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Autore: satakyoya    22/01/2015    1 recensioni
Ebe, una ragazza angelo, e Pan, un ragazzo demone. Lei del PARADISO e lui dell'INFERNO.
Dei pretendenti per i due protagonisti. Pretendenti non desiderati ma costretti a dimostrare il loro amore davanti a tutti e tutto.
due destini che si uniscono, una maledizione che rischia di dividerli. uno scontro che cercherà di unire i due mondi.
Ce la faranno nella loro impresa??? E poi, riusciranno a vivere insieme o saranno condannati a restare divisi da una forza superiore?? Chi sarà questa forza superiore?
Lo scoprirete solo leggendolo e se vi piace recensite!!
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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E così arrivò Natale. Indovinate come mi svegliò mia madre!! Esatto! Buttandomi giù dal letto! “Mamma! Si svegliano così le persone? Un po di garbo, per favore!”
“Bene, meno male che ti sei svegliata! Su, forza pigrona, in piedi! È ora di fare le pulizie!!”
“Oooooh!!!!! Mamma!! Proprio a quest’ora, sono le 9 di mattina. La gente a quest’ora dorme e tu mi spieghi perché noi dobbiamo disturbarli facendo le pulizie!”
“Perché sì! E ora fai silenzio e lavora!!! Dai che oggi pomeriggio devi andare a fare spesa!”
“Va bene, va bene…” risposi io. Andai in bagno, vicino a camera mia, mi tolsi il pigiama e misi pantaloni grigi e maglia grigia con una piccola scritta da una parte. Mi guardai allo specchio, feci l’occhiolino, uscii dal bagno, presi uno straccetto e iniziai a strofinare sui mobili di camera mia. ci impiegai una decina di minuti prima di finire e  lo scossi sulla finestra aperta. Appena ebbi finito presi l’aspirapolvere e la passai per le stanze e per il corridoio.
“A tavola, Ebe!!!” disse mia madre. Appena lo disse io mi stavo passando la mano sulla fronte.
“Arrivo! J ”risposi io molto affamata. Andai verso la cucina saltellando felice. Appena aprii la porta e vidi i piatti pronti. Era un piatto di pennette rigate. C’eravamo tutti e quattro come sempre. Mamma tagliò la pasta a mia sorella mentre io mangiai la pasta con tutta fretta. Avevo tantissima fame e fare le pulizie mi aveva un po’ esaurito. Fui la prima a finire restai lì ad aspettare e dopo poco anche gli altri finirono. Poi mangiamo la frutta e io presi un pezzo di mela tagliata da mio padre mentre mia madre e mia sorella non mangiarono niente. Mentre mia mamma iniziò a mettere a posto la roba io andai in camera e mi coricai sul letto a pancia in su. Rimasi lì un po’ poi mi vestii con jeans, maglia e camicia.
“Ebe, vieni giù che è ora di andare a fare spesa!!!” mi disse mamma mentre stava scrivendo la lista della spesa.
“Arrivo mamma!” le risposi io. Finì la lista e io la guardai.
“Mamma mia quanto è lunga. Vado a prendere il giubbino. Intanto prepara i soldi che devo usare per pagare.” dissi io.
Presi il giubbino che era a fianco alla porta sull’appendiabiti.
“Ecco. Questi dovrebbero bastare. Ricordati di portarmi il resto!” disse lei.
“Certo. Tornerò tra un paio d’ore.” Dissi io dirigendomi verso porta.
Uscii di casa e chiusi il cancello. andai avanti per la strada e girai l’angolo.
“Ci siamo tutti? Bene! Avrò bisogno del vostro aiuto. Seguitemi che vi porto a fare i preparativi per stasera.” Disse Pan. Girarono a sinistra, andarono avanti un po’ e poi ancora a destra. Arrivarono davanti al cancello di casa mia e videro mia madre sulla soglia della porta. Loro avevano delle borse in mano. Li fece entrare e li diresse verso la mia camera. Appena entrarono si misero subito a tirare fuori le cose e ad appenderne qualcuno. Gonfiarono dei palloncini e li nascosero dentro il mio armadio. Appena ebbero finito se ne andarono.
“Signora, vorrei chiederle un favore. Potrebbe fare in modo che Ebe non vada per nessun motivo in camera sua? Vorrei fare una sorpresa da parte mia.” Chiese Pan.
“Certamente. Farò in modo che non lo scopra.” Disse mia mamma.
Io ero in centro, in mezzo a tante bancarelle.
“Bene, è ora che torni a casa. Mamma si starà preoccupando. Sono già le quattro e mezza.“ dissi il guardando l’orologio. Tornai a casa con le borse in mano. Aprii la porta e trovai mia mamma davanti alla porta della cucina.
Le diedi le borse, mi tolsi le scarpe e feci il primo scalino.
“Ferma! Non andare su! Piuttosto, dammi una mano a mettere a posto la spesa che hai fatto.” mi ordinò mia madre.
“Va bene. Però prima fammi andare a mettere la tuta.” Dissi io.
“Ti ho portato giù io la tuta.”
“Ok, grazie.” Presi la tuta e feci un attimo di pausa. “Vado in camera a riposarmi. Più tardi verranno i miei amici a festeggiare il Natale con me.” Dissi io.
“No! Non andarci! Te lo vado a prendere io tu mettiti comoda che arrivo tra poco.”
“Va bene. È sotto il mio letto.” dissi io tranquillamente. Mentre mi cambiai lei uscì, andò in camera mia, si coricò sul pavimento, prese il libro e tornò da me. Io avevo già la tuta, presi il libro e mi sedetti a leggerlo.
Lessi un po’ poi suonò il campanello e mamma andò ad aprire.
