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Autore: silviabella    14/01/2015    2 recensioni
"Non era mai uscita con un poliziotto prima di conoscere Dave, e aveva sempre pensato che fossero tutti uomini duri, sempre seri e dalle maniere brusche. Ma Dave è stato una sorpresa: è gentile, sensibile e incredibilmente divertente. La fa ridere in continuazione. Dio, come lo ama. Soprattutto, Dave è il suo migliore amico, e per lei questo significa molto più di quanto lui possa immaginare[...]."
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Solo un altro bacio

Autore: silviabella

Pairing: Starsky/Terry

Parole: 650~

Rating: Pg13

Note: storia ispirata dalla challenge 271: Date Night, della Me and Thee Drabble Community. Doveva essere una drabble, ma la Musa mi ha preso un po' la mano :)

 

 

 

 

Solo un altro bacio

 

 

Un bacio.

"Sei sicura di non volere che resti?" sussurra Dave sulle sue labbra, seducente come il peccato. Lei annuisce con un piccolo sorriso.

"Allora adesso vado," è la terza volta che lo dice, "solo un altro bacio." E un altro. E un altro ancora. Dolce, morbido.

Sono abbracciati sul divano del salotto di Terry da circa un'ora, da quando lui l'ha riaccompagnata a casa dopo la loro serata. Cena e cinema per festeggiare un mese dall'inizio della loro frequentazione.

Non era mai uscita con un poliziotto prima di conoscere Dave, e aveva sempre pensato che fossero tutti uomini duri, sempre seri e dalle maniere brusche. Ma Dave è stato una sorpresa: è gentile, sensibile e incredibilmente divertente. La fa ridere in continuazione. Dio, come lo ama. Soprattutto, Dave è il suo migliore amico, e per lei questo significa molto più di quanto lui possa immaginare: a un amante dai il cuore, a un migliore amico dai l'anima... e lei ha dato entrambi alla stessa persona.

Ormai Terry ha perso il conto dei baci che si sono scambiati – sembra che a Dave non bastino mai, ritorna da lei come un assetato a una sorgente nel deserto. Non che a lei dispiaccia, anzi, però comincia a essere tardi e lei domani... Ma non ha il coraggio di rifiutargli anche questo, non quando lui ha accettato con tanta disponibilità le sue idee, non ha brontolato come gli altri, non le ha fatto pressioni, non l'ha lasciata.

Si baciano sul divano come due adolescenti, senza un perché e senza un domani, per stare vicini, per sentire il sapore dell'altro, perché si amano. Si baciano fino a che le loro labbra diventano tumide e formicolanti, e a Terry gira la testa, e si sente tutta calda e languida e oh! come vorrebbe, ma davvero, no, non può.

"Dave..." mugola, una preghiera, per neanche lei sa cosa. Però lui capisce e si allontana. Lui in qualche modo capisce sempre. È il suo migliore amico.

"Forse è meglio che vada a casa," dice Dave. Le pupille hanno consumato il blu oltremare dei suoi occhi, e Terry cerca di non pensare a quello che potrebbe fare una volta arrivato a casa, nella solitudine della sua camera. Se ci pensa, potrebbe venire meno alla sua risoluzione.

Sorride, ma è più che altro una smorfia. "Sì, forse è meglio."

Si alzano dal divano e lo accompagna alla porta in un silenzio improvvisamente carico di imbarazzo. Terry cerca con tutte le sue forze di non guardare il modo in cui i jeans attillatissimi di lui fasciano ed evidenziano la sua virilità, soprattutto adesso. Fallisce, e di colpo, con una lancinante fitta di gelosia, pensa a tutte le donne che hanno avuto quel corpo, che hanno avuto lui, mentre lei – mentre lei...

"Ehi, è tutto okay?" Un dito gentile spinge il suo mento verso l'alto e i loro occhi si incontrano e le manca il fiato, perché nessuno l'aveva mai guardata con un'espressione tanto amorevole e devota prima d'ora. Le viene quasi da piangere. Ma prende un respiro e fa a Dave il suo migliore sorriso.

"Certo. È stata una serata bellissima."

"Anche per me, piccola. Lo sai, vero, che non vorrei mai lasciarti?"

"Lo so." Un diverso tipo di calore si diffonde nel suo corpo. "Anche per me è così..."

Lui la abbraccia e le dà un bacio sulla fronte, quindi fa per andarsene.

"Ah, Dave," lo richiama lei all'ultimo, "domani sera ci vediamo?"

La testa riccioluta ricompare nel vano della porta, sul viso un'espressione contrita. "Sono in servizio. Ti ho detto di quelle rapine, no?"

"Giusto. Mi ero dimenticata." Sente lo stomaco sprofondare per la delusione: quando si tratta di Dave le sembra di stare su una montagna russa emotiva. Eccitazione, amore, gelosia, gratitudine, paura... è un'esperienza contemporaneamente inebriante e spaventosa.

"Ci vediamo domani l'altro alla partita, okay?"

Lei annuisce. "Porta anche Hutch."

"Agli ordini, mia signora. Sogni d'oro!" Le fa l'occhiolino e l'istante dopo è sparito.

 

fine

  
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