, ma se qualcuno ha idee basta che me lo faccia sapere. Sono aperta a qualsiasi opinione.
Grazie comunque per aver letto la storia e spero di non avervi annoiato con questo angolo così lungo, ma mi sembrava doveroso fare alcune precisazioni/ dare alcune risposte.
Ciao e buono studio/lavoro/scrittura a tutti voi.

G.L.

P.S.: Ho pubblicato la storia anche su Wattpad. Lì sono al quarto capitolo.
Se vi può interessare andatela leggere, mi farebbe piacere.
   
 
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