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Autore: fly90    23/01/2015    5 recensioni
Avete mai pensato a cosa succederebbe se i protagonisti dei videogiochi potessero "sentire" e fossero in qualche modo bloccati in quel mondo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lara Croft
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REAL GAME.


PROLOGO:



Kieran rovistò tra i vari giochi per la Play, finalmente era rimasto solo a casa e poteva godersi un pomeriggio intero in compagnia del suo hobby preferito ovvero i video game.

Scorse lentamente le varie custodie fino a fermarsi su “Tomb Raider: Legend.”

Glielo aveva regalato suo padre per il compleanno conoscendo la sua passione per quel tipo di gioco.

Con un sorriso soddisfatto si diresse alla consolle e vi inserì il disco, quindi si sedette e si preparò al divertimento.


IN TO THE GAME:


Di colpo si ridestò come da un sogno. Era confusa e non sapeva dove fosse.

Intorno a lei era tutto indefinito.

Davanti solo un sentiero appena illuminato da una luce fioca correva verso quello che le sembrava un abisso perso nelle tenebre.

Il suo corpo si mosse involontariamente permettendole di guardarsi attorno.

Alle sue spalle si intravedeva l'entrata di quella che probabilmente era una grotta.

Intorno a lei solo pareti rocciose e null'altro.

Ancora una volta quella forza la costrinse a muoversi verso il cuore della grotta.

Mano a mano che avanzava si sentiva sempre più nervosa.

Non voleva addentrarsi in quel posto, voleva girarsi e uscire di corsa ma il corpo non le rispondeva.

La mente lavorava ma il corpo era come se non le appartenesse.

All'improvviso due pipistrelli l'attaccarono dall'alto cogliendola di sorpresa.

Sentì le proprie mani correre alle fondine delle doppie pistole di cui era dotata e sparare con precisione alla minaccia.

I pipistrelli caddero al suolo a pochi passi da lei che riprese subito a camminare inoltrandosi ancor più a fondo nella grotta.

Pochi metri dopo una grosso baratro si aprì davanti a lei bloccandole il cammino.

Ancora una volta si guardò intorno non cogliendo nessun indizio quindi tornò ad osservare la voragine.

Da esso si alzavano quattro colonne di legno posizionate a disegnare un percorso.

Con orrore i suoi piedi si mossero portandola proprio sul ciglio e permettendole di notare che non riusciva a vedere cosa ci fosse sul fondo della spaccatura.

Avrebbe tanto voluto chiudere gli occhi ma nemmeno questo le era permesso.

Sentì i muscoli prepararsi a saltare e atterrare su primo piolo in perfetto equilibrio.

La paura le attanagliò lo stomaco mentre saltava fino a raggiungere anche i seguenti fino all'ultimo dal quale saltò incolume dall'altra parte della spaccatura.

Avrebbe tirato un sospiro di sollievo se solo avesse potuto ma non ebbe il tempo di riprendersi che già stava camminando verso una parete in roccia.

Aguzzando la vista notò dei piccoli appigli fra le rocce che usò per scalare la parete e raggiungere un'insenatura dalla quale spuntava una passerella troncata a metà.

Con enorme terrore si rese conto che si stava muovendo proprio verso di essa dove avrebbe dovuto procedere in equilibrio perfetto sospesa sopra l'ennesimo baratro oscuro e apparentemente senza fondo.

Procedette fino a metà ma poi inspiegabilmente la sua andatura aumentò portandola a sbilanciarsi verso il vuoto.

Sarebbe caduta di sotto se prontamente non fosse saltata verso una sbarra di ferro attaccata ad una roccia.

Purtroppo lo slancio non fu abbastanza e perse la presa tenendosi attaccata solo con la mano destra.

Se ne fosse stata capace avrebbe urlato a squarciagola.

Il suo corpo si mosse rapido riuscendo a garantirle una presa più salda.

Prese a volteggiare finché non sentì le mani staccarsi dalla sbarra e il corpo sospeso a mezz'aria prima di atterrare finalmente sul terreno della grotta.

