Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Malanova    23/01/2015    1 recensioni
Sequel di 1982. E' passato un pò di tempo da quando Ralph e Felix hanno conosciuto Vanellope e Calhoun. Ora i due fanno una vita felice: Ralph è ben voluto dai Belpostiani ed è l'amico inseparabile della piccola presidentessa di Sugar Rush mentre Felix convolerà presto a nozze con la sua "Dinamite Pura". Ma l'apertura di un nuovo portale capulterà i nostri amici in una avventura che li porterà fuori dalla lora amata Arcade e una nuova minaccia sarà in agguato. Vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tre giorni dopo … Celeste era seduta di fronte alla console di madreperla e avorio, nelle sue stanze nel sfarzoso castello di GALAXY DUEL, osservando con attenzione la sua immagine riflessa nello specchio. Ogni tanto passava le dita sui tratti del volto e sui capelli tagliati a caschetto, incredula che quella donna potesse essere lei: il suo viso si era trasformato, diventando molto più definito e sensuale, mentre i suoi occhi erano diventati luminosi ma rivelavano anche un velo di malinconia. Era questo il prezzo per aver riacquistato i suoi ricordi? Era questa la donna di cui LUI era diventato pazzo? Distolse lo sguardo dalla sua immagine e prese in mano una scatoletta rossa, l’aprì e osservò la fila di anelli di diversa forgia e valore. Ne prese uno di oro bianco con un solitario a forma di stella e se lo infilò all’anulare. La sua mente ritornò subito indietro nel tempo, nel 1984, all’interno di una sala piena di trofei, quando un pilota di kart le aveva preso la mano e si era inginocchiato davanti a lei domandandole con il cuore in gola “Celeste … Vorresti diventare mia moglie?”. Gli occhi le si inumidirono , si sfilò l’anello e lo gettò a terra. Da quando aveva trovato quel gioiello non era stata più in pace …


“Be? Che c’hai da guardarmi?” ridacchiò la principessa stellare rivolta a Vanellope, che la fissava basita, mentre Turbo si accasciava sul pavimento e riprendeva pian piano le sue sembianze originali. Dopo un attimo di sbigottimento; la bambina si precipitò tra le braccia della cerulea e scoppiò in lacrime “C- Credevo che q- quella mela marcia di Candito ti a- avesse u- uccisa!”. La donna le accarezzò amorevolmente i capelli e disse “Per un attimo c’ho creduto anch’io … Ma ora non piangere più … Ora va tutto bene …”. La piccola pilota di kart si separò dall’amica, si asciugò le lacrime ed le rivolse un ampio sorriso. La principessa si guardò intorno “Abbiamo fatto un bel casino … Spero che gli NCP del Computer non si arrabbino per come si è ridotta la cartella …”. Vanellope ridacchiò e ribatté “Questo sarà uno dei loro ultimi problemi …”. La bambina dette un’occhiata ai detriti attorno a loro e fu allora che notò qualcosa di scintillante tra i massi di ghiaccio. “Ehi Cielo … c’è qualcosa che luccica dove ci sono quel mucchio di detriti … Lì … Vicino ai tuoi piedi …”.

