Almost,
almost is never enough
So close to being in love
If I would have known that you wanted me
The way I wanted you
Then maybe we wouldn’t be two worlds apart
But right here in each others arms
Quando
era solo, chiuso nel suo laboratorio, si fermava spesso a riflettere su quanto,
in tutti in quegli anni in cui era rimasto a New York, era stato facile
mantenere un basso profilo.
Si occupava dei cadaveri, scambiando qualche rara parola con Lucas, e appena
finito il turno tornava a casa a studiare un nuovo modo per togliersi la vita
per sempre.
Non sapeva se si sarebbe suicidato davvero se mai lo avesse trovato; Abraham
aveva ancora alcuni anni da vivere, non molti, certo, ma non voleva dargli il
dolore di vedere il proprio padre morire.
Ma
studiare la sua futura dipartita teneva la sua mente impegnata e li permetteva
di non pensa a lei.
O
almeno, questo era successo fino a che non aveva incontrato Jo. Quella donna
meravigliosa, forte e coraggiosa come Abigai, e lui aveva il terrore di
spezzarla se solo l’avesse sfiorata.
E prima che se ne potesse accorgere, lei era passata da crederlo pazzo a
mettere la sua vita nelle sue mani.
Aveva
un patner in polizia, ma aveva scelto di indagare con un medico legale e
permettere solo a lui di proteggerla.
Henry si era sentito fortunato, all’inizio. Sentiva di provare qualcosa per
lei, che con quel suo sorriso meraviglioso era capace di trasmetterli
sensazioni che ormai nessuno riusciva a dargli da molti anni.
Ma più tempo passava, più la paura cominciava a insinuarsi in lui.
Andavano sul campo e affrontava i criminali, l’uno accanto all’altra. E se un
giorno fosse morto davanti a lei, a causa di qualche pazzo?
Sarebbe dovuto scomparire, perché a quel punto della loro strana relazione se
le avesse rivelato del suo segreto, della sua maledizione, Jo lo avrebbe preso
per pazzo.
E se, per qualche strano miracolo, li avrebbe creduto, non lo avrebbe mai
perdonato per averla tenuta all’oscuro di una cosa del genere.
In
entrambi i casi, l’avrebbe persa per sempre. E non voleva soffrire come aveva
fatto quando Abigail lo aveva abbandonato.
L’immortalità non era facile da affrontare, e non sarebbe stato capace di farle
una colpa se lei non avesse avuto la forza di affrontarlo.
Sarebbe
stato difficile. Prima o poi si sarebbe notato che lui restava sempre giovane,
senza mai un cambiamento a segnare il suo volto, e sarebbero stati costretti ad
andare via e crearsi una nuova identità in un posto lontano, dove nessuno
avrebbe potuto riconoscerli, guardando Jo invecchiare tra le sue braccia giorno
per giorno, senza la possibilità di fare nulla.
Il dolore di non poterla salvare lo avrebbe ucciso.
Ma lo avrebbe fatto anche tenerla lontano.
Doveva
rischiare tutto, perché aveva bisogno di lei.
E cosi
non rimase più sorpreso del dovuto quando quella mattina le prime luci
dell’alba illuminarono il corpo nudo di Jo, che lui stesso aveva coperto la
sera prima per non farle sentire freddo.
Stava sorridendo, la testa appoggiata al suo petto, che sembrava la cosa più
comoda, considerando che entrambi i cuscini era caduti sul pavimento mentre
facevano l’amore.
Istintivamente,
si sfiorò le labbra con le dita. Ricordava ancora la morbidezza di quelle di
lei, poggiate sulle sue in un’armonia perfetta.
Sorrise, stringendola a se, mentre cominciava ad aprire gli occhi lentamente. Era così
bella appena sveglia, con quell’espressione così ingenua e i capelli
scompigliati, mentre lei girava lentamente la testa per dargli un lungo bacio,
un buongiorno silenzioso.
Presto
si sarebbe fatto tardi e sarebbe stato costretto a spezzare quell’oblio per
dedicarsi a uno dei brutali omicidi che venivano commessi ogni giorno per le
strade di New York.
Ma per
adesso poteva godersi il momento e sussurrarle ‘Ti amo’ ancora un po’.
Here we
almost, we almost knew what love was
But
almost is never enough
If I
could change the world overnight
There’d
be no such thing as goodbye
You’ll
be standing right where you were
And
we’d get the chance we deserve