Il cuore andava a mille minacciando di uscirle dal torace ma da fuori non trapelava nulla del suo stato d'animo, era come un manichino, un burattino mosso da fili invisibili.

Fu costretta a proseguire ancora su un terreno accidentato, tra buche, spaccature nel terreno e pericoli nascosti.

Improvvisamente appoggiata alla parete scorse una moto.

Una lucida moto nera.

Vi salì e sgommò a tutta velocità verso un percorso a rampe.

La velocità era così elevata che non scorgeva nulla di più che oggetti confusi, e fu grata del fatto che chi la stava comandando fosse particolarmente abile nella guida.

Improvvisamente davanti a lei si aprì un profondo crepaccio.

Non riuscì a vederlo in tempo e solo per un colpo di fortuna riuscì a frenare prima che fosse troppo tardi.

Lentamente trasportò la moto all'indietro fino a una giusta distanza.

Diede gas e partì a tutta velocità imboccando solo per un pelo la rampa appena sopra il crepaccio.

Sentì la moto inclinarsi pericolosamente verso il basso, si sarebbe schiantata contro la roccia ne era certa.

La parete si avvicinava ad una velocità pazzesca ma appena prima dell'urto si mise in piedi sulla sella e si diede la spinta aggrappandosi al bordo del crepaccio mentre la moto cadeva nel nulla.

A fatica si issò mentre pregava che tutto questo finisse al più presto.

Con la paura nel cuore invece proseguì fino a raggiungere una stanza ampia con una grossa fontana al centro.

Ai bordi varie statue si innalzavano fino al soffitto.

D'improvviso un ruggito sordo riempì la stanza e un enorme pantera apparve dietro ad una delle statue.

Dopo averla osservata una manciata di secondi si scagliò su di lei che prese a correre alla cieca in cerca di una via di fuga o di un rialzo per potersi salvare.

Vide una piattaforma dall'altra parte della stanza, troppo lontana da lei.

Non ce l'avrebbe mai fatta a raggiungerla in tempo.

Si fermò di colpo e si girò fronteggiando la belva.

Una paura folle si impossessò di lei mentre guardava la pantera balzare su di lei.

Tutto si fermò improvvisamente, la pantera nel bel mezzo di un salto era sospesa a mezz'aria.

Si mise a pregare piangendo dentro se stessa.



Il cellulare di Kieran prese a suonare con insistenza obbligandolo a mettere il gioco in pausa mentre sbuffava irritato per l'interruzione.

Ci mancava solo sua madre che l'avrebbe tenuto mezz'ora al telefono.

Rispose guardando lo schermo dove l'immagine di Lara Croft che veniva attaccata da una pantera riempiva tutta l'inquadratura.



Si chiese quanto ancora avrebbe atteso.

Pregò che quel momento finisse presto, se doveva morire sarebbe morta piuttosto che vivere eternamente quel momento.

Di colpo la pantera si mosse e finì per balzarle addosso scagliandola a terra e mordendole il polso.

Un dolore immenso sgorgò dalla ferita mentre l'animale incideva la carne con le zanne.

Ci siamo” si disse.

Priva della possibilità di difendersi venne azzannata a morte.



GAME OVER



ANGOLINO DELL'AUTRICE:


Ciao a tutti.

Lo so, è una storia un po' stupida ma in una serata in cui mi annoiavo mi sono casualmente ritrovata davanti al pc....e la storia è venuta da sé.

Dovete sapere che da sempre ho una passione per Tomb Raider e spesso mi trovo a pensare cosa farebbe Lara se fosse in qualche modo “viva” all'interno del gioco.

L'avrò fatta morire nei modi più cruenti milioni di volte nei vari giochi della saga...poveraccia...mi odia sicuro...

Ditemi cosa ne pensate, siate buoni vi prego ogni tanto scrivo cavolate me ne rendo conto...

spero che fra voi ci sia qualche patito/a di videogiochi...

Un bacione dalla vostra Fly90





  
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