Celeste si girò e cercò tra il mucchio di ghiaccio dove aveva detto la bambina. C’era un anello bellissimo, forgiato in oro bianco e con un solitario a forma di stella. Lo prese e lo mostrò alla presidentessa, che fece un fischio di ammirazione “Quel cerchietto deve valere almeno mille monete d’oro …”. Lei lo studiò con attenzione, ammirando la precisione dell’artigiano e passando un dito sul solitario, poi qualcosa nella sua testa le disse di guardare dentro al cerchio. Impallidì. Dentro all’anello c’era una scritta elegante “Turbo e Celeste felici insieme”. Vanellope notò la sua espressione e domandò “Cielo? Va tutto bene?”. La principessa fece per aprir bocca quando una violenta scossa le fece scivolare sul pavimento ghiacciato e cadere a terra. “Per tutte le ciliegine che annegano nel rum; che diamine era?!?” “Non lo so … ma penso che sia saggio uscire di qui prima di rischiare che ci crolli tutto addosso!”. Si alzarono in piedi e stettero per imbucare il tunnel quando Celeste sentì un lamento provenire alle sue spalle. Lei si voltò fino ad avere nella sua visuale il virus. Vanellope si fermò a sua volta e rimase a fissarla perplessa, ma la sua espressione cambiò drasticamente quando la vide avvicinarsi a Candito e cercar di farlo riprendere “Sei impazzita?! Quel mostro figlio di una ciambella stantia non ha fatto altro che causarci un sacco di problemi!” “Ma non possiamo lasciarlo qui! Potrebbe morire …”. La bambina incrociò le braccia e la principessa continuò “Capisco quello che provi, Vanellope, ha fatto soffrire molto anche me … Ma non far si che la tua mente prenda controllo del tuo cuore … Lo lasceresti davvero qui a morire?”. La piccola pilota di kart si morse le labbra e fece un sospiro irato “Va bene Principessa Martire! Ti do una mano …”. Lo prese da un lato e ringhiò “Ma se lui si riprende e tira un altro dei suoi brutti scherzi; cascasse una volta di panna montata che lo lascio cadere a terra e me la squaglio”. Celeste annuì ed lo prese dall’altro lato.

Erano riuscite a percorrere metà del tunnel quando incontrarono Calhoun e Felix a bordo dei loro alianti. La soldatessa commentò “Finalmente vi ho trovato, signorine: questa cartella è così piena di buchi che sembra un gigantesco formaggio Emmental …”. Posò gli occhi sul trio e fissò il virus “Cosa ci fa quel rifiuto insieme a voi?” “Lo portiamo dai antipicchi … Se la vedranno poi loro …”. La bionda fece per ribattere quando arrivò un’altra scossa di terremoto “Tamora, ne discuteremo più tardi … Ora caricati sul tuo crouser Celeste e Turbo mentre io prenderò Vanellope … Il Computer sta per andare in reset …” consigliò l’Aggiusta Tutto ed aiutò la bambina a salire. La donna alzò gli occhi al cielo e sbuffò contro la principessa “L’hai sentito, no? Sbrigati a caricare questo avanzo di galera e muovi le chiappe a tua volta!”. La cerulea fece come le era stato detto. Calhoun e Felix sfrecciarono lungo i corsi ma ogni tanto dava un’occhiata perplessa a Celeste. Ella teneva Turbo stretto a sé in un modo … Forse lo faceva per non farlo cadere ma … Guardò Felix e gli fece un cenno e lui rispose con un altro che significava “Dopo, Lascia stare” tanto che la soldatessa lasciò perdere.

Uscirono dalla casella appena in tempo prima che si riducesse in pixel e fu un vero miracolo che riuscirono ad arrivare alla galleria prima che tutto si cancellasse. Quando arrivarono alla Stazione dell’Arcade; vennero accolti da miliardi di NCP che iniziarono veramente a far festa. Loro scesero dal crouser e li … Celeste svenne per le ferite subite e la fatica. Quando riprese i sensi erano passata quasi una giornata ed era stesa su un letto d’ospedale, circondata dai suoi amici. Ed, insieme a lei, anche le sue ombre del passato ...