“Chi è? Ah, sei tu prego accomodati.” disse mia madre.
“Grazie signora. Gli altri arrivano tra poco. Dov’è Ebe?” chiese una voce che mi sembrava familiare.
“In cucina che legge. Ebe c’è Pan!” disse mia madre.
Poco dopo suonò il campanello due volte.
“Questi sono gli altri.” Disse Pan.
“Vado io.” Ribattei.
Andai alla porta e li feci entrare. “Entrate! Benvenuti a casa mia.”
“Ciao a tutti.” Disse Pan sulla porta della cucina.
“Venite ci vi accompagno nella mia stanza.” Dissi io con espressione felice.
Facemmo le scale e quando fummo davanti alla porta Pan mi tirò la maglietta.
“Aspetta Ebe. Avrei una cosa da dirti. Mentre tu sei andata via io e gli altri siamo venuti qui. Presumo che tua madre non ti abbia fatto salire tutto il pomeriggio.”
“Sì. Aspetta ma come lo sai tu questo?”
“beh, ecco… sono stato io a chiederglielo. Vedi, quando siamo venuti oggi pomeriggio, io e gli altri ti abbiamo fatto una sorpresa spero possa piacerti. Ora puoi aprire la porta.”
Aprii la porta e vidi la camera piena di oggetti appesi. Ero felicissima. Abbracciai e ringraziai tutti.
“Questi sono per te.” Dissero tutti in coro allungandomi i loro regali. Tutti a parte Pan. Lui mi disse di aspettare che tutti se ne fossero andati.
“Grazie a tutti ragazzi. Grazie di cuore.” Dissi io. Poi presi i regali e li misi intorno a me.
Presi il primo regalo, quello di Imeneo, strappai la carta e aprii la scatola. Dentro c’era una bellissima sciarpa rosa.
“Uao! Che bella! Grazie mille.” Dissi io super felice. La misi da una parte e aprii il secondo regalo, di Talia. Era un paio si scalda orecchie bianco.
“Uao! Grazie mille, ne avevo proprio bisogno. Grazie ancora.” Dissi io. Infine aprii l’ultimo regalo. Era di Clio. Era una collana con una perlina rotonda blu scuro.
“Che bella la collana! Grazie mille!!!” dissi io felice. La misi subito al collo e fu Pan a mettermela. Appena si spostò essa cominciò a brillare di una luce quasi accecante ci mettemmo le mani negli occhi. Dopo poco la luce improvvisamente svanì.
“Ma cos’è successo? Perché  questo ciondolo si è illuminato?” chiesi io incuriosita.
“E’ un amuleto che ti permette di passare dal PARADISO all’INFERNO o alla Terra, in base a ciò che tu desideri. Pan mi aveva accennato qualcosa sul vostro viaggio.”
“Grazie ancora!” dissi io felice. Subito dopo iniziai a sentirmi male e pensai che fosse a causa di quell’amuleto. Inizia a urlare  ea piegarmi dal dolore. Pan preoccupato mi prese e mi coricò sul letto il più velocemente possibile. mi tolse subito la collana che continuava a lampeggiare e la mise sul comodino a fianco al letto. Mi ripresi poco a poco e Pan mi rimase sempre vicino cercando di aiutarmi.
“Ebe, abbiamo preparato tanti palloncini, tutti per te, ma attenta a cosa possono contenere! Noi tutti vorremmo aprirli con te.” Dissi Clio mentre Imeneo tirò fuori i palloncini dall’armadio. Mi sentii benissimo e accettai di farlo.
Pan si mise insieme a loro e presero tutti un palloncino, poi li misero sopra la mia testa e li fecero scoppiare uno alla volta. Il primo giro di palloncini conteneva dei coriandoli mentre il secondo conteneva dell’acqua. Per fortuna che mi sedetti per terra nel secondo giro.
Appena finimmo io andai in bagno per un po e quando tornai trovai tutti addormentati per terra. Tutti a parte Pan che li guardava seduto sula sedia vicino alla scrivania. Lui mi guardò, si avvicinò, mi prese il polso e mi portò fuori. Aveva in mano il mio regalo.
“Ebe, scusa il ritardo ma questo è il tuo regalo. Mi dispiace per il ritardo ma non volevo che nessuno lo vedesse.” Disse lui
Io presi il regalo e lo aprii. All’interno c’era un cellulare nuovo. Era touch screen. Non ne avevo mai avuto uno.
“Oh grazie mille! Mi piace molto, ma…. Non so come funziona.” Dissi io con espressione gentile.
“Tranquilla che te lo insegnerò io. Guarda ce lo abbiamo quasi uguale.” Mi disse lui mostrandomi il suo. In effetti ce l’avevamo dello stesso modello, cambiava solo il colore visto che io ce l’avevo bianco e lui blu.
“Portalo appena torniamo e scuola. Ti faccio vedere una cosa.” Si mise vicino a me, lo accese e mi fece vedere prima lo sfondo (aveva messo una sua foto) poi andò sulla rubrica e mi disse: “guarda ti ho salvato il mio numero di telefono e quello di casa. Chiamami quando vuoi.”
“grazie ancora.” Dissi io. Tornai in camera, tirai fuori dal cassetto dei braccialetti e ne misi  in tasca dei miei amici. Poi uscii e ne diedi due di colori diversi a Pan.
“ecco questo sarebbe il mio regalo. Te ne ho presi due: una ha il significato della nostra amicizia e l’altro rappresenta il mio amore per te.” Glieli diedi mentre spiegai. io glieli misi subito e poi lui avvicinò il braccio alla bocca e li baciò. Misi il cellulare in tasca e rientra in camera con lui. Ci coricammo sul letto, mi baciò e ci addormentammo con le mani unite.
   
 
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