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Autore: Zahn Volk    18/01/2015    0 recensioni
Una città invisibile e il pericoloso cammino di un giovane dall'infanzia all'età adulta.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Prologo

Era incredibilmente freddo per essere una sera di metà agosto, il vento soffiava prepotente e spettinava le siepi e i cespugli del giardino della villa.
 Una donna corse a chiudere la finestra che si era aperta con un violento schianto.
- È in arrivo una tempesta.- disse rivolta ad un'altra più anziana che, seduta vicino ad un camino, piegava degli asciugamani stirandoli alla bene meglio con le mani callose e raggrinzite dai tanti inverni.
- È la Buryana che lo vuole.- commentò la seconda alzando lo sguardo verso i piani superiori - È venuto a prenderlo e a rapirlo, lo porterà con sé in terre lontane e gli farà dimenticare il nome di sua madre, il suo volto e il suo buon profumo di rose.- con un colpo piegò in due la biancheria e si alzò facendo segno alla compagna di seguirla - Il travaglio è già iniziato, nascerà prima di mezzanotte.- sentenziò portando gli asciugamani in una stanza al piano superiore.
 Stesa sul letto una donna cercava di trattenere le grida mentre l'ostetrica e le sue collaboratrici la rassicuravano accarezzandole la testa e pulendole il volto dal sudore che le imperlava la fronte.
 - Coraggio cara.- la incitava una giovane tenendole la mano e accarezzandole il volto.
 L'anziana con gli asciugamani entrò nella stanza e li appoggiò sulla cassapanca ai piedi del letto per poi andare ad aprire la finestra lasciando che il vento riempisse la stanza ed accarezzasse le presenti con la sua fredda carezza.
- Chiudi la finestra!- ordinò l'ostetrica ringhiando all'indirizzo della vecchia - Si prenderà una malanno con questa corrente!-
Ma l'anziana rimase al suo posto davanti alle imposte spalancate e incrociò le braccia al petto.
- Non senti l'ululato della tempesta?- domandò con rimprovero - È la Buryana che viene a prendere il bambino per portarlo trai lupi a cui appartiene.-
 - Zitta Grusha!- la riprese una delle giovani - Così spaventi Anzhela!-
 - No!- la ragazza stesa a letto guardò in direzione della vecchia con il viso sfigurato dal dolore e dalla fatica - Parla, babushka, chi vuole il mio bambino?-
Grusha si avvicinò al letto ed accarezzò il ventre di Anzhela appoggiandovi sopra la mano, sentendo il piccolo scalciare e agitarsi impaziente di venire al mondo.
- Ha sangue di lupo, vero?- la vecchia babushka sorrise alla ragazza che annuì timida per poi cominciare a piangere - Se è figlio dei lupi i lupi si prenderanno cura di lui, non temere.-
 - Lui non lo deve sapere! Se lo saprà lo ucciderà.- singhiozzò mentre una seconda contrazione gli strappava un grido.
- Kostyantyn non lo saprà.- la tranquillizzarono in coro le donne - Gli diremo che è nato morto.-
 Anzhela ricadde stremata tra i cuscini singhiozzando disperata.
 Kostyantyn sapeva, sapeva di chi era il bambino che aveva in grembo e se non l'aveva presa a calci per farla abortire era solo perché, malgrado si fosse unita ad un Invisibile, Anzhela restava sua sorella ed era il sangue del suo sangue.

Un uomo attendeva nella cucina della villa e si rigirava tra le dita inguantate di nero un bicchiere di vodka aspettando paziente.
 Grusha scivolò come un'ombra nella stanza e si avvicinò all'ospite portando in braccio un fagottino di lana.
- Alyosha.- la vecchia chiamò l'uomo sussurrando il suo nome per non svegliare la creatura che aveva in braccio.
 Alyosha si voltò e si avvicinò alla donna scostando un lembo di stoffa quel tanto che bastava per vedere cosa fosse nascosto tra le coperte e gli asciugamani.
 Un bambino dormiva placidamente tenendosi le mani contro il petto e i pugni serrati come a volersi difendere da qualcosa, di tanto in tanto l'espressione serena del suo volto si faceva più cupa, i primi brutti pensieri di una mente neonata, per poi tornare tranquilla come quella di tutti i bambini che hanno appena aperto gli occhi alla vita.
- È un maschio?- chiese titubante l'uomo esitando a prenderlo in braccio.
- È un maschio.- confermò Grusha mettendo il bambino in braccio all'uomo che subito lo avvolse nel suo cappotto di cotone - Devi farlo sparire in fretta, portalo via e non tornare più Tjumen'.-
L'uomo cullò il bambino che aveva aperto un occhio per poi decidere di voler dormire ancora un po' e richiuderlo.
- Sua madre?- domandò guardando la vecchia - Qualcuno potrebbe voler avere sue notizie.-
Grusha abbassò il capo scuotendolo sommessamente.
- Era troppo magra e il travaglio l'ha stremata.- l'anziana donna alzò nuovamente lo sguardo e i suoi occhi azzurri si posarono sul bambino che riposava contro il petto di Alyosha - Che Dio l'abbia in gloria.-
Così dicendo si chinò sul piccolo e gli baciò la testa e i pochi radi capelli biondastri che gli coprivano lo scalpo - E che la Buryana sostenga questo figlio di nessuno.-

 

 

AVVERTIMENTO
Il capitolo che avete letto è il primo di una storia ancora in fase di scrittura e correzione, chiedo quindi scusa se i periodi non sono sempre perfetti e per eventuali errori di battitura e/o grammatica. Grazie

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.
   
 
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