Fanfic su artisti musicali > Teen Top
Ricorda la storia  |      
Autore: zine93    20/01/2015    1 recensioni
"Mi addormentai abbracciandolo e cercando di non pensar più a nulla, volevo solo incidere nella mia mente, perché lo avrei custodito per il resto della mia vita... Quel momento.
Semplicemente perché quella notte fu la nostra ultima notte."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Changjo, L.Joe, Niel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The smile that only gifts to me

Quando mi svegliai, mi resi conto che era ancora notte fonda. Voltai il mio sguardo verso quel corpo nudo che mi stava accanto.

Sorrisi.

Alcuni raggi lunari, colpivano quella pelle vellutata, bianca, facendola “brillare”.

Ero completamente stregato da quel “miraggio”. Ogni volta che mi si presentava una scena del genere, mi convincevo sempre di più che non era un semplice essere umano ma bensì una creatura divina.

Sorrisi di nuovo.

Col dito, iniziai a toccare delicatamente quella pelle delicata; sapevo a memoria ogni singolo centimetro di quel corpo.

Nella mia mente man mano sfioravano i nostri ricordi, eppure per quanto fossimo legati, qualcosa era cambiato. Per questo motivo non riuscivo a capire chi fosse, dei due, cambiato. Se io o lui.... Ero consapevole di amarlo con tutto me stesso, ma forse ora, era diventata solo un'abitudine. Ero più che confuso che mai. Lo amavo ma non né ero più sicuro.... Com'era possibile tutto questo?.

Appunto per questo, quella notte prendemmo una decisione ma, forse, pensandoci ora.... Era stato tutto un errore.

Quando decisi di bloccare i ricordi, mi sdraiai sul lato. Guardai intensamente la sua schiena, sembrava così fragile che il mio istinto fu quella di avvicinarmi a lui e abbracciarlo con tutta la forza che possedevo. Lo sentii mugolare, cercò di farsi spazio si girò verso di me, ancora addormentato si accoccolò sul mio petto. Mi addormentai abbracciandolo e cercando di non pensar più a nulla, volevo solo incidere nella mia mente, perché lo avrei custodito per il resto della mia vita... Quel momento.

Semplicemente perché quella notte fu la nostra ultima notte.

 

**

«Hyung, Svegliati!!! ». Sentii Ricky, su di me, colpendomi sui fianchi per svegliarmi.

« Toccami di nuovo e sei morto... ». Quando aprii gli occhi, non era più lì. Aveva capito l'antifona.

Erano da giorni che non dormivo bene, le mie occhiaie né erano la testimonianza.

Quando decisi di alzarmi, presi dei vestiti e mi diressi verso il bagno.

Buttai la maglietta e i boxer nel cesto e m'infilai in doccia, aprii il soffione. L'impatto con l'acqua gelida mi procurò un lungo brivido sulla schiena. Sentivo i muscoli rilassarsi pian piano mentre l'acqua mi colpiva. Rimasi lì immobile per una quindicina di minuti. La mia mente era diventata un giradischi incantato. Tanti piccoli flashback dell'ultima notte mi offuscavano la vista. Mi coprii gli occhi con la mano, cercando inutilmente di scacciare via quei pensieri.

“Perché?”. Era l'unica cosa che fuori uscì dalla mia coscienza.

Era la prima volta, dopo la rottura che ricordai quella notte, mi sorprese, non era da me.

Per me, non significava più nulla quella notte, quella relazione. Erano soltanto dei ricordi, di un vecchio passato.

Quando uscii dalla doccia, lui era lì davanti allo specchio. Continuava a guardarsi, mentre si metteva la solita crema per le occhiaie.

 

« Aish... Potevi aspettare che uscissi dal bagno. »

 

« Buongiorno anche a te Hyung! ». Mi rivolse il suo miglior sorriso.

 

“Ti odio.”

