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Autore: satakyoya    13/01/2015    1 recensioni
Ebe, una ragazza angelo, e Pan, un ragazzo demone. Lei del PARADISO e lui dell'INFERNO.
Dei pretendenti per i due protagonisti. Pretendenti non desiderati ma costretti a dimostrare il loro amore davanti a tutti e tutto.
due destini che si uniscono, una maledizione che rischia di dividerli. uno scontro che cercherà di unire i due mondi.
Ce la faranno nella loro impresa??? E poi, riusciranno a vivere insieme o saranno condannati a restare divisi da una forza superiore?? Chi sarà questa forza superiore?
Lo scoprirete solo leggendolo e se vi piace recensite!!
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Il giorno seguente andai a scuola. Vicino alla porta trovai Pan che chiacchierava con un amico. Il suo amico si chiamava Imeneo. Era alto, capelli neri e occhi azzurri. Era carino pure lui. Appena Pan mi vide mi salutò e fece segno di avvicinarmi e io lo feci.
“Ehi, Ebe, amore mio!” io lo guardai male, ma dopo poco tornai normale. “Tesoro ti presento un mio amico e un dio del rito nuziale, del regno del PARADISO. Pensa che ha un cugino che è del regno dell’INFERNO. Avrebbe detto a lui di dirmi che mio padre, il re degli inferi, desidera vedermi. Ho persino ricevuto una lettera stamattina da lui. Guarda qui.” mi disse felice. Tirò fuori un foglio in cui in fondo c’era scritto: - Desidero che tu ritorni per comunicarmi tutto. Inoltre, sei il prossimo erede al trono, quindi ti chiediamo di tornare per la sicurezza del regno.-.
“Se volete chiedo a mio cugino di portarvi. State attenti perché per arrivare da tuo padre dovrai attraversare dei pericoli che solo chi vive e lavora lì sa come attraversarli.” Disse Imeneo.
“Ok. Grazie. Accettiamo volentieri.” disse Pan.
“Se è così importante, visto come lo annuncia, dovresti partire subito.” Gli dissi io.
“E lasciarti qui da sola? Non ci penso neanche.”
“Non sono sola!” ribattei io. Ci fu un attimo di silenzio e poi Pan riprese a parlare.
“Ho un’idea! Vieni con me, da mio padre. Così avrò modo di presentarti.”
“Va bene. Ma non in questo momento.”
“Ma io non parto subito.” Disse Pan. Fece ancora un secondo di riflessione, prese la borsa che aveva appoggiato a terra e ci disse:
“Ragazzi e ragazze, scusatemi ma devo andare via. Ci vediamo domani.”
“Ok. A domani.” Dicemmo noi in coro. Poi se ne andò. Successivamente ci salutammo tra di noi e andammo a casa.
   
 
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