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Autore: NeverMe    21/01/2015    3 recensioni
Ambientata dopo il finale della seconda stagione, visto che la terza non è sicura devo trovare un modo di colmare il vuoto...
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Durante tutto il tragitto per tornare a casa, sua madre era rimasta in silenzio.
Camminava con le mani nelle tasche della giacca, teneva lo sguardo basso.
Se cercava di mettersi nei suoi panni provava pena per lei: l'uomo che amava e con cui aveva avuto una figlia era andato via, non l'aveva rivisto per anni. Se rimaneva nei propri panni, però, era arrabbiata. Nemmeno lei le era stata vicina, non sapeva nemmeno che pochi mesi prima stava per morire, ma aveva ricevuto migliaia di seconde possibilità. Perchè lei sì e lui no? Non poteva chiedergli di starle lontano.
Avrebbe voluto arrabbiarsi con entrambi, ma non ci riusciva.
Si massaggiò la fronte. Sentiva un cerchio che le stringeva la testa. Forse la stanchezza, la frustrazione. Sarebbe stato bello non dover pensare a nulla. Accoccolarsi tra le braccia di Gabriel e riempire il suo viso di baci, mentre discutevano sul nome da dare al bambino.
"E' una tua scelta..."
Sua madre si era fermata davanti al portone di casa.
"Ho sbagliato a digli che doveva starti lontano. Tu sei grande abbastanza da decidere. Ma, Claudia, io non mi fido di lui e vorrei che anche tu andassi con i piedi di piombo, capisci?"
"Vorrei decidere da sola se posso fidarmi o no. Non l'ho mai dato per scontato."
Isabella annuì. "Lo so. Ma so anche che tu agisci d'istinto, non vorrei che ti mettessi nei guai."
Scosse la testa. "Non farei mai niente che possa mettere in pericolo mio figlio, niente."
Sua madre si bloccò, con una mano sollevata a mezz'aria e la bocca aperta. "Cosa?"
E così gliel'aveva detto. Così tanto tempo passato a rimuginare su cosa fare, cosa dire, quando e le parole le erano uscite da sole.
"Io e Gabriel aspettiamo un bambino." sentiva le lacrime agli occhi.
Sua madre si portò la mano alla bocca, forse era commossa, forse solo turbata. Schiuse le labbra un paio di volte e poi le richiuse. Le sfuggi uno sbuffo, che somigliava ad una risata. "Sei riuscita a lasciarmi senza parole... ME..." rise, mentre un paio di lacrime le colavano silenziose lungo le guance. "Vieni qui..."
Si lasciò andare nel suo abbraccio. Era così strano, ma familiare.
"E' per questo che mi hai chiamato. Per un attimo ho pensato che fosse per tuo padre... ero arrabbiata, sai? Credevo che l'unico motivo per cui mi avevi parlato di Gabriel, della convivenza... fosse perchè ero qui..." fece un risolino "Mentre il vero motivo per cui mi avevi chiesto di venire fosse raccontarmi di tuo padre... ma non è così. E' per dirmi questo che mi hai chiamato, non c'è una notizia più importante di questa..."
Claudia annuì. "Ho bisogno di te, adesso."
Isabella sorrise.
"Ma all'inizio non volevo dirtelo, non sapevo se potevo fidarmi di te."
Il sorriso sul volto di sua madre si spense.
"Sono quasi al quarto mese di gravidanza e solo tu, Gabriel, Teresa e un caro amico di Gabriel lo sapete..."
"Non capisco... ormai il bambino è fuori pericolo, superato il terzo mese..."
Claudia scosse la testa. "No, no tu non capisci. La situazione non è facile. Non l'abbiamo detto a nessuno perchè non possiamo fidarci di nessuno. Non importa se sono persone che conosciamo da anni, non possiamo permetterci che lo sappia qualcuno di cui non siamo assolutamente certi di poterci fidare!" Abbassò lo sguardo e sospirò. "Avrei voluto dirtelo prima, ma il mio bambino è più importante. Se per poterlo mettere al mondo dovessi fare in modo che nessuno al mondo lo sappia farei in modo che nessuno al mondo lo sappia..."