 

Iniziai ad asciugarmi, sentivo il suo sguardo su di me ma, feci finta di niente. Se gli avessi detto qualcosa, probabilmente, lui si sarebbe sentito a disagio?. No. Non era il tipo, dopotutto tra noi non era cambiato nulla.

Ci eravamo solo lasciati ma, il nostro legame era rimasto lo stesso, si rideva, si scherzava, si stava vicini ma non eravamo più amanti. Forse avevamo confuso l'amore con l'amicizia?. Può essere.... Eppure a quei tempi, ero sicuro che fosse amore.

 

« Mh... ». Iniziai a toccarmi il petto, cos'era quella fitta?.

 

« Tutto bene?. » Sentii i suoi passi avvicinarsi a me ma, si fermò.

 

« Si... Sto bene. »

 

Non lo guardai nemmeno, uscii dal bagno guardando sempre avanti.

Che cosa mi stava succedendo?.

 

Appena entrai in camera vidi Chanjo che indicava il mio cellulare.

 

« Hyung ti prego! Cambia quella suoneria, è infernale sentirla di prima mattina! ».

 

Non gli dissi nulla, presi il cellulare e lo sbloccai. “7 chiamate perse”.

Sorrisi. Venivano tutte dalla stessa persona.

In quell'istante, mi arrivò un suo messaggio.

 

“Buongiorno... Ti ho chiamato diverse volte ma non hai risposto. Sono preoccupato per te, è da una settimana che non ti fai sentire... Stai bene? Hai ancora tanto lavoro da fare?... Mi manchi molto, sai?. Ho tanta voglia di vederti.”

 

Sorrisi, era sempre il solito. Quando alzai gli occhi dal display vidi Chanjo, imbronciato.

Sapeva della mia nuova relazione e a lui non piaceva, non riusciva ad accettare la mia rottura. Oltretutto diceva che non faceva per me quel ragazzo, non riusciva a sopportarlo. Ovviamente perché era dalla “sua” parte.

 

« Per quanto tempo hai intenzione di continuare con questa pagliacciata?. »

Lo fulminai con lo sguardo, per quanto potesse non piacergli doveva accettarlo, no?. Odiavo quando mi giudicava senza sapere.

 

« Capisco bene che non ti piace ma, a te non dovrebbe fregartene un cazzo. Mi spiego?. Posso accettare tutto da te ma, alla fine son sempre cazzi miei, no?. Quindi ti consiglio di non rompermi le palle, di prima mattina. Va bene?. »

 

« Non vi capisco, siete solo dei coglioni. Tu e Niel!. Anche Niel, ha detto le stesse cose, dicendo che ognuno può far ciò che vuole e che ora entrambi potete avere delle nuove relazioni.. Mi chiedo se è fattibile il vostro comportamento... Vi mollate e vi comportate esattamente nello stesso modo di quando eravate una coppia?. E' mai possibile che non capite un cazzo?. »

Non riuscivo a seguire il suo discorso, si era arrabbiato a tal punto di andarsene e sbattere violentemente la porta. Sembrava lui la vittima.... Ancora non sapevo che stava soffrendo per noi.

“Idiota”. Fu solo quello che pensai in quel momento.

 

**

 

La settimana passò velocemente, il lavoro stava andando per il meglio. Andava tutto bene tranne per una cosa... Chanjo. Ormai era da una settimana che non mi rivolgeva la parola, stava sempre vicino a Niel, quindi io e Niel non potevamo star insieme. Ogni tanto il mio sguardo si posava su quello di lui e per rispondermi mi mostrava il suo bel sorriso.

“Non è cambiato assolutamente nulla”.

Sorrisi.

In quel momento mi ricordai le parole del maknae. Forse non aveva tutti i torti.

Com'era possibile che anche a distanza mi sentivo vicino a lui?.

Cercai di non pensarci molto, era meglio se la smettevo di pensare a stupidate.

