10/01/2015
4 recensioniIl fu Xerxes Break
«Aspetta!»
Break provò ad alzarsi ma le sue gambe non riuscivano più a trattenere il peso del suo corpo e un colpo di tosse improvviso gli fece cadere una macchia del suo sangue sul pavimento.
Glen lo guardò dal corpo del giovane Leo, con cui tempo prima l'albino aveva combattuto fianco a fianco.
«Mi dispiace Cappellaio,– esclamò mentre un sorrisino beffardo gli solca il volto –ma il tempo stringe.»
Detto questo oltrepassò il portale con balzo, seguito a ruota da Vincent.
E così Xerxes Break rimase solo.
Solo ad affrontare il suo destino.
Sbuffò.
E così il momento era giunto...
Ma stranamente non si sentiva soddisfatto, non come aveva invece immaginato di sentirsi.
Cosa c'era che non andava?!
“«Quando usciremo da qui faremo un tea party tutti insieme»”
Le parole di Oz gli tornarono in testa.
Una lacrima scese dal suo unico occhio ormai cieco.
Come poteva averci creduto solo per un momento? Era ovvio che non sarebbero potuti uscire tutti e cinque vivi da lì.
Si passò una mano sul viso, possibile che non poteva fare più niente?
«Sharon e Break non sono ancora arrivati?»
Sussultò.
Perché aveva sentito la voce di Oz?
Break si alzò, capendo da dove veniva quella voce...
«C'è qualcosa lì...– la voce del ragazzino era sempre più vicina –Solo un passo...»
Xerxes capì.
Ma certo, lui era riuscito a oltrepassare quella barriera perché era un figlio del diavolo...
Tese la mano davanti a sé, cercando di parlare in modo chiaro e preciso...
«Mi spiace Volontà dell'Abisso, non sono riuscito a esaudire il tuo desiderio... Ma lascia almeno che, con le mie ultime forze, lascia che gli apra una strada da seguire.»
Le sue dita fredde e lunghe incontrarono quelle calde e corte di Oz.
Break lo tirò a sé, distruggendo la barriera e permettendogli di entrare.
«Break! Cosa ci fai qui?» domandò il biondo.
“Oz... sono felice di incontrarti...”
«Cosa è questa dimensione?»
“Gil? Gil sei tu?”
«Allora eri vivo pagliaccio!»
“Alice! Alice ci sei pure tu!”
«Signor Break ma lei è ricoperto di sangue!»
“Ada... pure tu in questo posto?”
Silenzio.
Sharon? E Sharon dove era?
Dove era la sua Sharon?!
«Break cosa sono quelle ferite??» Oz lo prese per le spalle.
L'albino sorrise.
«Oz caro, non c'è più tempo. Glen Baskerville si è diretto verso il passato utilizzando quel portale– disse, indicando il grande squarcio sul muro, per poi prendere entrambe le mani del ragazzo tra le sue –Anche il nobile Vincent è con lui. Devi inseguirli Oz caro. Tu sei qui per fare qualcosa che solo tu puoi fare no?»
«Si!– rispose il ragazzo –Ragazzi andiam...»
Oz si voltò verso Xerxes, osservando le mani di lui che si erano staccate dalle sue.
«Io resto qui... voi andate.» disse.
«Ma... Break...»
«Sai Oz caro, devo trovare la signorina Sharon... e magari riuscirò a intrattenere per un po' qualche ospite indesiderato, tu mi capisci no?»
Si sentì un singhiozzo strozzato.
Oz aveva capito.
Aveva capito benissimo.
Break... Break stava per lasciarli, per sempre.
«Sì, ho capito... ti capisco Break!» disse.
«Allora andate,– disse il Cappellaio, sorridente –io vi aspetto.»
Quando tutti oltrepassarono il portale le ginocchia dell'albino cedettero, e lui si ritrovò nuovamente a terra.
Non aveva più forze per muoversi...
«BREAK!»
La voce di Sharon lo fece voltare di scatto.
Possibile che lei fosse lì? Come aveva fatto a trovarlo? Lei non era con il gruppo di Oz...
«XERXES STAI BENE?!»
Reim?!
“Che cazzo ci fa quest'idiota qui?! Gli avevo detto di non seguirci!”
«Ragazzi...» mormorò appena Break, mentre la ragazza gli si buttava al collo, seguita a ruota dal castano.
«Sapete... io non voglio morire...»
“Cosa stai dicendo Xerxes?! Cuciti quella bocca!”
«Voglio rimanere ancora qui con voi...»
“Zitto!”
«Accidenti a voi...– un singhiozzo mischiato a una risatina uscì dalle sue labbra –E io che volevo morire da eroe... da... solo...»
«Break! Break non mi lasciare!»
«Sai Sharon... mi spiace di non poter vedere le vostre facce... per un'ultima volta.»
Il suo corpo perse ogni forza, cadendo a peso morto sui due.
“Nobile Shelly... fa che per quante disperazione li attenda... ciò che resti al termine della loro storia sia come quei giorni di sole passati... dona loro... la dolce luce della speranza.”