"Claudia io non capisco..."
"Gabriel mi ha convinto a dirtelo e sono contenta di averlo fatto... ma ora ho bisogno che tu mantenga il segreto. Tra non molto si vedrà, ma fino a quel momento..."
Sua madre le appoggiò una mano sul braccio. "Claudia, perchè?" aveva gli occhi spalancati e in quegli occhi riusciva a leggere le mille domande che l'aspettavano.
"Vieni di sorpa, ti racconto tutto."
***
Sua madre giocherellava con la tazza di caffè. "Questa storia ha un non so che di assurdo."
Claudia appoggiò i gomiti sul tavolo. "Ma è così."
"Quando hai detto che per metterlo al mondo saresti stata disposta a non dirlo a nessuno... dicevi davvero... stavi per tenerlo nascosto anche a Gabriel..."
Claudia chiuse gli occhi e abbassò il capo. "Sì." Si sentiva così in colpa per aver cercato di allontanare l'uomo che amava, ma era come impazzita, si sentiva una mina vagante, pronta ad allontanare qualsiasi potenziale minaccia dal suo piccolo, a qualunque costo. Anche se fosse stata la decisione peggiore che avrebbe potuto prendere, per tutti e tre.
"Cuore di mamma..." commentò Isabella.
"Ehi..." Gabriel si tolse la sciarpa, entrò in cucina.
"Ciao!" lo salutarono.
Si chinò per dare un bacio sulle labbra a Claudia. Le accarezzò la base del collo e si mise alle sue spalle.
Claudia affondò il viso nella maglia di Gabriel, profumava di buono, le sue mani erano calde e morbide. Le sentì sfiorarle la fonte e le guance.
"Quindi te l'ha detto?" chiese Gabriel a sua madre.
"Sì... me l'ha detto." Sorrise.
Le mani di Gabriel le accarezzarono di nuovo il viso. "Sei stanca? Hai l'aria distrutta."
Riuscì ad afferrarlo per il polso e gli bacio il palmo. "Sì, un po'..."
La mano di Gabriel le si posò sulla spalla e la strinse con affetto. "Vai a riposarti, intanto io preparo la cena"
Gli strinse le mani, in modo di immobilizzarlo e tenerlo vicino a sè. "Ma tuo figlio vuole stare col papà..."
Gabriel sorrise "Devi mangiare qualcosa, lo sai, oggi a pranzo hai mangiato pochissimo per colpa delle nausee." Claudia aprì la bocca per replicare, ma Gabriel continuò "E ti devi riposare, fa bene al bambino..."
"Ma il dottore ha detto che anche le coccole fanno bene al bambino..."
Le labbra di Gabriel le si posarono sulla fronte "E se non sbaglio tu hai detto al nostro ginecologo di non dirmelo perchè se no sarei stato ancora più appiccicoso!"
A sua madre sfuggi una risata, probabilmente per l'espressione 'Il nostro ginecologo', anche a lei era venuto l'impulso di ridere quel motivo.
Gabriel arrossì.
"Secondo me invece dovreste andare a riposarvi tutti e due, ci penso io alla cena" intervenne Isabella.
"Sei sicura?" chiese Gabriel "Non vorremmo approfittare..."
"Vai a coccolare mio nipote. Su..."
A Claudia parve di leggere una nota di malinconia nel suo viso, mentre si alzava per mettere a lavare la sua tazzina, ma non disse nulla.
Lei non aveva avuto la fortuna di avere accanto un uomo perfetto come Gabriel, sua mandre e suo padre non l'avevano desiderata quanto lei e Gabriel desideravano il loro bambino. Quei momenti pieni d'amore, in cui parlare insieme del futuro, in cui prendersi cura l'uno dell'altra probabilmente per lei non erano mai esistiti.
Adesso però non voleva pensare a se stessa, voleva rendersi utile, aiutarli a vivere bene quei momenti. Glielo leggeva negli occhi, anche lei voleva che per suo nipote fosse tutto migliore.
  
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