In quel momento, Niel si avvicinò a me, mi prese per la mano, mentre guardava l'obbiettivo della macchina fotografica di una fan.

Ritrassi la mano, sentivo qualcosa di diverso e poi un'altra fitta al petto. Cos'era quella strana sensazione?.

 

Arrivati al dormitorio vidi Niel, sgattaiolare in camera.

Lo guardai in modo torvo, troppo incuriosito da quel suo comportamento.

“Che strano”.

Mi diressi in bagno, mi feci la doccia, cercando di rilassarmi ma, era tutto inutile.

Anche il peso che sentivo sul petto, continuava a persistere.

Quando uscii dal bagno in accappatoio, mi diressi davanti alla porta della stanza.

Stavo per entrare, quando la mia mano esitò sulla maniglia.

Oltre la porta, sentivo Niel parlare con qualcuno, una nuova fitta.

Quando aprii la porta...

Fu in quel momento che mi sentii tradito.

« Ti amo».

Niel stava dicendo “ti amo” ad un'altra persona, non riuscivo ad accettarlo.

“Perché?”.

 

I nostri sguardi s'incontrarono, nessuno dei due sembrava respirare. Niel era sconvolto, come se fosse un ladro colto sul fatto. Percepii il mio volto irrigidirsi, ero arrabbiato. Distolsi gli occhi da lui, mi cambiai in fretta. Non volevo star più in quel luogo. Volevo scappare da quella stanza infernale.

Lo sguardo di Niel era puntato su di me, stava cercando un modo per parlare.

“Perché non mi hai detto niente?. Perché dici ti amo ad una persona che frequenti appena?. Perché?...”. Era ciò che volevo chiedere ma, che non uscì nulla dalla mia bocca.

Me ne andai senza guardarlo.

Mi aveva tradito.

 

« Dove vai?».

 

Guardai CAP seduto sul divano.

 

« Torno domani. Buonanotte»

 

Quando uscì dal dormitorio, iniziai a correre. Mi sentivo confuso, avevo voglia di vederlo, con lui sicuramente, mi sarei sentito meglio.

Non ci impiegai molto ad arrivare al suo appartamento. Il mio respiro era talmente pesante, affannoso che riuscì a malapena a suonare il campanello.

 

« Hyung... »

 

Non gli feci finire la frase.

Lo feci indietreggiare, mentre con la mano chiudevo la porta.

Gli presi il volto e iniziai a baciarlo, mi tranquillizzai al tocco delle sue labbra sulle mie.

Si lasciò guidare da me, continuava a baciarmi in modo dolce.

Lo guidai fino alla camera da letto, da lì, iniziai a spogliarlo; avevo voglia di averlo tutto per me.

Quando mi sedetti sul letto, iniziò a toccarmi sui pantaloni, mi stavano dando fastidio. Quando rimasi nudo, prese il mio membro e iniziò a toccarlo con più foga. Mi eccitai, lo presi e iniziammo a far sesso. Era l'unico che riusciva a soddisfare completamente le mie voglie.

Alla fine del rapporto, andai a far una doccia.

Rimasi per un lungo tempo sotto il getto d'acqua, ancora una volta mille pensieri affollavano la mia mente.

Senza che me ne accorgessi, iniziai a colpire le piastrelle della doccia, il sangue che fuoriusciva dalle nocche non mi dolevano anzi, non sentivo nessun tipo di dolore.

Sentivo solo quelle parole “ti amo”, pronunciate dalle labbra di Niel. Niel che mi aveva tradito. A differenza sua, non mi sarei mai permesso di dire “ti amo” ad una qualsiasi persona, specialmente se avevo amato per davvero qualcuno...

“Niel sei un bastardo. Perché non mi hai detto nulla?”.

 

Pian piano l'acqua era diventata rosea, quando uscii dalla doccia mi asciugai in fretta e cercai i miei vestiti. Quando mi vestì, lui era lì, appoggiato sul muro. Iniziò a fumare una sigaretta mentre io continuavo a guardarlo dritto negli occhi.