Diede un pugno sulla console e si riguardò allo specchio “Stupida! E’ ora di finirla con questa lagna …” si disse furiosa “E’ vero; ricordi che una volta eri sua moglie ed è probabile che provi ancora qualcosa per lui ma resta sempre uno sporco assassino, un virus che ha dato l’anima all’Hacker e che più di una volta ha cercato di distruggere il mondo e di uccidere te ed i tuoi amici … Per cui non hai nessun motivo per piangere per la sua sorte … O per le decisioni che hai preso …”. Si alzò, andò verso la finestra e si affacciò. Le costellazioni di GALAXY DUEL brillavano nel firmamento in diversi colori nella notte eterna ed illuminavano il castello di un biancore etereo. L’imperatrice si stava affaccendando nel cortile affinché le decorazioni di ghiaccio plutonico e le lucciole di venere fossero nel posto giusto, in modo che il ricevimento del matrimonio di Felix e Calhoun fosse perfetto. Ridacchiò. Sua madre adorava dimostrare di essere un’eccellente sovrana e padrona di casa. Si massaggiò il viso e si disse “Oggi è un giorno speciale: due dei tuoi migliori amici si stanno per coronare il loro sogno d’amore … Andiamo a sceglierci un abito che faccia impallidire anche la sposa …”.


Koudelka e Ralph erano stati tra i primi NCP a poter uscire dal centro ospedaliero, grazie alla capacità curative della ragazza ed alla resistenza dello Spacca Tutto. Erano le sei di sera ed entrambi, dopo aver fatto visita a Celeste ed salutato gli altri, fecero una passeggiata per la Stazione e si fermarono davanti al portale che conduceva a TAPPER. Si dettero un’occhiata d’intesa e chiesero all’unisono “Ti va una birra?”. Fecero un sorriso smagliante ed entrarono. Appena ebbero varcato la porta del locale; vennero accolti da una folla di NCP festaioli, che li circondarono ed si accanirono per offrire da bere alla coppia ed obbligandoli a raccontare le loro avventure. Ma Koudelka aveva altri piani. Si mise due dita sulla tempia e mormorò “Grazie per il vostro affetto miei cari amici ma noi stiamo per andarcene via … Sapete, abbiamo dei impegni, ma voi continuate a festeggiare …”. Gli occhi della folla si appannarono di colpo ed ognuno tornò al suo posto ai banconi. Ralph fece un fischio d’ammirazione e commentò “Ehi! Carino questo trucco … Magari lo riuscissi a fare anch’io così potrei evitare un sacco di occhiatacce ogni volta che cammino per strada …” “Ti guardano male?” ripeté lei, perplessa.

Le loro birre arrivarono e lui si mise a raccontare un po’ della vita da cattivo mentre le sorseggiavano. Alla fine la medium mormorò “Be … D’ora in poi non sarà più così … Ora sei uno degli Eroi del Web o che schifoso nomignolo ci hanno dato …”. Fece un sorso dal suo boccale e aggiunse a bassa voce “Almeno te”. I due bevvero un altro po’ di birra, poi Ralph borbottò serio “Però anche tu hai contribuito alla salvezza della Rete Virtuale … per cui non vedo perché gli altri NCP ti dovrebbero portare rancore …”. Lei si mise a ridacchiare senza allegria e borbottò “Il mio gioco non è KODOMO come il tuo. Potrei anche inventare il codice dell’invulnerabilità ma sarò sempre una Bambina Maledetta per loro, una NCP con cui non vogliono avere niente a che fare …”. Lui la fissò per un lungo attimo, poi le accarezzò una guancia ed le sussurrò “Io penso che siano soltanto dei invidiosi: gli uomini perché non sono intelligenti come te e non hanno i tuoi poteri. Le donne, invece, perché non hanno neanche un decimo della tua bellezza …”. Koudelka gli rivolse un dolce sorriso e gli domandò “E tu invece? Cosa vorresti avere di mio?”. Ralph sorrise a sua volta e le rispose “Un terzo bacio …”.

