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Autore: lapoetastra    12/01/2015    7 recensioni
< Non hai paura di morire, Dean? >, chiese Sam.
Il fratello rimase per un attimo in silenzio, soppesando quella domanda di difficile risposta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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< Non hai paura di morire, Dean? >, chiese Sam.
Il fratello rimase per un attimo in silenzio, soppesando quella domanda di difficile risposta.
< Sì, Sam. Certo che ho paura.
Più di quanta ne abbia mai avuto in tutta la mia vita, in qualsiasi scontro con orrendi esseri soprannaturali che abbiamo dovuto affrontare.
Perché so che stavolta non c’è alcuna possibilità di scelta, nessuna via di uscita.
Solo un lungo corridoio, nero e buio, che termina con una porta che mi condurrà alla dannazione eterna.
Sarò scaraventato nella dimora di Satana, circondato dal fuoco, divorato dalle creature infernali, distrutto dalle sofferenze.
Maledizione, certo che ho paura.
Ma non solo di morire e di andare all’Inferno.
Ovviamente questo mi spaventa terribilmente, e se ci penso non riesco a dormire, la notte.
Tuttavia c’è qualcosa che mi terrorizza ancora di più, in un modo ancora più assolutizzante e devastante.
E quel qualcosa è perdere te, Sam.
Sapere che non ti potrò più rivedere mi ferisce come neanche mille spade affilate potrebbero mai fare.
Il fatto che i tuoi luminosi occhi ed il tuo dolcissimo sorriso saranno per me solo un lontano ricordo mi fa tremare, e mi viene voglia di fermarmi nel bel mezzo della strada in cui mi trovo e rannicchiarmi sul terreno in posizione fetale, come facevo quando ero piccolo per scacciare un brutto sogno.
Cerco continuamente di bearmi di ogni tua mossa, di ogni tua azione, fratellino, anche quelle che possono sembrare banali: un battito di ciglia, una mano tra i capelli, un mezzo  sorriso.
Tutte cose che voglio imprimermi nel cervello affinché le possa portare con me all’Inferno e renderlo almeno un po’ più vivibile.
Io ti adoro, Sammy.
La mia vita è iniziata veramente solo con la tua nascita, e da allora i miei giorni sono trascorsi felici, allietati dalla tua presenza e vicinanza.
Nessuna difficoltà è mai stata abbastanza grande da non essere superata, con te al mio fianco, che riesci sempre a confortarmi anche solo con un sorriso o una mano sulla spalla, senza bisogno di parlare.
Ma ora tutto ciò sta per finire, ed è questo che mi spaventa terribilmente.
Quindi sì, Sam, ho paura.
Paura di perderti, e non rivederti più.
Paura di non essere più parte di te.
Paura di non averti più vicino a me.
Paura di non potermi più beare del tuo sorriso, che illumina ogni stanza come mille candele accese.
Ne sono letteralmente terrorizzato, fratellino mio. >
Ma tutto questo Dean non lo disse.
Lo pensò, ma non lo tramutò in parole.
Non voleva che il minore si preoccupasse.
< Nah… perché dovrei? >, rispose invece, cercando di sembrare noncurante. < Ho un anno da vivere. E voglio godermelo al massimo. Quindi, che ne dici di andare ad ammazzare insieme qualche demone, mh? >
Poi, senza dare il tempo a Sam di replicare, salì a bordo dell’Impala e mise la radio a tutto volume, pronto ad affrontare una nuova sfida che lo avrebbe fatto sentire, almeno ancora per una volta, davvero vivo.
   
 
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