Gli scese qualche lacrima, non cercò nemmeno di fingere.

 

« E' davvero finita? »

 

Mi sorprese quella domanda. Di che diavolo stava parlando?.

 

Sul viso, gli si dipinse un sorriso amaro.

 

« Niel ti ha mandato un messaggio. E' per quello che sei venuto da me in questo stato?. E' per Niel che ti sei spaccato la mano???!! ».

 

Rimani impassibile. Non riuscivo nemmeno a sentirmi in colpa, era come se in qualche modo fossi giustificato di come lo stessi trattando. Presi il cellulare ed uscì dall'appartamento.

Ero rimasto di nuovo solo.

Iniziai a vagare, cercando di capire dove potessi andare. Camminai per un'ora e alla fine mi ritrovai al “nostro” posto segreto. Quello mio e di Niel.

Mi avvicinai alla porta, mi guardai attorno e quando fui sicuro che non ci fosse nessuno, presi la chiave nascosta sul retro del citofono.

Quando entrai in quell'appartamento fui invaso dall'oscurità, iniziai a dirigermi verso il salotto. Ormai nemmeno il buio poteva imbrogliarmi. Le cose erano rimaste nello stesso posto per mesi ed io, ricordavo quella casa ad ogni centimetro.

Mi cadde il cellulare, quando lo raccolsi, mi ricordai del messaggio di Niel.

 

“Hyung, dove sei?. Io, voglio spiegarti cos'è successo oggi... Non voglio perderti né tanto meno voglio che ti arrabbi con me. Lo sai che soffro.... Non fraintendermi, ti prego ma, ho davvero bisogno di parlarti... Non voglio perderti, sei troppo importante per me. Se dovessi perdere... Io rimarrei solo.. Ti aspetto.”

 

Mi coprii gli occhi con la mano, mi bruciavano, perché questa sensazione di frustrazione?.

Mi faceva male il cuore, in quel momento avrei voluto che Niel fosse al mio fianco ma, non per raccontarmi le sue bugie ma, ritornare ai vecchi tempi, quando io e lui eravamo una coppia.

Perché forse io lo amavo ancora. Perché forse speravo che potessimo tornare insieme. Forse perché pensavo che lui avrebbe amato solo a me. Ormai era troppo tardi, vero?.

Per lui, avevo anche perso l'opportunità di innamorarmi di nuovo... Anzi no, semplicemente perché in realtà pensavo esclusivamente a Niel.

Dovevo capirlo da molto tempo prima, ogni volta che Niel faceva qualcosa che non mi andava bene, andavo dall'altro solo per sfogarmi, solo per illudermi che non avevo bisogno di Niel.

Iniziai ad urlare e a buttare le cose che avevo intorno a me. Avevo bisogno di sfogarmi, erano passati troppi mesi ed io avevo represso tutti i miei veri sentimenti.

“Ti aspetto”.

“Ti aspetto”.

“Ti aspetto”.

Niel mi stava aspettando. Dove?.

Le mie gambe iniziarono a muoversi da sole, come se sapessero dove andare.

Lasciai quell'appartamento e mi diressi, almeno per me, in una destinazione ignota.

Le mie azioni non erano coordinate da me ma, dal mio subconscio.

Corsi per diverse stradine, facendo scorciatoie, le conoscevo a memoria ma non sapevo quale fosse il mio arrivo.

Mi ritrovai in mezzo ad un grande giardino, un parco. Davanti a me c'era una panchina, lì seduto una persona che mi dava le spalle.

“Niel”.

Mi avvicinai sempre di più a quella figura, esitai a toccargli la spalla. Avevo paura che fosse solo un'illusione.

 

« Niel? »

 

Il viso arrossato di Niel, si girò verso di me, era sorpreso.