La ragazza arrossì, lasciò il suo boccale sul banco e si avvicinò all’uomo “Però promettimi che sarà solo un bacio …”. Appoggiò le mani sulle sue ampie spalle ed aggiunse “Una storia tra noi non andrebbe a buon fine …” “Lo penso anch’io …” ribatté l’altro con un sussurro, aiutandola con una mano a mettersi sulle punte dei piedi. Lei continuò “Una storia tra noi due sarebbe come quella di Romeo e Giulietta … Impossibile sotto molti punti di vista …” “Già …” affermò Ralph avvicinando la bocca a quella della medium “Io odio le storie d’amore impossibili …”. Si baciarono a lungo e teneramente. Quando si separarono; pagarono il conto e si avviarono verso la Stazione. Ralph la volle accompagnare all’albergo messo a disposizione per gli NCP del Computer e lei non se l’era sentita di rifiutare. Era tarda serata e le luci della Stazione si erano offuscate. Koudelka si fermò davanti a una porta e disse “Eccoci qua … Questo è l’albergo …”. Lui gli diede un’occhiata di sufficienza e mormorò “Be! Allora …” “Buonanotte …” disse l’altra. Ralph annuì e ripeté “Buonanotte”. Si diedero un’ultima occhiata e … Boom! I loro propositi di rimanere buoni amici andò in malora: si erano dati un altro bacio, seguito da un altro più lungo che fu ricambiato a sua volta. Lei lo condusse nella sua stanza e quando furono dentro si scambiarono altri baci, più passionali. Poi ad essi si aggiunsero le carezze ed i sorrisini complici, finché passarono il resto della notte facendo l’amore. Il mattino seguente, verso l’alba, i due amanti erano ancora svegli ...

Koudelka ripensò a questi tre giorni come i più belli che avesse mai vissuto. Il mattino si svegliava affianco a Ralph, che le rivolgeva sempre un sorriso dolce e le sussurrava “Buongiorno” in un modo così caloroso che la commoveva. Poi lui era così pieno di premure nei suoi confronti, attento a quelle piccolissime cose che la rendevano felice. Era la prima volta. Per questo che, quando venne a sapere che il ripristino del Computer e che Michael sarebbe tornato a casa, si sentì mancare il terreno sotto i piedi. Aveva pianto sul petto di Ralph e non era riuscita quasi a fermarsi mentre glielo riferiva. Lui, per tutto il tempo, la strinse contro al suo corpo “Troveremo una soluzione Kody … Non ti lascerò andare via prima …” “M- Ma come faremo? Io … Non posso … Eppure …” “La troveremo, vedrai …”.


Calhoun si stava provando l’abito nuziale, guardandolo con gran scetticismo per come esso le cadeva sui fianchi e sul didietro. Sbuffò e ringhiò “Dannata cellulite … Rendi il mio culo così ridicolamente grosso …”. Si sfilò il vestito bianco seccata, lo gettò sul letto senza però rovinarlo e disse “Come fa Felix a trovare questo … dirigibile … sexy? Se lo dipingo d’arancione me lo scambiano per la clementina più grossa del mondo …” “Senti sorella …” disse Vanellope saltando sul letto “Invece di lamentarti come una bimbetta di due anni; perché non canti un ode ai numeri che ti compongono? Il tuo corpo è da sballo e poi non penso che Felix ti voglia bene solo per il tuo aspetto …”. La soldatessa sbuffò, alzando gli occhi al cielo “Questo lo so ma …” “Non c’e nessun ma Calhoun!” gridò la ragazzina scattando in piedi “Ce l’avessi io un corpo come il tuo! Invece sono condannata a stare per il resto dei miei bit in un corpicino da bambinetta di otto anni e mezzo …”. Si rimise seduta sul letto e borbottò, afflitta “Se fossi stata programmata con dieci anni in più; Lan non si sarebbe preso una cotta per Miss Gattamorta Liddell …”. La soldatessa la fissò per qualche secondo, combattuta, poi si sedette accanto a lei e le disse “Non dovresti buttarti giù così … Magari il capitano non è l’NCP giusto per te. Se tu dessi un’occhiata intorno potresti accorgerti che c’e un piccolo pilota della tua età che …” “Se ti stai riferendo a Ranci; lo fa solo perché sono la sua presidentessa … in più è un lecca stivaletti di liquirizia …”. Sollevò la testa e disse con un sorriso “Però hai ragione! Non sta bene che ad un matrimonio mi metta il muso … L’Arcade è piena di NCP che mi troverebbero adorabile … E se Lancaster non lo capisce; vada a quel paese!” “Brava ragazzina!” gridò la bionda con un gesto d’approvazione “Ora però devo sistemare quest’abito in modo che questo pomeriggio sia pronto … E tu devi indossare il vestitino rosa ed sistemarti i capelli …” “Cosa?!?”.


