È il 24 dicembre 2151 del calendario Terrestre.

Per l'equipaggio, la notte a venire è una notte speciale. La chiamano... la vigilia di Natale.

Il comportamento usuale, emotivo e irrazionale, tipico degli esseri umani sembra accentuato in prossimità di questa... come la chiamano?... festa.

Nemmeno il capitano è immune, il che non è troppo strano visto che tale comportamento è tipico di tutta la sua specie.

Chiedo a questo proposito spiegazioni al capitano su questo...fenomeno:

"Molto bene, T'Pol. Questo è il primo Natale sull'Enterprise”

Mi dice questo a colazione, sorridente. Gli esseri umani, ho imparato nel corso di quest'anno, sono spesso sorridenti, per qualsiasi cosa; e altrettanto piangono, per qualsiasi cosa.

"Chiedo scusa?"

"Ho detto questo è il primo Natale sull'Enterprise.”

"Ho sentito perfettamente, come sono perfettamente consapevole del fatto che per molti umani questa... festa... è profondamente significativa. Vorrei capirne il motivo”

"Beh ..."

"Ehi T'Pol!!" L'ingegnere capo ha appena interrotto il capitano, senza rispetto e senza pensarci due volte. Come d'altronde fa sempre...lui è emotivo, entusiasta, e inarrestabile.

Lo guardo, alzando un sopracciglio, in silenzioso rimprovero. Lui deglutisce il boccone, come è sua abitudine stava mangiando e parlando allo stesso tempo, guarda il capitano, che, come al solito, sorride con complicità al comandante senza la più debole ombra di fastidio per essere stato interrotto.

Rassicurato, l'ingegnere capo rivolge lo sguardo verso di me con uno dei suoi soliti affascinanti sorrisi .

(*Uno dei suoi soliti affascinanti sorrisi?...ma che cosa mi viene in mente.!?! *)

Devo stare attenta. Il modo di pensare degli umani sembra quasi essere contagioso. Ho bisogno di più meditazione.

(* Anche se, devo ammettere, c'è sicuramente qualcosa di accattivante nell'espressione del Comandante... Ma adesso basta!! *)

Mi scuoto mentalmente, cercando di ignorare questi pensieri bizzarri e...queste sensazioni vorticose nella mia testa... che vengono ogni qual volta penso al comandante.

(*E non capisco perché dovrei pensare al comandante poi..*).

"Stasera, T'Pol, l'equipaggio si riunirà per festeggiare insieme la vigilia di Natale. E' tradizione cantare canzoni, mangiare piatti preparati per l'occasione e scambiarsi doni. Tutto nel segno dell'amicizia e dell'affetto reciproco. E sì, è tutto molto...emozionante. Ma forse questo potrebbe metterti a disagio e potresti pensare di non riuscire ad affrontare questa situazione ma noi potremmo aiutarti a superarla e a farti conoscere questa nostra festa e magari a fartela apprezzare."

Ora il suo sorriso è beffardo e stimolante. Molto...irritante. così irritante, che mi sono trovata a rispondere in un modo e un tono ... non molto Vulcaniano ma con un impulso illogico.

(* E non è la prima volta che lui mi porta a seguire impulsi illogici *).

"Mi scusi comandante ma dubito di non riuscire ad affrontare...una festa e in ogni caso è mio dovere, come ufficiale scientifico e come osservatore vulcaniano di questa nave, esaminare le dinamiche comportamentali dell'equipaggio ".

"Quindi, in altre parole, ci sta dicendo che si unirà a noi questa sera, alla nostra festa, in modo... da studiare i nostri comportamenti umani e rituali? "

Il sorriso del comandante è diventato un sorriso malizioso e se possibile, ancora più irritante.

(* e.. e più... seducente... e... ancora di più... difficile da ignorare...ma cosa penso!? Di nuovo!! *)

"Comandante, io..."

"Comandanti! Basta! " Il Capitano fortunatamente ci ferma interrompendo il forte e illogico commento che stavo per fare.

" T'Pol, il Comandante Tucker ed io " -il capitano rivolge al comandante un'occhiata storta-" saremmo molto contenti se lei decidesse di unirsi a noi e all'equipaggio stasera per la nostra festa. E' un occasione per conoscere le nostre tradizioni. Inoltre ciò aiuterà i membri dell'equipaggio a sentirsi meno lontani da voi, meno...intimiditi dalla vostra presenza. Senza offesa. "

A questo punto il dado era tratto, parlando con una delle espressioni colorite del Comandante, il cui sorriso si è ormai trasformato in un ghigno irriverente e beffardo .
(* eppure ancora di più... difficile da ignorare... E ancora! Che cosa mi sta succedendo? *).