Ci guardammo per un lungo tempo o forse erano stati pochi istanti, ci stavamo studiando a vicenda, forse in qualche modo, avremmo capito i sentimenti dell'altro.

I suo occhi grandi, stavano brillando, la sua bocca socchiusa che cercava disperatamente di respirare tranquillamente. Mentre io ero lì, immobile, in piedi, non sapendo cosa dire o cosa fare.

Si sforzò a sorridere ma, risultò un sorriso amaro.

 

« Non sforzarti a sorridere... Lo sai che odio quando lo fai. »

Glielo dissi piano, non ero nemmeno sicuro che mi avesse sentito.

 

Chinò la testa, evitando così il mio volto.

Strinse i pugni.

 

« Hyung... »

 

« Cosa. »

 

Qualche lacrima iniziò a invadere il volto di Niel.

 

« Scusami per oggi... Io.. Io non volevo farlo ma...- fece un respiro profondo- volevo capire se tu... insomma se tu, tenevi ancora me... »

 

Sgranai gli occhi. Ero totalmente confuso che non riuscivo a capire.

 

« Che cosa vorresti dire con questo? »

 

Niel, cercava di evitare il mio sguardo, guardando sempre nel vuoto.

 

<< Vedi.. Hyung... Io non ho nessuno...- notai il cambiamento nella sua voce, non era più sofferente, ora si stava trattenendo dal ridere- Hyung... Non ho nessun altro, il “ti amo” l'ho detto a Chanjo... E' stato lui a inventarsi il piano... Perché era convinto che tu tenessi ancora a me.... »

 

Rimasi di stucco. Quel piccolo bastardo, l'avrebbe pagata molto cara.

 

« L. Joe Hyung, scusami se ti ho mentito, se ti ho fatto soffrire ma avevo bisogno di una conferma. Avevo davvero paura che tu mi avessi dimenticato... »

In quel momento mi sentì morire. Sapeva che avevo una pseudo relazione e lui era qui a dirmi che tutto era uno scherzo. Mi sentì così male che inizia a piangere. Lo abbracciai così forte che quasi non riusciva a respirare ma non mi disse niente, si limitò ad accarezzarmi la schiena. Sentì le sue labbra sul mio orecchio sussurrandomi:  « Non preoccuparti per me. E’ stato un mio sbaglio non tuo. Pensa che ti sei fatto fregare da due dongsaeng!»

Mi allontanai un po’ da lui, cercai di reprimere il mio senso di colpa e cercai di fingere dicendo: « Appena vedo quel piccolo bastardo lo uccido. Aish! Fregato da due bambocci.»

Mentre lo dicevo alcune lacrime scendevano sul mio viso ma, Niel fece finta di non vedere allora mi buttai a peso morto su di lui che mi circondò la vita, mentre la mia mano si posava sopra la sua.

 

« Scusami..»

 

« Anche tu, Hyung»

 

Quel peso che tanto sentivo sul petto, lentamente sarebbe svanito se da quel giorno in avanti avrei dimostravo a Niel, il mio amore per lui. Quella nostra decisione presa era stato solo uno sbaglio e finalmente lo avevamo capito entrambi.

Finalmente la mia metà era tornato al mio fianco, mi sentivo un po’ meglio, perché ero sicuro del nostro futuro, sicuramente quando meno me l’aspettavo mi avrebbe fatto pagare il mio tradimento anche se sono certo che mi aveva già perdonato perché se no, non sarebbe stato qui ad aspettarmi. Noi due saremmo stati per sempre insieme perché noi siamo dei pezzi unici e ci possiamo solo noi completare.

Sentii il suo viso sulla mia spalla e sibilando mi disse: « A dire il vero... Non credevo che tu venissi... Stavo già pensando a come..- si fermò, deglutì saliva e in quell'istante, pur non vedendolo percepì il suo sorriso che regalava solo a me e continuò a dire: Grazie per essere di nuovo qui.»

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Teen Top / Vai alla pagina dell'autore: zine93