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Autore: satakyoya    14/01/2015    0 recensioni
Ebe, una ragazza angelo, e Pan, un ragazzo demone. Lei del PARADISO e lui dell'INFERNO.
Dei pretendenti per i due protagonisti. Pretendenti non desiderati ma costretti a dimostrare il loro amore davanti a tutti e tutto.
due destini che si uniscono, una maledizione che rischia di dividerli. uno scontro che cercherà di unire i due mondi.
Ce la faranno nella loro impresa??? E poi, riusciranno a vivere insieme o saranno condannati a restare divisi da una forza superiore?? Chi sarà questa forza superiore?
Lo scoprirete solo leggendolo e se vi piace recensite!!
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Era il 23 novembre (mancava un mese alle vacanze di Natale) e io arrivai a scuola. Mi fermai davanti alla porta della classe dove trovai Imeneo e Pan chiacchierare con una ragazza. Si chiamava Talia. Aveva i capelli neri, era alta, magra e occhi grandi e azzurri. Lei, a differenza di noi che avevamo 16 anni, aveva 17 anni. Arrivò l’insegnante poco dopo e facemmo due ore di italiano. Come compito ci diede da studiare la formazione della Divina Commedia (paradiso, purgatorio e inferno). E così decisi di andare a casa, salutai tutti e iniziai ad incamminarmi, ma non feci in tempo a fare il primo passo che mi sentii tirare la maglia. Era Pan che me la teneva.
“Pan che fai? Perché mi stai …” non riuscii a finire la domanda che lui mi baciò di nuovo sulla bocca. “Ehi, cosa mi avevi promesso!”
“Scusami ma non ce l’ho fatta a resistere. Ti amo e questo tu lo sai. Ti accompagno  a casa.”
“no grazie. (espressione arrabbiata) E ora, lasciami la maglia e lasciami andare.”
“Desolato, ma non voglio.” Io mi arrabbiai e gli schiacciai il piede destro. “Ahia!!!” in quel momento mi lasciò la maglia e io iniziai a correre. Giusto un paio di metri riuscii a fare prima che mi raggiungesse. Continuai a correre, ma un po più lentamente rispetto a prima. “Dove credi di scappare? Voglio venire con te.” mi disse quando mi raggiunse e si mise a correre a fianco a me. Mi fermai di scatto, lo fece anche lui, e un po affranta gli dissi: “Oh… E va bene! Ma solo per questa volta.”
E così camminai con lui fino a casa. Vidi mia madre davanti alla porta e noi ci fermammo su cancello. “Signora possiamo venire, io e i nostri amici, a casa di Ebe a festeggiare il Natale?”
“CERTO! Nessun problema!”
Si avvicinò a mia madre e le sussurrò: “Noi verremo a fare i preparativi nel pomeriggio, quindi mandi fuori casa Ebe.”, “Ok.” Disse mia madre con espressione felice. Poi lui si avvicinò a me, mi abbraccio e mi baciò.
“Buonanotte amore.” mi disse.
“Buonanotte.” Gli dissi io. E così ci lasciammo in vista di un altro giorno.
   
 
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