Turbo aprì gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, infastidito dalla luce accecante che rilasciava un neon sul soffitto. Era disteso su un letto d’ospedale, in una piccola stanza bianca e tirata a lucido. Non c’erano mobili a parte le apparecchiature mediche che facevano dei lievi peep e una serie di lucine colorate. Si sollevò leggermente ed un paio di sensori si strapparono dal suo petto, i bracciali metallici che aveva ai polsi si strinsero ed aumentarono la loro magnitudine sulle sbarre del letto. Digrignò i denti e provò ad alzarsi ancora ma più lui si dimenava, più essi si stringevano ed lo tenevano inchiodato al materasso. “Ma che cazzo!” sbottò dopo l’ultimo tentativo andato a male. Si ristese di nuovo e si mise a pensare tra sé “Questi sono i bracciali-manetta di HERO’S DUTY anti Scarafoide … Non riuscirò mai a toglierli senza il loro comando …”. Si guardò intorno ed aggiunse “Quello che non riesco a capire è come io sia arrivato nell’infermeria dell’Arcade … Non mi ricordo di esserci arrivato da solo …”. I suoi pensieri si interruppero quando si sentì la porta scorrevole aprirsi lentamente.

Turbo fu fulmineo a richiudere gli occhi ed a rimettersi nella posizione originale, mentre due antipicchi bianchi entrarono portando delle cartelle cliniche, borbottando

“Ora tocca a lui … Chi è questo?”
“Ma come … Non ti ricordi come si chiama? E’ Turbo … L’ex-pilota protagonista di TURBO-TIME … La punta di diamante dell’Arcade nei anni ’80”
“Ah! Vero! Quello che è andato fuori di cozza quando è arrivato quel gioco lì di macchine … come si chiamava … Ah! ROADBLASTERS …”
“Si, proprio lui … ma alcuni insinuano che non sia stato solo per quello che è impazzito …”
“Ah, si? E per cos’altro?”.

La voce del secondo antipicco si abbassò di più ma Turbo riuscì ugualmente a sentirlo.

“Si dice in giro che sua moglie lo tradisse con un certo Curtis, uno dei piloti avatar di ROADBLASTERS e che Turbo li avesse colti in flagrante … Fu questa la goccia che fece traboccare il vaso … Fu questo il vero motivo per cui abbia ucciso e invaso il gioco …”
“Ah, si? Che tristezza! Mi fa quasi pena …”
“E lo sai chi era sua moglie?”
“No …”
“La principessa stellare di GALAXY DUEL …”
“Ah si? Quella bambolina di porcellana dai capelli cerulei che stava nella stanza 247? Quella che ha subito il backup due settimane fa?”
“Proprio lei … Non riesco proprio a capire cosa ci trovasse quello schianto di donna in questo … Sgorbio …”
“Ah! Non saprei …”. Fece una risatina. “Magari la pagava come una di quelle NCP del Computer … Sai … Quelle che abitano nei giochi erotici …”
“Allora voglio sapere subito il suo prezzo …”.

Scoppiarono a ridere fragorosamente ma il secondo antipicco si interruppe all’improvviso. Chinò il capo verso il suo petto, fino a vedere la punta delle dita affilate color porpora fuoriuscire dal suo petto, ricoperte del suo stesso sangue.

  
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